Messaggi di orion

    C'è poco da parlare purtroppo amico mio, l'unica mia intenzione è quella di non fare niente per ora, non ho paura, questa è la cosa strana, me ne frego totalmente della mia salute, poi quello che viene viene. Sono anni che ho smesso di sperare, prima mi deprimevo, mi rammaricavo, mi arrabbiavo anche, ma ora non più. Spero solo che la gente capisca che paradossalmente è ciò che voglio

    Forse alla fine avevo ragione, se cerchi così disperatamente il male, ti arriva veramente.
    Dopo un'estate passata con tosse continua e una stanchezza sempre più consistente, mi sono deciso ad andare a fare un po di esami ed ecco i risultati: ferro nel sangue praticamente assente e una notevole macchia nel polmone sinistro, come una nebbia appunto che si vede distintamente dalla lastra.
    Dai termini medici non si capisce nulla ma il mio dottore mi ha detto che sembrano polmoni di un sessantenne e che dovrei assolutamente smettere di fumare.
    Quindi aerosol, pastiglie a non finire, nuovi controlli e il divieto di fumare (cosa che assolutamente non farò per ora) dato che non è nulla di terminale purtroppo e che a 32 anni il corpo è ancora in grado di ripararsi da solo.
    la cosa paradossale è che di tutta questa storia, non ne sono assolutamente preoccupato, anzi mi sento quasi più sollevato di prima, forse è solo una avvisaglia da nulla forse invece è il primo segnale che, come tante persone nel mondo, sono colpite da mali che prematuramente portano alla fine, ed è ciò che desidero da anni ormai.

    Quante volte mi sono sentito dire questa frase, che il tempo sistema molte cose, che non si può andare sempre avanti così, mi dicevano di stare calmo, mi dicevano che erano certi che le cose sarebbero andate meglio e invece....
    Oggi sono ancora qui, ogni giorno peggio di quello prima, non è cambiato nulla anzi se vogliamo peggiora sempre di più, ma almeno una nota positiva per me, solo per me, c'è: ho fatto alcuni accertamenti medici e c'è la possibilità che abbia un male brutto, devo ancora fare analisi piu mirate ma sinceramente spero che sia così, almeno risolvo una volta per tutte i miei problemi.
    Vi terrò aggiornati, per adesso come sempre un caro saluto da Michele.

    So che ce l'hai a morte col tuo momento presente, ma ti vorrei davvero
    spingere a farci di nuovo amicizia. Guarda intorno a te, dentro di te,
    quante meraviglie puoi trovare qui e ora, quante possibilità e luoghi
    da esplorare.

    La questione è che non ce l'ho con questo particolare momento della mia vita, io provo un profondo odio per quello che è stata tutta la mia vita, tutti i 32 anni che ho vissuto o meglio dai 12 anni in poi, quando incominciano i primi piccoli esami di coscienza sulla propria esistenza.
    Amico mio io non voglio darti contro in nessun modo, anzi ti ringrazio davvero tanto per ciò che hai scritto, per il tempo che mi hai dedicato, per avermi donato un po della tua sensibilità, ma se devo essere sincero, non credo che la vita sia un dono, che si possano ancora fare cose straordinarie o esplorare o sognare e chi piu ne ha piu ne metta, anzi penso che la vita o almeno la mia vita sia una pena quotidiana, un continuo travaglio, un senso di ansia, vuoto, disperazione ininterrotto e questo praticamente da sempre. Il mio messaggio era questo, avere la consapevolezza, magari anche fittizia ed utopistica ok, di poter dire: va bene, è finita, menomale, ora posso andarmene nella mia nuova vita con la certezza di trovare quello che qui non c'è e sapere che questo me l'ha detto una persona spirituale, forse mi crea quell'illusoria consapevolezza che mi fa star bene.

    Grazie paulverlaine per la tua risposta, molto curata profonda e significativa, ma probabilmente non mi sono spiegato io bene, quando parlo di altra vita, io parlo di quello che verrà quando non ci saremo più a questo mondo. E siccome sono convinto che ci sia qualche cosa al di la del fiume, voglio solo che qualcuno mi insegni a nuotare per oltrepassarlo bene. Il tuo discorso amico mio non fa una grinza, è precisissimo ma si riferisce solo a questa vita terrena purtroppo che a me non interessa più. Io voglio solo essere pronto a vivere al meglio la mia vita nell'aldilà, tutto qui.
    Lo so è un discorso che ti sembrerà totalmente illogico, assurdo, stupido ma a pensarci bene anche con un filo di logica, se ti senti che stai per andartene, perchè non prepararsi per il dopo.
    Un caro saluto come sempre da michele.

    Ps- doctor, che significa epicureo?

    Ciao a tutti.
    E' da un bel po di tempo che non scrivo nel forum, avrei dovuto andarmene lo scorso autunno e invece, sebbene ci sia andato molto vicino sono ancora qui. Chi mi conosce sa quali sono i miei problemi, per tutti coloro che non mi conoscono invece, non mi dilungo e dico solo che preferirei vivere altre vite piuttosto che questa. Quindi diciamo che è scattato qualche cosa in me che mi porta alla ricerca di nuove esperienze anche extracorporee che mi permettano di vivere quelle vite sopracitate. E' evidente perciò che per far questo devo abbandonare la mia situazione attuale ma per farlo devo prima essere preparato, per quanto possibile, a ciò che troverò ed è per questo quindi che sento il bisogno di un supporto non piu scientifico ma spirituale, ovvero non un aiuto per questa vita ma una guida per la prossima. E chi meglio di un prete perlopiù mio coscritto e non il solito bacchettone da pulpito potrebbe essermi di aiuto.
    Se avete altre idee, se conoscete di qualcuno che come me è alla ricerca di questa guida e ha trovato in altri individui spirituali un valido supporto, sarei interessato ad ascoltarvi.
    Un caro saluto a tutti da Michele.

    Ci siamo, il tempo è scaduto.
    E' passato un anno da questo mio thread, il termine che mi sono dato è scaduto, che fare ora, vivere o morire?
    L'anno trascorso è stato devastante davvero, la perdita di un caro amico, il ritorno al vecchio devastante precario e sottopagato lavoro, l'aver ricominciato a fumare pesantemente dopo 5 anni, l'aver perso 30 chili per lo stress, e comunque la continua costante imperterrita depressione che giornalmente mi ha logorato e che quotidianamente mi faceva pensare a questo periodo. Tutto è stato vano, psicologo, antidepressivi e consigli di amici che comunque, unica nota lieta, ora ci sono.
    Il dolore è sempre troppo grande, sono più che certo che se fra un anno scrivessi ancora un post in questo mio thread la situazione sarebbe anche peggio ma questo è un problema che non mi pongo perchè ora devo solo decidere su ciò che devo fare.
    Un saluto da Michele.

    Ciao amico mio.
    Condivido questo tuo pensiero sulla cattiveria, per quel che riguarda la mia situazione attuale, oltre all'odio ed alla rabbia verso me stesso e la mia vita, posso dirti che sto provando cattiveria verso le persone che mi hanno messo al mondo e comunque a tutti coloro che hanno contribuito a generarmi, in particolare la mia nonna paterna. Con questo non voglio dire che farei loro del male in preda a raptus di cattiveria, ci mancherebbe, non è nella mia indole provocare sofferenze, la mia è una rabbia nei loro confronti per gli errori che hanno commesso anni fa. Mia nonna, per farvi capire, ha sempre odiato suo marito e i suoi figli, diceva loro frasi oscene, le ricordo a memoria quelle frasi perchè mio padre me le diceva da bambino quando mi raccontava come si comportava mia nonna con lui. Lei doveva prendere e andare a vivere con i suoi fratelli nel Lazio in campagna, invece ha deciso di metter su famiglia, errore gravissimo se non credi veramente in una famiglia, ha messo al mondo 2 figli, altro errore madornale se poi provi odio nei loro confronti e per concludere, uno di questi figli, mio padre, ha fatto i suoi stessi sbagli facendosi una famiglia e mettendo al mondo un figlio, io.
    Una catena di eventi che mi hanno portato, oltre ad avere cicatrici dentro immani, a pormi questi quesiti e a provare rabbia verso i loro sbagli che pago anche io purtroppo.
    Odio e rabbia fanno parte di me adesso, prima forse erano assopiti ma ora vengono fuori in tutta la loro crudezza. Io non farei mai male a nessuno, ma lo farei a me stesso, anzi me lo stò già facendo avendo ricominciato a fumare come un turco e tralasciando alcuni segnali non belli sulla mia salute, questo perchè forse inconsciamente è il male peggiore che posso fare a i miei "creatori" ovvero l'autodistruzione della loro creatura.
    Parole dure le mie lo so, forse sbaglierò a parlare così, non so, ma questa è la mia visione del mondo familiare adesso, questa è la cattiveria che c'è in me.
    Un caro saluto a tutti da Michele.

    ps- è bello vederti in foto amico mio, non so quando, per ora faccio un po fatica, ma ci vedremo dal vero presto, promesso.

    Quando si perde il lavoro o quando ci si trova in situazioni di precariato con una bustapaga da fame, si sta male secondo me non tanto per l'umiliazione di essere stato scaricato, ma per il pensiero che inevitabilmente corre alla vita futura, quando ci si chiede che ne sarà di me ora senza certezze.
    Ci si trova a vivere alla giornata, un po come dei clochard (spero sia scritto bene) che sebbene meritino lo stesso rispetto che deve avere ogni essere umano, ci si chiede inevitabilmente che vita di sofferenza è quella.
    Danicra, non sai quanto io capisca la tua situazione e il tuo dolore, lo sto vivendo pure io, ma la differenza tra te e me è che tu hai 37 anni di contributi, a me invece ne mancano 30 di anni, quindi se tu ormai hai finito o quasi, io ho tutta una vita davanti (forse) con la sofferenza che provi tu ora.
    Il mio consiglio, è quello di fare domande in qualche agenzia lavorativa o qualche cooperativa giusto per coprire questi pochi anni che ti mancano, certo saranno lavori umili e difficoltosi ma almeno serviranno allo scopo e soprattutto sono per poco tempo.
    Se vuoi ti lascio dei siti di lavoro con offerte e richieste, si può trovare, basta adattarsi.
    Un caro saluto da Michele.

    "Ma l'uomo vive di illusioni e sogni che non sempre si realizzano, ma
    che lo portano ad andare avanti solo se ci crede veramente e li
    persegue, o comunque cerca di perseguirli."


    Il problema è quando non si realizzano mai. Certo tutti abbiamo dei sogni che possono essere avere una bella auto, una bella casa, vincere il superenalotto ecc ecc ecc. Questi sono sogni che anche se restano illusioni mai realizzate credo che uno non cada in depressione. Ma quando i sogni cominciano ad essere di avere un lavoro, di poter avere una famiglia, di poter amare, di godere ancora della luce del sole al mattino e constatare che sistematicamente non si realizzano nonostante gli innumerevoli tentativi di perseguirli ecco che una persona crolla e si comincia a chiedere se davvero ne è valsa la pena vivere così e continuare.
    Quoto in pieno pw81 che non ha giustamente parlato di mesi, ma di anni, di una vita, non di un periodo negativo ma di tutta l'esistenza di una persona, e sono d'accordo con lui sul fatto che è lecito pensare di farla finita quando tutto è finito già da tanto tempo.