Messaggi di tici2

    Ricominciare dopo un fallimento, dopo una perdita... l'ho già fatto altre volte, ce la farò... Ma questa volta è diverso.


    Ciao a tutti, Mi chiamo Stefano e ho appena compiuto 55 anni. Quando parlo di fallimenti mi riferisco alla perdita della persona amata, al rimanere solo. Momenti che io vivo sempre male e che mi lasciano ferite indelebili. Sempre allo stesso posto, sempre più profonde.

    Nel passato prima o poi ho trovato la maniera per rialzare la testa, per uscire dal buco: impegnandomi sul lavoro, vedendo amici, uscendo, facendo sport, un qualche nuovo hobby, facendo corsi per adulti, parlandone con persone vicine... insomma. quello che si fa per riprendere a vivere dopo una botta.

    Questa volta non ce la faccio, mi manca l'energia, forse la voglia. Ho perso tutti gli interessi. Tutto quello che facevo prima e che mi dava piacere adesso non mi interessa più.


    Che la botta sia stata troppo forte? Che sia oramai troppo vecchio?


    La storia: vivo in Svizzera e durante gli ultimi due anni ho lavorato in Germania per una ditta del mio Paese. L'idea era di rimanerci per parecchio tempo, ritornando a casa solo ogni tanto. Così come succedono le cose è nata una simpatia molto vivace fra me ed una collega di lavoro che in poco tempo si è tramutata in una relazione.

    Lei ha un figlio di 18 e una figlia di 12 anni che mi hanno accolto subito benissimo. Questa è stata la mia prima famiglia! Sono stato sposato solo per pochi anni e non abbiamo avuto figli, così questa è stata proprio una esperienza nuova che mi ha sorpreso e che mi ha dato una grande carica di vita.

    Dopo un inizio folgorante abbiamo cominciato a portare a casa le tensioni del lavoro, cosa che ci ha fatto litigare spesso. Per questo motivo ma anche per altri che adesso non racconterò la relazione non si è mai consolidata veramente: tanto amore ma anche tanti bisticci. Allontanamenti e poi riavvicinamenti. A raffica!

    Dopo due anni l'azienda ha deciso di chiudere lo stabilimento ed io ho visto solo una possibilità: ritornare a casa e cercarmi un lavoro lì, a 800 km dalla mia nuova famiglia. Se la relazione fosse stata più solida sarei rimasto: mi sarei trasferito definitivamente in Germania, cercato un lavoro e vissuto felice e contento. Invece no. Con grande tristezza per tutti me ne sono andato. Per mesi abbiamo provato a mantenere una relazione a distanza ma non ha funzionato. Per lei io sono il traditore, ho lasciato lei e i suoi figli... chiaro, no? Io ho salvato il c... ma ho perso tutto. La logica dice che tanto la relazione non andava bene lo stesso e che mi sarei trovato in un paese straniero da solo. Con condizioni salariali sfavorevoli, in una regione molto rurale, senza amici all'infuori delle poche conoscenze fatte in questo tempo. Non proprio una bella prospettiva.


    Ecco, adesso sono al sicuro e ho un lavoro. Ma senza compagna e senza famiglia. Non ne voglio un'altra, voglio queste persone... specialmente con la figlia si era formato un legame molto forte. Anche lei non c'è più. È vero, alla lunga non sarebbe funzionato, quindi "tutto ok!", posso ripartire a vivere... invece no. Come ho scritto sopra questa volta non ce la faccio. Forse non voglio farcela. Forse voglio punirmi per essere partito, per la mia vigliaccheria. Che sia questo?

    Questa mancanza di energia sul piano affettivo sta avendo effetti negativi anche sul lavoro. Questo non va!


    Dove la trovo adesso l'energia e la motivazione per tirarmi su e per ripartire? Proprio non lo so. Questa volta proprio non lo so! Mi pare di non avere più riserve e di affondare sempre di più.


    Chi di voi si è risollevato ed è riuscito a rimanere a galla: come avete fatto a trovare la forza? La voglia?


    Grazie + saluti

    Stefano