Ciao a tutte e a tutti,
vorrei condividere con voi un pensiero che ho da giorni, dovevo solo trovare il tempo di elaborarlo e postarlo qui.
Da piccolo sono stato iper-protetto da miei genitori e stavo molto da solo perché, a parte la scuola, uscivo davvero poco. I miei genitori avevano paura della loro ombra e avevano anche settato su di me delle aspettative da adulto e ovviamente non ero mai all'altezza (ero solo un bambino). Venivo spesso sgridato e gli schiaffoni volavano un giorno si e l'altro vediamo, a volte senza un vero motivo. Negli anni '90, al sud, questo modello educativo purtroppo era molto diffuso.
Questa solitudine mi ha portato a sviluppare una fervida fantasia da sognatore. Osservavo molto e parlavo poco. Immaginavo di parlare con gli altri, di essere coinvolto, di riicevere un apprezzamento dai miei genitori. Ho anche avuto un blocco per qualche anno della mia vita (diciamo intorno ai 9 anni), nel senso che a volte mi paralizzavo e non riuscivo a dire nulla, specialmente davanti a situazioni spiacevoli, come il papà che ti urla contro solo perché è stanco da una giornata di lavoro o il bulletto di turno che ti prende in giro per il tuo peso. In quegli anni, mi rimaneva solo l'ascolto.
Questa immaginazione mi ha portato sicuramente dei benefici: ho fatto teatro e adoravo l'improvvisazione, dicevano mi riuscisse bene (sia mai che scriva "mi riusciva bene", aggiungiamo la sindrome dell'impostore). Ero un bambino in sovrappeso, sognare di avere un fisico da atleta mi ha portato effettivamente a raggiungere questo obiettivo, che ormai fa parte di me e del mio stile di vita. Quando a lavoro si cerca una soluzione, spesso la mia creatività mi aiuta parecchio.
C'è un ma.
Tutto questo mi ha portato anche a idealizzare le persone. Cercavo di vedere sempre e solo il buono, facendo finta che non ci fosse altro (che ovviamente c'era). Questo mi ha portato ad avere relazioni discutibili (per fortuna qualcuna sana c'è stata), a volte totalmente sbagliate; questo ha fatto soffrire me e le persone che avevo accanto, che si ritrovavano una persona che diceva di volerle e desiderarle, ma che in realtà non lo pensava davvero. Dal canto mio, stavo in relazioni che non volevo, ho perso davvero molto tempo in questo modo. Relazioni durate quattro anni che potevano chiudersi in qualche mese, o addirittura che non sarebbero mai dovute iniziare. Un po' per la paura di stare da solo, un po' perché non avevo gli strumenti per scegliere le persone giuste. Mi sono anche trovato in una relazione tossica con una borderline alcolista, ma questa è un'altra storia (che ho raccontato in un altro thread).
In sostanza idealizzo le persone, spesso le ragazze. Mi è capitato diverse volte e, come scrivevo sopra, questo non solo ha generato delle relazioni, ma me le ha fatte portare avanti molto più del dovuto.
Da qualche mese ho deciso di stare da solo (non come eremita, mi vedo spesso con gli amici), evitando situazioni che possano portare a rapporti sessuali o a conoscenze di tipo sentimentale. I primi mesi non sono stati per niente facili, anche perché insieme alla terapeuta ho trovato finalmente la forza di guardarmi indietro e di accettare quelle che sono le mie responsabilità, insieme a diversi traumi infantili su cui stiamo lavorando ormai da un paio d'anni (è stata la mia salvezza). Non mi sento per niente forte come avrei pensato.
Se ricevo attenzioni o se percepisco interesse, glisso e dribblo, perché so che è la cosa giusta per me adesso, non sono affatto pronto. E continuerò così, su questo non ci deve piovere. ![]()
Però queste attenzioni hanno molto effetto su di me, ci penso e ci ripenso, immagino come sarebbe un rapporto emotivo con quella ragazza, indipendentemente dal fatto che mi piaccia molto o poco (per fortuna non capita più con chi davvero non mi piace, 10 punti a Cloud
).
Detesto questa cosa, perché queste attenzioni che mi vengono date hanno davvero troppo effetto su di me. Con la terapista siamo arrivati alla conclusione che tutto ciò non è altro che un profondo bisogno di approvazione e di piacere agli altri che da piccolo mi è mancato. L'immaginazione era solo un modo per colmare questo vuoto.
Vorrei arrivare un giorno ad avere gli strumenti per scegliere consapevolmente, che sia sesso che finisce li oppure una relazione, evitando di invertire le situazioni.
Vorrei sapere cosa ne pensate, se qualcuno come me si sente così vulnerabile, magari anche per altri trigger.
Da qualche giorno tutto quello che ho scritto ronza nellammia mente in maniera confusa, già solo il fatto di scrivere qui mi aiuta a mettere ordine ai miei pensieri.
