E dato che non mi fido affatto di come si comporterà il partner nel tempo ho sempre una paura f∙∙∙∙∙a che mi si contagino malattie gravi.
Messaggi di Mad_the_mith
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www.ansaldoenergia.com sezione careers, compila il form del curriculum.
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Siamo in 3000. Si sta bene, è un'ottima azienda, costruiamo centrali elettriche nel mondo e vi facciamo manutenzione. -
Lo immagino.
Purtroppo io non mi fido più, di nessuno. -
Quoto.
E' finita. Punto. Sad but true. Meno male averlo scoperto, magari vi sposavate e 'sta cosa andava avanti così.
Miliardi di uomini migliori aspettano una brava ragazza come te.
Stasera lo mandi a fancuxo, e se sai chi è l'altra mandi a fancuxo pure lei, che è un po' una mentecatta.
Nuova vita, hobby, passioni.
Ti piace la corsa? Corri!! Il nuoto? Vai in piscina.
Esci e acchiappa quanto di meglio ti offre la vita. -
Mollalo.
Un simile essere non merita alcun rispetto e non è un fidanzato.
Ci starai male, io mi sentirei morire se capitasse, ma razionalmente è l'unica cosa da fare. Non c'è nemmeno da dare delle giustificazioni a questo punto.
Ti abbraccio tantissimo.
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Il lavoro occupa una buona fetta della nostra vita e a 27 anni è sacrosanto avere delle prospettive di crescita. Si deve ancora sognare e sperare, a 27 anni.
Intanto tu stessa dici che l'ambiente è positivo e ti rispettano, questo è molto importante. Potresti iniziare a mandare dei curricula in giro verso altre ditte, il periodo dell'anno, recessione a parte, è quello buono perchè le aziende stanno già preparando il budget per l'anno venturo, dunque decidendo le eventuali nuove risorse da inserire in termini di unità.
A me poi ha aiutato moltissimo dare un rinnovato valore al mio tempo libero, posto che non riesco ad avanzare sul lavoro per vari motivi, sono arrivata alla conclusione che la giornata deve possibilmente lasciarmi qualcosa di piacevole addosso dunque via dall'ufficio il prima possibile (senza tralasciare i doveri, si intente) e spazio alle proprie passioni.
Io ho trovato nel running e nell'andare in vespa i miei migliori antidepressivi, ci sono tante cose che non vanno nella mia vita, ma queste due certezze mi risollevano sempre il morale...e non hanno controindicazioni. -
Ci saranno corsi di inglese per stranieri immagino, probabilmente anche gratuiti.
Non si può cercare un lavoro parlando malamente la lingua del paese che ti ospita, tanto più se si hanno aspettative elevate (tipo no pulizie, no mc donald). -
Sul fatto che in età più adulta non ti potrai divertire mi sento di dissentire.
Scoprirai che intorno a te la maggior parte delle persone continuerà anche oltre i 40 anni a far più o meno le stesse cose che faceva mediamente o avrebbe fatto da ragazzo: stadio, pizzerie, palestre, viaggetti, moto, fidanzamenti e così via.
Pochi miei coetanei sono già sposati, un paio si sono già divisi, solo qualcuno inizia a far dei figli, rigorosamente verso i 40 anni con gli ultimi treni. Ho un'amica divenuta mamma a 45 anni, ovvero quando si è sentita pronta.
Non ti so dire perchè accade, ma è così.
Al limite sussiste il problema contrario: non è facile metter su una famiglia solida e un matrimonio duraturo, se questo è fra le tue priorità.
Non rimpiango affatto la mia adolescenza, troppi squilibri caratteriali e troppi pochi soldi, cerco di vivere meglio che posso il mio presente lanciando un occhio al futuro, sebbene questo sia per definizione imperscrutabile.
La tua mamma sulla questione avrebbe ragione su un punto: non è affar tuo. Nel senso che non devi farti carico del porre rimedio alle sue scelte che paiono consapevoli. Se queste scelte hanno effetti pesanti su di te e la rotta non cambia di nuovo non vedo una soluzione migliore del finire in fretta gli studi far fagotto e andar via.
Quando la situazione per me è divenuta difficile nel 97 sono riuscita a far dei colloqui gratuiti con lo psicologo del consultorio, per alleggerire l'enorme tensione che mi aveva travolto (non dormivo e non ho dato esami per sei mesi). Mi sono stati di grosso aiuto.
Dunque diamoci dentro con Analisi B. Probabilmente è la mia Analisi 2 (funzioni a 2 variabili, serie, equazioni differenziali, parametriche etc...). Io sono un vecchio ordinamento quinquennale, non so cosa sia la magistrale. -
Prego!
Dipende cosa si vuole intendere per "bella vita". Lo stipendio che prendo è sufficiente a consentirmi di svolgere una vita autonoma senza troppi fronzoli. Per fortuna quando si è abituati a vivere da sempre con poco ci si abitua a non sentire la necessità di soddisfare troppi bisogni secondari o estetici. Mi spiego con un esempio: ho un'utilitaria che ha 10 anni, ma funziona perfettamente, per la maggior parte delle persone sarebbe da cambiare, per me rappresenta solo una spesa inutile. La terrò finchè rimarrà affidabile, poco importa se la vernice è ormai opaca. Quando non lo sarà più la cambierò con un'altra simile.
Faccio così con tutto, non ho bisogno di molto, anche perchè molte cose sono superflue.
In questo modo risparmio qualche soldino per quando verranno tempi più duri per la mamma (badante, casa di riposo) e mi concedo qualche uscita in trattoria con il mio ragazzo, ci piace molto mangiare insieme o andare al pub. Ci facciamo bastare le cose che per ora possiamo permetterci con un sorriso, anche lui non è cresciuto negli agi. 15 anni fa contavo gli euro che avevo nel portafoglio al punto che alle pizzate non mi potevo permettere di pagare il conto diviso fra tutti perchè la cifra a mia disposizione bastava per appena una margherita e una birra. Ora va decisamente meglio!!
Per me la "bella vita" è essenzialmente poter soddisfare i propri bisogni e le proprie passioni in semplicità e autonomia, senza dover dipendere da nessuno.
La mia fortuna è che ho sviluppato passioni e gusti minimalisti. Vivo al mare, per cui le vacanze praticamente non sono un problema, anche se si resta a casa.
Anche una Moretti da 66 bevuta con gli amici può essere "bella vita". Al prossimo esame che dai, di bello? -
Ciao Utans,
a mio avviso essendo passata in una situazione molto simile mi sentirei di dirti che la chiave per uscire da questa situazione sta proprio nel laurearti bene, velocemente e trovarti un lavoro.
Brevemente, son figlia unica, non ho praticamente alcun parente al mondo e nel 1997 mio papà è morto improvvisamente a 67 anni. Dei due genitori che avevo era quello che era meno ammalato, pensa un po', dunque son rimasta da sola e con una mamma invalida definita medio-grave. Fin da piccola ci sono stati ricoveri ospedalieri frequenti per entrambi e un solo stipendio poi divenuto pensione.
Facevo anch'io ingegneria, per fortuna ero in corso e con una media alta. Abbiamo tenuto duro con la pensioncina di mia mamma, io continuavo a pensare in continuazione e con disperazione che se fosse morta io non avrei saputo che fare (e quante volte mi affacciavo dal letto a vedere che non fosse morta nel sonno come mio papà), ma nel frattempo ho dato un esame via l'altro e nel 1999 mi sono laureata con lode.
Proprio questo fattore mi ha consentito di trovare un primo lavoro (= autonomia economica) con una certa facilità anche se ho dovuto rinunciare a un dottorato in Austria e a una proposta di lavoro in una raffineria (il mio sogno!!) perchè non me la son sentita di lasciare a tante ore di viaggio di distanza mia mamma sola. Al primo lavoro ne è seguito un altro che mi portava in giro per l'italia, fortunatamente massimo a 3 ore di distanza da casa. Ne è arrivato poi un terzo, un buon compromesso che mi porta a vivere in un capoluogo a un'ora di strada da lei. Vivo sola in 36 m2 in affitto, non avendo appoggi non me la sento di fare un mutuo, dato che non è detto che la ditta dove lavoro vada sempre bene, storicamente la cassa integrazione qui ritorna.
In tutto questo periodo mia mamma, che prima viveva appoggiata a mio papà in tutto e per tutto, ha fatto uno sforzo notevole e ha imparato ad essere mentalmente autonoma, e ha cercato sostegno pratico (es. spesa, piccole commissioni, medicine a domicilio, prelievi a domicilio) nei servizi offerti dal Comune dove viviamo e dalla Regione (le hanno attivato un telesoccorso) e in una signora che le fa i lavori più gravosi e l'accompagna in macchina a far le visite che deve. Se non c'è la signora la portano i servizi sociali. Io la sento tutti i giorni e una volta a settimana son da lei, il mio cellulare è acceso giorno e notte.
Questo per dirti che il tipo di studi che stai facendo è fra i migliori come sbocchi lavorativi e retribuzione (non ti aspettare chissà chè, rimane poco da parte alla fine del mese ma sempre meglio che i vari contratti a progetto, vieni gratis poi vediamo etc...), dunque punta tutto su quello, spingi al massimo e finisci in fretta. Al momento lascia perdere, secondo me, se non indispensabili, lavoretti intermedi se non a carattere saltuario (io facevo il presidente di seggio elettorale), lo studio è tanto e ti porterebbero via troppo tempo oltre a minare la possibilità di una borsa di studio. Pensa a te, non puoi sostituirti alla tua mamma, non puoi e non devi. Anche lei troverà il meglio dalle sue risorse e capacità se la situazione dovesse peggiorare, nelle difficoltà alla fine ci si "desbelina".
Capisco benissimo la frustrazione di "non essere come gli altri", nell'età in cui si dovrebbero avere tutte le porte aperte e genitori a fianco che ti aiutano e sostengono a crescere. I lavori che sono venuti dopo sono stati dei compromessi accettabili, necessari, ma mai trasformatisi in passioni.
Sono, siamo (consentimelo) cresciute in fretta e con maggiori responsabilità, questo ci porta verso una maggiore concretezza e determinazione a raggiungere gli obiettivi, doti che nel lavoro sono generalmente apprezzate.
Una certa dose di rabbia repressa rimane sempre, come una sensazione di aver avuto di meno, a partire dalla serenità necessaria per scegliere cosa fare della propria vita, ma col tempo ci si impara a convivere e ci si sente addirittura più forti di chi ha avuto la pappa pronta e la casetta comprata con i soldi di mamma e papà.
Amici e fidanzati, anche se di lunga durata e di affetto sincero, nella vita vanno e vengono, accompagnano piacevolmente per un tratto della nostra strada indefinibile a priori , non sappiamo se per un chilometro o per sempre. Come noi li accompagnamo nella loro.
Un abbraccio, il tuo futuro sei TU e nessun altro!