Posts by Persephone

    Anche stanotte...

    Si dorme domani...

    Stanotte mi sembra proprio di morire, non sento neppure le gambe dall’agitazione...

    Ho già preso xanax, fiori di Bach, ho provato a leggere un libro... sto peggio di prima!

    Pagherei per poter tornare indietro nel tempo ed avere di nuovo una vita normale... questa non è vita!

    Mi dispiace molto che tu stia passando nottate così. Purtroppo non è qualcosa che passerà da sé, serve che tu trovi le tue strategie e discuti con chi ti ha prescritto lo Xanax circa l'inefficacia del dosaggio che ti è stato dato.

    Dici che vorresti tornare alla vita di prima, è un pensiero che spesso ho avuto/ho anch'io nei momenti peggiori, tuttavia è bene tenere sempre a mente che è proprio la vita di prima che ti ha portata a stare così e l'ansia non fa che indicarti qualcosa che dev'essere cambiato. Il sintomo arriva perché qualcosa nella tua vita non va bene da troppo tempo ed è parte del lavoro che dovrai fare scoprire cos'è e cambiarlo.

    Un abbraccio.


    Take my mind

    And take my pain

    Like an empty bottle takes the rain

    And heal, heal, heal, heal

    And take my past

    And take my sins

    Like an empty sail takes the wind

    And heal, heal, heal, heal

    Persephone mi ritrovo anch'io in molte cose che hai elencato.... in quella dei professori però, al contrario di te, ho avuto dei professori terribili umanamente, però sì averli avuti mi ha comunque insegnato un bel po' di cose, ad esempio il valore dell'impegno in ciò che si fa e cosa voglia dire essere caparbi e ostinati nelle cose che contano.

    Professori terribili ne ho avuti anch'io ed erano la maggioranza, tuttavia la vera differenza l'hanno fatta quelle rare eccezioni positive (ho cambiato diverse scuole per cui ne ho avuti numericamente molti). Così come anche all'università i cattivi esempi umani hanno avuto minore impatto su di me rispetto a quelli positivi, non so perché effettivamente.

    Ringrazio quei professori che mi hanno dato importanti ancore di salvezza quando ero una ragazzina alla deriva. Da loro arriva davvero tanto della donna che sto diventando.

    Ringrazio i miei zii e i miei nonni per avermi insegnato cos'è l'amore, quello che dura una vita, quello fatto di impegno, sostegno, comprensione, che non è sempre perfetto e proprio per questo rappresenta una scelta da rinnovare a ogni sfida.

    Ringrazio mia madre per i suoi errori, perché mi ha dato l'attenzione e la sensibilità verso gli altri. La ringrazio per aver messo al mondo i miei fratelli senza cui questo presente sarebbe molto più spaventoso.

    Ringrazio quell'uomo sbagliato che mi ha riportata lì dove avevo ancora qualcosa da risolvere e non lo sapevo, anche se mi ha spezzato il cuore.

    Ringrazio le persone che ho accanto in questo periodo, perché mi amano per ciò che sono e mi aiutano giorno dopo giorno a fare altrettanto.

    Ciao e benvenuta! :)

    Per gli attacchi di panico i rimedi erboristici/integratori per quella che è la mia esperienza non sono sufficienti. Potresti rivolgerti al medico di base per avere un ansiolitico che ti aiuti un po' a stoppare la sintomatologia, però le cause dell'ansia e del panico secondo me vanno necessariamente affrontate in terapia.


    Per rispondere alla tua domanda diretta, sempre per quella che è la mia personale esperienza, potresti provare a isolare i pensieri che ti mandano nel panico, cercare di guardarli per quello che sono: pensieri. Non azioni di cui rimproverarsi ne realtà con cui devi fare i conti, ma paure. In questo modo potresti pian piano riuscire a farli scivolare.

    Quanto all'ansia anticipatoria che arriva già prima che arrivi il momento ansioso in sé, potresti provare in quelle fasi a fare qualcosa di manuale che ti distragga: disegnare, cucire, dipingere, lavorare a maglia o all'uncinetto. Qualcosa che ti distolga e ti accompagni verso il sonno. Non ti consiglio la lettura perché quando sono in ansia a me fa peggio, idem guardare serie/TV che possono contenere a tradimento contenuti simili alle mie paure, ma magari per te può funzionare.

    Oltre questo, io quando ho i veri e propri attacchi o sento che stanno montando, cerco di concentrarmi sul respiro, contando fino a 4-5 secondi per ogni espirazione e insipirazione. Questo mi aiutava a calmarmi il più delle volte.

    Mi trovo in una situazione simile, per certi versi, per cui provo a dirti la mia.

    Trovarsi in un momento cruciale che riguarda studi/lavoro porta con sé tanti scombussolamenti di diversa natura, avere la vita in qualche modo divisa a metà certamente non aiuta. Una relazione a distanza, per forza di cose, crea un po' questa sensazione di frammentazione: c'è la parte della tua vita in cui c'è lei, in cui vi vedete e state insieme, e quella che vivi per conto tuo in cui lavori/studi/costruisci il tuo futuro. Credo sia importante, per provare a placare quel malessere, trovare modi per integrare le "due vite". Non so come gestiate la distanza, quindi magari dico cose che tu già fai, ma per esempio quando non siete insieme avete contatti quotidiani? Nella tua quotidianità a distanza senti una continuità della relazione? Oppure hai la sensazione che esistiate davvero come coppia solo quando siete insieme? Se la risposta è la seconda, credo sia possibile trovare modalità per migliorare questo aspetto e farti sentire meno "stranito" quando lei entra o ti tira fuori dal tuo perimetro di sicurezza.


    Sarebbe poi secondo me utile considerare se e cosa sia cambiato con gli anni e gli avvicendamenti vari nella coppia e in voi come persone, e se ancora senti la possibilità di condividere la vita con lei riaggiustando un po' il tiro sulle difficoltà esterne (stress, distanza, ecc.).

    Hai dato un'immagine perfettamente calzante a quello che sto passando anch'io da qualche mese, anch'io a seguito di lutti+relazioni non proprio felici terminate+altre complicazioni.

    Potrebbe "passare", ma non da sé. Io ho notato dei miglioramenti fermando i pensieri che mi portavano a quello stato. Cercando di capire cosa mi portasse lì, e ragionarci. Mettere il dissennatore a sedere e capire cosa volesse da me. Cosa quel pensiero volesse comunicarmi. Il più delle volte erano/sono pensieri legati ad un forte senso di colpa, quindi ritorno al senso di colpa e cerco ogni volta di ricordarmi perché merito il mio stesso perdono per quel pensiero e ciò da cui deriva.


    Non credo sia qualcosa che passa, ma un qualcosa che ha da comunicarti dove devi andare a lavorare. È terrificante, lo so bene, e mi dispiace che tu stia passando questo, tuttavia il sintomo in sé non è che un modo della tua psiche di comunicarti qualcosa. A te capire cosa.


    Avere attorno le persone giuste è salvifico oltre che una vera fortuna.

    Certo, studiare e lavorare contemporaneamente richiede necessariamente di sacrificare qualcosa.

    Dipende poi anche da come vivi lo studio, per me in questi anni è stato proprio il modo migliore di scaricare lo stress nei weekend. Penso sia soggettivo, e si, probabilmente sarebbe più fattibile lavorando qualche ora in meno.

    Non so, valuta tu, ma non metterei l'essere stato baciato dalla fortuna fino ad ora fra i pro del "domani mollo tutto". Dipende anche lì da quanto sei stato previdente negli anni di lavoro. Se hai molti risparmi può anche essere una linea sensata, ma resta comunque rischiosa un pelino più del dovuto a mio parere.

    Ciao Postosuchus

    Le stanze in affitto di solito comprendono sia la quota di utenze che il condominio, e a seconda della città una stanza singola può costarti dai 350 ai 600€. Non so quale sia la città in cui lavori, ma a seconda di questo varia anche la spesa per i beni di prima necessità: se sai comprare bene, senza sprechi e ti rivolgi ai discount con i prezzi attuali con 200€ al mese ci dovresti stare abbondantemente dentro. A questo dovrai sommare le spese per l'auto (che però se vai a vivere vicino al posto di lavoro puoi tagliare drasticamente), ma anche qui dipende dalla città perché non dappertutto i mezzi funzionano bene (per quanto una bici potrebbe essere la soluzione).


    Io sono andata a vivere da sola appena diplomata, cominciando con lavoretti che a fatica mi garantivano due pasti al giorno e l'affitto di una stanza doppia, ma pian piano le cose sono migliorate. Attualmente posso permettermi una stanza mia (cosa ormai comune anche in ragazzi con lavori più stabili del mio) e pian piano ho messo da parte qualcosa che mi consentisse di laurearmi e migliorare ancora un po' la situazione economica.

    Diciamo che se parti svantaggiato serve tantissima determinazione e spirito di adattamento.

    È una scalata, ma è possibile.