Messaggi di GrigioGirl

    A dire il vero non so da dove iniziare di preciso, ma credo che il titolo parli da solo.

    La mia infanzia è stata un‘infanzia normale, ma intrisa di litigate furenti tra mio padre e la mia sorella(stra). Motivo comune? Non essendo il padre biologico, non aveva il diritto di dirle che cosa lei dovesse o non dovesse fare.. ah sì, lei rubava anche i soldi che nostro padre metteva da parte per noi.

    Mio padre non è mai stato né manesco né volgare nei confronti di nessuna figlia. Voleva solo che a lei non mancasse una figura paterna.. ma questo non è il tema del thread.

    Io e mia sorella biologica ci siamo trasferite all‘estero con i nostri genitori, i quali poi dopo anni sono ritornati in Italia.

    Io mi sono ambientata, continuato gli studi, lavorato, insomma creata una vita. Oltretutto dopo tanto ho anche trovato l‘affetto e il sostegno di un uomo che amo e con il quale sento un legame fortissimo. Ovviamente la cosa è ricambiata.

    Mia sorella è rimasta incinta di un drogato, alcolizzato e chissà cos'altro. Non sto a raccontare tutta la storia che c‘è dietro né come i miei abbiano reagito alla notizia.

    Fatto sta che per tutta la gravidanza è stata l‘unica a sostenere mia sorella e a non metterle altre cose in testa . Colpo di scena: lei era già rimasta incinta di lui, ma sotto pressione della sorella della quale parlavo prima, ha abortito..

    Fatto sta che ci ha provato anche stavolta, ma fortunatamente mia sorella non le ha dato retta.

    Mia sorella (incinta) mi ha trattata per 9 mesi davvero male, rispondendomi male, non salutandomi neanche e riprendendomi per ogni minima cosa, cosa che mi ha fatto male dato che siamo praticamente coetanee e avendo sempre avuto un rapporto forte (almeno da parte mia). Lei invece non mi ha mai difesa, mai stata dalla mia parte e mai fatto un complimento..

    Poco prima del parto è venuta l‘altra mia sorella, che praticamente ogni giorno mi ha fatto la ramanzina. Motivi? Perchè una volta ho sbuffato quando lei ha detto una cosa, perchè litigo con mia sorella (quella con il figlio) chiedendole di trattarmi un po‘ meglio. Me ne ha dette di cotte e di crude. soprattutto mi ha detto che i miei pareri in famiglia su qualsiasi cosa non vengono presi in considerazione, dato che io sono la più piccola e in una famiglia regna la gerarchia. Sono rimasta scioccata.

    Ah sì, che sono una maleducata e che con il mio carattere non andrò lontano.. si è scordata che lei alla mia età era una sbandata che non faceva altro che dormire tutto il giorno e che non dava mai una lira in casa. Io perlomeno ai voglia i soldi che ho dato ai miei quando ho iniziato a lavorare..

    Comunque sia, altro punto: lei ha potuto tenere tutto il tempo il bambino in braccio, sbaciucchiarselo, dargli il tormento e dicendogli che è l‘amore della sua vita, e mia sorella non batteva ciglio mentre io, ogni volta che mi avvicinavo e addirittura le chiedevo il permesso per prendere mio nipote in braccio, venivo e vengo tutt‘ora comandata come una serva.

    Esempio: mi avvicino al passeggino e le mie sorelle insieme mi danno gli ordini "vai a fare la cucina, c‘è da pulire là" etc..

    tuttora quando ritorno da lavoro (ancora abito con mia sorella e il piccolo, mentre l‘altra vive in Italia), non posso né prenderlo in braccio e tantomeno dargli un bacetto. Quando mia sorella va in bagno, se lo porta via. Io che sono pronta a sostenerla e darle una mano nel mio piccolo, vengo respinta.

    Ho da poco scoperto che non me lo fa tenere perche non le piace come lo prendo e dicendo che io ho paura, quando non è affatto vero. Però agli estranei, con poca esperienza, li aiuta a prendere in braccio il piccolo..

    Il padre? Non ne parliamo..

    Ne ho parlato con mia madre, ma non è cambiato nulla.. mia madre poi reagisce alle parole della nostra altra sorella maggiore come fosse una divinità. Ogni cosa che lei dice è la verità assoluta e con quei modi ignoranti e insolenti si fa sempre valere.

    Tutti gli errori (gravissimi) che fanno le mie sorelle vanno bene, a me invece mi mettono in croce per ogni piccola cosa..

    Mia sorella (con il bambino) con la quale ancora abito neanche mi saluta quando entro a casa, fa un putiferio e ha sempre da darmi contro. Ah si, oggi mi ha minacciata di sbattermi fuori di casa perchè non ho piegato due coperte..

    Ci sarebbe tanto altro da raccontare sulla mia famiglia, ma penso che queste righe siano più che sufficienti..

    Scusa se te lo faccio notare ma prima ti sei definita donna e ora diventi "ragazzina" ?

    C'è poco da dire, in entrambi vedo "tratti" di forte instabilità emotiva ... forse è un bene che non abbiate contatti.

    Se una persona ti fa star male, c'è solo una soluzione: Chiudere e cercare di lavorare sul problema partendo da se stessi.

    Lascia perdere che personalità ha, o se ti ha usato sessualmente, cerca di applicare un no-contact "mentale" e questa cosa che ti possa addirittura istigare al suicidio è un problema che devi trattare in opportuna sede, cioè una psicoterapia.

    E poi francamente lascia perdere la bottiglia, hai 21 anni. Parti da queste piccole cose come il non bere e vedrai che le cose pian piano si sistemano.

    Donna inteso come mia crescita personale, dopo anche tutto il tempo che è passato. Donna perchè cambiata sotto molti aspetti comportamentali e caratteriali, tutto qui.
    Ragazzina in confronto a lui. Lui ha comunque 30 anni. Io un po' di meno, rispetto a lui, sono una ragazzina, in termini di maturità ed esperienze di vita.

    Ma no, con "stavolta non ho bevuto nulla", intendevo, che stavolta non avrebbe scusanti per interrompere il rapporto bruscamente, dato che l'alcool era stato "teoricamente" la causa della nostra rottura, nonchè causa per il quale lui mi diede dell'alcolizzata, nonostante non ingerissi litri su litri di alcool. Comunque avevo 19 anni.
    Adesso non bevo quasi più.

    Una breve premessa : Ringrazio a cuore aperto un utente che all'ora mi aiutò con un problema, che mi stava uccidendo, un utente che mi ha aperto gli occhi su tante cose e a cui sarò sempre, infinitamente grata.
    Spero solo, che se ti capitasse di leggere questo post, saprai perdonare il probabile ennesimo errore che ho commesso.
    Spero non mi giudicherai e che avrai "pietà" nell'usare le parole, nel caso te la sentissi di farlo.. non avrei dovuto probabilmente, ma sentivo che era la cosa giusta, ora sono più libera ed è merito tuo.
    Sono sincera nel dire che ho provato vergogna a scrivere questo post.. mi vergogno di me stessa. Spero capirai. Sappi che questa sciocca 21enne ti sarà riconoscente per la vita. Grazie, Ismaele.


    Era il 2017, quando iniziai a scrivere per la prima volta su questo forum. Allora 19enne e con la mia prima pseudo relazione, poi definita come tossica, finita non nel migliore dei modi.
    Per farla breve : avevo avuto un black-out da Whiskey in mezzo ad un gruppo di amici del mio all'epoca "ragazzo",dove lui era presente. Mi lasciò, dicendomi che quella sera avevo fatto un casino, insultandolo e "baciando" dei suoi amici. Il post al riguardo è :"Hai distrutto la mia vita".

    Dopo mesi di silenzio ed agonia, ritornò, dandomi false speranze, perdonandomi, facendomi credere che ci fosse ancora speranza tra noi e che quello che in fondo, non avevo ucciso nessuno, insomma può capitare. Piango dalla gioia, mi scuso e gli esprimo tutti i miei sentimenti più sinceri. Lui di tutto punto mi dice che ho capito male e che non ha secondi fini. Provo a controbbattere e lui mi fredda con la frase :"io non sono quello che cerchi, tu meriti di meglio, LO NOTERAI". Vorrei scrivere di più al riguardo, ma non ricordo quasi più quello che provai quel giorno.. credo un dolore lancinante al petto, seguito da un pianto straziante.. deve essere stata una cosa del genere..
    Vorrei descrivere anche i primi tempi del dolore, ma il fatto è che, non ricordo veramente granchè, tant'è che è stato straziante, che ho resettato. L'unica cosa che posso dire è che certe notti non dormivo per i troppi sensi di colpa.. sensi di colpa.. che mi hanno preseguitato tutto il giorno, tutti i giorni..

    Dopo questo riassunto, torniamo ai giorni nostri..
    Passano i mesi, i giorni.. Nel frattempo, non ho mai avuto modo di sapere se lui avesse avuto un'altra o come stesse andando la sua vita. Nulla. Neanche un cenno di vita.
    Ho provato ad uscire con dei ragazzi, andare a divertirmi, lasciarmi tutto alle spalle, ma il problema era che lui era sempre nella mia mente e rivivevo continuamente il trauma che mi aveva lasciato.. così, un giorno, senza rifletterci, ho staccato i contatti da lui. Nulla, stavo sempre male, come il primo giorno, come se non fosse neanche passata un'ora dal fatto..

    .. 2 anni. Il giorno del suo compleanno (30 anni), lo sblocco e gli faccio gli auguri. Mi risponde dopo poco, dicendomi che non se lo sarebbe mai aspettato, che era contento di sentirmi e che "quello era il più bel regalo ricevuto". Non gli rispondo. Mi scrive il giorno dopo, inviandomi una nostra vecchia foto. Alla visione di quest'ultima, vado a dare di stomaco, credetemi se vi dico che non riuscì a mangiare per quasi due giorni.

    Alla fine parliamo del più e del meno. Io rimango fredda, distaccata e gli rispondo quando mi pare. Dice che ha tante cose da raccontarmi, che però tramite WhatsApp è difficile. Che spera di rivedermi .
    Mi dice inoltre che sono la miglior cosa che gli sia mai capitata etc.
    Decidiamo di incontrarci.. il tempo non ce lo permette e data la distanza che ci separa + altri motivi che saprò solo in seguito, è complicato trovare un'accordo.
    Mi chiede se può farmi una domanda e mi chiede :"SAI CHE PENSO CHE COSA SAREBBE SUCCESSO, SE QUELLA SERA SAREMMO RIMASTI A CASA, INVECE DA ANDARE DAI MIEI AMICI?" mi risponde che "SONO SICURO CHE ADESSO SAREMMO STATI PIU' VICINI...."
    Una sera quando è ubriaco mi scrive che se potesse avere un desiderio a disposizione, quello sarebbe trascorrere la sua vita con la donna più bella che conosce..

    Tra il dire e il fare, troviamo un giorno per vederci.. ma non si fa nulla, dato che lui il giorno prima si era andato ad ubriacare con gli amici e il giorno dopo non ce la faceva a guidare.. con molta calma gli faccio notare che se non ha voglia di muovere il fondoschiena può tranquillamente dirlo, non si sarebbe fatto nulla, lui insiste nel vederci un po più vicino da lui, gli rispondo di colpo che se non ce la fa, allora se ne può restare tranquillamente a casa. Mi dice che ci possiamo vedere il giorno dopo, e che lui ha casa libera per 4 giorni, dunque potrei rimanere da lui. Gli rispondo che se vuole solo una notte e via, può cercare altrove, che io non sono quello che cerca.
    Inizia a farmi un discorso del tipo che voleva venire da me e mi avrebbe chiesto se io volevo stare da lui un po di giorni, PER VEDERE COME SAREBBE ANDATA UNA FUTURA CONVIVENZA TRA NOI. Inizia a farmi discorsi del tipo che abitiamo distanti e che prima o poi bisogna trovare un modo per unire le nostre vite e cose simili. Mi dice che se voleva solo un rapporto sessuale, l'avrebbe potuto ottenere prima. Mi chiede se ho intenzioni di avere solo un rapporto nel weekend? lui da me, stavolta vuole di più..( p.s se qualcuno sa il tedesco, vi posto le conversazioni e tutto quello che ha scritto senza problemi).

    Ne ho parlato con le persone che mi sono state vicine durante il trauma che ho vissuto.. le loro reazioni? potete benissimo immaginare. La mia? non ve la so descrivere a parole.

    Contro la disapprovazione di quasi tutti , sono comunque andata da lui. Volevo liberarmi dei sensi di colpa una volta per tutte.
    Durante il viaggio non ho provato nulla, neanche un po di emozione o altro. Nulla.

    Quel giorno ero vestita bene, truccata e dall'aspetto non più di una ragazzina, bensì da donna, me lo sono ritrovata di fronte. Mi sono ritrovata di fronte la stessa persona, per la quale quasi 3 anni fa, mi aveva portato a tentare il suicidio..

    Me lo ritrovo di fronte e mi sono messa a ridere. Aveva il cappello, occhiali scuri e un aspetto malconcio, sembrava uno di strada. Prova ad abbracciarmi, ma mantengo le distanze, comunque sia ero tranquilla.
    Arriviamo fino a casa sua in una macchina che non ricordavo gli appartenesse.

    Sediamo l'uno di fronte all'altro ed iniziamo a parlare di quello che è successo in passato, dove lui dice che è stata colpa di entrambi, che avrebbe dovuto aver cura di me, anzi, saremmo dovuti rimanere a casa.. mi fa vedere che quando l'avevo bloccato, qualche giorno dopo mi aveva scritto :"che ero la miglior cosa che gli fosse mai successa, ma che era stupido ad non averlo notato prima.. che mi augura tutto il bene del mondo ed una vita piena di successi, che non mi scorderà mai e che SONO UNA PARTE DI LUI". Mi ripete che SONO UNA PARTE DI LUI e che non ha mai avuto un rapporto così con nessun'altra persona.. che quando eravamo distanti mi pensava sempre e che da quando tra noi era finita, ha avuto solo storie da nulla.. che ha visto che l'avevo bloccato ed è stato un po così, perchè pensava che a me non importasse più nulla di lui.. si è scusato e mi parlava dei suoi sentimenti a "cuore aperto", guardandomi negli occhi, non staccandomeli di dosso neanche un secondo..
    Gli ho chiesto che cosa avrebbero pensato i suoi genitori ed amici se avessero saputo di noi due, dopo quello che era successo. Lui mi dice che non gliene importa cosa gli altri pensano , che nessuno mi odia e che lui ha 30 anni e dunque sono problemi suoi della sua vita.
    Fissavo il vuoto. Ero assente. Al che mi fa che ho uno sguardo triste e che non devo stare male.. gli accenno un mezzo sorriso e con un filo di perfidia gli faccio notare che neanche lui sta bene.. dopo un po cede e mi dice che voleva andare via di casa (me lo disse anche 2 anni fa), ma che il padre ha avuto un tremendo bourn-out, ha perso il lavoro e lui non se l'è sentita di andare via, lasciando la madre sola e senza molti soldi...
    poi che ha perso il lavoro, di cui andava tanto fiero, appena poco aver chiuso con me. Che questo nuovo non lo soddisfa, anzi lo ripudia e che la sua vita è diventata, per l'appunto, solo casa-lavoro.

    (Io dal canto mio, mi sono realizzata professionalmente, gli studi vanno bene e fra qualche mese andrò a vivere da sola).

    Dopo aver parlato e fatto chiarezza sui sentimenti, non passa poco che ci saltiamo addosso.. baci lunghi e appassionati, ci stringiamo forte (senza arrivare al dunque) e ci sussurriamo cose dolci.. lui mi dice che lo rendo pazzo, che per lui sono come la criptonite e che non ce la fa proprio a resistermi... gli sorrido e mi accorgo stranamente di non provare granchè. Si fuma uno spinello e ci addormentiamo.

    Sono rimasta dunque 4 giorni a casa sua. Ogni sera, fumava.. insomma, una intera.. essendo una non fumatrice, quella robaccia da anche fastidio, ma lui dice che lo tranquilizza dopo il terribile lavoro e lascio correre..
    Se pensavate che lui voglia solo arrivare a qualcosa, beh, vi sbagliate.
    C'è stata intimità, quello sì, ma sono io quella che voleva arrivare al dunque.. ma lui non ce l'ha fatta.. potete immaginare.. ha iniziato a dire cose del tipo :"tu troverai qualcun'altro meglio di me, ti innamorerai, io morirò presto, da solo, non arriverò alla pensione, voglio una bella macchina, a 30 anni non ho nulla, sai cosa? morirò di una malattia brutta, va tutto male.. ti voglio e non riesco neanche..."

    L'ho stretto forte al petto e l'ho rassicurato dicendogli che io voglio lui, ancora lui, dopo tutto questo tempo. Che le cose andranno meglio anche a lavoro e si sistemerà tutto..
    dice che vuole avere una famiglia da me, bambini insomma (Me lo avrà ripetuto non si sa le volte), anche il giorno dopo stesso, ma lui deve aspettare un'anno di contratto fisso e io per il mio nuovo lavoro, mi impegnerà per 3 anni.. dunque nulla..
    ci addormentiamo abbracciati.

    E' capitato che avvolte, mentre lui dormiva, prendevo il telefono per farmi sentire dai miei.. lui spalancava di colpo gli occhi e per un attimo ho visto un'espressione familiare.. quella di quella volta che ero a terra sul pavimento a piangere per lui, mentre lui mi guardava senza fare nulla... per un attimo, ho avuto i brividi..
    comunque sia, non appena toccavo il telefono e mi chiedeva cosa stessi facendo.. poi li richiudeva e li riapriva.. sbuffava..

    Un'altra sera ci riprovo, ma lui dice che dopo due anni che ci vediamo, non è giusto affrettare le cose, che mi da tutto il tempo di cui ho bisogno, dato che ancora non ho avuto rapporti.. e anzi, gli ho esplicitamente detto che voglio la mia prima volta con lui. La sua risposta :"Mh OK". Come detto, a parte qualcosina, non siamo arrivati all'atto vero e proprio.

    Dopo questi giorni, ritorno a casa mia nella mia città.
    Ci siamo lasciati che ci saremmo rivisti, che lui vorrebbe abitassi nella sua città e finchè il treno non parte, mi abbraccia forte, ci guardiamo negli occhi e ci baciamo. Non riusciamo a staccarci, ma dobbiamo.

    Passano i giorni e lui mi scrive sempre.. dalla mattina alla sera, ma non riusciamo a vederci.
    Una volta c'è una festa e va a bere con gli amici, un'altra ha un'addio al celibato, una volta io non potevo perchè avevo una settimana piena di impegni riguardanti i due lavori che ho ed una volta perchè dovevo andare ad un compleanno di un'amica..

    Ad un certo punto, dopo un bel po di giorni, sparisce da WhatsApp. Non si connette per qualche giorno. Gli scrivo un messaggio normale, ma nulla, non risponde.
    Mi risponde il giorno dopo dicendomi che "MOMENTANEAMENTE E' INSODDISFATTO DI SE E DELLA SUA VITA. CHE NULLA VA COME DOVREBBE. CHE HA BISOGNO DI ALLONTANARSI DA TUTTO PER UN PO E CHE NON HA A CHE FARE CON ME".

    SILENZIO.
    Scrivo al suo migliore amico, che gentilmente mi risponde subito.. gli dico lui come sta e l'amico mi dice che ha problemi a lavoro, che sa che tra noi c'erano contatti, ma di più non sa. Gli dico che sono andata addirittura da lui, nella loro città. Mi risponde con un :"OH OK, domani ti scrivo". Nulla. Non mi ha più scritto nulla.

    Ho provato a chiamarlo al telefono svariate volte, ma non risponde, ai messaggi non risponde. Gli ho scritto un ultimatum, ma nulla.
    Se avesse un'altra, potrebbe tranquillamente dirlo, capirei.. ma lasciarmi in sospeso, DI NUOVO, è di cattivo gusto, a prescindere dai problemi che sta attraversando.

    Come mi sento? dal canto mio.. delusa per la 3 volta dalla stessa persona.. schifata, in certi giorni ho veramente un senso di rigetto.. ma dico, un 30enne non prova vergogna per quello che fa? possibile che non abbia una coscienza in grado di dirgli che sta facendo del male ad una ragazzina?
    Una personalità così come la definireste? Qual'è il suo scopo, se non mi ha usato neanche sessualmente? Istigarmi veramente al suicidio?

    Mi ha già fatto del male una volta, mi ha distrutta così forte che, se ripenso a tutto quello che ho passato, lasciamo stare..
    Che gusto ha far del male più volte alla stessa persona a distanza di anni?

    P.s stavolta io non ho bevuto nulla.
    Grazie per l'attenzione.

    Sono sempre stata restia a chiedere soldi, fin dalla giovane età, tanto che mandavo avanti mia sorella a chiederli.. semplicemente non so chiederli. Tantomeno mi passa per la testa l'idea di farmi mantenere a 21 anni. Nonostante tutto sono un carattere che tiene molto alla sua indipendenza economica e per tanto sono contenta di poter sia lavorare che studiare, senza pesare finanziariamente su nessuno.

    Sono comunque PRO ad aiutare in casa economicamente, tanto che lo farei anche se i miei genitori non me lo chiedessero, d'altronde anche io consumo corrente, acqua e mangio, dunque trovo giusto dare un contributo.. ma qui il discorso è che pretendono metà del nostro stipendio ed in cambio, ci ripagano con i calci sulle gengive.. che poi ci sarebbe altro da scrivere al riguardo, ma alla fine il succo è questo.

    Resisti....stai per andartene. Dovrei dirti che un giorno recupererai il rapporto. Te lo auguro di cuore, ma, da quel ché racconti temo sarà difficile. Non ti indoro la pillola, le ferite creano cicatrici che rimangono... Però pensa soprattutto a farti la tua vita. I genitori non si scelgono purtroppo
    Un abbraccio forte forte

    Sarà difficile anche tenendo conto del fatto che loro ritorneranno in Italia ed io rimarrò in Germania.. giusto, ho tralasciato il punto in cui ci hanno "deportate" (non voglio urtare la sensibilità di nessuno e, so, che l'hanno fatto per il nostro bene) per l'appunto in Germania.. E' quello il problema Fra, ho ancora tante ferite da riemarginare, che ci mancava solo questa. Devo dire grazie ad una persona tossica nella mia vita, che mi ha devastata, ma che mi ha anche fatto aprire gli occhi.. ce la farò, prima o poi.. Grazie per le parole e per l'abbraccio...

    Vi ringrazio per il vostro sostegno.. sì, fortunatamente questa convivenza finirà presto, non sto più nella pelle. Sinceramente mi dispiace perchè sono i miei genitori, sangue del sangue, le poche, se non le uniche persone che dovrebbero sostenermi e incoraggiarmi sempre.. invece no, sono tra i primi che mi buttano giù.. ma rimango positiva, anche se sto ingoiando rospi molto amari. Non mi resta che pazientare ancora un po, sperando di non peggiorare già la mia precaria condizione di salute..!

    La domanda che mi è stata fatta negli ultimi due anni è stata quale fosse il mio rapporto con i genitori. Esattamente due anni e qualche giorno fa, scrissi il mio primo post su questo forum riguardante una persona che mi aveva fatto così del male, portandomi a pensare di togliermi la vita. Superare quella storia è stato tremendo, ma posso dire di avercela fatta, in gran bella parte.
    Ma cosa c'entra con i miei genitori, dunque?
    C'entra il fatto che ho sempre detto di avere avuto un buon rapporto con loro, ma non è esattamente così..


    I miei genitori sono entrambi di una certa età. Mio padre ha passato i 70 e mia madre i 60. Accenno quello che mi dicono e che fanno nei miei confronti.

    A mio padre venne l'idea di trasferirci all'estero, dicendo che avrei potuto continuare i miei studi anche altrove. Non è stata una passeggiata : imparare una lingua straniera da zero ed essere l'unica della famiglia che ci è riuscita, è stata una bella sfida, che ho egregiamente superato, talmente tanto bene, che molte persone hanno messo la faccia per me per aiutarmi e per farmi andare avanti.
    Mio padre invece mi da della stupida e incompetente che non capisce nulla e che morirà pazza e sola..

    Una mia cara amica di 40 anni addirittura, non avendo figli, mi ha detto che se fosse stata mia madre, mi avrebbe fatto studiare nelle migliori scuole e che avrei avuto tutto quello che volevo . Tutto questo perchè ha visto la persona diligente e volenterosa che sono. Oltretutto mi ha aiutato con tanti problemi e molte ricadute emotive che ho avuto.. senza dire una parola, capisce subito come sto e come non sto..
    .. invece mia madre. Ieri sera stavo così male da piangere in giro per casa. Mi ha visto in lacrime e non ha fatto nulla.. non fa mai nulla.. al che ho detto ai miei del fatto appena spiegato, mi hanno risposto a tono brusco :"eh che ci vuoi fare se noi siamo nati poveri? fatti adottare, così ti lascia un sacco di soldi e li dai a noi". Sono rimasta iperterrita.

    Non viviamo nell'oro, ma non ci muoriamo neanche di fame, insomma, io e mia sorella andiamo a lavorare e in tutto ciò nostro padre pretende quasi 700 euro da ognuna, per le spese.. l'unica volta che mio padre ci chiama "amore" è quando gli do in mano la mazzetta con i contanti.. per il resto, ci da delle put*** e alcolizzate, che spendono tutto il loro guadagno in alcool e festini.. quando dopo un lavoro di 10 ore passato talvolta senza mangiare, a fine serata, non abbiamo neanche la forza di guardarci in faccia.. e se passiamo una serata fuori, inizia a sbraitare e darci contro..
    e se capita che rientriamo alle 6 del mattino, è già sveglio e inizia a lamentarsi che non siamo normali... a lavoro però non siamo mai mancate!!

    Oltre a qualche incidente di percorso, normale ancora alla mia giovane età, nonostante, a causa del lavoro abbia intorno delle persone non proprio pulite, non ho mai abusato di sostanze stupefacenti, anzi ne sono sempre stata alla larga come la pesta. Ancora non ho avuto neanche il mio primo rapporto sessuale, mai stata fidanzata, passo la maggior parte del mio tempo divisa tra studi e lavoro, arrivando a non avere letteralmente un giorno libero per me, mio padre minaccia continuamente di chiamare la polizia e cacciarmi via di casa. Sì , lo ammetto, sono una che risponde a tono , che di certo non tiene la bocca chiusa.. il fatto è che, come sopra citato, dopo 10 ore di lavoro, passate in piedi e talvolta senza pausa per mangiare, per poi ritornare a casa e sentire i tuoi che hanno sempre qualcosa da ridire, che non gli sta bene nulla, qualunque essere umano normale perderebbe le staffe..

    Un'episodio sconcertante è stato quando all'ennesima minaccia di mio padre e mia madre che mi urlava contro per motivi futili, mi stavo sentendo veramente male, mi stava facendo male il cuore per davvero e tra singhiozzi e lacrime, imploravo mia madre di smettere, perchè stavo avendo un malore.. la sua reazione? nulla. Mi ha detto che sono una cretina e che la devo smettere di fare la finta..

    hp avuto un successo lavorativo davvero enorme negli ultimi tempi e mia madre l'unica cosa che ha detto è stata :"beh, ora devi offrire la cena".. senza spendere nessuna parola d'orgoglio...


    Non so cosa abbiano contro di me.. ho scritto spezzoni, ma credo basti.. sono stufa di sentire mia madre che mi dice che sono una bestia e che devo rimanere da sola..
    mi danno contro perchè ho un carattere un po strano, ma non così abominevole.. ho provato a togliermi la vita per sul serio e a loro non è mai importato nulla.. l'unica volta in cui l'ho visti preoccupati è quando all'ospedale mi avevano diagnosticato il morbo di chron, per poi scoprire che era una cosa meno grave, ma comunque fastidiosa.. costanti problemi di stomaco e intestino e mi dicono che sono pazza, che è tutto nel mio cervello malato e che rompo le palle..

    sono contenta del fatto che tra poco andrò via di casa.. ma ancora deve passare mezzo anno, se non un po di più..

    Che ho fatto per meritarmi questo? prima star male per una persona negativa e poi per i miei genitori.. non voglio dipingerli come mostri, perchè non lo sono.. ma ho paura di rivivere un crollo emotivo, come se piangere tutti i giorni non sia abbastanza..

    Ciao a tutti! Come mi pare di aver menzionato in qualcuno dei miei post, tre anni fa mi sono trasferita all'estero, per l'esattezza in Germania. Alle superiori ho studiato lingue straniere, tra qui la continuazione dell'inglese e il francese, il quale ho iniziato a studiare dalle medie. Il tedesco dunque, era per me una novità, non sapevo cosa aspettarmi, ma ero pronta a tutto pur di poter continuare gli studi in un paese straniero. E così ho speso un anno sui libri a studiare da sola, inizialmente ho provato a frequentare un corso, ma non faceva per me e così ho lasciato dopo neanche una settimana.
    Ci ho messo anima, corpo e cervello, per un'anno non ho fatto altro che studiare la lingua in questione, arrivando a pesare 50 chili, perdere notti di sonno e rinunciare a tanti divertimenti : era diventata un'ossessione.
    Nel frattempo ho trovato un lavoro e iniziato l'università. Nonostante la lingua straniera, non ho mai avuto problemi, anzi, sono arrivata perfino ad avere medie maggiori rispetto ai linguamadre. Forse mi sono dileguata un po troppo con il discorso, ma è proprio per questo problema che scrivo : SCRIVO TROPPO. Avevo il compito di leggere un libro e scriverci sopra poi, sotto forma di esame, una tesi importantissima (in tedesco, naturalmente), il tutto in 4 ore. Ero preparatissima, ho letto quel libro più di 6 volte. Ma non ce l'ho fatta. In 4 ore non sono riuscita a concludere.. non perchè non sapessi che scrivere, ma perchè ho scritto davvero un romanzo e questo ahimè, mi ha penalizzata tanto. Ho scritto quasi 7 pagine e non sono riuscita a concludere. Non ho fatto più di due errori di irrilevante importanza per quanto riguarda la grammatica, ma nulla di chè. Discorso fluido e scorrevole, senza alcun intoppo, ottimi contenuti, insomma un compito più che accettabile fin dal principio. Non è la prima volta che mi capita una cosa del genere, anzi, fin da quando sono piccola che nei temi scrivo sempre troppo..
    La mia insegnante mi ha detto che non poteva mettermi un "voto di compassione" e perciò mi sono beccata un voto talmente basso, capace quasi di rovinarmi. Mi sento frustrata e delusa. E' stato davvero un colpo basso... e ormai non posso recuperare...

    Cosa mi piace della vita? (l'ordine è casuale)
    La musica Jazz ;
    Gli occhi lucidi di mia madre quando con nostalgia parla dei suoi amori di gioventù ;
    Essere seduta sul pavimento della mia camera al buio mentre ascolto i Pink Floyd ;
    La presa di coscienza che ogni dolore di qualsiasi natura abbia un'inizio ed una fine ;
    Le persone educate e rispettose ;
    La lingua francese ;
    I baci sul collo ;
    Il sapore delle marlboro rosse in una serata di novembre ;
    Svegliarmi alle 5 del mattino ;
    I lunghi viaggi ;
    Forse altro, ma ora come ora non mi sovviene.
    Modifica al post (mi è venuta in mente un'altra cosa di legittima importanza): i biscotti al cacao senza lattosio quando sono in offerta.

    Mi aspetta un premio così prestigioso e nessuno che si è degnato di riferirmelo? Sai cosa? Mi alzo, me lo prendo e lo metto nella credenza angolare apposita per i trofei.Quella in mogano che mi piace tanto e che accuratamente è stata scelta per rivestire questo ruolo di spicco.

    Forse ho scritto in un modo grammaticalmente scorretto o ho alterato i posti delle sintassi. Abitando all'estero da un po, sto scordando un po l'italiano. Forse potresti gentilmente aiutarmi, potremmo scambiarci delle lettere, cosicchè io possa riniziare a scrivere in modo comprensibile. Mi piace il modo in cui scrivi. E' duro e mi piace.

    Tuttavia, ti sei già imbrogliata con le tue stesse parole : il sesso non "si dà", bensì "si dà e si riceve". Sennò sarebbe un rapporto egoistico.
    Non mi pare di aver messo in discussione nessuno. Ho parlato della mia appena esperienza (disastrosa) e nulla più. Ho solo scritto che a lui ci tenevo da matti, lo amavo e avrei tanto voluto la mia prima volta con lui, tant'è che sono stata io la prima a prendere iniziativa... ma lui 28enne non ha saputo mettermi a mio agio e invece di agevolarmi, il c∙∙∙∙∙∙e voleva farlo senza precauzioni e, come già accennato nei commenti precedenti, in una posizione non propriamente adatta per la prima penetrazione.
    Non pretendevo/pretendo chissà cosa o chissà chi.
    Sì, avete ragione a dire che la prima volta fa male e che è giusto per "sfondare", ma nonostante ciò è sempre la prima volta che una persona ti sfiora, ti fa scoprire sensazioni nuove.. scusate se la mia visione è così sdolcinata.

    Nonostante non abbia ancora avuto la mia prima volta, sono molto aperta sull'argomento e sono l'ultima persona che si fa le paranoie su una cosa del genere, ripeto, dall'uomo che amavo mi aspettavo un po di accortezza. A quest'ora non sarei qui a scrivere.

    P.s siamo esseri umani. Nessuno è uguale a nessun'altro.