Messaggi di NoLieNoWorry

    Rispondo solo ora con un bel po' di ritardo (causa feste) e ti ringrazio di cuore Eleonora per il tuo messaggio :).
    Ho già risolto per quanto riguarda il DAMS, ma a quanto pare ho sbagliato i calcoli e l'Accademia si è rivelata assolutamente fuori dalla mia portata (in termini prettamente economici).
    Diciamo che ora sono in "sede vacante"; vedrò cosa il futuro e questo 2015 mi riserverà.

    Ci sentiamo ;).

    Non mi sono fatto più sentire nelle ultime settimane perché, oltre ad aver chiarito le cause di buona parte dei miei disagi, ho avuto l'onere dello studio a riempirmi le giornate - inoltre mi scuso se posso essere sembrato un po' scontroso in alcuni post.
    Ed è proprio di questo che volevo parlare. A ottobre mi sono iscritto al DAMS credendo di aver scelto l'università giusta per me. Solo poco tempo dopo mi sono reso conto di avere torto. Sarà dipeso probabilmente dalla sede, ma l'ho trovato davvero pessimo ( come ambiente, corsi, ecc.).
    Morale? Vorrei cambiare facoltà. E qui si presentano due problemi.
    Il primo riguarda la scuola vera e propria. Dopo un mese di lunghe riflessioni credo di aver individuato l'Accademia di Belle Arti come un possibile candidato. Tuttavia, onde evitare di ritrovarmi nella stessa situazione del DAMS, vorrei sapere, se c'è qualche utente sul forum che ha avuto modo di frequentarla, come si è trovato, quale corso ha scelto e perché.
    Il secondo riguarda la mia famiglia. Come ho già scritto poche righe fa, ho dovuto meditare a lungo sulla mia intenzione di lasciare l'università (dal momento che l'ingresso in questo nuovo mondo non è stato dei più rosei e soprattutto credevo che col tempo mi sarei adeguato) e nonostante vari ripensamenti, credo di aver preso la scelta migliore (anche per i costi che il viaggio dalla mia città a Torino comportava). Sono già riuscito a chiarire la faccenda con mio padre (che mi ha assicurato il suo appoggio, indipendentemente dalla facoltà che poi avrei scelto) e con mia sorella. Il problema resta mia madre. Lei è sempre stata molto pignola sullo studio e ha sempre visto di malocchio i miei fallimenti (seppur rari). Per settimane ha continuato a ripetermi che tutto si sarebbe risolto col tempo e che studiando avrei risolto quasi tutti i miei problemi. Inutile dire che, aggravata dal clima piuttosto teso e dagli esami in vista a gennaio, la mia ansia è aumentata, molto più del normale. Addirittura, mi riesce quasi impossibile studiare (cosa davvero strana, considerando il mio passato da bravo studente), tanto che passo la stragrande maggioranza del mio tempo al PC onde estraniarmi dalla realtà e dall'angoscia che mi opprime.
    Dopo tutto questo sproloquio, arrivo al dunque: non so come la prenderebbe. O meglio, so già come la prenderebbe, ma non sono per niente sicuro che sia disposta a permettermi di ricominciare daccapo dopo tutto questo tempo e queste ore accumulate sui libri, specie senza aver dato neanche un esame. Il punto è che non ce la faccio. Ora più che mai, ho bisogno di qualcosa di prettamente pratico (nonostante sia benissimo a conoscenza che all'accademia c'è una considerevole parte teorica che si affianca ai vari laboratori) o che almeno mi consenta di andare avanti senza passare giornate intere nella morsa dell'ansia.
    Accetto qualsiasi consiglio.

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    Ciao LieNoWorry,
    Ma sbaglio, o hai sempre parlato della sessualità che trovi "al di fuori", ma mai della tua?
    Parli dell'esasperazione del sesso che si trova nei media, della gente che ne parla in continuazione, delle ragazze sempre in tenuta provocante.... non pensi sia questo a provocarti la repulsione, e non il sesso in sé?

    Ciao @Marsianina.
    Mi sono dimenticato di scriverlo nel primo post, ma rimedio adesso: ho già avuto delle esperienze. E no, non mi è piaciuto comunque.

    Curioso come abbia ricevuto più risposte in sole ventiquattro ore che in due mesi di permanenza sul forum. La magia che possono fare cinque parole...

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    Non è la società a ruotargli attorno. E' l'umano ad essere composto principalmente da pochi e basilari istinti: Nutrirsi, riprodursi, prevaricare, etc. E di conseguenza la società che esso compone.

    Juniz Non è questo ciò che intendevo. L'attenzione mediatica data al sesso per me è tanta, troppa. E l'unica cosa che mi da più fastidio è (quasi) la sua "santificazione" come se fosse l'unica nostra ragione di vita. E un uomo che vive solo ascoltando i propri istinti (e credimi, ne ho conosciuti diversi), scusami tanto, lo trovo ai limiti della rozzeria.

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    Non solo è una cosa naturale, ma è necessario, sotto qualsiasi forma si faccia.
    La sessualità repressa prima o poi viene fuori. Se viene compressa troppo a lungo, presto o tardi esplode ma, cosa più importante, lo fa in maniera imprevedibile. Anche violenta.

    Shylock, dimmi se ho capito male ma... con quel "è necessario, sotto qualsiasi forma si faccia" legittimeresti anche lo stupro?

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    Ascolto sempre persone che si lamentano del sesso ma mai nessuno che si lamenta del cibo o del sonno o di altri bisogni primari umani che occupano lo stesso spazio che occupa il sesso, quanti danni che fa l'educazione repressiva.

    Morpheus88 Scusami tanto se mi permetto di mettere il sesso in fondo alla lista delle mie necessità.
    Tutti questi commenti sull'educazione sbagliata mi hanno fatto venire solo un gran mal di testa.
    Il sesso è una cosa naturale? OK.
    Questo sottintende che debba essere vissuto allo stesso modo da tutti? Io non credo proprio.
    Ah, e concludo dicendo che non mi sono mai lamentato della fame o del sonno perché, a differenza del sesso, dopo un buon pasto o una bella dormita non mi sentivo uno schifo.

    Il titolo dice tutto. Non fraintendetemi, non sono assolutamente quel genere di persona che tende a sparare a zero su ciò che non conosce o che può ottenere, come fa la volpe con l'uva (per usare un eufemismo).
    Ad ogni modo, basandomi su tutte le sensazioni che la sessualità mi ha portato, dalla prima adolescenza fino all'età adulta, ora posso dire con assoluta certezza che il sesso mi fa c∙∙∙∙e. Non solo non mi piace, lo trovo disgustoso, impuro per sua stessa natura e reso ancora più squallido e vomitevole dalla depravazione dell'uomo.
    Viviamo in una società che ormai gli ruota attorno. Ormai non riesco nemmeno più a vedere qualche briciola di innocenza. Vedo ragazze, poco più che bambine, che ci pensano e ne parlano in allegria. Accendo la TV e mi ritrovo ragazze giovanissime che girano praticamente in mutande. Non c'è più amor proprio, non c'è più pudore. Quest'idea malsana sullo s∙∙∙∙∙∙i questo o quello a dritta e a manca e che, a quanto pare, la stragrande maggioranza delle persone sembra condividere, mi sta facendo perdere ogni giorno di più la fiducia nei confronti della razza umana. Se non fosse per quel miracolo che è la procreazione, il dono della vita, credo che farei volentieri uscire il sesso dalla mia vita. Non ne sentirei la mancanza. Per niente.
    Mia modesta opinione, passo e chiudo.

    Allora, stamattina da me c'è stato un violentissimo temporale. Io stavo guardando tranquillamente qualche video su YouTube, quando a un certo punto un fulmine è caduto poco distante da casa mia. Io ho solo sentito uno "zap!" e il mio computer e il modem si sono spenti di colpo. L'elettricità è saltata anche in tutto il mio quartiere. Quando è stata ripristinata, ho provato ad accenderli entrambi e qui sono sbiancato.

    Il PC non si accende. Ho provato a cambiare spina, a lasciarlo spento per un po', ma niente da fare. Vicino alla spina principale, sul retro del computer, c'è un tastino che, se provo a premere, aziona temporaneamente le ventole. Tuttavia, se smetto, il computer c∙∙∙a di funzionare. Cercando su Google, è venuto fuori che potrebbe essere saltato l'alimentatore, qualche altro componente o (nel caso peggiore) perfino la scheda madre.

    Il modem, invece, riesco ancora ad accenderlo, ma non si connette ad internet. C'è soltanto la luce dell'accensione e un altra lucina verde che lampeggia accanto alla scritta "broadband". Anche qui, non ho la più pallida idea di cosa non funzioni.

    Ora sto scrivendo da portatile con un'internet key, ma è solo una postazione temporanea. Sul fisso io avevo appunti, foto e altri lavori e sarebbe una catastrofe perderli tutti.

    Che cosa devo fare? Se c'è qualche studente d'informatica o anche solo qualcuno che ne capisce più di me sui computer, potrebbe darmi due dritte?
    Vi ringrazio già in anticipo :).

    Da quel che ho letto mi sembra che tu sia in uno stato di totale confusione e di apatia latente. Ti direi che è normale vista la fine del liceo e la tua entrata in quel gran caos che è il mondo universitario, ma credo che non sia solo questo.

    Se posso essere curioso, quando hai iniziato a sentirti in questo modo? E' bastato lo sconforto di dover scegliere per forza un'università di cui non eri sicuro fino in fondo o c'è anche dell'altro?

    Continuo a chiedermelo di continuo. Credo sia (ahimè) diventato un tratto caratteristico della mia personalità. Invece che fare il possibile per farmi stare bene, sembra invece che mi diverta a mettermi i bastoni fra le ruote. Continuo a essere in uno stato di apatia costante, con qualche piccolo, sporadico attimo di sollievo. Ogni volta che credo che tutto questo sia finito, non passa nemmeno un minuto e sono di nuovo daccapo. Cerco di distrarmi in tutti i modi, andando a spasso, frequentando un corso di meditazione, guardando un film, leggendo un libro, studiando (o meglio cercando di studiare), ma mi sembra tutto inutile.
    Ogni volta che metto il naso fuori dall'uscio di casa mia non vedo l'ora di ritornarvi (anche se so benissimo che non ho assolutamente niente da fare); quando vado a meditazione mi sembra uno spreco di tempo (pur sapendo benissimo che non ne posso fare a meno); se guardo un film, mi stanco dopo nemmeno 10 minuti di proiezione; idem per il libro. Non mi rimarrebbe altro che lo studio, se non fosse che non riesco a concentrarmi e che mi sembri che 'cosa più, cosa meno, la storia non cambia'. Non ho sempre amato studiare, ma da 3 anni a questa parte non ho mai provato così tanto piacere nel documentarmi e conoscere cose nuove. Tutti, indiscriminatamente, mi facevano i complimenti. E io... io ero fiero di me. Sentivo di essere una persona forte e sicura di sé, capace di spaccare il mondo in due, se necessario. Poi è arrivata quest'estate... e tutto ciò che avevo di buono è come sparito nel nulla. A volte ho pensato davvero di essere ormai diventato superfluo. Ho come la sensazione che non abbia più senso continuare così. Mi sento male a dire una cosa del genere. Anzi, me ne vergogno. E' come se avessi scoperchiato un vaso di Pandora che non riesco più a chiudere.

    Non voglio assolutamente fare la parte della vittima. So benissimo che questa spiacevolissima situazione dipende solo ed esclusivamente da me. Tuttavia, mi sento troppo debole per affrontarla da solo. E' strano, visto che ho praticamente trascorso la mia intera adolescenza completamente senza spalle. Tuttavia, sbaglierei a dire che non mi andava bene. Anzi, ho sempre preferito la solitudine alla compagnia. Stavo bene con me stesso e sapevo che i rapporti umani non mi avrebbero portato altro che guai. Poi quest'estate ho cambiato idea. Credevo che sarebbe andata bene, ma quella che sembrava una storia idillica si è trasformata in qualcosa più grande di me. Quando tutto è finito, ne sono uscito distrutto. Ancora adesso ne pago le conseguenze. Se guardo al futuro, vedo nero. Se guardo al passato, vedo errori. Se guardo il presente, vedo il vuoto. E allora, se vivere è già così difficile di suo, perché mi piace così tanto girare il coltello nella piaga? Perché non riesco a godermi le cose come si presentano? Perché non sento più niente se non noia e insoddisfazione? Perché non riesco mai a vivere un'emozione nella sua interezza senza che intervengano il raziocinio o altri pensieri crudeli a disturbarmi. Perché?

    Scusate lo sfogo, ma ne avevo bisogno.

    Nella mia ultima relazione ho avuto i tuoi stessi problemi. Anch'io continuavo a farmi pippe su pippe mentali sul fatto che amassi oppure no, se fosse infatuazione o vera passione, se fossi etero o altro. Risultato? Ho passato due mesi d'Inferno. E la cosa peggiore è che tutti continuavano a ripetermi che erano solo ed esclusivamente fantasie, nulla di più. Eppure, andavo a letto con l'angoscia e mi svegliavo la mattina dopo con il terrore che cambiassi idea. Continuavo a ripetermi che sarebbe andato tutto bene, che ce l'avrei fatta, ma più mi consolavo più mi disperavo. Quando tutto è finito, sono crollato.

    Il mio consiglio è di non sottovalutare quello che senti. Finiresti per rovinarti l'intera storia. Ti consiglierei di parlarne con uno psicoterapeuta e sentire il suo parere.
    Se vuoi parlarne in privato, non esitare a contattarmi.
    Abbi cura di te ;).