Messaggi di candycandy821

    Grazie davvero ad entrambi. So che affidarsi a Dio potrebbe sembrare quasi un atto di vigliaccheria sotto certi punti di vista ma quando non ti rimane niente ti devi pur aggrappare a qualcosa.
    Cosa posso dire? Che quando realmente potevo fare qualcosa non l'ho fatta per paura? L'ho detto. Anni fa avevo un buon lavoro, avevo una casa in affitto intestata a me, avrei potuto lasciarlo e l'ho fatto. Ho resistito poco più di un mese e poi me lo sono ripreso in casa.
    Ora non posso più fare nulla...la casa è di lui, ho perso il lavoro, non ho nemmeno la macchina. I miei non mi ospiterebbero mai perché con loro ho un pessimo rapporto.
    Non posso fare NULLA. NULLA.

    Il problema è che io pensavo fosse quello giusto, l'ho sempre pensato, con le fette di prosciutto sugli occhi, nonostante tutto, perché non volevo credere di essermi potuta sbagliare.
    Invece mi ritrovo con una figlia di 9 anni e uno in grembo che ho ardentemente voluto e desiderato dopo 4 anni di ricerche, dopo aver chiesto una grazia a qualcuno in alto perché sembrava che il destino non mi volesse dare un altro figlio.
    E quando mia madre con sincerità e brutalità, davanti all'ennesimo episodio, mi chiese: "Ma davvero hai intenzione di fare un altro figlio con quello?" io non ho nemmeno fatto in tempo a rifletterci un attimo che ho scoperto di essere incinta.
    Come possiamo definire questa "coincidenza"?
    Pensare che dargli un altro figlio significasse una maggiore/migliore considerazione è stato forse lo sbaglio più grosso della mia vita.
    Da quando sono incinta infatti mi tratta peggio di prima. Non sono considerata nè come donna nè come mamma, i suoi disturbi di personalità sono peggiorati...di punto in bianco scatta ed inizia ad urlare ed inveire di tutto.
    Oggi per una banale discussione avevo notato il tono della voce alzarsi sempre di più...e siccome non so più come evitare questi momenti mi sono tappata le orecchie con le mani come una bambina e mi sono rifiutata di starlo a sentire, come se il mio silenzio potesse fermare il tempo o mandarlo indietro. Invece lo ha scatenato ancora di più...ho avuto paura e gli ho dato uno schiaffo. Lui mentre ero girata di spalle mi ha dato un pugno in testa che l'ho sentito riecheggiare fino alle caviglie.
    Poi insulti, di ogni tipo davanti a nostra figlia...che non mi sposerà mai perché non merito di stare con lui, benestante, che il mio posto è nel fango come i miei genitori. Soldi, soldi, sempre soldi di mezzo, quando uno dei pochi pregi che sono certa di avere è l'umiltà. Com'è brutto vivere con una persona che non crede in nulla, senza alcun principio, e soprattutto con gravi problemi di personalità che manifesta solo in casa. Al primo posto per lui vi è l'apparenza, così chi lo conosce ne parla quasi come fosse un santo perché fa volontariato e non dice mai di no a nessuno. Poi torna a casa e quando gli gira male diventa un mostro di cui avere paura. Nessuno lo sa...ho provato a spiegarlo a qualcuno ma non ci credono, "è così buono" dicono.
    Stanotte voleva denunciarmi perché ho dato il Nurofen a nostra figlia con 39,5 di febbre, dice che voglio avvelenarla...ecco le manie sono un altro suo enorme problema. Ho il terrore che mia figlia si ammali, non tanto per una banale influenza ma perché so già che lui mi farà piangere dal primo all'ultimo giorno...perché la pediatra mi prescriverà dei farmaci e lui mi impedisce di somministrarli perché sono una cattiva madre. E questo è solo un esempio, non mi va di scavare troppo a fondo delle cose, lasciamole lì come stanno che ho la cena in forno.
    Sapete come cerco di sopportare tutto questo? Apro la finestra e mi metto ad osservare il cielo...ascolto il mio bimbo che si muove e penso a Dio, lui sì che sa come stanno le cose e quanto soffro, lui sì che sa quanto tutta la mia vita sia stata dolorosa dal primo momento fino a questo istante. Perché io di buono ho avuto poco e quel poco me lo sono dovuta sudare rinunciando a qualcosa che magari ne valeva il doppio, un giorno quando sarò davanti a lui forse riceverò quel briciolo di amore che mi spetta. Evidentemente ora non è il momento.

    Ho mollato...ho mollato definitivamente...mi sono lamentata, mi hanno offerto una riduzione d'orario, ma dopo una settimana ho dato forfait solo come io so fare...nel senso che il lunedì sono andata a lavoro felice e sorridente ed il martedì ho inviato una mail all'azienda dove dicevo che mollavo, ho telefonato all'ente del corso e mi sono incontrata...parlato mezzora, hanno cercato in tutti i modi a convincermi, che mi avrebbero aiutato, che avrei potuto cambiare azienda, ma la mia ansia era arrivata a livelli ingestibili, continuavo a guardare la porta e non vedevo l'ora di uscire e di non vederli mai più.
    E più il tempo passa più mi rendo conto di essere inabile al mondo del lavoro, ma non da un punto di vista fisico.
    Dopo così tanto ferma non riesco più a riavvicinarmi al lavoro, non riesco a dover dipendere da qualcuno, a fare quello che mi si dice (anche se lo faccio in maniera impeccabile), ad avere scadenze, orari...mi esplode la testa.

    Revig la tua considerazione è giustissima ed io la condivido. A volte mi sembra di vivere in un mondo a parte, totalmente diverso da quello che ho davanti. E' che come se io fossi statica e tutti davanti a me corressero alla velocità della luce senza guardarsi indietro. Proprio ieri mi sono fermata a guardare un ragazzino, vestito di tutto punto, in completo giacca e cravatta, con la ventiquattrore...camminava svelto, magrolino con il suo vestito di una o due taglie più grande, sembrava ancora un bambino, un ventenne che magari non aveva ancora trovato una ragazza ma che si trovava già nel bel mezzo dello schifo adulto. Per carità, ci passiamo tutti, ma è stata un'immagine che mi ha fatto rallentare mentre guidavo e l'ho osservato con attenzione, dispiacendomi quasi per lui e per tutti noi in generale.
    Stamattina ho dato forfait, ho portato mia figlia a fare gli esami del sangue e lei è stata contentissima di avermi accanto, con il papà era molto più impaurita (si sa che i bimbi vogliono la mamma quando devono affrontare prove difficili per loro). Poi me la sono portata a fare la spesa, lei voleva prendersi a tutti i cosi un libricino che costava parecchio e poi mi fa: "Però mamma non voglio sprecare i tuoi soldi quindi lo rimetto là, lo prenderemo un'altra volta" e ho capito di avere una bravissima bimba e di averle insegnato bene finora. La famiglia è tutta la mia vita.
    Per fare questo stage ho dovuto rinunciare al momento alla fecondazione assistita, mi avevano chiamato proprio un mese fa per procedere (non riesco più ad avere altri figli) ed ho rinunciato a causa dello stage...sarà anche questo che mi ha riempito di rancore, assieme al fatto che la mia compagna di avventura mi ha appena informata di essere rimasta incinta...insomma troppe cose, tutte assieme.
    Stamattina ho chiamato e ho anticipato che probabilmente non sarei più andata, un po' per problemi di gestione miei, un po' per ciò che faccio che non è attinente al corso.
    E così si sono quasi arrabbiati, mi hanno detto che sapevo a cosa andavo incontro e che lo avevo accettato...sì ma a suo tempo avevo detto che avevo difficoltà e loro hanno fatto orecchie da mercante...così ora hanno detto che mi faranno sapere, se propormi un part-time nella stessa azienda o cambiare addirittura azienda, mandandomi in una più vicina.
    Non so cosa risponderò quando mi richiameranno, per quanto mi riguarda la mia avventura è finita qui, non sono una persona che entra in trattative di solito, altrimenti entro in confusione e mi agito ancora di più.
    Vorrei solo stare tranquilla.

    Ciao a tutti. Sono una persona molto ansiosa e 2 anni fa mi sono licenziata dal mio lavoro perché non riuscivo più a reggerne la pressione, era un call center ed eravamo tutti spremuti come limoni...ho tenuto duro 4 anni lì dentro ma poi assieme ad altre due colleghe mi sono licenziata.
    Siccome ho sempre lavorato e non sono abituata a stare con le mani in mano (più che altro ho ansia da prestazione, ho l'impressione che tutti mi guardino storto ora che non lavoro più) ho ripreso in mano la laurea che avevo abbandonato e l'ho terminata, ho fatto un corso come operatrice fiscale e per due anni ho fatto 730 nel periodo della dichiarazione dei redditi, altri lavori però zero, nessuno mi ha mai chiamato. Sono stata in standby per qualche mese, dopodiché mi sono iscritta ad un corso in buste paga e da tre settimane sto svolgendo lo stage, che dovrebbe terminare a fine luglio...la gente lì dentro non è male, è accogliente, anche se molto stravagante rispetto ai miei soliti standard, non riesco ad ambientarmi...io sono molto riservata e soprattutto mi piace lavorare in autonomia facendomi una lista delle cose da fare...
    Sono stata messa invece in un ufficio dove non fanno le buste paga, ma si occupano di assunzioni...tutta roba che so già...in tre settimane non ho imparato niente di nuovo, anzi il più delle volte mi tocca archiviare, preparare la posta o fare telefonate...
    Lavoro 8 ore al giorno ma tra pausa pranzo e viaggio (mi devo fare più di 100km tra andata e ritorno) sto via da casa praticamente 11-12 ore al dì.
    A casa ho una famiglia che mi aspetta, un marito, una figlia che va alle elementari, a cui non riesco più a guardare i compiti, che non riesco ad accompagnare al basket, alle visite mediche, agli incontri con gli insegnanti.
    Mi manca terribilmente casa, ho una forma di fobia sociale che mi fa sentire al sicuro esclusivamente all'interno delle mura di casa e per me lavorare in generale è sempre stata una tragedia.
    Però quando vedo che sto sprecando tutto questo tempo per nulla...io mi sarei già ritirata ma se mi ritiro non ho l'attestato e non ho nemmeno l'indennità di frequenza (intorno ai 4 euro lordi all'ora).
    Passo tanto tempo senza fare nulla, faccio finta di lavorare, perché non mi danno nulla da fare, apro e chiudo finestre di windows facendo finta di essere impegnata e questo mi causa angoscia, continuo a guardare l'orologio nella speranza che arrivino le 17.30, ora di tornare a casa dalla mia famiglia. Non ne posso più, non trovo lavoro, non so nemmeno se esista un lavoro che non mi faccia sentire perennemente agitata e sul chi va là.
    Io non ce la faccio.
    E a tutti quelli che mi chiedono ininterrottamente come va la ricerca di un lavoro io vorrei urlare "Non sto cercando nessun c@@@o di lavoro, io sono una casalinga e ne sono fiera!!!"
    Potrei anche dirlo, del resto avrei l'immensa fortuna di non dover lavorare per forza, mio marito ha un ottimo lavoro, ma io ho sempre lavorato, tutti si aspettano che io lavori e siccome sono, dicono, in gamba e intelligente tutti si stupiscono che io non lavori. Sono quella che è uscita con i voti più alti e quella che nella vita non ha combinato un cavolo. Gente che passava tutte le sere al bar o in discoteca, mentre io ero a casa a studiare, ora fa il manager.
    Tutta colpa mia e della mia ansia...io non sono mai stata ambiziosa, studiavo per il gusto di farlo, non per diventare un giorno "qualcuno".
    A me bastava il mio lavoretto adolescenziale in videoteca, ad accogliere quei pochi clienti che entravano, consigliare loro film, pulire il negozio, allestirlo...un lavoro tranquillo, senza grosse pretese, che mi faceva tornare a casa tranquilla e senza incubi la notte.

    Sto con lui dalla terza media, tra alti e bassi, tira e molla durati anche anni interi. Poi a 23 anni rimango incinta, proprio durante un periodo in cui ci vedevamo a spot senz'impegno.
    Lui mi convince a tentare una vita insieme e io accetto. Cresciamo insieme una bellissima e vivacissima bambina, mentre tutti i ragazzi della mia età si allontanano da me e continuano a pensare al bere e alla discoteca. Io sono l'unica che mette su famiglia e rimango sola. Ho passato una depressione da incubo, senza avere alcun aiuto, nè dalla mia famiglia, nè da lui. Lui mi è sempre stato di grande aiuto con la bimba, un papà modello secondo molti, ma da quando sono entrata in ospedale per il travaglio, da allora, non sono più stata considerata come donna.
    Passano gli anni e io ho pochissimi amici, più lui mi rifiuta più mi lego a lui. Sto male perché vedo com'è affettuoso con mia figlia, ma non lo è con me. In tanti anni non l'ho mai visto fare qualcosa per il puro gusto di rendermi felice. Una sola volta, mentre eravamo a passeggio, mi sono soffermata a guardare una vetrina e lui mi fa: "Ti piace quella borsa? Dai te la regalo". Quando sono uscita dal negozio mi sono messa a piangere e dio solo sa quanto l'ho ringraziato per quel gesto, che di materiale non aveva nulla. La borsa è distrutta ora ma ce l'ho ancora nel mio armadio, perché è l'unica cosa che lui mi abbia mai fatto con il cuore.
    Ora ho 30 anni, vagabondo su Facebook per vedere che cosa fanno ora i ragazzi della mia ex compagnia (gravissimo errore) e mi accorgo che sembra abbiano fatto un accordo di massa. Tra il 2012 e il 2013 si sono tutti sposati e hanno messo su famiglia. La mia bacheca è piena zeppa di foto di matrimonio e di bimbi appena nati.
    Io invece di figli non ne ho altri, sono 3 anni che provo ma non ne arrivano più, quasi per farmi un dispetto, dato che la prima l'ho avuta senza nemmeno programmarla. L'anno scorso ho avuto un bruttissimo aborto, con una malattia plancentare che poteva degenerare in un tumore maligno. Cos'ha fatto lui? Mi ha scaricato in ospedale e mi ha detto: "Fammi sapere quando ti dimettono che passo a prenderti". Non è quasi mai passato a trovarmi, a farmi assistenza durante gli interventi c'era mia nonna di 78 anni o mia madre. Mi sono sentita l'escremento più grande presente nella terra e quando gliel'ho fatto notare lui ha banalizzato dicendo che me la so cavare perfettamente da sola.
    Non mi porta mai quasi mai da nessuna parte. Se gli chiedo di accompagnarmi in qualche posto mi assale urlandomi dietro che sono a casa che mi gratto e la spesa posso farla benissimo da sola, oppure che non mi ci vuole l'accompagnatore per fare un giro al centro commerciale. Così vado sempre da sola e quando incontro coppie che conosco e mi chiedono dove sia lui, rispondo sempre che non ama quei luoghi affollati e che ormai ho imparato ad arrangiarmi.
    Non mi ha mai voluto sposare, non tanto perché lui sia ateo o perché non crede nel pezzo di carta, il motivo è molto più materiale: perché non vuole che io abbia niente a che fare con l'eredità.
    L'ho accettato con il tempo, ma il pensiero di dover vivere così, senza il romanticismo che tanto ho sognato da piccola, mi fa impazzire. Io da grande non volevo fare la ballerina, il medico o la cantante, volevo fare la mamma, sognavo la famiglia perfetta. Invece ho un uomo che agli occhi degli altri è sì perfetto, perché disponibile (verso di loro), un gran lavoratore, serio e con i piedi per terra, ma se qualcuno lo guardasse in casa come si pone nei miei confronti, credo cambierebbe totalmente idea. Lui dice che mi ama, e gli credo, ma non lo sa fare e non si rende conto di quello che mi sta facendo, perché io mi sto deteriorando dentro.
    E gli sto facendo una colpa anche del fatto che non riesco a rimanere incinta, inizio a pensare che sia il mio corpo, il mio inconscio a rifiutarsi di affrontare un'altra gravidanza, per essere poi scaricata nello stesso modo, o addirittura peggio, di come lo è stato la prima volta.
    La mia vita è a metà, non posso sposarmi (quando per me questo rappresentava l'incoronazione di una vita, discutibile ok, ma per una che crede in Dio questo è un punto di arrivo), non riesco ad avere figli. Se poi ci mettiamo che non ho un lavoro e probabilmente a questa età non lo troverò più (mi sono laureata solo lo scorso anno perché quando sono rimasta incinta ho abbandonato gli ultimi esami). Mi chiedo che cosa ci sto a fare qua se non sono amata.
    Di notte sogno persone che mi abbracciano, non avete idea di quanto io abbia bisogno di un abbraccio, un gesto così semplice, così banale, che potrebbe farlo chiunque. Quando ho perso il mio bambino nessuno mi ha abbracciato, ho fatto da sola tutte le visite, e questo non glielo perdonerò probabilmente mai. Non solo perché lui non ha capito il mio bisogno in quel momento, ma non l'ha capito nemmeno dopo, nemmeno dopo averglielo spiegato con le lacrime agli occhi. Mi sento così sola che non avete idea.

    Sei una ragazza davvero matura e questo l'ho capito leggendo già le prime righe. Hai analizzato perfettamente la situazione e questo significa che, nonostante le tue insicurezze, hai una profonda conoscenza di te e non è da tutti. Il tuo è un sentimento che in un certo senso mi è familiare, anche se al contrario. Io mi sono sempre considerata quella "inferiore", col risultato che manco mi mettevo in competizione. Non ho mai avuto vere amiche, se non quelle che consideravo oggettivamente a me "inferiori", non in senso cattivo, ma tali da non causarmi conflitti interiori. Ho sempre evitato questo tipo di confronti perché ho sempre temuto di essere "sconfitta".
    Tu invece ti sei messa in gioco molto più coraggiosamente di me e questi tuoi sforzi hanno portato frutti inaspettati.
    L'invidia è naturale, perché come hai detto ti alimentavi in un certo senso dell'insicurezza di questa tua amica, che era più profonda della tua, e ti faceva di conseguenza sentire meno "sbagliata".
    E' successo anche a me, con tutte le amicizie che ho avuto. Ma appena captavo il sentore che la cosa potesse ribaltarsi scappavo a gambe levate.
    Cerca di non farlo anche tu, è tipico delle persone insicure trovarsi amiche più insicure di loro.

    Mia03 come potrei fare? Io ho una famiglia e non mi voglio sinceramente ficcare nei guai, la persona con cui sta adesso non è molto normale e ho addirittura paura di trovarmela sotto casa. Mio marito mi ha consigliato di evitare altri contatti, a meno che non sia lei a farlo. Dev'essere sicuramente stata condizionata, perché quando lui mi ha scritto quel messaggio di minacce implicite io mi stavo scrivendo con lei e lei mi stava raccontando della sua vacanza, ad un certo punto dev'essere intervenuto lui che le ha sequestrato il telefono o non so cosa. Vorrei chiedere informazioni a qualche altra ragazza con cui lei continua (forse) ad avere rapporti ma non so come pormi e non so cosa chiedere, nel timore che vada poi a riferirglielo.
    So che non sono un genitore, ma i suoi non si preoccupano minimamente per lei e lei è una persona totalmente senza filtri.

    Oggi lui ha bloccato il mio profilo su Facebook, sono certa che è stato lui e non lei perché lei è totalmente imbranata con i social. Non le è nemmeno permesso parlarmi.
    Si è infilata in un bel guaio.

    Conosco questa ragazza da quando avevo 19 anni, ora ne ho 31. Ci siamo sempre frequentate ad intervalli regolari, mai in maniera asfissiante perché nessuna delle due era del tipo "telefonate piagnucolose a mezzanotte". Una volta al mese passavamo una giornata assieme e stavamo bene così. Lei è sempre stata un tipino molto particolare, assai attenta al suo aspetto fisico. Ha sempre detto un sacco di bugie, in maniera quasi patologica, il che secondo me nascondeva un grave disagio dentro di lei, un disagio di cui non ha mai voluto parlarmi.
    Le ho sempre detto: "Ma perché ti carichi di trucco e di cose costose? Vali molto di più di tutto questo ciarpame, che ti fa apparire quella che non sei". Lei diceva candidamente che non si era mai piaciuta, che si considerava brutta e stupida e cambiava discorso. A me faceva tenerezza, uscivamo assieme per fare shopping soprattutto, lei comprava il mondo intero, mentre io prevalentemente la guardavo sperperare in cose inutili i suoi soldi. Chiacchieravamo un po' di tutto nel frattempo, soprattutto di cose frivole, anzi esclusivamente di cose frivole (qualsiasi argomento leggermente più serio o di attualità non la toccava, anzi non sapeva proprio di cosa stessi parlando) mi serviva per scaricare lo stress delle giornate.
    C'è sempre stato un abisso tra noi ma quando io ho messo su famiglia è stata l'unica a starmi vicino e a venirmi a trovare anche con mia figlia piccolina, ci ritagliavamo sempre dello spazio assieme. Lei è stata fidanzata per anni con lo stesso ragazzo che usava per i suoi scopi, ossia per farsi comprare di tutto e di più. Finchè lui aveva un buon lavoro andava tutto a gonfie vele, poi quando la crisi ha coinvolto anche il suo settore ed è arrivato a non percepire più lo stipendio lei ha iniziato a dire che lui "la trascurava", come una bambina viziata. Ho cercato di farla ragionare, ma da lì è susseguita tutta una serie di avvenimenti che mi hanno fatto perdere totalmente la stima in lei. Tutti mi chiedevano come facessi a sopportarla, a me in realtà faceva tenerezza appunto perché in lei traspariva, sotto montagne di cose firmate, un'inquietudine ed una tristezza molto profonde, che in pochi riuscivano a cogliere.
    Quando lo stipendio del suo ragazzo ha iniziato a calare lei ha iniziato a rivolgersi altrove, finendo per portarsi a letto il migliore amico di lui, molto benestante ovviamente.
    Io le dissi chiaramente che stava facendo una c∙∙∙∙∙a ma al tempo stesso cercavo di non dare troppo peso alle mie parole e rimasi a guardare. Voleva lasciare il suo fidanzato e mettersi con il migliore amico di lui, ma quando questo migliore amico non si è rivelato affatto il principe azzurro che pensava, lei è tornata dal moroso storico. Mentre facevano progetti di matrimonio però continuava a portarsi a letto l'altro.
    Quando finalmente si è decisa a lasciare il porello a cui aveva praticamente prosciugato anche il sangue pensavo che avrebbe trovato un pochino di sollievo.
    Ed invece no, due mesi dopo si mette con un buttafuori quasi 50enne (lei ne ha 27) che ahimè conosco bene. Uno che prende a pugni molto facilmente, con i muscoli pompatissimi, dal carattere molto instabile, su cui non mi soffermerò molto. E così, a 4 occhi, le ho detto: "Senti ma perché non la smetti di cercare l'amore dove non potrai mai trovarlo e non ti dai una calmata?"
    Lei risponde che si amano. Peccato che, conoscendola da così tanti anni, io sappia perfettamente che lei non conosce il significato dell'amore, perché non l'ha mai provato. E' la persona più povera di sentimenti che io abbia mai visto in tutta la mia vita. Le ho detto "Ti sei appena lasciata, fai correre un po' di tempo, respira e poi capirai esattamente che cosa cerchi"
    Ovviamente non mi ha ascoltata, ha continuato la storia con questo tizio. Dopo poche settimane mi chiama perché ha un ritardo del ciclo e io le dico "E se fossi incinta?" e lei "Beh pazienza, ho sempre voluto una famiglia"
    Lì non ci ho più visto. Sarà che ho avuto un aborto pochi mesi fa e sono molto suscettibile all'argomento ma le ho risposto: "Pazienza?!?!? Ti vedi con un tipo da due mesi, ti mette incinta e la tua unica risposta è PAZIENZA? Hai sempre voluto una famiglia dici? A parte che non mi risulta, perché non me ne hai mai parlato, ma almeno cerca di non fartela con il primo che passa!"
    Lei ci è rimasta male, mi ha detto di non parlarle più così e io ho detto ok (alla fine era solo un ritardo, non era incinta).
    Per un mese ci siamo sentite via sms ma non abbiamo più parlato di lui ed io intendevo mantenere la parola data, ossia farmi i fatti miei. Ieri le mando un messaggio su WhatsApp chiedendole di andare al centro commerciale. Poco dopo mi risponde LUI, col fare avvelenato che mi dice di non rompere più il ca..volo e che lei è cambiata, pertanto non verrà al centro commerciale con me nè da nessun'altra parte.
    Io non ho risposto, non mi abbasso a tutto questo, fatto sta che la mia amica si sta rovinando la vita e mi sono resa conto di non poter fare nulla per impedirlo. Del resto deve decidere lei. Finora è sempre tornata piangendo da me dicendomi che avevo ragione, che mi dovrebbe ascoltare di più, che è troppo ingenua ecc...ma non posso continuare a farle da genitore. Credo che non la vedrò nè sentirò mai più e questo mi fa sentire male, come se avessi fallito una missione che inconsciamente mi ero affidata, forse illegittimamente.
    In lei vedevo del potenziale, tutti la descrivono come una ragazza spregevole, io facevo di tutto per trovarle qualcosa di buono, ma ora la ricerca è finita. Penso che abbia un grosso conflitto di personalità e stare con una persona più instabile di lei non credo le farà bene. Lui la sta già controllando come un dittatore e conoscendolo potrebbe anche arrivare a prenderle...