Posts by My Fair Lady

    Non fai assolutamente la maestra, non pensarlo nemmeno!

    Siamo qui proprio per confrontarci, proprio perché la mia esperienza può essere d'aiuto a te e viceversa...e trovo interessante questo scambio di idee, di emozioni...cosa che nella vita di tutti i giorni avviene raramente.

    Ti capisco per quanto riguarda i pensieri intrusivi catastrofici, li ho anche io e so purtroppo che in quei momenti la razionalità va a farsi benedire.

    Ma ti mancano ancora tanti esami da fare?

    Hai ragione, un figlio che percepisce i genitori sereni avrà modo più facilmente di essere sereno anche lui.

    Ti ringrazio tantissimo perché le tue parole mi spronano a non lasciarmi andare.

    È assurdo che, per come sono fatta io, che corro dai medici al minimo disturbo fisico, poi non corra altrettanto velocemente da un medico quando si tratta di un disturbo della mente!

    Forse, come hai scritto anche tu, è solo per la paura che gli altri vengano a saperlo.

    Ma posso non dirlo a tutti, come da te suggerito.

    Grazie, grazie, grazie ancora!

    Tu come ti senti?

    Un grosso abbraccio!!

    Grazie per le tue parole gentili.

    Sai in realtà è semplice, perché le sensazioni negative mi vergogno molto di più se sto in casa. Quindi per me l’uscire e il fare cose sono un sollievo!

    Al contrario il tuo sentire è l’opposto e quindi è comprensibile che tu ricerchi la tranquillità di casa!

    Non ti senti tranquilla nemmeno se con voi viene anche il tuo compagno? O magari qualche altra mamma dell’asilo con cui fare un po’ di gruppo?

    Potrebbe essere un modo per sentirti meno “in pericolo” 😊

    Buondì! 😘

    È un bene che tu ti senta più al sicuro fuori casa che dentro!

    A me scatta molto spesso una sensazione di angoscia improvvisa quando sono in giro con mia figlia. Siccome spesso quando vado a prenderla all'asilo poi devo restare un po' da sola con lei prima che esca dall'ufficio il mio compagno, praticamente scatta tutto in quell'oretta in cui siamo sole.

    Non succede sempre ma, siccome a volte è capitato che io mi sentissi male proprio mentre ero fuori con lei, magari ai giardini pubblici, credo che scatti l'ansia anticipatoria.

    Capita anche che io mi forzi ad uscire con loro due, soprattutto il fine settimana, e che poi io stia bene e riesca a godermi la loro compagnia.

    Però, probabilmente risiede tutto nella paura che ricapiti ciò che successe nel 2017, quando ebbi il mio primo attacco di panico.

    Al PS i medici parlarono solo di disidratazione, ma credo che in parte il panico abbia accentuato tutti i sintomi della carenza di sali minerali.

    E, in quell'occasione, l'attacco iniziò un pomeriggio ai giardini pubblici, tutti e tre insieme.

    Ecco, non so, potrebbe essersi scatenato tutto da lì, non so...

    Con qualche mamma ci vedevamo ogni tanto, ma poi col lungo periodo di zona rossa è venuta meno anche questa occasione. Non mi sono mai sentita male in presenza di mamme della classe di mia figlia, forse perché la mente era sempre impegnata a tenere viva la conversazione.

    Ciao!!

    Ti faccio con piacere i miei complimenti perché riesci a fare tante attività con tuo figlio!

    E non è cosa da poco!

    Sei in gamba da ciò che scrivi di te e senza dubbio non stai facendo mancare nulla a tuo figlio.

    Io, più che altro, rimpiango i tempi in cui io uscivo spessissimo con mia figlia e suo padre ed era bello trascorrere del tempo insieme, all'aria aperta.

    Ora, invece, io sono diventata la mamma che resta a casa, magari a stirare o a cucinare.

    Per carità, ogni tanto queste cose fa piacere farle, ma prima piuttosto stiravo la sera tardi pur di uscire insieme a loro, adesso non esiste più una cosa del genere perché in casa mi sento più al sicuro (di solito la sensazione di angoscia mi viene fuori casa).

    Ciao Kowalski_93 e My Fair Lady, mi dispiace molto leggere ciò che scrivete perchè ho la sensazione di esserci passato anche io per un lungo periodo ed a volte questo si ripresenta a tratti o in forme più subdole. La chiamerei autocritica per darle un nome anche se non sono sicuro sia il termine più appropriato psicologicamente. Al momento sto scrivendo una voce su wikipedia su un tema correlato (https://it.wikipedia.org/wiki/Autocompassione) e credo che potreste trovarlo utile. Se vi sentite la voglia di farlo v'invito con calma a darvi un occhio alla sezione "Esercizi" ed a provarne alcuni di quelli che trovate lì. Dico con calma perchè ricordo che le prime volte per me è stato molto difficile farli. Nel mio personale caso si sono rivelati utili. Se vi capita di provarli mi farebbe piacerebbe sapere se lo sono stati anche per voi.

    Ciao!

    Grazie mille, sarà interessante seguire il tuo suggerimento!! 👍

    Ciao!

    Grazie a te! :red_heart:

    Sicuramente non devi scoraggiarti, un giorno "no" può capitare, anzi, sarebbe strano se non capitasse!

    Le origini della tua condizione sono molto dolorose, probabilmente hai risposto nel modo da te descritto alla presenza della malattia nella vita dei tuoi cari

    In casi come questo, le risposte al dolore possono essere le più disparate: io, ad esempio, ho retto bene alla malattia di mio padre, mentre alla malattia di mio fratello ho reagito (dopo un anno dalla diagnosi, non subito) con l'ipocondria della peggior specie.

    Non facciamocene una colpa, il modo in cui affrontiamo le vicende della vita non possiamo sceglierlo.

    Quando vuoi, se pensi possa esserti d'aiuto, confrontiamoci tutti assieme.

    Un abbraccio! :face_blowing_a_kiss:

    Ciao, Vixen!

    Innanzitutto, adesso come ti senti?

    Mi auguro meglio!

    A me capita molto di frequente: un tempo, ascoltavo per ore tutti i problemi degli altri (anche di salute) senza assorbire più di tanto la "negatività".

    Invece ora non posso più nemmeno sentire magari un amico che racconta di un lontano parente, giovane o meno che sia, che ha problemi di salute senza impanicarmi tantissimo.

    Lì per lì inizio proprio a sudare freddo. Dopo un po', comincio ad avvertire esattamente gli stessi sintomi che potrebbe lamentare, in teoria, il parente di cui sopra.

    Autosuggestione? Eccessiva empatia? Ipocondria ormai incontenibile?

    Forse tutti e tre gli aspetti.

    Non è per niente facile riuscire ad osservare i mali degli altri in modo distaccato, vero?

    Io ci provo Fair, ogni giorno. Ma mi trovo circondata da tante situazioni che indulgere verso me stessa non è possibile. L'ansia mi sta attaccata al corpo come una sanguisuga a un malato di gotta nel '700. Sempre.

    Leyla, posso comprenderti molto bene, ahimè...non so se ti capita mai, a me a volte succede che mi arrivi improvvisamente una sensazione di angoscia, di pericolo imminente, come un fulmine a ciel sereno, ad esempio mentre sono nell'ufficio del mio capo e aspetto che termini una telefonata, allora d'improvviso avverto questa sensazione in un nanosecondo. Poi mi passa perché riesco magari a concentrarmi sulle parole che ascolto o sugli oggetti nella stanza, ma non è sempre facile.

    Poi, ormai l'ansia ha capito che, se vuole veramente terrorizzarmi, deve farmi visita di notte, svegliandomi improvvisamente con tachicardia, sensazione di angoscia e formicolio ad un braccio o ad una gamba.

    Siccome accade nel sonno (sempre entro un'ora o poco più dall'addormentamento, quindi non è fase REM), ci casco sempre, nel senso che il terrore è uguale ogni volta.

    Sì è almeno un po' smorzata la difficoltà a riaddormentarmi, perché ora riesco a riprendere sonno entro un tempo accettabile.

    Eppure, sono sempre convinta di avere problemi cardiovascolari...ma i cardiologi ormai non mi vogliono più vedere!

    Tu, fisicamente, cosa avverti in questo periodo?