Ho pensato a lungo alla mia situazione, che come descritto si traduce con nausea e impossibilità di mangiare, pena vomito, quando devo uscire con una ragazza.
Quando ero alle medie ero molto fobico sociale, non parlavo con nessuno dei miei compagni di classe, alle superiori, dopo una bocciatura e dopo 1 anno in cui venivo preso in giro, mi sono rimboccato le maniche facendo tanti progressi sia a scuola (diplomato con 100) che dal punto di vista sociale (ero un punto di riferimento nella mia classe, tutti mi volevano bene e io ero ben adattato), anche se uscivo pochissimo e mi terrorizzavano molte situazioni sociali, poi andando all'università e con una terapia cognitivo comportamentale ho acquisito più sicurezza, tanto che ad oggi ho diversi amici e amiche, soprattutto con le ragazze io rido, scherzo anche se le sto conoscendo da poco, ho pure fatto una presentazione universitaria di fronte a circa 100 persone e tenuto una lezione di psicologia (studiando questo) in una classe della mi ex scuola. Insomma, io credo di essere ad un ottimo punto.
Tuttavia, a casa vige una immagine di me, da parte di tutta la mia famiglia compresi fratelli e sorelle, di una persona debole, fragile, destinato a stare solo in futuro. Non me lo dicono direttamente, ma frasi tipo "se non ti sposi questa casa rimarrà a te visto che i tuoi fratelli sono sposati" mi danno inconsciamente il messaggio che rimarrò solo. Inoltre ogni volta che devo fare qualcosa di nuovo, ad esempio andare a mare con un amico, mia madre mi dice preoccupata che tornerò tutto ustionato e lo dice ai miei fratelli. Insomma, mi tratta come se avessi 10 anni. Se esco alle 22 salta in aria perchè dice che è tardi e poi aggiorna i miei fratelli sull'orario in cui torno. Tutto questo sapete a cosa mi porta? Al fatto che ogni volta che qualcuno mi chiede di fare qualcosa di nuovo, es andare al cinema di sera etc etc io evito perchè so già come romperà mia madre (pur non vietandomi certe situazioni), questo mi porta ad avere un pacco esperienziale completamente nullo visto che non ho visitato chissà quanti luoghi e, ovviamente, sentirmi inferiore ad altri ragazzi in ambito sentimentale con una ragazza. Gli altri guidano la macchina, io 3 mesi fa dovevo solo mettere la macchina in moto e mia madre guardava spaventata perchè aveva paura mi partisse e tamponassi l'auto davanti. Questo mi porta anche a indossare una maschera fuori, perchè fuori io appaio simpatico e socievole ma mi porto fuori queste insicurezze di dentro ed è come se avessi paura di essere scoperto nelle mie inesperienze (causate da tutti gli evitamenti), infatti ci sono tante cose che io non ho mai fatto, è ovvio che questo mi porta poi ad aver paura di essere smascherato e giudicato negativamente con conseguente ansia e vomito. Ovviamente, a causa di questo, è come se vi fosse una frattura tra il mio sè a casa e il mio sè fuori, a casa non parlo mai della mia vita fuori e fuori non parlo mai della mia vita a casa. A casa sono chiuso, fuori dialogo e tutto. Se devo parlare al cell con un amico non deve esserci nessuno della mia famiglia a sentirmi. Invitare un amico a casa mia sarebbe una roba impensabile perchè mi mette ansia.
Io credo che per risolvere questo problema devo prima di tutto evitare di evitare tutte le situazioni nuove, che tra l'altro a me non mettono ansia perchè sono andato tranquillamente a mare con il mio amico e un suo amico che non conoscevo, ma è come se dentro qualcosa mi dicesse di evitare perchè mia madre rompe poi. Inoltre, devo cercare di ridurre questa frattura tra dentro e fuori, ed ecco che a fine mese farò venire una mia collega universitaria a casa mia a studiare insieme. Ovviamente sto anche guidando la macchina. È ovvio che finchè fuori è come se portassi una maschera coprendomi dalle mie inesperienze e da come sono considerato a casa la conseguenza sarà nausea e vomito in situazioni con ragazze visto che in ambito sentimentale mi sento inferiore agli altri ragazzi. A gennaio una ragazza sembrava interessata a me e io mi sono svegliato con tremolii e vomito, ma ricordo i miei pensjeri: "non guido nemmeno la macchina, come potrò mai avere una relazione? Non saprò in quale luoghi portarla quando usciamo", i miei problemi infatti riguardano l'ambito prettamente sentimentale, in cui io vorrei essere una persona con un minimo di sicurezza, alla fine le altre cose come parlare di fronte a 100 persone le faccio, seppur con qualche ansia, ma i veri problemi nascono con le donne, ripeto non tanto perchè mi vergogno visto che quando esco parlo e socializzo, è il pacco esperienziale il problema e le insicurezze che mi porto da casa. Ovviamente dopo che quella cosa la faccio varie volte si tranquillizza, un tempo non mi permetteva nemmeno di andare da solo dal barbiere che dista 300 metri da casa mia, doveva accompagnarmi lei con la macchina. Ora sono una persona autonoma ma se devo fare qualcosa di più impegnativo tipo uscire la sera e tornare tardi oppure dormire fuori oppure partire comincerebbe a trasmettermi preoccupazioni e insicurezze pazzesche quindi devo ancora lavorare, sono cose che più che mettermi ansia a me, mettono ansia a lei portandomi a evitare. Cosa ne pensate?