Ti ringrazio per le parole di conforto. Io continuo sempre a sperarci, però come ben saprai quando vivi questa sensazione per molto tempo si diventa impazienti e frustrati con la paura che non si torni mai come prima. Mi sono dilungato un po’ con le risposte, ma visto che di questo problema non si parla molto ho voluto essere più specifico che posso.
Quando lo descrivo dico che ciò che vedo non mi tocca emotivamente, è come se i miei occhi vedessero delle cartoline di viaggi che fanno altre persone ma non mi sento mai presente nel momento che sto vivendo. Mi sento come se fosse una realtà identica alla mia che però non mi appartiene; ho la costante sensazione che mi manchi qualcosa che mi connetta al momento che vivo… come se un giorno avessi spento un circuito che mi permetteva di sentirmi parte di qualcosa.
Sono sempre stato una persona con tendenze ansiose, ma mai hanno interferito negativamente con la mia vita. Era quell’ansia ”utile”, che mi rendeva attento a quello che facevo e molto preciso. A Marzo di quest’anno dovevo fare un viaggio molto importante per me emotivamente, e iniziai a sentirmi molto agitato. Lo attribuivo al fatto che fosse importante, ma sull’aereo ho iniziato ad avere il primo attacco di panico. Avevo viaggiato più volte, sempre solo, quindi non capivo perché dovessi sentirmi così e ho attribuito il problema al cuore inizialmente. Da allora la situazione è degenerata, facevo le visite mediche e veniva fuori che non avessi nessun problema fisico: visite di controllo, del sangue, neurologiche; insomma un po’ tutto. Dopo mesi di attacchi di panico (iniziano a Marzo), a Maggio ho il primo episodio di derealizzazione. Stavo giocando ai videogiochi e nel momento dopo aver spento la televisione ho iniziato a provare un terrore che non avevo mai sentito prima: ho iniziato a sentirmi come se tutto ciò a cui tenessi, comprese le persone a cui volevo bene, potessero non esistere. In realtà credo che quella sia stata l’esplosione del problema, già da un po’ prima ho iniziato ad avere problemi con un lieve senso di derealizzazione: ho cominciato una relazione con una persona che ritenevo perfetta per me; eppure non riuscivo a godermela perché era come se non riuscissi a processare che stessi provando qualcosa di così bello, come se mettessi in discussione che effettivamente stesse capitando a me.
Io ho iniziato psicoterapia due settimane dopo il mio primo attacco di panico. Dopo 4 mesi con la prima psicologa ho deciso di cambiare perché non vedevo miglioramenti, anche se lei mi aveva proposto di andare da uno psichiatra (perché la mia ansia stava intaccando troppo la mia vita) da cui andrò solo dopo aver interrotto il percorso con lei. Ho avuto altre due esperienze con la psicoterapia che definisco un po’ disastrose, non entro nei dettagli ma c’era poca professionalità dietro. Ormai rassegnato decido di seguire una terapia farmacologica per il mio problema (disturbo da attacchi di panico) ma dopo aver girato diversi farmaci niente mi ha davvero aiutato, anzi; spesso mi prendevo gli effetti collaterali senza aver alcun beneficio. Il problema è che io ultimamente non ho problemi con attacchi di panico, vorrei semplicemente qualcosa che interrompesse questa sensazione di distacco perenne che sento.