Messaggi di Utans

    A fare un giro in centro non spenderei nulla e, quando uscivo, ne ho fatti parecchi. Però sono solo un pre o dopo serata, non posso aggregarmi solo per quell'oretta. Poi, quelle poche volte che mi chiedono di uscire, è per ristorante, discoteca e/o pub. E lì sono 20/40€ a volta...
    Inoltre, ovviamente, non conosco la situazione economica delle persone che frequento all'università. C'è chi ha genitori che hanno una loro impresa, quindi immagino non abbiano grossi problemi, e c'è anche chi di soldi non ne ha molti, ma tutti dipendono da due genitori di mezza età che non riversano gli eventuali problemi sui figli. Io dipendo da un nonno molto anziano, ho un padre che mi ha sempre ignorata e sempre lo farà e una madre che scarica i suoi problemi su di me: mantieniti l'università da sola, bada a tua sorella, esci prima da lezione per andarla a prendere quando non posso, sta attenta al nonno, ecc...
    A gestirmi i soldi del mantenimento da sola ci ho pensato, ma non cambierebbe niente: tra cibo e bollette la mia parte sarebbe sempre quella, quindi lei le spese superflue se le permetterebbe comunque. Di dare ripetizioni mi sarebbe possibile solo a ragazzini nei paraggi. A mettere dei volantini in giro posso provarci, ma già se mi chiamasse qualcuno che abita un po' lontano farei fatica. Se li facessi venire qui, mio nonno non potrebbe portare fuori mia sorella, oltre che per i suoi problemi fisici, anche perché potrebbero venire solo di sera (prima delle 17 non esco dalla facoltà).
    Quando lavorerò, se avrò solo la laurea triennale (e temo nemmeno quella), non prenderò comunque molto, visto che conta poco più di un diploma (non sarei nemmeno ingegnere). Ipotizzando, con ottimismo, 800€ mensili, la metà pagherebbero la mia parte di cibo e bollette, e l'altra quel che mancherebbe per arrivare a fine mese (e non basterebbe nemmeno). E comunque vivo in una città senza grosse possibilità, quindi lo stipendio alto è un'utopia, se non mi trasferisco.
    Infine, non potrei neanche fregarmene della situazione, visto che, non pagando i debiti, mi ritroverei sulla strada con mia mamma e mia sorella. Sorella che, comunque, ha appena cominciato le elementari, quindi inizierà a dare il suo contributo quando io avrò già pagato tutti i debiti.
    Purtroppo il vincere al superenalotto è la mia unica possibilità di poter avere una vita, ma è praticamente impossibile. Mia mamma ci butta soldi da quando ho memoria, e non ha mai vinto più di qualche euro.

    Purtroppo non posso fare nulla se non impegnarmi negli studi, ed è quello che faccio.
    Potrei lavorare mentre studio, ma abbasserei la media e aumenterei gli anni. Ho conosciuto una ragazza fuori corso che ha lavorato quasi tutto il primo anno, ed è riuscita a dare solo tre esami, prendendo pure pochino. E per essere è anche brava, perché poi è sempre stata in pari con buoni voti. Quindi, visto che molto probabilmente la magistrale non potrò farla, vorrei almeno togliermi la soddisfazione di finire nei tempi la triennale, e col massimo dei voti.
    Del resto non ho alternative, e ci ho pensato parecchio. O mi piovono addosso svariate migliaia di euro, e non credo capiterà, oppure il mio destino è quello. Potrei anche non fregarmene e continuare a studiare senza lavorare, ma poi ci pignorerebbero la casa e tutto il resto, e sarebbe pure peggio.

    La situazione non dipende da me, ma si riversa tutta su di me.
    Mia mamma per sé e mia sorella spende, io per me non ho niente. E, quando mio nonno morirà, per mia madre e mia sorella non cambierà nulla economicamente parlando, perché toccherà a me lasciare tutto e mantenerle con l'intero stipendio che guadagnerò. Questo per vent'anni.
    E' vero che una risata non cosa niente, ma cos'ho da ridere? E poi costano i posti dove vanno gli altri a ridere...

    Il ripetere la situazione qui, più che altro, è uno sfogo, visto che non ho nessuno per parlare di queste cose.
    Per mia sorella, fa baccano e già è difficile studiare per me, se porto qualcuno a cui dare ripetizioni, dopo la prima volta quello scappa e non ritorna più. Ad educarla sono più di sei anni che ci provo, ma niente. Si è solo calmata un po' crescendo.
    Di ragazzi che mi fanno il filo, se ci sono, non ne vedo. Ed è molto meglio così, perché proprio non ne ho voglia. E' diventato pure un sollievo il non avere amiche, visto che non mi piace inventare scuse per non uscire. Finché sono al massimo due inviti al mese, come ora, ce la faccio, altrimenti diventerebbe imbarazzante anche quello.
    Del resto, non mi nego niente. Mi negherei qualcosa se avessi dei soldi e non li spendessi, ma visto che nel portafogli ho tredici centesimi e avrò solo quelli per parecchio, non ho neppure il lusso di negarmi qualcosa.

    Le ripetizioni le darei volentieri, ma col baccano che fa mia sorella non ce n'è la possibilità. Da quando è nata, non posso fare nulla in silenzio quando c'è lei sveglia in casa, e temo che prima che si calmi ci vorranno un altro paio d'anni.
    Del resto, il solo uomo che lavora mentre la moglie si occupa di casa e figli, oggi non basta, e mia madre è l'esempio lampante che i tempi sono cambiati. E la speranza l'ho persa: ho vent'anni, la situazione in casa è disastrosa, non ho un soldo per me e, quando ce l'ho, o finisce in università o in casa. Quasi sicuramente non potrò finire gli studi, per lavorare e non vedere un centesimo del mio stipendio per vent'anni. Non ho amicizie, non avrò nemmeno mai la possibilità di mettere su una famiglia o di andare a vivere da sola. Ciliegina sulla torta, vado in facoltà tutti i giorni per sentire parlare gli altri di amici, partner e di tutti i soldi che spendono, tra prodotti all'ultima moda, uscite del venerdì e del sabato sera, e vacanze in Giappone, in Spagna, in Francia, a New York...
    Non chiedo una vita da figlia di milionari, ma almeno il poter vivere un minimo il presente, ed anche solo una possibilità di costruirmi un futuro dignitoso. Poi forse fallirei, ma almeno sarebbe colpa mia e non sarei condannata da scelte sbagliate con cui io non c'entro assolutamente niente.

    Sul bilancio familiare non incido, o comunque poco. Tolto il necessario non chiedo niente da parecchio tempo, e per quello basta il mantenimento di mio "padre" (che ho visto due volte in tutta la mia vita). Cominciando a lavorare perderei quello, quindi per la mia famiglia cambierebbe pochissimo.
    All'università ho la media alta e sono in pari con gli esami, quindi spero di non andare fuori corso. Se tutto va bene, conto di laurearmi entro i tre anni e mezzo di tempo. Poi vorrei fare la magistrale, ma, come ho già detto, non ci credo molto.
    Del resto, grazie per le tue parole. Spero che qualcosa di buono capiti anche a me, prima o poi. A parte che per qualche piccolezza, la fortuna mi è parecchio lontana da anni!

    L'università è a venti minuti di autobus circa, ma la città è piccolina. Di bar, pub e simili ce ne sono, ma sono quasi tutti piccolini e, negli ultimi mesi, diversi hanno chiuso o cambiato gestione. Moltissimi sono a gestione familiare.
    Un lavoro a tempo pieno o part-time lo troverei, ma solo per qualche ora a settimana, qua in zona, non ce n'è traccia.

    Ho guardato, ma qui nei dintorni non c'è nulla del genere. In zone vicine sicuramente qualcosa troverei, nonostante la crisi, ma senza macchina pure quelle diventano lontane.
    Da mangiare mi porto da casa e del resto non spendo nulla da luglio, e a casa il modo con cui passare il tempo lo trovo. Più che non avere i soldi per qualsiasi cosa di extra adesso, ho paura per un domani, quando non avrò nemmeno i soldi per l'essenziale. Allora mi troverò un lavoro full-time e tanti saluti ai sogni di laurea. Finirò la triennale, ma solo con quella ci si fa ben poco.
    E da lì, saranno almeno altri quindici anni di rinuncia a tutto.
    Se da bambina mi avessero detto che la mia vita sarebbe stata questa, non ci avrei creduto. :(

    Ho pagato la prima rata dell'università, e nel portafogli mi sono rimasti tredici centesimi. Per chissà quanto, avrò solo quelli. Ho guardato per un lavoro, ma non c'è niente che richieda solo qualche ora a settimana. Il minimo sono cinque ore sottopagate al giorno, dal lunedì al venerdì, ma con gli orari delle lezioni mi è impossibile. L'ideale sarebbe dare ripetizioni a studenti di medie e superiori, ma, non avendo una macchina, non mi è concesso neppure quello.
    A pensare che, in confronto a quel che mi aspetta, questa è una gran bella vita, mi viene una tristezza assurda. E' questo, avere vent'anni?

    Anch'io, in queste ultime settimane, mi sento come ti senti te ora. Cosa possiamo farci? Probabilmente niente, ma almeno tu hai una famiglia. Riparti dalla tua compagna, da tuo figlio e dai tuoi genitori.