Messaggi di Estele

    Grazie minni868, ho apprezzato molto la tua risposta. Mi conforta leggere di altre persone con storie universitarie complicate, mi fa sentire meno un caso raro e quindi meno sola. Grazie per il consiglio, spero di riuscire a metterlo in pratica! In bocca al lupo anche a te!!

    Ciao BlueSugar!
    Ho la tua età e temo che la mia risposta non ti sarà molto utile perché purtroppo non ho soluzioni da offrire. Però non riesco a non intervenire perché mi trovo esattamente nella tua stessa situazione: dal senso di inferiorità generalizzato, alla voce impercettibile, all'incapacità di ribattere anche quando qualcuno ti offende. Anch'io ho superato delle situazioni davvero difficili nella mia vita finora, tuttavia mi capita spesso di farmi dare della "debole" (anche dal mio ragazzo purtroppo). Neanch'io ritengo di esserlo, ma fatico a uscire dal meccanismo che mi fa sembrare tale.
    Credo che il consiglio di silverwing sulle piccole tappe che potrebbero accrescere l'autostima sia valido. E' ciò che le persone più concrete suggeriscono di continuo anche a me. In realtà io credo che sia molto importante anche la condivisione (pure la relazione terapeutica con uno specialista del resto ne è una forma) di situazioni e stati d'animo con persone che ti assomigliano o sono dotate di empatia, se si ha la fortuna di conoscerle.

    Ciao a tutti! Sono nuova del forum :)

    Io ho 28 anni, quasi 29. Ho studiato con impegno e per tanti anni Medicina senza poterla concludere per serie ragioni personali. Dopo un difficile cambio di facoltà, mi sono iscritta a Lingue. I primi due anni sono stati fantastici: il blocco nello studio era passato, le nuove materie mi interessavano molto, con le compagne, per quanto molto più giovani, mi trovavo bene. Iniziato a ottobre il terzo anno però (chiaramente ho intenzione di prendere la triennale e poi andare a lavorare) ho cominciato ad accusare stanchezza e svogliatezza. Adesso mi mancano 5 esami, tesi e tirocinio e sto tirando veramente a fatica. Circondata da amici lavoratori o laureati, mi chiedo quanto mi sono spesa in tutti questi anni e quanto non sia ancora riuscita a ottenerne un riconoscimento tangibile. Non vedo l'ora di finire e chiudere definitivamente questo capitolo (molto sofferto) della mia vita. E credo che in un anno da ora realisticamente ce la potrei fare. Tuttavia, invece che proiettarmi con grinta verso il futuro e la chiusura, sembro un'ameba, ho l'autostima sotto i piedi, fuggo nel dormire troppo, mi sembra che chiunque tranne me nella sua vita abbia concluso qualcosa e perdo il valore di me stessa.