Messaggi di Elydan

    Sono anni che sto cercando di laurearmi a Linguaggi dei Media alla Cattolica di Milano, ma sto facendo una fatica a dir poco assurda...ora probabilmente sono idiota io, ma nel dubbio vorrei chiedervi se vale davvero la pena impegnarsi per conseguire una laurea oggi in un interfacoltà di lettere e filosofia per avere una buona posizione lavorativa. Voi l'avete trovata? La laurea vi ha aiutato? Vi prego fatemi sapere!!! Grazie mille!

    Vi è qualcosa di cui sento il bisogno di parlare... è successa una settimana fa, ma non riesco a smettere di pensarci.
    So che sono fragile e probabilmente sbaglio qualcosa nella mia vita, ma siccome non riuscivo in alcun modo a completare i miei studi universitari, ho deciso di cercare qualche stage (offerto dall'università) o lavoretto che potesse darmi qualche soldino o almeno riempire il mio curriculum in qualche modo.
    L'idea mi entusiasmava, inoltre avevo preso appuntamento anche da un centro famiglia vicino casa mia per parlare con una psicoterapeuta: nulla poteva andare male, mi sarei ripresa ed il lavoro mi avrebbe aiutato con lo studio ridandomi fiducia nel futuro.
    Inutile dire che se scrivo qua è perché nulla è andato come avrei voluto:
    Ho iniziato lo stage come segretaria per l'università sotto consiglio di una mia amica. Lei mi aveva detto che la sua responsabile era gentile anche se un po' pazza. Beh... la sua "pazzia" nei miei confronti è diventata follia pura. Da 4 ore per un mese ha spostato lo stage a 3 ore per tre mesi (cioè lavorare fino al giorno prima di natale) tutto ovviamente gratis, perché era uno stage.
    Le tre ore diventavano 5 e tornavo a casa alle 10.30 di sera. Inoltre voleva che io le mettessi i quadri, facessi le misure delle sale da ballo, andarle a prendere le cose nei negozi CON I MIEI SOLDI che poi (forse) mi avrebbe ridato (alla mia amica non ha ridato nulla di nulla), sistemassi i cavi delle casse ed addirittura pulissi il sederino delle bambine quando dovevano fare la cacca (era in una scuola di danza classica questo stage)
    Io mi piegai a fare tutto, ve lo giuro.. pensavo tra me e me che non potevo permettermi di fare la capricciosa; ho 26 anni ed non ho ancora una laurea triennale. E' vero che ho avuto un sacco di problemi famigliari e fisici, ma mi sono messa in testa che devo impegnarmi se voglio dimostrare al mondo quel che valgo.
    Fatto sta che mi ha licenziato lei quando una sera pretendeva che rimanessi fino alle 9 e mezza a lavorare per lei ed io le dissi che non era possibile, avevo un impegno molto importante. (l'orario di lavoro era fino alle 8 di sera).
    Non importa quanto impegno ci avevo messo per aiutarla: mi ha buttato fuori subito.
    Senza parlare del fatto che non mi ha insegnato nulla di nulla e pretendeva che io le facessi i lavori di grafica a casa.(tipo farle io i volantini, stamparli a casa mia perché la sua cartuccia era finita ecc ecc ecc)
    Sono rimasta malissimo per questa esperienza.. ma mi sono fatta forza.
    Ho trovato un altro lavoro, sempre consigliatomi da un altra mia amica. (Non posso dirvi dove ma era un lavoro onesto lo giuro, ho i miei motivi )
    Intanto ho mollato la psicoterapeuta: arrivava in ritardo, si dimenticava gli appuntamenti e quando era in orario perdeva 30 minuti al telefono dando a me solo 14 minuti per parlare. Dopo 4 sedute mi disse che lei voleva essere pagata 25 euro a seduta quando il centro famiglia mi aveva spiegato più e più volte che era tutto gratuito. (Lasciamo perdere... )
    Comunque inizio a lavorare insieme alla amica sotto un capo responsabile uomo: mi metto d'impegno, il responsabile mi elogia tantissimo per le mie abilità e la mia rapidità di apprendimento. Qui sarei stata pagata ed ero così felice i primi giorni da non riuscire a dormire la notte dalla felicità: finalmente qualcosa mi stava andando bene!
    Peccato che una sera mi presento lì per lavorare ed i clienti non ci sono... solo il mio responsabile che inizia a farmi domande sconvenienti tipo "Che bel seno che hai! che taglia porti? Me le faresti vedere? Che posizioni sessuali ti piacciono? Verrei a letto con te, sei propensa al tradimento? Perchè io lo sono!" (Io sono fidanzata ed anche lui). Io gli dico che non sono disposta a qualcosa del genere e lui il giorno dopo mi licenzia.
    Io mi sento a pezzi...
    Ma come diavolo fa ad andare tutto così male? Ma sono io sfortunata o è normale?
    Mia madre e mio Zio non sanno come aiutarmi, mi vedono afflitta e sconsolata ma come potrei non esserlo? Ho finito le lezioni, dovrei studiare ma non trovo la forza di alzarmi dal letto, vestirmi ed andare in biblioteca.
    Mi sembra tutto inutile; tanto anche all'università bocciano per le peggio cavolate e poi ti insultano pure lì.
    Non ho niente da fare, sto tutto il giorno a casa davanti al pc a guardare serie televisive e leggere libri. Mi sento inutile, mi sento inadatta e nonostante i miei parenti mi dicano che sono fieri di me e di come combatto, io non ne ho più la forza.
    Gli amici non si fanno mai vedere se non raramente: o lavorano o se studiano sono tutti depressi ed indecisi sul loro futuro e stanno tutto il giorno a casa perché dicono che non hanno manco 10 euro per venire a milano per fare una passeggiata.
    Inoltre da quando mi è successa quella cosa con quel tipo (che vi giuro è stato molto pesante) io mi sento "sporca", inadatta ed in colpa. Ed indossavo dei jeans normalissimi ed un maglione quindi non ditemi vi prego che lo ho provocato.
    Entrambe le amiche che mi hanno offerto i due diversi lavori mi dicono che a loro una cosa simile non è successa... e mi sono sentita ancora peggio sapendolo.
    Come ci esco da questa situazione tremenda? Vi prego ditemi come fate voi...

    Non lo so, io questa sessione la ho bellamente saltata... un po' per tutti gli improvvisi impegni dello stage, un po' perché non mi sento ancora pronta ad affrontare quelle facce del cavolo, permettimi l'offesa.
    Ho bisogno di uno psicoterapeuta che mi aiuti prima.

    Diana 33, gli antidepressivi aiutano, sicuramente vivo meglio con quelli che senza.
    è vero, rendono un po' apatici ma in confronto al dolore atroce che sentivo prima, adesso va molto meglio.
    Prima la mia depressione era così fastidiosa ad avere costantemente dolore fisico al centro del petto, ora non ho più fastidio.
    Il problema è che nonostante io stia meglio, i problemi intorno a me non cambiano: l'università è il solito schifo di luogo e mia madre è costantemente un alcolista.
    Oggi sono uscita alle 11 ed ho incontrato le mie amiche, sono tornata alle 3 del pomeriggio che era già ubriaca.. e sta continuando a bere di là, di nascosto.
    Io penso che sia anche un po' invidiosa della mia vita, di ciò che ho.. e questo la deprime.
    Poco fa mi ha detto "tu si che hai una bella vita: hai i tuoi soldini, una casa, un ragazzo che ti ama...io alla tua età non sapevo manco mettermi il mascara ed ero grassa, tu sei magra e bellina"
    Ora...io ovviamente non mi vedo così, però per lei sto così e quindi secondo me è anche per questo che è depressa, perché paragona sempre la sua vita alla mia.
    Ecco da questi problemi non si sfugge, puoi solo evitarli. Puoi solo fare questo, nient'altro.

    Ciao a tutti, grazie per avermi risposto così numerosi e scusate se sono sparita per un po' di tempo!
    Allora... in questi giorni a sorpresa mi ha contattato una collega universitaria dicendomi che mi vogliono per fare uno stage lavorativo che oltre a riempire il mio curriculum mi darà anche cfu per l'università, essendo tra le cose da fare per l'appunto (è come se fosse un esame).
    La cosa mi ha letteralmente riempito prima di ansia e poi di gioia.
    Ora non vedo l'ora di incominciare. Conosco l'ambiente ed è davvero sereno e piacevole e poi lavorerò solo 4 ore al giorno, nulla di stancante (le lezioni universitarie mi prendevano tutto il giorno tutti i giorni).
    Quindi alla consapevolezza di aver voglia di uscire, lavorare, progettare, fare di tutto tranne studiare, ho capito che probabilmente qua il mio problema non è che sono demotivata, è proprio che ne ho le palle piene dello studio.
    Attenzione: non sto dicendo che voglio mollare, ma obiettivamente se c'è una cosa decente che sta facendo il citalopram è farmi essere più razionale sui motivi per i quali faccio determinate cose. Penso di dovervele spiegare.
    La mia università è un ambiente veramente velenoso: dopo aver fatto 5 anni di Lingue ho cambiato facoltà perché gli esami se non li davi minimo 9 volte non li passavi (c'è gente che lo ha dato 12 volte un esame) ed ho capito dopo 6 volte che provavo Inglese 1 che non mi avrebbero mai fatto passare. Ormai non studiavo manco più... a che serviva? Sempre 16 mi mettevano. (manco 10.. 16) e poi per una virgola sbagliata ti davano sbagliato tutto il compito.
    C'è chi in sti esami ci riesce, ma a me è sempre sembrata solo una pigliata per i fondelli (infatti ogni anno più della metà se ne vanno). Abbiamo fatto riforme... di tutto, NIENTE.
    Dopo 3 anni di depressione e 2 anni a cercare di riprendere in mano la facoltà, ho cambiato indirizzo.
    Speravo che sarebbe andata meglio ma dei 14 esami dati nella facoltà vecchia me ne hanno tenuti 6 (di cui 2 manco per intero). Una presa in giro bella e buona!!!
    Non mi sono arresa, ho seguito in un anno i corsi del 1°, 2° e 3° anno tornando a casa alle 9 di sera. La sera studiavo e il sabato e la domenica facevano io ed un gruppo il progetto pubblicitario per una delle materie di studio. Questo gruppo era terribile: figli di papà che hanno fatto una pagina fb privata per deridermi ed umiliarmi, quindi in tutto questo mi sono pure beccata un anno di bullismo e prese in giro.
    Non mi sono arresa manco lì ed alla prima sessione esami ho trovato:
    -Un professore che mi ha abbassato il voto d'esame perché ero "troppo vecchia".
    -Un altro professore che ha sbagliato a consigliarmi il libro per completare il suo esame e mi ha bocciato anche se la colpa fosse sua (500 pagine di libro mandate al diavolo insomma)
    -Un professore che se ne è andato dalla facoltà così senza avvisare, lasciando gli studenti senza un assistente che potesse prendere il suo posto.
    -Un professore che non aveva manco letto i libri della sua materia di quell'anno e faceva domande a caso.

    Insomma... UN DISASTRO.
    Organizzati da fare schifo, senza alcuna voglia di aiutare gli studenti. Sono ricaduta in depressione dopo che per l'ennesimo esame a cui mi ero appassionata moltissimo mi sento dire "io la boccio perché le voglio dare 30 e no, non ha la possibilità di dirmi di no, la interrogo a marzo così non le creo problemi" per poi sentirmi dire a Marzo "no guardi non mi ricordo lei chi è, quindi non si fa nulla"
    Ragazzi non scherzo, questo è quello che ho vissuto.
    Da mettersi le mani tra i capelli.
    Senza considerare un docente che METTE LE MANI ADDOSSO agli studenti, ed a me ha bocciato e tirato uno schiaffo sulla spalla così forte che mi è rimasto il livido.
    Hanno cercato per secoli di buttarlo fuori quel pazzo, ma è una scuola privata e quindi quello sta ancora lì.
    Io forse sarò pazza, una che non ha voglia di fare nulla... ma ditemi voi, si può avere voglia di proseguire il percorso di studio quando vedi tutto questo?
    Ed io avevo pure problemi in casa! Tornavo a casa e trovavo mia madre sdraiata sul tavolo perché si era scolata due bottiglioni di vino e dovevo aiutarla a tirarsi su, la sera a volte dopo una giornata fuori manco mangiavo.
    E quindi ... io anche questo settembre non ho preparato mezzo esame.
    Mi sento in colpa? Sì, considerando che quel libro lo ho letto così tanto da averne la nausea..
    Mi sbloccherò? Lo spero, grazie allo psicoterapeuta.
    Sto cercando scuse da vittimista? Forse, spero di migliorare con il tempo... e di crescere.

    La cosa buffa è che la mattina mi sento una roccia! poi il pomeriggio divento apatica e la sera distrutta.
    Non è normale tutto ciò :/
    Alex mi sa che hai ragione, fra qualche giorno inizio la psicoterapia e chiedo subito come agire.

    eccomi di nuovo qua! Esattamente come ha detto "la huesera", il mio farmaco mi è stato prescritto dal mio medico di base dopo 8 anni di problemi non indifferenti.
    Siccome ho scritto una marea di post su nienteansia in tutti questi anni, non volevo rifare tutta la lista perché l'ultima volta mi è stato detto che "li uso come scusa."
    Comunque nel caso vi dico velocemente che ho avuto lutti in famiglia, mia madre con problemi di alcolismo molto seri, problemi nella scelta del ramo universitario, problemi famigliari, crisi lavorativa (va beh questo tutti è ovvio) problemi con il mio ex ragazzo, solitudine e già una predisposizione all'ansia non indifferente.
    Ora sto un po' meglio, su questo non vi è dubbio, ma appunto questo problemi degli esami persiste.
    So bene che è un problema comune, ma speravo di poter riuscire a trovare più fiducia nella cosa... dite che non c'entra niente eh?

    Sto prendendo da un mese e mezzo il citalopram, me ne hanno tutti parlato benissimo.
    Mi sento meglio, molto meglio... finché non penso all'università.
    Appena provo a studiare sembra quasi che non funzioni più nulla,ed in realtà il motivo principale per cui ho iniziato a prenderlo era questo: fare esami.
    Mi mancano 8 esami alla laurea e non riesco più a studiare.
    Sono stufa marcia dell'ambiente universitario... ma non voglio mollare dopo 20 esami dati.
    Mi sento una buona a nulla ed una perdente... dopo due ore chiudo tutto distrutta come se ne avessi fatte 9 di ore.
    Che posso fare?
    Fra 10 giorni vado dallo psicoterapeuta ed inizio questo cammino, sperando per il meglio.
    Comunque tutto il resto della mia vita va bene, più o meno.
    Ho i soliti problemi famigliari ma per il resto sono tranquilla... però l'università mi crea davvero ansia e desiderio di sparire.
    che si fa?
    Grazie mille per il vostro sostegno!