Messaggi di fabri98

    Il lavoro ha accezione positiva solo se stimola cose positive. Per cui ben venga se viene visto come un modo per fare attività e tirare fuori un po' di creativitá...anche quando c é magari da fabbricare qualcosa e ti dá la soddisfazione di aver fatto qualcosa di bello! ("sono stato capace di fare questo wow!" ) Quando diventa obbligo e toglie tempo alla tua vera realizzazione e alle tue passioni no, ne risente anche la psiche.
    Dato che é difficile trovare il lavoro che faccia bene, secondo me ci vorrebbero 4 o 5 ore lavorative a giornata poi l essere umano dev essere libero di coltivarsi diversamente

    Non si può non condividere il tuo pensiero, peccato però che sole 4 ore al giorno sono impensabili per l'andazzo che ha preso il mondo del lavoro.
    In un certo senso, oggi si vive per lavorare, mentre il lavoro dovrebbe servire al contrario, ovvero lavorare per vivere liberamente.

    Comincio col mio pensiero

    Fino ad ora, anche se sono ancora giovane, non ho mai avuto problemi pensando al lavoro, pensavo fosse una cosa per grandi.
    Adesso, che comincio a vedere come vanno le cose, mi pongo da tempo domande riguardanti il lavoro, soprattutto perché non vivendo in una famiglia benestante non ho soldi per uscire con gli amici, o comunque ne ho pochissimi.
    Fino a qualche tempo fa mi andava bene, spendevo poco, ogni tanto comunque facevo qualche lavoretto di pochi giorni e guadagnavo qualcosina, ma adesso la mia situazione mi prende sempre più alla sprovvista.
    Arriva l'estate, gli altri ragazzi della mia età spendono un sacco ogni sera nei bar o nelle feste, la mattina vanno al mare ed in piscina, ma io non posso fare nulla, neanche andare alle feste o nei locali perché ho costantemente la lancetta del portafoglio al minimo o addirittura a zero.
    Di lavoro adesso non c'è traccia dalle mie parti, e chi lo ha viene sfruttato e sottopagato.
    Di rimanere a casa dei miei a vita assolutamente non se ne parla, sarebbe meglio farla finita.
    Anche se sono giovane, se qualcuno mi chiedesse "come ti vedi tra qualche anno", direi che mi vedo come un trentenne fallito che abita a casa dei suoi genitori anziani e che non esce perché costantemente senza soldi.
    Non è la vita che fa per me, non mi sembra giusto nei confronti dei miei genitori (che già ora non mi trattano al massimo devo dire), ma neanche nei miei confronti poiché mi mancherebbe la libertà.
    Intanto passo questa estate in casa o uscendo poco poiché non posso permettermi economicamente la vita dei miei amici, ma non è questo il punto, il mio timore è che da ventenne disoccupato a trentenne mantenuto dai suoi sia un passo.
    Non sarebbe la vita che fa per me, preferirei farla finita

    Quanto pesa stare senza lavoro per voi, e cosa rappresenta per voi il lavoro?
    Indipendentemente dall'eterno discorso che c'è da fare sugli errori commessi dall'economia mondiale in generale, che ha reso il mondo un posto dove non è più stare bene l'importanza, ma lavorare o comunque fare soldi in qualche modo.
    Cosa rappresenta per voi il lavoro?
    Fino a quando il lavoro ha la prerogativa sulla vita?
    Sareste in grado di lavorare sottopagati, sfruttati ed urtati nella dignità, pur di avere uno stipendio che vi consentirebbe di "vivere"?


    **Non spostate in area lavoro, è più una questione morale e sociale questa discussione**

    Ma se ne parli sei complottista, questa è la mentalità.
    Ognuno che ha qualcosa da ridire sulla scienza medica (anche se questo ha studiato o è laureato in medicina, o anche se parla di qualcosa di conclamato), viene preso come cazzaro e complottaro.
    Ma questa è anche colpa dei casi da telegiornale, casi di persone morte per malattie in stato avanzato ma che si affidavano a santoni e ciarlatani anti-medicina.

    Questa frase però non è troppo campata per aria, anzi. La psichiatria più che altro si è imposta (soprattutto a livello di immaginario collettivo) come "medicina della mente". Ma è da considerarsi rispetto alla medicina del corpo tutt'altra cosa. Tra l'altro le recenti scoperte della neurobiologia avvalorano e non di poco le teorie psico-somatiche. A differenza della psichiatria che assume il disagio mentale più che altro come un processo morboso in atto nel cervello. E infatti la cura sta più che altro nei farmaci, dopo la diagnosi.

    Ma che glielo dici a fare, è più facile ripetere a pappagallo quello che dicono i medici che forse nemmeno hanno letto le loro bibbie di verità supposte.
    Sempre più simili ai bigotti religiosi.

    "Antivaccinisti" hahahaha!!
    Forse non avete capito, io non sto dalla parte dei complottari così come non sto dalla parte degli ignoranti.
    Semplicemente guardo le cose con oggettività, rileggete quello che ho scritto se vi va, ma a me non va di ripetermi.

    Finchè la scienza medica non rivede alcune sue pratiche e non si evolve(la scienza si è sempre evoluta mettendosi in discussione, ma ormai sta prendendo le caratteristiche di una religione), e il fatto che alcuni farmaci possono agire su base epigentica(cioè portare a mutazioni sulla struttura del DNA), qualsiasi evento avverso sarà sempre per lo più negato e banalizzato, e intanto sempre più persone si ritrovano con la vita distrutta da sindromi post farmaco.

    Infatti se ci pensi bene, il medico che siringa un bambino sanissimo per un'improbabile rischio di epatite, è molto simile ad un prete che battezza un bambino per preservarlo da un improbabile inferno dopo la morte.

    Sarebbe una bella soddisfazione non presentarsi agli ultimi giorni di lavoro, per poi presentarti un giorno qualunque prima del trasferimento e mandarlo sonoramente a quel paese, ovviamente dicendo che hai trovato anche un'altro lavoro e quindi che si f∙∙∙a.
    Io farei così :-WD

    Altro sospetto: mi veniva proposto con una certa frequenza anche un profilo del tutto anonimo, nessuna foto, nessuna informazione e nome inventato. Che motivo aveva di proporlo? Mi è venuto da pensare che fosse il profilo fake di qualche stalker che visitasse il mio profilo, non che potesse trarne grandi informazioni, dato che avevo impostato la privacy affinché i miei post fossero letti solo dagli amici.

    Questo per me non è un sospetto ma un dato di fatto, e ti spiego il perché:
    Su facebook mi aggiro sui 400/500 amici, pochi rispetto alla media, quindi su "persone che potresti conoscere" mi escono sempre o quasi gente del mio paese o amici di amici con i quali ho sempre tra i 90 ai 200 amici in comune.
    Per un certo periodo mi è uscito nei suggerimenti un uomo con cui avevo solo tre amicizie in comune, ma non ci faccio caso, fino a quando non noto che questo tizio mi esce nei suggerimenti quotidianamente, così ne parlo (scherzando sulla stranezza) con la ragazza cui uscivo e scopro che è suo padre.
    Dopo neanche due settimane ci troviamo a casa sua senza i suoi genitori, decidiamo dopo un pò di cazzeggiare col computer del padre, ma non so per quale motivo vado sulla barra delle ricerche e indovinate cosa scopro?
    Mi spiava il profilo perché sapeva che uscivo con la figlia.
    Ma non finisce qui: Dopo neanche un mese che smettemmo di uscire insieme, nei suggerimenti non compariva più il padre.

    Da questo ed altre coincidenze simili che ho notato, mi pare palese che i suggerimenti sono dettati da un algoritmo piuttosto semplice.

    Non è solo una questione di vaccini, è tutta la società che ormai è ipermedicalizzata. Si tenta sempre di abbassare i valori minimi ematici tollerabili, per costringere le persone ad assumere sempre più farmaci.
    I vaccini come tutti i farmaci possono avere reazioni avverse gravi e sono ben documentate, anche se negate. Ma ci sono tanti altri farmaci e pratiche mediche che possono combinarti davvero male, ma queste lesioni spesso non vengono studiate dalla scienza medica o vengono banalizzate.
    Basta pensare al caso degli antidepressivi SSRIs e alla PSSD(disfunzione sessuale post SSRIs), quanti ragazzi e ragazze di 20 o 30 anni, hanno perso la loro nomrale sessualità vita natural durante, solo perchè spinti ad assumere un farmaco di cui potevano benissimo fare a meno? Stessa cosa per il propecia(finasteride), quanti giovani che assumono questo farmaco per un banale problema estetico come la calvizie adrogenetica vengono avvertite del fatto che possono incorrere in una sindrome post farmaco gravissima come la sindrome post finasteride? Vogliamo anche parlare degli antibiotici della classe dei fluorochinoloni(Ciproxin, Levaquin, ecc), quante persone oggi sono costrette a camminare con le stampelle per una disabilità da fluorochinoloni?
    Finchè la scienza medica non rivede alcune sue pratiche e non si evolve(la scienza si è sempre evoluta mettendosi in discussione, ma ormai sta prendendo le caratteristiche di una religione), e il fatto che alcuni farmaci possono agire su base epigentica(cioè portare a mutazioni sulla struttura del DNA), qualsiasi evento avverso sarà sempre per lo più negato e banalizzato, e intanto sempre più persone si ritrovano con la vita distrutta da sindromi post farmaco. Io durante il mio corso di laurea in ambito sanitario, ho dato diversi esami di farmacologia, ma un concetto cosi importante su come possono agire un sottogruppo di farmaci non l'ho mai trovato spiegato bene in nessun manuale di farmacologia clinica.
    Ho visto diversi pazienti affetti da ipercolesterolomia, iniziare una cura con le statine per abbassare i livelli di colesterolo nel sangue, dover smettere il trattamento per effetti collaterali peggiori della malattia, come rabdomiolisi e dolori muscolari gravi.
    Comunque concordo con quasi tutto quello che hai scritto, ma penso finchè non si rivedono alcuni concetti scientifici, e non vengono messe in discussione alcune pratiche mediche e farmacologiche, le cose rimarranno pressochè immutate.

    Concordo su tutto, hai espresso tante cose che non ho ricordato di scrivere.