Messaggi di ramy1989

    Hai 28 anni, hai ancora tempo per rifare tutto come va fatto.Ok per prima cosa sappi che se fai le cose non per te stesso ma per gli altri, percorri una strada fatta di rovine.Cambia subito direzione, iscriviti alla laurea che ti piace e impara un pò a vivere per te stesso, comunque 28 anni non sono poi così tanti, arriverai alal triennale (nella facoltà che scegli) a 31 anni, e a 33 sarai laureato.

    Giocavo a un gioco MMORPG, metin2 e all' inizio pensavo di poter giocare anche solo mezzora al giorno, ma poi ci giocavo sempre di più, fino a arrivare a 6-7 ore al giorno.Il che è tecnicamente inesatto: ci stavo finchè potevo.Dividevo il computer con mio fratello che anche lui ci stava 6-7 ore, ma se avevo tutta la giornata libera ci stavo 14 ore e le altre 10 dormivo più pausa pranzo e cena.
    Era una vita da schifo, poi spendevo anche i soldi per comprare gli oggetti dell' item shop, è un gioco ingiocabile senza spenderci soldi veri.
    Allora ho incontrato l' ostilità di tutti colo che volevano che smettessi, ma niente mi ha fermato.
    Solo quando mi sono detto "voglio smettere" ho iniziato a giocarci sempre di meno finchè ho cancellato l' account.
    Per uscire da una dipendenza è fondamentale farlo per se stessi e non per gli altri.
    Bevo quando mi capita ma non mi trovo mai nella situazione di sentirne il bisogno, anzi il mio è un bisogno razionale, se mi sento di dover bere per essere più spontaneo e più allegro cerco l' alcohol, che non mi piace mi fa schifo ma mi interessa solo l' effetto.

    Ma nooooo, non pensare all' età !! Quando avrai 30 anni dirai di voler tornare indietro a quando ne avevi 26, l' età migliore (fisicamente e mentalmente) è 28 anni, vattene di casa subito e goditi la vita, vai in una città piena di gente.

    Perchè non fare una vita normale senza donne, puntare tutto su carriera e amici e poi andare a prostitute? Tante le donne più belle sono sempre in vendita, le più belle miss vanno con calciatori e attori, non è questa una compravvendita? Pensateci.

    Può anche essere un' illusione, non è che uno è felice se le cose "vanno bene".E' felice se le cose vanno come si aspetta che vadano, la felicità è soggettiva.Chi sta per morire annegato è contento se gli tirano fuori la testa dall' acqua, si accontenta di vivere per essere felice, c'è invece chi sta molto meglio e non è felice.
    In generale la definirei come: "La conseguenza legata al miglioramento della propria condizione".
    Mentre l' infelicità è l' opposto, ma rifacendomi a Schopenhauer, la condizione peggiore si trova in mezzo tra l' infelicità e la felicità.Se uno sta soffrendo, sta combattendo contro qualcosa e sta perdendo, si trova nella condizione di infelicità però continua a combattere, non cadrà mai indepressione.
    Se invece non ci sono difficoltà, ne obiettivi ne ricompense allora cadrà nello stato "via di mezzo" tra felicità e infelicità cioè l' apatia, il tedio come diceva Leopardi, e inizierà a deprimersi.

    Io ho lo stesso problema.Il mio pensiero razionale è che non conviene avere paura, perchè se uno vive 70 anni dei quali 40 ne spreca a pensare cosa gli potrebbe succedere, in totale ne ha vissuti 30.Il che equivale a una morte precoce, il solo avere paura significa uccidere se stessi.Eppure in pratica non riesco a controllare questi pensieri, è come se avessi una persona dentro di me che si allarma, che mi dice "Stop, fermati !" anche quando sto facendo cose normalissime e giuste.
    Vai dallo psichiatra che molto probabilmente ti darà benzodiazepine,che sono un ottimo rimedio.
    Per quanto riguarda il discorso psicologico, del "guarire" facendo terapia fino a non aver bisogno dei farmaci, sinceramente ci ho rinunciato.E' facile far nascere un problema, il difficile è risolverlo.

    Per caso tua mamma è grassa? Questo potrebbe aver influito.
    Avendo letto delle note di Freud, ammesso che consideri le sue teorie esatte, da piccoli (circa verso i 3 anni) si cerca di monopolizzare le attenzioni della madre (per i maschi).Questo lo si fa entrando in contrasto con il padre, nasce una sorta di paura del padre, si crede che il padre ci voglia castrare per via della nostra attrazione verso la madre.
    Questo paura fa si che noi cambiamo le nostre attenzioni verso soggetti femminili al di fuori della sfera familiare (chi non lo fa deve ancora superare il complesso di edipo).In conclusione se tua mamma è grassa tu hai superato questo conflitti, e semplicemente cerchi donne simil a lei.Se invece non lo è, questo può significare un mancato superamento del complesso.Si cercano quindi donne con caratteristiche opposte a quelle della madre (se tua mamma era troppo magra questo può spiegare tutto).
    Ma ci potrebbero essere delle ragioni più complesse, come ad esempio delle esperienze negative che potrebbero aver influito, sulle quali non mi soffermo.
    Comunque non credo che sia un qualcosa di sbagliato, ne un qualcosa da "correggere".

    Prima di tutto voglio dire che qui su questo forum mi sento a casa mia (cosa che ho constatato leggendo le varie discussioni),ma non mi va di presentarmi, evitiamo le formalità.
    Sono asociale, chiuso impacciato.Non che lo sia con le persone che conosco, ma la paura è un grande ostacolo verso quello che può sembrare un barlume di felicità.Il mio unico "amico" è un computer, se non l' illusione di una qualche mezza ombra di amici che poi si rivelano solo essere conoscenti o persone opportuniste.
    Ma quando bevo sono un' altra persona, non che beva molto.Com mezzo litro di un vino da 8 gradi ogni sera ritrovo quella che pare essere la normalità.Sotto l' alcohol sembro addirittura più sveglio di quanto non lo sia da sobrio.
    Alle persone normali l' alcohol le fa sembrare solo più stupide in genere, magari più allegre, ma io sono talmente impacciato da sembrare migliore sotto l' effetto dell' alcohol, le paure si annullano,smetto di fare cose stupide e la gente sembra comprendermi di più.Il che ovviamente non è un bene dal punto di vista fisico, visto che ho 21 anni se faccio due conti per arrivare a 35 anni felice dovrei rimetterci il fegato.
    Non so proprio cosa fare, le ho provate tutte.Da ubriaco faccio quello che voglio fare e sono felice, riesco a parlare con la gente senza sentirmi un verme, riesco a essere sociale e a fare tutte le cose normali che fa la gente normale.Da sobrio invece addiritura prima di parlare con qualcuno che non conosco ci penso dieci volte, mi sento un criminale se faccio qualcosa che qualcuno può notare anche se non è niente di male, ma l' avere l' attenzione su di me mi fa sentire come un clandestino.
    Insomam non so proprio cosa fare, commentate.Date la vostra lucida e sincera opinione di come si può uscire da una spiacevole situazione come questa.