Messaggi di camo

    Per quel che può valere, dopo alcuni anni di TCC poco convincente (lasciata e ripresa) e psicofarmaci (abbandonati e ripresi), trovandomi nuovamente nella solita situazione melmosa depressiva, uno sconosciuto mi ha consigliato la psicoanalisi.
    Ho contattato un professionista, l'ho visto una volta, sto ancora studiando la situazione fra mille seghe mentali e sensi di colpa:
    paura di non venire a capo di niente un'altra volta, di non smuovere niente all'interno di me,
    paura di non riuscire a lavorare e a collaborare, paura di continuare a vivere ogni rapporto umano con angoscia e inevitabile fuga.

    Mia mamma, per la prima volta, non mi ha incoraggiato e non si è espressa in merito.

    Sarà un caso, ma anche per me si è offerta di pagare mia nonna.
    Per gli altri 'vizi' cerco di usare i soldi miei.

    Io lo sto prendendo con un po' troppa facilità, da qualche mese a questa parte.
    Non arrivo mai a più di 2 cpr, lo "rubo" a mio padre (che ormai lo assume come caramelle da anni).
    L'amnesia anterograda, purtroppo, è l'effetto collaterale principe.
    Io lo prendo quando ho troppa ansia (però solo se non devo lavorare nelle ore successive) e quando ho le crisi di pianto o l'irritazione a mille.
    Però poi la mattina dopo sono rincoglionita.
    A volte mi sembra che l'effetto "lo decida lui" in base al mio stato.
    Non vorrei definirmi dipendente, però.

    Anch'io sarei dell'idea che si tratti di scotomi. Delle specie di "lampi bui" che compaiono nel campo visivo (sempre nello stesso punto).
    Li ho avuti in periodi di stress, però a me l'oculista disse che, appunto, era lo stress e che non c'era da preoccuparsi per gli occhi (mentre per l'ansia, ovviamente, sì).

    cara edera, la mia storia è un po' più breve, ma in questo momento sto subendo anch'io un silenzio insopportabile e assolutamente poco chiaro. non so cosa dirti di utile ma non ritengo molto opportuno sminuire dicendo "magari ne ha trovata un'altra".
    avrà bisogno di essere lasciato in pace, in questo momento.

    E invece, come sempre, è stato peggio che sorbirmi il mio dolore puro. Non è cambiato niente, sono la persona triste di prima, la persona che amo è sempre più infastidita da me, dal mio stato di crisi (non voluta).
    Aprirò un altro topic in materia, semmai. Questo vorrei chiuderlo o cancellarlo. Chiedo agli amministratori.

    Io sono di quelli che non si sforzano troppo e che si chiudono quando stanno male (tipo ADESSO), che non vogliono rompere le scatole, chiedere aiuto etc.
    Risultato: sono pressoché sola.
    Gli amici poi si rompono le scatole, dopo un po'.
    Ho recuperato qualche mese fa un'amica di dieci anni fa, credendo, sperando che fosse migliorata un po' nel tempo. Invece non parliamo la stessa lingua, di nuovo. Partiva a scrivermi a vanvera tutto quello che voleva, magari cazzatine, e in certe condizioni si può anche tollerare, rispondere a tono, assecondare un po'.
    Ma ora STO MALE, credo che lei non possa capirmi e quindi l'ho bloccata.
    Questi comportamenti di chiusura sono, però, rischiosi.

    Ma a te, questi "ragazzi del nostro tempo", che effetto ti fanno?
    Mi sembra che non ti facciano impazzire. Diciamo che il convento passava questo.
    Può darsi che lo sfascio insieme a loro ti risulti insopportabile quanto un'estate coi tuoi.

    Quindi, non so, forse butteresti soldi per non stare coi tuoi e giusto per fare qualcosa.

    Ci sono anche ragazzi del nostro tempo che non si sfasciano così.

    stavoper entrare dagli a.a. che stnno qua vicino a me. sono rimasto fuori dalla porta ad ascoltare i discorsi e mi sn spaventato un po'. sembrava una liturgia,con tutti a ripetere isieme alcune frasi motivanti e anche un po' autocolpevolizzanti. poi quando hanno citato Dio son scappato

    Hai già scoperto l'inghippo :D.
    In realtà non devi per forza credere nel Dio cristiano, anche se la preghiera finale dice "Signore, concedimi...etc etc" (penso sia per motivi storici).
    Devi "solo" affidarti a un potere superiore (che può essere il gruppo, la società, Renzy, Buddha... qualunque cosa).
    Ci sono anche persone cattoliche e credenti (ne ho sentite alcune che parlavano anche in modo esagerato), ma c'è anche un sacco di gente che non crede e che riesce a farsi scivolare addosso quel lato lì e, diciamo, a prendere dalle riunioni solo ciò che ritiene buono per sé.

    Ci sono anche i C.A.T., che non sono basati sui 12 passi e non fanno discorsi inquietanti.