Hai scritto: "Si sente tutti i giorni e diverse volte con la ex (anche se quando stavano insieme, lui la tradiva e conosceva altre)".
La mia domanda: perché la parte tra parentesi non debba essere uguale per te?
Messaggi di Ismaele
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Cerca di capire cosa realmente ti ha portato a fare le ultime scelte e se la scoperta ti inquieta, prova a capire anche cosa ti ha portato a scegliere gli altri studi e via discorrendo.
Io ho capito una cosa semplice: della nostra vita dobbiamo fare l'amore. L'amore non significa altro che fare ciò che amiamo. Ti piace fare una cosa? Investi in quello. Te ne piace un'altra? Falla. Comincia a liberare la mente dalle costrizioni del dover fare: infatti, non solo non facendo ti stanchi di più perchè tutto perde di senso ma poi ti allontana dal vedere il bello che potrebbe piacerti. Quando troverai qualcosa che ti fa stare a tuo agio, che ti piace, che vale la pena... Trova la forza in quella cosa per fare altre cose meno piacevoli ma necessarie, come ad esempio un lavoro che ti paghi la tua passione, etc.
Della tua vita una cosa sola devi fare: quello che ti piace. Ad un solo costo: ciò che è necessario perchè tu possa farlo! -
Sei uomo e se un quarto di queste cose fosse vera, faresti bene a denunciare; è probabile che potresti ottenere cure adeguate dal sistema sanitario a spese dei tuoi.
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Per me una relazione just for fun intesa come "frequentare una persona in leggerezza, senza proiettarsi in un futuro insieme" non ha senso se non "incontri squisitamente sessuali". Perchè una relazione in cui si frequenta una persona in leggerezza non è forse qualsiasi relazione prima che diventi una relazione stabile, il classico e vecchio ''fidanzamento''? Soprattutto: se io esco con una ragazza interessante e la frequento o è mia amica - quindi zero carica erotica - oppure non lo è. Di conseguenza se esco con una persona e magari ci faccio (buon) sesso, o è una relazione che comincia oppure è un just for fun squisitamente sessuale ma... In ogni caso, se non penso ''questa sarà la madre dei miei figli'', penso almeno ''questa è la persona con cui sabato prossimo voglio provare il nuovo cinese all'angolo'' oppure ''devo dirle che non possiamo perderci il film in uscita''. Ma... una persona così coinvolgente da volerla accanto per godere delle piccole frivolezze... non è già una compagna?
Il just for fun o è squisitamente sessuale oppure... è solo una relazione in boccio.
Quando la hesera dici ''sapendo che magari non si è nemmeno ben compatibili'' non vedo altro che incontri per il puro godimento, fosse anche non eroticosessuale. Ma in quel caso è un'amicizia.
Per il resto penso che in tutte le relazioni "qualcosa di buono nello stare insieme si ricava".
Bruce è sempre preciso: bisogna cambiare per la natura stessa delle relazioni. Si cambia per qualsiasi convivenza. Si cambia anche per convivere con sè stessi. Il cambiamento è un aspetto dell'evoluzione. Il problema non è cambiare ma snaturarsi. Chi non cambia per amore non ama, chi si snatura per amore non ama e soprattutto non è amato. -
Personalmente sono stato con ragazze 'in sovrappeso'. Il punto è che tutti abbiamo difetti e pregi, bisogna imparare a valorizzare i pregi e a fare dei difetti un'occasione di crescita. Non posso immaginare che tipo di dieta possa costarti così tanto ma posso dirti che per esperienza diretta ci sono nutrizionisti che non ti fanno sborsare chissà quanto.
Fossi in te mi preoccuperei di verificare la validità della tua dieta e soprattutto di trovare AMICHE e AMICI che possano aiutarti a valutare la situazione al meglio. Penso che se impari a vedere il tuo valore a prescindere dagli stereotipi della società, potrai coltivare fiducia in te stessa sufficiente da aprire gli occhi e guardarti intorno.
Creamy ha provato a dire una cosa molto importante, ma per delicatezza non è stata proprio chiarissima: è molto più probabile di quanto non pensi che abbia disfunzioni erettili quella persona che si è calata i boxer pur non avendo avuto un'erezione. -
Penso che imparare sia sempre e solo predisposizione. Come il discente - a prescindere dall'età - sarà più capace se ben propenso, così ognuno di noi può imparare dagli errori. La tecnica di scrivere qualcosa da rileggere è interessantissima, dovrò farne tesoro. A me è capitato rimpiangere alcune scelte e solo per caso, leggendo articoli di psicologia, ritrovare l'oggettiva e razionale motivazione che mi aveva portato a fare una scelta che magari ancora ora mi fa soffrire - sicuramente meno di prima - ma che, a ripensare con gli adeguati strumenti, concluderei allo stesso modo.
A volte mi capita la fortuna di trovare in alcune letture, in alcuni spunti, quel 'capo di discorso' che mi fa ricordare le variabili che mi hanno portato, razionalmente, a fare scelte sofferte.
Tendo tuttavia a dimenticare alcuni particolari, soprattutto il male sofferto dalle persone che mi circondano, il che mi lascia considerare le mie scelte come sbagliate: a volte devo fare uno sforzo di razionalità per -letteralmente- ricordare tutte le variabili che ho dovuto raccogliere prima di recidere o scegliere.
Si impara solo ciò che si vuole. Non penso sia un problema di natura quanto di gusto: a volte, alcuni errori, piacciono tanto di più che le scelte giuste. -
Io lo vedo molto triste... Due corpi e un'anima si dimostra nelle cose importanti. Oramai il profilo social fb è utile anche per il lavoro: che senso ha un biglietto da visita con i dati di ognuno della coppia se ciascuno fa altro? Nelle foto insieme c'è il tag, etc.... Non so se sia mancanza di fiducia, a me viene la claustrofobia a pensare al profilo condiviso.
A me dà l'idea della confusione, della manca di individualità e - di conseguenza - un rapporto non equilibrato, non maturo, in cui non c'è quello che dovrebbe essere naturale nella coppia: la crescita di ciascuno dei due nella sua personalità, autonomia, indipendenza. La mia partner dovrebbe aiutarmi ad essere al meglio me stesso e altrettanto dovrei fare io. Che senso ha togliermi quella parte di intimità? -
Ringrazio Ryoma che ha centrato il punto: "tu cambieresti te stessa per piacere a qualcuno?"
Solitario92 esprime perfettamente la mia posizione e il mio pensiero quando dice che in effetti molte ragazze credono sinceramente di volere il ragazzo sensibile ma non è così psicologicamente.
E' molto triste ma Ryoma centra ancora una volta il punto nel dire che la bellezza è quanto basta per ottenere e far aprire porte. Attenzione: questo significa che alle volte c'è uno scotto da pagare, ma sostanzialmente è sempre più facile la vita dei belli perchè socialmente sono più accettati.
In amore, in una relazione, già dall'inizio la persona dimostra interesse e serietà cambiando quel tanto che basta per poter ''convivere'' con l'altro: questo è secondo me la maturità del rapporto. Ma la verità è che per quanto si voglia il tipo sensibile, quello che attizza è sempre meglio, tanto quello sensibile può aspettare. Il bello che ti fa sperire è sempre meglio, perchè la dipendenza è assurdamente più rassicurante della scelta matura.
Tutto legittimo, anche io preferisco chi mi fa stare sulle spine, ma trovo che ci sia un'ingiustizia nel dover essere radicalmente diversi da sè. Non sono la bellezza universale che diceva ryoma ma, come lui diceva di sè, non sono brutto. Eppure non basta.
Forse possiamo ben cantare: fuori dal letto nessuna pietà. -
Ciao a tutti, è il mio primo intervento in un discorso. Non sono riuscito a citare i messaggi che mi interessavano, ma di fondo sono d'accordo che alle donne possa piacere l'uomo forte con connotazioni di sensibilità. Mi sono approcciato al forum perchè cercavo una risposta a questo genere di questioni e qui qualcosa l'ho trovata.
I ragazzi sensibili non interessano a nessuna, giustamente, perchè non sono affidabili, non fanno sentire al sicuro e non sono seducenti. E' un controsenso interessante: non sono affidabili pur potendo contare su di loro. Una persona che dimostra premura, presenza, sostegno e lo faccia "gratuitamente" appare come un morto di f∙∙a (non affidabile). Le persone sensibili forse non sembrano capaci di difendere, non dimostrano forza. Penso che uomo debba richiamare forza, aldilà degli stereotipi machisti.
Ultimamente mi stavo rattristando proprio nell'idea di non essere abbastanza in questo senso: con le persone che più mi piacciono tendo ad essere eccessivamente dolce, il che le allontana. Ho anche difficoltà ad avere una percezione di me non troppo distante dal reale perchè non capisco mai in cosa sbaglio allontanando le persone che mi piacciono. La risposta è qui: sono TROPPO presente, sono TROPPO certo, sono TROPPO scoperto. Però qui si apre un dubbio, un'alternativa che rischia di portarci off topic.
L'alternativa è capire se il problema sia l'eccessiva sensibilità oppure che una persona così presente sia non attraente... In genere, una persona così non attrae neanche me.
A volte ho infatti il dubbio che mi piacciano proprio le ragazze che non ricambiano il mio interesse perchè c'è più gusto a ricercare e, nell'idea di un ipotetico futuro, è più bella una compagna autonoma, per quando emotivamente stretta a me. Che non mi muoia dietro ma viva con me: vorrei una persona che abbia tanti interessi, alcuni comuni ai miei e altri no, così da poter godere insieme di tante cose e imparare reciprocamente altre. A chi piacciono le persone che si attaccano come le cozze allo scoglio e non portano novità?
A questo punto, offerto il mio superfluo contributo, dovrò aprire una nuova discussione per capire 'cosa c'è di sbagliato in me?'