Messaggi di jfx

    Io non dicevo che i provvedimenti fossero sbagliati, anzi, capisco il fatto che bisogna chiudere tutto per evitare al massimo che la gente faccia furbizie o sia incosciente, perché, come dicevo prima, il cittadino finché vede uno spiraglio di libertà lo prende, non si tratta solo di noi italiani.. ho un amico che abita in svizzera, hanno appena iniziato a prendere provvedimenti e mi ha detto che c'é tantissima gente nei parchi che non mantiene le distanze. Io non vivo a Milano o in un grande centro urbano, ma se la situazione era cosí anche lí, han fatto benissimo a chiudere tutto.. Dico solo che si stanno verificando degli episodi che mi fanno anche un po' paura, tipo la secchiata d'acqua nei confronti della farmacista o la signora che grida dal balcone a delle persone che stavano rispettando le norme di sicurezza.
    Poi quelli che ora si comportano in maniera contraria ai provvedimenti sono da sgridare sicuramente, se conoscessi qualcuno cosí glielo direi, ma non mi metterei a gridare dalla finestra a chiunque passi, perché sono persone che non conosco, non so se stanno agendo nel giusto o in maniera sbagliata.
    Andare a fare piú volte la spesa ad esempio é da incoscienti, piú che andare a fare una passeggiata in un piccolo centro, se si tratta di un grande centro urbano la cosa naturalmente cambia.
    Giusta la riflessione su incidenti collaterali, anche quello sicuramente é stato preso in considerazione nel decidere di chiudere tutto.
    Per quanto riguarda il terremoto a Zagabria, brutta cosa, ho una conoscente che vive lí, ma non é che perché ci sono persone che stanno peggio di noi, noi non possiamo lamentarci minimamente. Il lamentarsi é un modo per rilasciare la frustrazione, chi si lamenta é chi solitamente rispetta le regole. Il lamentarsi nella giusta misura é solo un modo per essere meno frustrati e incamerare meno rabbia e ogni tanto ci vuole. Lo stare in casa comunque puó generare frustrazione, ansia e depressione, ritengo che chi sta trovando delle difficoltà sia da ascoltare e da strigliare nel caso per dirgli di andare avanti. Se non ci ascoltassimo a vicenda, nelle nostre piccole frustrazioni quotidiane, le cose sarebbero ancora piú frustranti.
    Io ad esempio sono abituata a stare in casa e non mi pesa, ma ho degli amici che non lo sono, stanno in casa, ma sanno che con me possono lamentarsi ogni tanto, il lamentarsi non significa che non capiscano l'importanza di stare a casa o la difficoltà che stanno incontrando medici, infermieri, OSS e soccorritori. Se reprimessero la loro frustrazione, poi potrebbero diventare quelli che gridano dalle finestre e gettano acqua a chi passa.
    Questa mattina comunque sono uscita per un'emergenza in macchina ed era tutto deserto, la gente credo che stia rispettando le regole.

    Desperate.
    Il divieto di passeggiata oltre i 200 metri da casa mia ha reso un po' insofferente anche me, perchè volevo festeggiare il mio esame con un piccolo atto di libertà. Non ho capito se sia un decreto delle regione o del governo o se spetti al singolo comune metterlo in atto. Come provvedimento ha senso nelle grandi città, non nei piccolissimi centri come il mio, fra i boschi, dove uscendo e prendendo determinati cammini potrei infettare al massimo un albero o un sasso.

    Pivaldo: Modifico il post con questa frase inziale, perchè credo stiamo dicendo cose simili sotto certi punti di vista dopo aver riletto il tuo con meno fretta.

    Concordo sul fatto che l'atteggiamento "faccio quello che voglio, tanto c'é l'amnistia" faccia arrabbiare e non poco, ma io credo di essermi espressa male, mi riferivo a un atteggiamento di odio gratuito nei confronti di chiunque sia fuori casa, ma sta facendo cose permesse e con le dovute precauzioni.Per questo, dicevo, mi sembra che gridare contro uno che porta a spasso un cane, un vecchietto che cammina da solo e uno che sta portando i sacchetti della spesa, sia cattiveria gratuita, anche perché tutte e 3 queste attività, tranne la passeggiata, sono ancora permesse e andando a far passeggiare il cane o a camminare in un piccolo paese, non rischio di infettare nessuno. Intendevo solo che ci volesse più clemenza nei confronti delle persone che si vedono passare sotto casa, non si sa perché sono uscite, dove stanno andando e come mai. Ci vuole anche più clemenza nei confronti di chi ha preso le regole un passo per volta, finché non si sapeva bene la gravità della situazione, ad esempio di chi è andato camminare finché ha potuto e poi ha smesso. Per quanto sí, sarebbe stato meglio chiudersi tutti in casa fin dall'inizio, finché il governo non vieta determinate cose, è normale che il cittadino medio continui farle, in quanto in esse ci vede uno spiraglio di libertà e pensa di non fare nulla di male, poichè in regola. Credo sia la natura umana, non solo di noi italiani. Non fate il processo a queste persone che han seguito le regole date mnan mano, c'è chi si è chiuso in casa fin dall'inizio, vero, ma non tutti la prima e la seconda settimana sono stati tanto previdenti, quando i contagi erano bassi e non si sapeva ancora che corso avrebbero preso le cose.
    Ora sì, tutti dobbiamo stare a casa, qui in Lombardia sappiamo sulla nostra pelle che è rischioso uscire, mentre nelle altre regioni con meno contagiati avete la nostra storia come esempio. Chi pensa di potersi trovare tranquillamente con gli amici, non si è reso conto di ciò che rischia per i propri cari e per sé - se uomo specialmente- ma è sempre meglio non fare la pubblica gogna di chi si vede per strada, perché poi si va ingiustamente a gridare contro chiunque passi sotto casa propria.
    La fuga a sud ha fatto arrabbiare anche me, ma posso capire il panico generale. Tieni inoltre conto che quella settimana circolavano ancora le notizie sul fatto che fosse una semplice influenza. Setto questo, è stata una b******* andarsene da una zona che sarebbe diventata rossa in poche ore, a una zona priva di contagi, concordo che quel caso è stato davvero un cattivo esempio di senso civico. Tuttavia, credo che chi l'abbia fatto si stia gà pentendo da solo. Credo inoltre che nelle ultime due settimane in molti abbiano capito che il sistema sanitario è ormai in tilt e vedo che tutti quelli che conosco si stanno attenendo alle regole e uscendo anche meno di quanto permesso, ma lo si fa perché ormai si è consci della situazione e prima non lo si era. Nessuno si aspettava qualcosa del genere, neanche molti medici.
    Sicuramente è stato sbagliato diffondere inizialemente la notizia che fosse una semplice influenza, su quello io ho sempre cercato di informare bene i miei parenti e amici. Magari è stato fatto per placare gli animi, ma piuttosto si sarebbe dovuto mettere in guardia i cittadini della sua effettiva mortalità e contagiosità, pur sottolineando che inizialmente i casi sembravano localizzati ad un unica provincia e contenuti....ma con il senno di poi ne son piene le fosse.
    Sono speranzosa, perchè vedo gente che si attiene alle regole, meglio focalizzarci sul positivo che vedere tutti come degli untori irrispettosi delle regole e furbi, no? Il virus non fa distinzioni e credo che più che il senso civico, ciò che spingerà molti alla quarantena sarà l'affetto per i propri cari più a rischio. Qualsiasi sia il motivo, l'effetto desiderato sarà ottenuto.

    Io comunque ho amici sia in inghilterra che in Usa e da quel che mi fanno vedere e mi dicono, non se la passano benissimo, uno ieri mi ha mandato un video di due persone che si picchiavano al supermercato.

    Esatto, Mayra, anche io vedo la stessa cosa da me. Prima che venisse imposto il divieto delle passeggiate, vedevo gente passeggiare (studio sul balcone), ma erano individui singoli ogni tanto, oggi non ho visto gente a passeggio.
    è vero che nelle settimane inziali, quando i bar erano ancora aperti, molti sono usciti, ma il problema è che nessuno si era ancora reso conto della gravità della situazione, si pensava che i casi fossero stati tutti isolati nella zona rossa. Vedo gente che rispetta le regole che gli vengono date man mano e sono fiduciosa. Non si può odiare chiunque si veda uscire di casa per l'errore (spesso è errore)\furbizia di pochi.
    Vero che sono due modi magari di reagire, ma ho notato che questo odiare chiunque fosse fuori casa sia stato anche incoraggiato nelle ultime settimane.

    Sì, ma questa cosa che tutti puntano il dito contro tutti non mi piace, per quanto possa capire il nervosismo, non capisco l'astio nei confronti di persone che non si conoscono e mi fa anche un po' paura. Ho appena letto un articolo in cui ad una farmacista è stato buttato addosso un secchio d'acqua tornando dal lavoro. Di fronte a casa mia ho visto tagliare l'erba dei prati e dei campi, non gli ho gridato "restate a casa" stanno facendo un lavoro necessario e tra l'altro non entrano in contatto con nessuno per lavoro.
    L'isolamento sociale è necessario, ma non si può gridare contro chiunque vediamo fuori dalle nostre quattro mura domestiche, far applicare le regole non spetta a noi e non spetta a noi giudicare chi passa sotto casa nostra.

    Tanja, non ho capito, lo fai tu o lo fanno gli altri?

    Pivaldo: certo, ma uno non può gridare dal balcone alla gente senza sapere quello che fanno, sta alle forze dell'ordine controllare e nel caso denunciare, se diventassimo tutti dei vigilantes, la situazione diverebbe insostenibile. Che ne sa chi mi guarda dal balcone che io non sto andando magari al lavoro\ a fare volontariato\ a prendere qualcosa di necessario?

    Comunque, ritorando alla famosa passeggiata, la passeggiata oggi non la farò, ho visto ora il nuovo decreto del governo. Se non ci fosse stato il divieto l'avrei fatta?
    Forse sì, forse no, non lo so. Nella mia testa ci sarebbero stati mille dubbi: "dovrei dare il buon esempio, perchè se esco io, poi esce anche il vicino e poi il vicino del vicino a fare una passeggiata e va a finire che ci incontriamo per strada: meglio stare a casa". "Vivo in un paese dove la densità di popolazione è talmente bassa che neanche normalmente ci si trova per strada, il sentiero è isolato e non troverei nessuno, festeggio l'esame e poi mi rinchiudo in casa: la faccio".
    Ieri avevo ancora la possibilità di uscire a camminare, ma non l'ho fatto, perchè mi sembrava ingiusto uscire senza una vera necessità.
    Tuttavia, se avessi fatto questa passeggiata da sola, non trovando sicuramente nessuno lungo il sentiero e stando a debita distanza delle sporadiche persone incrociate, non avrei costituito un pericolo nè per me, nè per gli altri. Poi sarei tornata a casa e mi sarei chiusa in casa per il mese successivo, sentendomi un attimo in colpa perchè non avevo dato per un attimo un buon esempio civico, ma di fatti non avrei potuto infettare\essere infettata da nessuno, se non dai sassi o dagli alberi. Non sarebbe stato un grande esempio di senso civico forse, perchè avrei potuto influenzare altre persone a fare lo stesso, ma neanche un comportamento a rischio date le caratteristiche del luogo in cui vivo.
    Se, invece, vivessi a Milano, il discorso sarebbe diverso avrei avuto più probabilità di influenzare negativamente altre persone o di incontrare altre persone, ma anche in quel caso, fino a due giorni fa chi, gridandomi dal balcone di restare a casa, sarebbe stato inopportuno.

    I provvedimenti del governo e la loro applicazione da parte delle forze dell'ordine sono necessari, perchè finchè non ci sono provvedimenti stringenti e si lascia al singolo, non sempre siamo tutti ragionevoli, lo abbiamo visto nelle ultime settimane. Tuttavia, i provvedimenti ci sono per limitare la diffusione del virus e da comuni cittadini nel giudicare i comportamenti delle persone, bisogna anche tener conto quanto quella determinata azione -non necessaria- possa di fatti agevolare la diffusione del virus. Con questo non intendo non rispettate le direttive del governo, lo dico solo perchè sto vedendo troppo astio, quando invece mi sembra che la maggioranza delle persone sta rispettando le direttive del governo da quando si è capito che direzione hanno preso le cose.

    Io l'ho sempre vista in questo modo e ho sempre vissuto normalmente, in ogni caso nel presente sono viva, lo ero nel passato e lo sarò ancora spero per molti anni. Inoltre, bisogna tener conto che anche in questa prospettiva, il ricordo di noi vivrà nei nostri cari e\o se si sono fatte cose importanti nelle persone per fama. Credo che nessuno voglia morire e essere subito dimenticato, credo che il fatto di morire e sapere che nessuno si ricorderà di te sia una delle cose più tristi al mondo. Fin da piccola ho sempre cercato di vivere libera (disturbi mentali a parte, ci sto lavorando), di impegnarmi in ciò che faccio e di essere gentile, per essere ricordata con affetto e ammirazione e per non pensare di aver sprecato la mia vita quando giungerà il momento.

    Concordo, l'altro ieri ho visto un video di una persona che gridava dal balcone perchè c'erano 3 e dico 3 persone in strada, in un paesino con pochi abitanti. Una portava il cane, l'altra aveva in mano le borse della spesa, la terza stava semplicemente passeggiando, era una persona anziana, magari doveva passeggiare per problemi medici (es: rischio di trombosi). Erano tutti a distanza di sicurezza, non stavano toccando niente e a giudicare dal video il paese era molto piccolo. Se uno vive a Milano a Roma o comunque in un centro con anche solo 20'000 abitanti, meglio che si astenga dalle passeggiate, perchè se tutti lo facessero, saremmo punto e a capo, ma in un un paese da 2000 abitanti/in un luogo isolato è normale che ci si senta più al sicuro e che si pensi di potersi concedere una passeggiata una volta alla settimana o una ogni due.
    Tra l'altro dalle fonti ufficiali, per ora ci è stato detto che il virus si diffonde solo entrando in contatto con una persona infetta, non ci è ancora stato detto quanto tempo sopravvive sulle superifici e su quali, credo che per il momento non si sappia ancora. Se ci dicessero quanto tempo sopravvive sulle superfici, saremmo tutti più cauti.
    Io ad esempio vivo in un paesino molto piccolo, la mia casa è molto vicina ad un campo con una bella passeggiata su una pista ciclabile, dove non passa quasi mai nessuno, oggi vorrei uscire un attimo e fare quel sentiero, ho appena dato un esame pesantuccio ieri per cui son chiusa in casa da prima che iniziasse questa pandemia, dal 29 Gennaio. Non incontrando nessuno sul sentiero non mi sembra di poter correre dei rischi o far correre dei rischi agli altri se uscissi e camminassi per 500 metri, ma mi sento in colpa a farlo e sto valutando se farlo o meno. Se fonti ufficiali mi dicessero che il virus sopravvive sull'asfalto, sul legno o sull'acciaio a lungo, mi asterrei del tutto a farlo.
    Ci tengo comunque a sottolineare che non sto dicendo che non bisognerebbe stare chiusi in casa il più possibile, ma che bisogna giudicare situazione e situazione e che spesso gli insulti della gente sono gratuiti e odio profondamente gli insulti gratuiti. Come vi sentireste voi se, andando in farmacia a piedi per un farmaco a voi necessario, sentiste gridare dal balcone: " a casa, devi stare a casa!"?

    Al momento, nella mia relazione sono felice, nonostante qualche piccolezza e cose da smussare e questo mi sta dando dell'energia in più nella vita. Poi non so se e quanto durerà, ma al momento me la vivo. D'altronde non si può lavorare 24h su 24, non siamo degli automi e rischieremmo di andare in depressione, non riuscendo quindi più ad essere nè essere felice, nè produttivi (cosa che tra l'altro mi è capitata). Soddisfare questa nostra natura biologica è perciò una cosa molto intelligente, è come invesitre 1000 euro per farne 100000.
    In ogni caso, concordo sul fatto che la ricerca dell'anima gemella sia un chiodo fisso del nostro tempo e che alcune persone si ossessionino a tal punto su questa cosa da non riuscire mai a trovarla, sprecando molte energie. Tuttavia, in quanto esseri biologici alquanto complicati non siamo immuni da errori.... E poi chi sono io per giudicare, io che ho un altro chiodo fisso che mi sta facendo perdere tempo e energie?