Forse di solitudine, forse di insoddisfazione della vita, oppure altri motivi che non mi vengono in mente. Ognuno avrà il suo problema soggettivo. Spesso parlando attraverso la rete ho notato che molti affermano che si è più liberi di essere sè stessi, senza pregiudizi. Probabilmente nella rete non si pagano le conseguenze delle menzogne e dei propri atti e scoprire la vera identità è molto difficile, non devi dare conto a nessuno. Al massimo puoi essere bannato. Nella mia esperienza ho provato a fare qualche conoscenza online perchè non riuscivo tanto ad accettare una parte di me stesso, è stato più facile essere quella parte attraverso la rete. La mia motivazione è stata questa. Io penso che non sia possibile vivere solo di quello, prima o poi si sentirà il bisogno di qualcosa di più e la rete non basterà.
Messaggi di Hawake
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Non aver paura del fallimento non significa che quando si deve affrontare qualcosa si è tranquilli e sereni come fosse niente. Da parte mia sto peggio quando non posso fare niente per evitarlo, se invece è possibile fare qualcosa cerco di provarci, ma se non sono preparato a dovere per affrontarlo più che paura ho rassegnazione.
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Ciao secondo me non devi guardare a come appaiono gli altri, può essere che abbiano milioni di amicizie ma tutte vuote. Bisogna guardare più a sé stessi e a quello che si vuole, se vuoi conoscere nuove persone e vivere nuove esperienze é quello che devi fare. Io volevo fare un viaggio e per non rinunciare a causa di indisponibilità degli amici l'ho fatto da solo. E' stata una bella esperienza e ho conosciuto nuove persone che non avrei conosciuto se fossi stato in compagnia. Fare amicizia non è difficile!
Per quanto riguarda la psicologia ormai anche se hai sbagliato secondo me tanto vale finire il percorso e laurearti adesso che sei così vicina. Sarebbe un peccato non farlo, hai investito del tempo in quello che hai fatto e se molli tutto adesso sarebbe stato tempo perso, almeno secondo la mia opinione. Finisci gli studi in questi mesi e poi una volta libera vedrai cosa fare. -
Ciao io ricordo che con quel gioco potevamo giocare anche in tre, uno giocava e gli altri suggerivano. Di solito i suggeritori finivano per complicare solo le cose.
Sinceramente nel tuo ricordo non ci vedo nulla di male anzi, i bambini possono essere poco comprensivi alle volte. Anche io in alcune occasioni con certe persone con cui non avevo niente da dire stavo in silenzio, così tutti credevano che fossi timido o non mi sapessi imporre, la verità era soltanto che non avevo niente da dire e se ciò di cui si parla non mi interessava non parlavo. Quindi per alcuni sono introverso per altri estroverso, forse per altri ancora avrò qualche disturbo della personalità..
Per come la vedo io l'importante è sapere sempre chi sei e come vuoi essere, anche se ti adegui qualche volta va fatto perché esistono pure gli altri. Ma entro certi limiti ovviamente! -
Ciao, in quale campo di volontariato sei stata se posso chiedere?
Io ho fatto qualche vacanza solitaria, sempre in Italia e di pochi giorni perchè volevo mantenermi basso con i costi e per non annoiarmi troppo. La solitudine fa anche bene ogni tanto per ricaricarsi, però secondo me in compagnia è meglio a prescindere dal fatto che non ci sia nulla di male a viaggiare in solitaria. Purtroppo gli amici non sempre sono disponibili e se lo sono non è detto che vogliano andare dove vuoi tu. -
Scusate per il doppio post, non riuscivo a postare..
Sono andato in contraddizione per i motivi che dici, credo di avere resistenze di tipo moralistico che un pò mi impediscono di buttarmi facilmente e di vivere la cosa con serenità. Anche parlando con voi mi sembra che trattiate il problema come se fosse normale, niente di cui vergognarsi. Per me non è così, sono pieno di dubbi e di certo l'aver incontrato persone molto diverse da me non mi ha aiutato. Sono d'accordo con Svogliato, ci sono persone di tutti i tipi in ogni cosa, forse pure io sono un carattere difficile, ma fatto sta che le cosiddette schiave si aspettano uno deciso che sa quello che fa, sicuro di se stesso, io per il momento non lo sono. Facendo un paragone è come se avessi gli stessi problemi della verginità scritti qualche discussione più sotto, non che le mie esperienze sessuali siano state chissà quali, ma senza nessuna esperienza con i miei dubbi esistenziali e la mia censura della cosa, se così possiamo chiamarla, in un ruolo in cui dovrei io essere a dominare, io quello che prende in mano la situazione, mi viene abbastanza difficile rapportarmi e rendermi interessante. Al di fuori del BDSM invece sono molto più a mio agio, non ho problemi di timidezza.
Per tutte queste ragioni ho cercato di parlarne con persone molto fidate che sono estranee all'ambiente senza espormi, ho usato 50 sfumature di grigio come mezzo. Non mi sono esposto sempre per paura con loro, forse potevo farlo perchè loro non sono immaturi, sono più come me profondi e riflessivi. Ma come potevo farlo? Già mi viene difficile accettarlo con me stesso, pensate con gli altri.. Scusate ancora le contraddizioni.. -
Ciao Belfalas, da bambino avevo più fantasie da sottomissione, crescendo sono diventato sempre più dominante fino ad esserlo del tutto. Hai ragione quando dici che sono rimasto deluso perchè avessi trovato quello che speravo sarebbe stato più facile accettare. Io sto ancora cercando di esplorare e grazie ad internet ho capito molte cose, mi manca però l'attuazzione, per dire, poichè non sono riuscito a confessarmi con nessuno. Alle volte ci ho pensato di parlarne con amici o amiche, ma il coraggio mi è mancato, già ritengo difficile parlare dell'argomento sesso e allora resto così chiuso. Poi non vorrei che ci fossero sotto questioni irrisolte che mi spingono ad avere questo tipo di interesse, per questo mi chiedevo il perchè le avessi. Sento proprio che non mi appartiene e invece non riesco a liberarmene.
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Ciao a tutti sono un ragazzo e sono stanco. Sin da quando ero bambino avevo fantasie bondage, ovvero quelle di legare molto prima che il famoso film arrivasse nelle sale. Molto prima che sapessi il significato del sesso, è una cosa che è sempre stata presente ma della quale non potevo parlare a nessuno, non volevo parlarne con nessuno. Diventato più maturo ho capito che il sesso così come è stato concepito tradizionalmente non mi basta, così ho cercato di avvicinarmi al mondo del BDSM in cerca di risposte. Quello che ho trovato non mi è affatto piaciuto, dal mio punto di vista è un mondo popolato da persone troppo disinibite e disinvolte. Non che sia sbagliato, ma io sono dell'idea che per avere una relazione o un rapporto sia necessaria una affinità mentale, non riuscirei ad andare a letto con una donna che caratterialmente è molto diversa da me per quanto bella possa essere. Poi la maggior parte pensa che il bondage sia solo un contorno del sesso, che resta l'aspetto fondamentale di cui non si può fare a meno. Io invece ne farei a meno volentieri, per me non è necessario, perciò in un primo momento pensavo anche di essere asessuale ma non lo so. Attualmente non so più niente, non riesco a capire cosa mi piace, se mi piace e quanto mi piace. Il BDSM si scontra pesantemente con il mio carattere misurato e controllato e ne soffro terribilmente. Sento di non far parte del BDSM, ma continuo lo stesso ad avere fantasie di questo tipo che non riesco a eliminare del tutto. Vorrei sapere a cosa è dovuto questo interesse, perchè si è sviluppato in me?