Heh, che dire? La situazione, "per fortuna", è variegata.
Nonostante si debba sempre rispettare la legge, per esperienza personale e non, ho visto terapeuti scontare di molto le proprie tariffe (finendo al nero) per chi non poteva permettersele. Cosa gli vuoi dire? Da una parte stanno evadendo le tasse, dall'altra stanno permettendo a una persona in stato di pesante necessità di recuperare la propria vita.
A parte la terapia in ASL che segue le tariffe previste dal ticket regionale, ho sempre saputo (e anche usufruito) di questa "flessibilità" dei terapeuti privati.
La psicologa nella mia cittadina di provincia, una quindicina di anni fa, mi faceva pagare 45€ a seduta.
La parcella della mia psicanalista a Roma, che mi ha seguito per 7 anni 3 volte a settimana, tra tariffa ufficiale e addizionali dell'Ordine e della regione sarebbe arrivata a una cifra di 85€ a seduta. Tre volte a settimana. Siamo calati a 30€ a seduta, in nero.
Il mio psichiatra a Roma invece, inflessibile, si prendeva 100€ secchi a seduta con regolare fattura, 150€ per la visita psichiatrica/farmacologica ovvero quando si parlava dei farmaci e mi compilava il certificato medico (non riuscivo più neanche a lavorare da quanto stavo di m∙∙∙a).
Messaggi di leo86italy
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Azzo.
Mi sento molto vicino alla tua condizione, mi sembra di essere te ma 5-6 anni in anticipo. Ci stavo rimuginando proprio in questi giorni, che se non riesco a dare una svolta in generale alla mia vita diventerò presto una specie di Rambo.
Chiudersi in sé stessi, aspettando che qualcuno ci tiri fuori, ma quel qualcuno non arriverà mai. Sia perché è un terno al lotto, sia perché finché si è chiusi in sé stessi non si riescono a ricreare quei tanto agognati contatti umani in grado di ricolorare l'esistenza.
Credo si debba innanzitutto perdonare sé stessi, accettarsi con tutti i difetti e le ferite, e rispolverare il lato buono ed empatico che teniamo così celato e protetto da potenziali altre legnate.
Ma neanche questo è facile da fare...
Che ne pensi? -
Generalmente sono sempre quello che si fa martoriare dagli altri, ma c'è stato un periodo di qualche anno in cui ho fatto del male (sentimentalmente) a svariate persone.
Stavo vivendo un terribile tira e molla con un mio ex che è durato 4 anni. Negli spazietti in cui ci lasciavamo, iniziavo relazioni con varia gente che poi interrompevo di colpo, oppure li allontanavo malamente, oppure dopo un rush iniziale di buone intenzioni abbastanza oneste, queste svanivano e li scaricavo.
Praticamente riversavo in loro tutta la m∙∙∙a che stavo accumulando in quella situazione parallela. Il fatto è che non me ne rendevo conto, né me ne fregava granché. Avevo 25 anni o giù di lì.
Quando finalmente mi sono reso conto, mi sono sentito un mostro, una m∙∙∙a totale. Sono stato malissimo.
Ho pensato di dovermi almeno scusare, e con gran parte di essi l'ho fatto. Ho spiegato loro tutti i retroscena, e mi sono scusato nella maniera più onesta e sincera possibile. 4-5 di essi mi hanno perdonato e sono stati bei momenti, sia per loro che per me, e siamo rimasti amici.
Alcuni non ne hanno voluto sapere. Con altri non me la sono proprio sentita di rifarmi vivo, dopo quello che avevo fatto. Soprattutto uno, me ne porterò il rimorso fino alla tomba. Era una persona così dolce, si era davvero innamorato di me, e anch'io ero veramente coinvolto ma ho avuto troppa paura. Poco tempo dopo aver rotto ci eravamo incontrati per caso in un locale, io ero ubriaco e disperato per l'ennesima rottura col mio ex, e lui ha cercato di riprendere i contatti con me nei giorni successivi... e io, vergognandomi e sentendomi una m∙∙∙a assoluta, gli ho dovuto dire di nuovo di no, che era meglio se mi stava lontano perché lo avrei solo fatto soffrire. Da lì non ci siamo più sentiti. So che si è trasferito, ormai sono passati 6-7 anni, ma se ci penso ancora mi fa male... -
Locked di nome e di fatto.
Ooooh no, e perché?
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Ti rispondo ciò che penserei io.
All'amor non ci comanda, neanche all'attrazione.
Immagino sia un adulto consapevole, fagli vivere la sua esperienza. E se si brucia: mi spiace, peggio per lui!
Per quanto riguarda te, perchè dovresti essere un poveraccio o provare pena per te?
La tua storia si è conclusa e mi sembri la parte "lasciata", quindi normalmente mi spiacerebbe.
Il fatto che i tuoi ex si siano messi insieme - non cambierebbe ciò che io penserei di te.
Ma - ti chiedo - è davvero importante cosa gli altri pensino di questa situazione?
Piuttosto io ti chiederei - come stai e come ti senti in questa situazione?
Risana le tue ferite e vai avanti Leo, le loro vite non ti riguardano più.Ciao locked, grazie per il tuo messaggio!
Questo thread l'ho aperto un po' di giorni fa spinto dalla sensazione appunto di pesante vergogna che provavo per la situazione. Ad oggi ci ho dormito sopra, ho elaborato un po' e ho fatto una serie di cose, quindi ti posso spiegare da dove venivano certi pensieri, come li ho valutati e cosa ho in mente.
1) Origine della vergogna: il fatto di essere stato (e convissuto) 4 anni con una persona che ho amato veramente tanto, e che ha affermato la stessa cosa nei miei confronti, per poi vederlo inciuciare con qualcuno di cui sia lui, sia TUTTI i nostri amici conoscevano i trascorsi. Ci sono stato così male che il dolore mi è traboccato fuori dal cervello, e per un lungo momento mi sono visto (in maniera distorta) attraverso gli occhi degli altri. Mi è sembrato di essermi dimostrato incapace di ricevere il minimo sindacabile di rispetto. Credevo di essere visto come uno sfigato cornuto e mazziato. Che effettivamente è quello che sono, ma forse è una consapevolezza solo mia. In più ho anche saputo che il mio ex ha iniziato a spu∙∙∙∙∙∙mi in giro, raccontando bugie su di me pur di giustificare agli occhi degli altri il suo gesto non esattamente.... corretto.
In questo stato di prostrazione mentale, il pensiero degli altri è diventato per me un peso aggiuntivo insostenibile.
2) Elucubrazioni e fatti pratici: anche grazie ai vostri consigli ho iniziato a vedere le cose da un'altra prospettiva. Qualche giorno dopo l'apertura del thread mi sono trovato in viaggio in un'altra regione, a pochi minuti dalla casa di una nostra amica in comune che non vedevo più da ottobre. D'istinto l'ho chiamata e le ho chiesto se potevo andare a trovarla, e lei contentissima mi ha risposto di sì. In quel pomeriggio abbiamo fatto un sacco di chiacchiere, mi sono sfogato, ho raccontato la verità su tutta la questione e a quanto pare, a parte qualche dettaglio più assurdo del solito, tutti loro abbiano ben presente cosa sia successo davvero, e di chi siano state le responsabilità. Quel giorno ho pianto sia di dolore, che di gioia, che di liberazione. Una volta a casa ho deciso che nessuno avrebbe potuto togliermi quei legami che ho sì acquisito tramite il mio ex, ma che ho portato avanti in prima persona, e continuerò a farlo.
3) Come sto : ora meglio. Questa rottura l'ho dovuta digerire in totale solitudine durante il lockdown, ho attraversato innumerevoli fasi una più nera dell'altra, quella testimoniata dal thread è solo una di esse. Ce ne vorrà di tempo, ancora. Dolore o no, non riesco a fidarmi più di nessuno e ho iniziato a sviluppare sintomi d'ansia che non avevo mai avuto prima. Sto cercando di farcela comunque.
Il punto qual è, io ho un'ipersensibilità verso la scorrettezza, l'ingratitudine e lo squallore. Ho dovuto vivere in prima persona una situazione talmente pregna di tutto ciò che sono andato fuori di testa.
4) Loro: hai ragione, non mi riguardano più, per fortuna. Si brucerà? Bene, se l'è andata a cercare. Anche se... non siamo robot. Non si riesce a distaccarsi completamente da ciò che è stato, è comunque una persona che ho amato, protetto, con cui ho condiviso di tutto con un'intensità estrema.
Forse ora posso dire che al posto della parola "vergogna" posso scrivere: "delusione" e "gran peccato".
E GRAZIE per il tuo punto di vista!! -
Io ho preso l'escitalopram (cipralex) per un anno e mezzo, ovviamente a volte mi è capitato di bere qualcosa, ma.... brutta storia
Praticamente riuscivo a "ubriacarmi" con un bicchiere di vino. Era una brutta sensazione, come di pesante foschia mentale. Non so dirti cosa succeda a livello biologico, ma già da così mi viene di sconsigliarlo se possibile! -
La terapia, psicologica o farmacologica che sia, è come un sostegno.
All'inizio è grande come una gru, che riesce a ritirarti su dal fondo del pozzo.
Piano piano, diventa una fune con un gancio, poi una stampella, poi un bastone...
Quando senti che potresti camminare da solo portandoti il bastone sulla spalla, è sicuramente il momento giusto per provarci!
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Si, è molto probabile. Dovrebbe farsi aiutare, con tutto il supporto e la comprensione della moglie. A meno che non trovi una nuova ragione di vita, o non arrivi a uno scossone che lo rimetta in pista, potrebbe restare così molto a lungo, o anche peggiorare.
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In ogni caso: anche se ti imbattessi nell'ipotetico ratto di cui sopra... e potrà essere questo sufficiente ad inquinare un solo secondo della Tua Vita
Eh...... in questo momento in cui mi sento stabile come un castello di carte su una cima tempestosa.... si. Purtroppo.
Il senso di colpa lo provo verso me stesso, per aver ignorato troppi campanelli d'allarme, aver sperato invano e investito fiducia nel modo più sbagliato possibile per troppo tempo. Sbaglierò, ma in questo momento il cervello mi dice così.
Ecco perché mi sono ritrovato a pensare di come gli altri possano reagire di fronte a certi avvenimenti. Cosa che non mi è mai capitata, visto che di base del giudizio degli altri non me ne faccio nulla.
Non sto molto bene, ecco. -
Però nel caso genitori/figli viene spontaneo pensare a quel dovere formativo che invece non esiste nella coppia, tra i due partners.
Tornando al pensiero degli altri, non mi viene da minimizzarlo; però giuro che non mi riesce di abbinare il sentimento di vergogna a chi è stato tradito (che si tratti di amore o di qualunque altro tipo di relazione).
Di cosa potrebbe/dovrebbe vergognarsi chi è stato tradito?Ciao, si forse ho fatto un esempio un po' improprio, cercavo di focalizzarmi sull'infrangere la fiducia di chi ti vuole bene.
Vorrei poter spiegare cosa mi muove certi pensieri, ci provo. Il fatto che gli altri possano pensare che io in qualche modo mi sia andato a cercare una situazione del genere, o qualcosa tipo "haha quello sfigato, quel cornuto di Leo che è riuscito a farsi tradire dall'ex col suo stesso ex" mi manda ai matti.
Forse sto solo proiettando sugli altri il mio senso di colpa per essere stato 4 anni con una persona che poi si è rivelata così squallida? Forse nessuno in realtà pensa questo? Ma chi lo sa?
Oltre al danno, il peso di questo dubbio. Non lo sopporterei...