Messaggi di arianna73

    Caro Flavio, la prima cosa che farei è darti un abbraccio perché mi hai fatto tanta tenerezza.
    Tra le righe si legge che sei un ragazzo di buon cuore e buon carattere, due cose che valgono tantissimo.

    Io come dire, ti scrivo dalla fine dei tuoi timori, dal futuro che ti stringe il cuore: ho 46 anni, mia madre è morta due settimane fa, ed avendo fatto un percorso simile al tuo ma con alcuni errori pagati a carissimo prezzo, mi trovo proprio dove le tue paure sono realtà: sola, senza una famiglia mia, relazioni sociali inesistenti (non solo gli amori, anche potenziali amici e conoscenti negli ambiti generali tendono a dissolversi quando c'è "puzza di guai" o semplicemente di difficoltà) , in una casa oramai vuota e realmente gelida a dispetto della primavera. O almeno, io sento sempre più o meno freddo proprio fisicamente, a pensarci bene non solo a casa.

    Non ti scrivo per stringerti il cuore o per angustiarti, ma solo per dirti che i problemi che ti poni sono reali , non sei egoista e manco esagerato, fai benissimo a porteli e la buona notizia è che sei in tempissimo per porvi rimedio e riprendere un po' il timone della tua vita, ascoltando gli ottimi consigli che ti sono già stati dati da chi è intervenuto prima di me.

    Io per una serie di motivi - incluse mie colpe e miopie esistenziali eh, non mi nascondo - non l'ho fatto in tempo e ora sono ca... amari, in un dolore che già di suo, per via del legame fortissimo che avevo con mamma, è incandescente e mi tormenta h24.

    Come suggerimento posso dirti che non devi "sconsolarti" troppo sul fronte ragazze... dato che non tutti sono brillanti e sfaccendati, puoi anche conoscere una ragazza, anche in chat, che magari affronta una situazione non diversa - o addirittura peggiore - della tua e apprezzerebbe poter comunicare con te senza l'ansia di essere considerata "un accollo" peché puoi capirla, o anche semplicemente qualcuna che si rende conto che avere buon cuore e voler bene anche nelle difficoltà, nelle malattie, sono da sempre belle cose, decisamente invitanti e non scontate.

    E poi oltre all'aiuto da cercare c'è anche quello che puoi dare. Non dico necessariamente nello stesso ambito (accudimento), ma al volontariato hai pensato? Possono essere esperienze arricchenti prima ancora che occasioni di incontro, e se non sarà il volontariato sarà altro.. di sicuro qualunque cosa arricchirà te e ti renderà più solido, più sereno, andrà anche a vantaggio dei tuoi genitori. Su questo insisto quasi con foga, a volte venivano su le mie insicurezze e la mia angoscia per il tempo perduto e il futuro tutt'altro che roseo e mi rendevano una pessima compagnia per mia mamma - messa a dura prova ovviamente più ancora di me dai suoi guai di salute sempre più seri...Questa mia inettitudine è un rimorso e una tristezza in più,e che mi perseguita se possibile ancora più dolorosamente.

    stendi le ali - o le alucce, non è necessario essere chissà che aquila :) - e vola con ottimismo lontano da tutto questo. Abbi cura di te, che è il miglior modo per aver cura dei tuoi e restare aperto alla vita. Non sono due cose che confliggono : ora, troppo tardi per me, so con certezza che sono una cosa sola. Un abbraccio e mille inboccallupo!

    Ti ho letto con grande emozione e perfino una certa gratitudine.
    Parlare chiaro è una grande conquista, anche a sé stessi. Girarci in tondo e/o direttamente tacere, rimuovere, è una trappola frequente
    E anche io alla tua età ho vissuto un tremendo miraggio , "la fine dei giochi" al quale ho fatto l'enorme errore di credere.
    Non è così.
    La vita, la tua vita, è ancora lì c'è ancora la tua famiglia pur con tutti i suoi "casi" più o meno amari e c'è ancora tutto il tempo e la possibilità di salvare tutto.
    Visto che ami la lingua e la letteratura inglese, faccio un po' come uno spirito dickensiano degli anni futuri, e oso provare a dirti che le opportunità che hai oggi e che non riesci a vedere (anche io mi trascinavo in una insensatezza strisciante e nel pensiero che la mia dipartita non sarebbe stata sto gran perderci) le vedrai più tardi, quando te le sarai lasciate alle spalle e allora sì che saranno realmente irraggiungibili e irrecuperabili.
    Sei in tempo per evitare questo rimpianto/rimorso che è il peggiore di tutti. Fatti aiutare a vederle, e tu per prima non perdere la fiducia in qualcosa solo perché non la scorgi immediatamente con una razionalità angustiata dalla sofferenza e dalla svalutazione di te.

    Io credo che a dispetto dei pensieri di morte che stai valutando (io li valuto eh... ma è una situazione incomparabilmente diversa) tu abbia grandi risorse di vitalità in questa voglia di liberazione che esprimi, di stanchezza del malessere, e credo che tu senta ancora sottopelle, magari solo a debolissimi sprazzi, il tempo e la vita che sono ancora dalla tua parte.
    La realtà, in mezzo a tutti i grumi e cumuli di vergogna e dispiacere, è proprio questa.
    Puoi ancora farcela e non è arrivato il momento di mollare. Dai tuoi fallimenti presunti o reali hai o puoi comunque trarre una risorsa di umanità e onestà interiore che messe a frutto possono cambiarti e portarti ad una vita più autentica e dignitosa, e renderti una compagna leale e preziosa per chi ti avrà accanto (familiare, amore, amico, semplici conoscenti etc).

    En passant, io sono un'altra candidata ad una terapia (tardiva, ho 46 anni e quindi , come dire, il latte è stato versato) e sono un'altra candidata alla paroxetina dal mio medico di famiglia, che però essendo uno che prescrive e sparisce non mi da sufficientemente affidamento. Preferirei assumerla sotto prescrizione e controllo del mio futuro terapista .. e sento di dovermi sbrigare malgrado tutte le difficoltà logistiche ed economiche che ho a trovarmene uno. Sono in ritardo di vent'anni.... dubito che possa consolarti ma c'è chi arranca in modo ancora più ridicolo e vergognoso del tuo ;)

    Ma certo che la meriti e che l'avrai. Sei giovane Melitta, anche se non sei più una teen ager sei ancora davvero giovane e non stai buttando via niente - né l'università né la tua vita. Hai già avuto il coraggio importante di chiedere aiuto (a proposito, come va con la terapia?). Alla tua età è capitato anche a me di sentirmi angosciata dalla sfiducia totale in me e nelle possibilità della mia vita, e avrei tanto gradito che qualcuno più grande di me mi avesse detto "guarda che sei ancora in tempo per tutto, non mollare e datti valore".
    Con molta poca autorevolezza ma la vecchiaia giusta te lo dico io con convinzione, anche se mi rendo conto che non può avere un gran valore.

    Ti capisco e mi rivedo tantissimo in te, anche se con risultati - all'epoca, alla tua età - molto ma molto meno lusinghieri dei tuoi.
    Mi ha colpito il modo in cui parli della tua storia, la rievochi quasi come si fa durante un lutto. Può darsi che sia stato il tuo primo grande amore e devi darti il tempo di "smaltire" la delusione ed "elaborare il lutto" - sempre che non ci siano ritorni di fiamma in vista, da qui non riesco a capire :)

    in qualunque caso mi rendo conto che la bassa autostima e la difficoltà nel credere in sé e nel proprio valore è un guaio esistenziale serio. Con diversi livelli di gravità e con diversi livelli di conseguenze, ma è una cosa seria che può arrivare a incrinare una vita intera. A te però non succederà ;) Anche se sei in una fase di blocco mi sembri piena di potenziale e voglia di farcela, passare dal dire al fare - e lo capisco non bene, BENISSIMO... - è la parte ardua. Ma tu mi sembri vitale e a dispetto di tutto determinata...e il tempo è dalla tua parte. Un abbraccio

    Ciao!



    Se vai a cercare sostegno da uno Psycho ti devi affidare, ma "non ti fidi" perché hai bisogno delle risposte che "vanno bene" a te

    Questo è un punto che sento molto vicino. Sicuramente è questa una delle cose che mi ha prevenuto dal mettere piede nello studio di un terapeuta quando avrebbe davvero potuto salvarmi la vita nel senso più pieno del termine. ...ora, che devo affrontare per la prima volta quanto più presto possibile una terapia, con molto meno salvabile da salvare (e perdonate la ripetizione, ma ho pure il fortissimo e dolorosissimo dubbio che da salvare non ci sia più nulla) sarà sicuramente il primo scoglio sul quale andrò a naufragare. Già che in questo preciso momento tutta la mia vita è letteralmente un naufragio...
    Non so se per Nina è la stessa fuga dal mettersi in discussione. Mettersi in discussione che fatto bene e assieme a una persona in gamba e professionale col senno di poi capisco essere una benedizione in grado di rimettere nella sua giusta carreggiata un'intera esistenza.
    Se vuole ce lo dirà lei...

    A volte credo possa capitare di "non prendersi", di sentire una distanza che non incoraggia ad aprirsi. Il viaggio interiore è già abbastanza - o può essere - destabilizzante e magari amareggiante prima di un miglioramento che può sembrare anche lontanissimo.. e se quel compagno, quella guida sembra distante, scostante o che altro, può anche succedere di scoraggiarsi... soprattutto se si è inclini allo scoramento e al ripiegamento in sé :(

    Ciao Nina, vedo che sei iscritta da appena un giorno prima di me... da una novellina all'altra, anche se penso che tu sia molto più giovane di me, quello che mi sento di dirti è che nelle prime righe del tuo post tu hai già messo a fuoco l'intenzione più positiva in tutto la tua sofferenza: quella di tornare a provare a chiedere aiuto e ad affrontare i tuoi problemi seriamente, prima di esserne sommersa o che la vita decida per te con qualche "scoppola" (sberla, ceffone) di costringerti a farlo in modo molto più doloroso.
    Tua mamma ha senz'altro in parte ragione quando dice che etichettare tutto come "patologia" non va bene, e capisco benissimo la tua curiosità di trovare risposte documentandoti da "autodidatta". Lo facciamo un po' tutti , quando siamo curiosi di conoscerci meglio, anche senza particolari problemi.

    Però secondo me ci vuole una mano salda e professionale che ti guidi e non ti permetta di perderti...Magari ci ho capito poco anch'io , ma parlo dal basso dei miei errori: io ho rinviato all'infinito il momento di fare sul serio affrontando i limiti e dolori dai quali fuggivo, sulle autocritiche dolorose e limitanti che mi infliggevo, sperando in un rasserenamento o in una svolta positiva che non si è poi mai prodotta. Ho perso così il meglio della mia vita, temo. Tu hai dei rapporti positivi e importanti (un ragazzo che ti vuole bene, i genitori o almeno tua mamma ancora presente ed è qualcosa di inestimabile). valorizzali come un tesoro dal quale ripartire per prenderti cura di te e offrire di più a chi ami. Se potessi tornare indietro farei così. Non ti scoraggiare se i primi due incontri non ti hanno convinta, mi ha detto un'amica psicologa che in fin dei conti è un rapporto umano oltre che professionale e deve anche "scattare" una sintonia. Se non è successo finora non è detto che non debba succedere mai. Non rinviare troppo.... un abbraccio