Mi rivolgo a Luce: secondo me sei sulla strada giusta. Nei momenti di maggiore difficolta´ i medicinali sono sempre un´ottima stampella su cui poggiare.
Io sono anni che faccio la mia cura di prevenzione/mantenimento: 1/2 compressa di Seroxat ed al bisogno uso delle gocce di EN (dieci la mattina).
Purtroppo al momento ho ottenuto risultati alterni: momenti di serenita´, altri meno (con tutta la sintomatologia a corollario). Da mia esperienza mi sono accorto che i sintomi (tutti) vengono fuori proprio quando sono giu'.
Confido comunque nella maturita´, nell´esercizio quotidiano diretto alla serenita´, alla positivita´. Se da una parte ho imparato l´arte della pazienza, dall´altra mi concentro sul dedicarmi ai valori veri della vita: l´amore prima di tutto.
Sull´amore sto conducendo il mio percorso di vita, accompagnato negli ultimi sette anni dai medicinali, da due figli, da giornate no ed altre si.
Un abbraccio.
Marco
Posts by Pulmino73
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Caro Andrea,
ho 36 anni ed una certa esperienza con depressione/ansia. Da tempo faccio una cura di mantenimento, per evitare ricadute, ovvero 1/2 compressa di Seroxat (Paroxetina) ed a periodi anche qualche goccia di EN (Benzodiazepine) quando sono particolarmente teso.
Purtroppo devo confidarti che e' il mio carattere, la mia persona ad essere formata in una certa maniera: l´ansia generalizzata, l´apatia, la leggera depressione che - fra alti e bassi - mi trascino fa parte del mio modo di essere.
Dunque se i medicinali ti spaventano (dipende dosi etc) dovresti pensare come sarebbe piu' difficile stare senza. Usa il farmaco come STAMPELLA. Sai benissimo tuttavia che tutti i sintomi vengono da noi stessi e dallo stile di vita che abbiamo tenuto per lungo tempo: incertezze, pressione, precisione, pignoleria, superficialita' etc.
Per ogni persona una storia a se´.
Tuttavia non essere cosi' sciocco da pensare che i medicinali fanno solo ingrassare: diciamo che se ti senti meglio, ti torna l´appetito, e mangi tanto...
Focalizza casomai la tua attenzione su una certezza: per riparare NOI STESSI, i nostri piu' reconditi pensieri, occorre tempo e pazienza.
Entrambi ne hai. Usali con attenzione e ne uscirai CERTAMENTE migliore come Uomo.
Marco
Ps. L´incoraggiamento e' sincero. Lo viviamo insieme. -
Circa le espressioni in maiuscolo ora apprendo e mi adeguo. Non sapevo. Altrove e´ permesso.
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Alfonso sei sulla strada giusta. Usa sempre con determinazione... la pazienza. Solo con questa benedetta santa donna riusciamo a battere qualsiasi momento no.
Te lo dice uno che porta pazienza molte volte durante l´anno, per periodo di alcuni giorni. Dopo torna il sereno e la tranquillita´. Io soffro di ansia generalizzata da oramai circa 8 anni e l´infame me lo porto dietro con pazienza. Quando sto cosi cosi cerco di rallentare i ritmi senza rinunciare a quello che piu' mi piace. Mi sforzo ma alla fine si riesce sempre a riprendere aria!
Dunque armati di pazienza e vedrai che piano piano, quando tutti i tuoi "casini" saranno a posto", ti sentirai molto piu' sollevato.
Dai siamo in molti. Io come te, non molliamo! -
@ Too hot biased
Probabilmente hai interpretato male. Nei miei post non troverai mai riferimenti a persone specifiche, ne' te ne' altri. I miei post sono semplicemente delle personalissime opinioni al riguardo di un problema passato e presente, senza che esso necessiti di validazione scientifica. Le maiscole sono "sottolineature" che non devono offendere nessuno, anzi vorrebbero facilitare la lettura nei punti topici della discussione.
Entrando nel merito, scrivo di questioni soggettive. Non limitarti a "quotare", rileggiti quanto scritto. Parlo di persone che nel mio caso mi avevano parlato di grasso, impotenza, narcotizzazione, quasi fossi diventato un drogato, un appestato perche' uso prodotti farmacologici che mi permettono di lavorare, uscire di casa, avere condotto una vita quasi normale. Se stavo a sentire quelle cassandre (spero che tu conosca il significato della parola) e vecchie arpie (credenti nella cura come una lobotomizzazione era una pratica allucinante che ha ottenuto addirittura un premio Nobel mai ritirato) ero ancora sul letto sdraiato a guardare il soffitto, impotente. Se hai ancora piu' pazienza di rileggere gli interventi troverai che e' del tutto naturale convenire nel supporto terapeutico della Psicoterapia al quale a me - purtroppo - e' mancato, un po´per mia scelta un po´per necessita' lavorative/economiche.
Nel frattempo grazie ai farmaci generanti impotenza ho avuto due figli, sono ingrassato due chili perche' mangio troppo pane, e soprattutto vado avanti. Detto cio' vale la pena dire che tutti i miei problemi non sono risolti. Forse non lo saranno mai ma ho pazienza... quello che e' certo sono i miglioramenti generali del mio standard di vita PRIMA/DOPO.
Fine.
Detto questo non mi pare sia questo forum il luogo per aprire discussioni AGGROVIGLIATE sul nulla. Soprattutto ti invito caldamente ad evitare terminologie SCURRILI, VOLGARI, MALEDUCATE che non ho nemmeno la "premura" di citare. Ne va a scapito la persona, la tua dignita'.
Peraltro per l´educazione, non occorre alcun tipo di farmaco o terapia: basta esserlo e basta. Pensaci.
Buona serata.
Marco -
Quote from Too hot biased
Nessun farmaco al mondo invece ti sarà di aiuto,anzi ti danneggerà..aumento di peso cospicuo,rimbambimento,difficoltà di intraprendere e portare avanti una vera psicanalisi.
Io credo invece tu abbia bisogno di un buon interlocutore,scusatemi se uso sovente questo termine,ossia uno psicanalista effettuando almeno tre sedute a settimana nella fase iniziale della terapia.
Il motivo per cui lo dico è semplice:il grave nevrotico ossessivo cerimonializza tutto,farmaci compresi.
Tramite l'analisi hai assoluta libertà di opinione..questo ti serve e non puoi trovarla in un forum.
p.s. @ Pulmino73: il tuo quote velato,ma poco velato, mi sta sul c∙∙∙o.Mi pare dai toni che tu sia un po´ su di giri. Ti prego di rispettare non solo gli interventi altrui, come il mio, ma il libero confronto delle esperienze e soprattutto di evitare di impartire "lezioni".Non ne hai i titoli. Va inoltre ricordato che forse questo forum non e' il pulpito per sfogare le proprie necessita' di irascibilita' sconclusionata?
Buona domenica. -
Caro Tototony,
ho letto i tuoi post ed in sincerita´ chi te lo fa fare di aspettare? L´aiuto farmacologico non e´ una bastonata nella testa, castrazione fisica, narcotizzazione. Mi viene da ridere ed al tempo stesso riflettere su tutto questo terrorismo, scettiscismo, condito di una certa sciatteria circa "rimedi" farmacologici a situazioni INVALIDANTI.
I farmaci erano e restano una STAMPELLA. Non usarla, anzi continuare a soffrire, non aiuta te stesso. Non stare a sentire queste sciocche cassandre, vecchie arpie forse ancora legate alle paure della lobotomizzazione, e cerca un buon professionista che ti possa aiutare.
Per intenderci NESSUN MEDICINALE e´ LA PANACEA ma quantomeno sono un buon alleato per lottare! Non sei solo. :punish: -
Caro All.venture,
leggendo i tuoi post, ho riletto la mia storia. Se puo´ esserti di aiuto, o semplicemente per mera curiosita', te la riassumo. Adesso ho 35 anni, sono imprenditore, un figlio ed un secondo in arrivo (questione di ore ), studiato per giornalismo, vivo in Estonia, ho divorziato ed adesso riaccompagnato.
Nell´aprile 2002 avverto dei problemi alle tonsille: fastidi, irritazione, leggera febbre. Il dottore di famiglia mi prescrive amoxicillina. Non funziona. Prendo un secondo tipo. Non funziona. Vado da uno specialista otorinolaringoiatra e mi prescrive un terzo antibiotico che mi provoca una fastidiosa reazione cutanea. Debilitato, costantemente pungolato dalle tonsille, decido di farmi visitare da un chirurgo manifestando la intenzione ad intervento per toglierle. Nel frattempo espongo al dottore tutti i sintomi fisici che sono cresciuti progressivamente: tremori, brividi, sudorazione etc. La risposta fu inequivocabile e sincera: "Io ti tolgo le tonsille che fanno oggettivamente schifo ma quei sintomi non credo proprio dipendano da loro". Non detti molto peso a quelle parole. Ero stato felice, attivo, attivita´ sportiva non competitiva, vita indipendente, rapporti sentimentali normali, una famiglia vicina, lavoro di giornalista professionista, viaggi vari.
Ebbene da quel momento e´ iniziata la mia esperienza di lotta o convivenza con l´ansia, con alcuni attacchi di panico e sintomi depressivi leggeri. Avevo infatti nel frattempo smesso di uscire il sabato sera, frequentare sempre meno gli amici, perdere interesse per le cose attorno, concentrarmi sempre e solo su me stesso.
- per inciso -
Adesso potrei chiedere al dr. Faust se pure dosi massicce di antibiotici per un lungo periodo (quasi due mesi) posso generare mutazioni ormonali con riflessi sull´apparato nervoso....
A distanza di quasi 8 anni ti posso dire che non sono piu' interessato all´episodio scatenante, alla scintilla bensi' al retroterra, alla situazione esplosiva che si era generata e che di fatto ha provocato un cambiamento repentino del mio stile di vita.
L´operazione alle tonsille e´ avvenuta nel luglio del 2002. I sintomi sopra sono rimasti tutti, anzi aumentati dall´angoscia, dall´incredulita' di non aver risolto il problema, di non aver dato un "taglio" anche ai sintomi.
Nel settembre 2002 dopo tentennamenti decido di farmi visitare da un neurologo, il quale ravvisa una situazione sintomatica tipica da attacchi di panico, con una componente ansiogena. Mi prescrive un medicinale (Seroxat da 20mg) da prendere progressivamente fino a meta´compressa giornaliera. La situazione migliora oggettivamente in breve tempo, scompaiono gli attacchi di panico, ma subentra l´ansia di aver scoperto una parte inesplorata di me stesso.
Credevo di conoscermi, di controllarmi, di avere acquisito gli strumenti o le nozioni necessarie per gestirmi e cosi´ non era. Lamento il fatto e me ne dispiaccio di non aver fatto un percorso di psicoterapia ma allora non ero convinto che sarebbe stato utile. Pensavo che un medicinale avrebbe potuto fare da stampella a sufficienza per farmi riprendere il cammino della vita.
In effetti il cammino e´ ripreso, per questo motivo devo ringraziare la medicina che ha approntato medicinali in grado di supportare queste situazioni, ma ho lentamente compreso altrattanto - facendo tanto esercizio mentale - che esiste sempre piu´ di un motivo allo scatenarsi di problemi di ansia.
In questo momento anzi, seppur la maturita´, una certa esperienza, interesse nella materia, ravviso che l´ansia sia il subdolo nemico piu´ difficile da neutralizzare. Sono arrivato a controllarla, gestirla, pazientarla, affrontarla, ma e´ parte del mio carattere e del mio stile di intendere e volere la vita. Sembra paradossale ma sto cercando di arrivare a capire, in questo potrebbe essere utilissimo lo psicanalista, quanto faccia parte di me, quanto e se sia importante, da dove derivi e cosa la rigeneri. Tante domande che talvolta nemmeno ho voglia di trovare la risposta perche´ la vita va avanti, nascono i figli, si affrontano gli appuntamenti di lavoro, si fanno belle passeggiate e si tenta di godersi piccoli frammenti di felicita´ familiare.
Scusa se mi sono dilungato e se magari non giungo ad un punto conclusivo. Ti ho semplicemente scritto dal cuore, con la speranza sincera che il mio contributo ti dia ulteriore forza a rasserenarti.
Ciao.
Marco
Ps. Mi piace la birra. -
e ne ho sposato 1!!!
GRAZIE ....caro!!ma ci sarebbe tanto da dire!!Beh diciamo che hai cercato stabilita' anche in questo senso....
Laura: la precarieta' in senso lato logora, soprattutto e' lecito pensare che possa provocare stati ansiosi. soprattutto quanto la precerieta' si protrae per lungo tempo, copre diversi aspetti della vita quale gli affetti, la famiglia, il lavoro, la salute. Persone si sentono "mancate" per il non avere una famiglia, bambini, un lavoro piacevole. Altri accusano alla lunga l´essere "de-responsabilizzati", eterni bamboccioni che vegetano a casa dalla mamma (quello che mi ha provocato grandi dubbi) a protrarre un´esistenza patetica fra discoteche, viaggi, auto e lampade solarium.
Credo di non essere del tutto originale nel convenire che senza STABILITA' e' difficile costruire un futuro. E soprattutto si soffre. -
Cara Annalisa,
anzitutto complimenti per il tuo bel nome. Mi ricorda una mia compagna di classe alla quale ero molto legato affettivamente. Dico ero perche' adesso come te non vivo piu' in Toscana bensi in Estonia e dunque difficilmente, la vita..., ho potuto continuare a coltivare questa amicizia.
Circa le tue sensazioni sono effettivamente comprensibili. Ti ritrovi "spaesata" e questo e' sicuramente un elemento di instabilita'. Come avrai capito proprio l'instabilita' che puo´ provocare in genere a tutte le persone sentimenti/sensazioni che possono sfociare in ansia, attacchi di panico , depressione etc.
Chi ha giä avuto episodi simili e' senza dubbio maggiormente esposto, io come te.
Detto questo quello che ti posso consigliare e' di puntare diritto a darti una stabilita' nella tua vita quotidiana: interessi stabili, progettazione di un progetto, cura del tuo fantastico bambino etc, passeggiate etc... non e' sempre facile trovare energie ma e' ugualemente importante.
Sotto il profilo farmacologico, dipende dalla sintomatologia, e dalla valutazione del tuo specialista. Sicuramente converrai che i medicinali non sono la soluzione ma un utile stampella sui quali appoggiarsi nei momenti piu' duri.
Da quanto ho letto hai fatto molte cose nel frattempo, indica che sei una persona sulla buona strada e questo mi pare molto importante. Cerca di confrontarti con le persone a te vicine, non pretendere troppo da te stessa. Se un giorno sei giu' che te ne frega, aspetta che torni il sereno, oppure scaccia le energie negative buttandoti nelle braccia del tuo AMORE, figlio, marito, mamma, papa etc....
Considera l´AMORE, quello vero, il rifugio perenne alle difficoltä della vita.
Un abbraccio.
Marco :family: