Posts by Kowalski_93

    Purtroppo, a volte si continua a sperare di potercela fare anche senza farmaci e magari ci si sente anche in colpa perchè non ci si riesce, quando nessuno si sente in colpa se non guarisce da solo da una bronchite...

    Il punto è che i farmaci per la bronchite non vanno ad incidere sulle tue sinapsi, mentre è dimostrato (dati alla mano) che gli psicofarmaci intaccano ulteriormente la funzionalità del cervello, annichilendo o peggiorando le capacità cognitive. Non lo dico io, lo dicono gli studi. Io già di mio mi sento una totale "rinco" - sento cioè che le mie capacità di attenzione, concentrazione, le mie facoltà di mantenere il filo del discorso, sono pesantemente compromesse dalla depressione che genera anche confusione e senso di vuoto interiore, anche mentale. Non voglio che i farmaci aggiungano il carico da 90.

    Ciao Kowalski... mi dispiace che tu ti senta così... se non sbaglio in un altro post hai detto che sei iscritta in un'Università online... posso dirti che io nel periodo di maggiore depressione che ho avuto, l'unica cosa che riuscii a fare fu quella di iniziare a frequentare le biblioteche della mia città... non sai quanto questo mi aiutò perché potevo uscire ma standomene comunque "per conto mio", anche se facevo solo poche pagine al giorno o anche se ci passavo poco tempo. E da lì le cose per me sono iniziate a migliorare. Non so potresti provare anche tu. So che è difficile... però potrebbe essere uno spunto :-)

    Potrei provare... anche io ho una passione per le biblioteche. Grazie.

    Non ricordo se lo hai già scritto da qualche parte, ma oltre alle sedute dalla psicologa, prendi anche farmaci? Perchè in caso contrario, io sentirei anche il parere di uno psichiatra su un'eventuale cura antidepressiva.

    Frequento una psichiatra, ma non assumo le medicine che mi prescrive (fra cui c'è anche un antidepressivo), perché ho un'antipatia assoluta per il mondo degli psicofarmaci. Non riesco a prenderli perché non voglio più essere schiava di una pillola. Vorrei farcela solo con le mie forze, e con l'aiuto della psicoterapia.

    Domanda che potrebbe sembrare banale e probabilmente lo è: hai qualche interesse particolare magari sepolto nelle sabbie del tempo, che ti piacerebbe rispolverare aiutandoti magari nel contempo ad uscire dall'empasse?

    Al momento non mi viene in mente nulla di significativo. Da piccola mi piaceva disegnare, ma non ho nessun entusiasmo al pensiero di riprendere a farlo. Mi piaceva anche scrivere. Da adulta ho scritto una serie di racconti che si arenano dopo poche pagine nell'inconcludenza, perché non riesco ad immaginare o ad essere creativa. Oltre al fatto che spesso riverso la mia confusione lì, quindi risultano grotteschi. In linea di massima, penso di non avere davvero interessi in generale. Mi sforzo di trovare delle passioni ma non c'è niente che mi piaccia o mi gratifichi veramente.

    Nell'ultimo mese causa problemi emotivi ho del tutto mollato l'università.

    Mi sono iscritta ad un'uni telematica, che fornisce anche un tutor che ti segue passo passo lungo il tuo percorso.

    Due settimane fa la mia "tutor" si è fatta sentire per chiedermi come andava: non le ho risposto.

    Avevo già un esame in preparazione a luglio, non sono riuscita a darmelo in tempo e lei me ne aveva caricato un secondo sulla piattaforma. Anche quell'appello penso che per quest'anno sia scaduto.

    Vorrei comunque riprendere gli studi anche a fronte di questi insuccessi, ma non so cosa dire alla tizia, sono bloccata da un po' di vergogna e senso di colpa...

    Trovate che sia fuori luogo?

    Negli ultimi tempi sto andando incontro a un imbarbarimento sinaptico progressivo. Non so se sia una conseguenza della depressione o di qualunque malattia soffra. Sembra però che non riesca a far nulla di quello che un passato mi veniva facile, soprattutto parlando di attività "intellettuali" come leggere e studiare. Se prendo un libro le parole lì impresse mi scorrono davanti agli occhi come lettere prive di significato. Oltre a leggere non ho molto da fare durante la giornata, dato che vivo in perenne solitudine in una casa, senza contatti, senza interessi, senza impegni e senza mettere il naso fuori se non per dovere. Mi si è inaridita anche la capacità e volontà di comunicare a voce, e non riesco più a rendere nello scritto. Il più delle volte l'unica cosa che mi viene facile è dormire. Prima stavo sui social, ma ho cominciato a ridurre anche quelli, un po' perché non mi trovo bene, un po' perché non ho davvero niente da dire. Sono sicura di stare diventando "scema". La mia psicologa continua a dirmi che devo impegnarmi e mia madre che non voglio guarire, ma io incontro proprio difficoltà insormontabili nel fare le cose più semplici. Uscire di casa forse potrebbe aiutarmi, ma non ho motivazioni sufficienti a farlo. Il fuori per me è un'enorme piazza straniera nella quale non ho punti di riferimento, nella quale vivo sempre in condizione di disagio. Penso sia più sicuro il divano e la coperta. Ma ho quasi 28 anni e sento che la mia vita è già passata in questo modo insensato.

    A me sembra che la tua sia la lettura più verosimile/logica.

    Che il fumo sia un vasocostrittore è certo, e il flusso di sangue lo riduce in ogni distretto.


    Poi c'è chi abbina fumo e alcol e compensa :D S T O S C H E R Z A N D O e non è certo un suggerimento di salute. Giammai! :saint:

    ahahah, compensa si fa per dire, è vero che l'alcool è vasodilatatore ma dicono anche che non abbia un buon effetto sui neuroni... :face_with_tears_of_joy:

    Ma stai seguendo un percorso? Ho letto in un altro thread che soffri di obesità di 3 grado...forse hai bisogno di essere seguita su più campi per riuscire a seguire una dieta.

    Soffro anche di DCA (non solo di obesità). Sto andando da una psicologa, ma non mi sta aiutando in tal senso. Quanto al dietologo/nutrizionista, con me gettano tutti la spugna perché essendo bulimica non perdo peso a lungo termine... io però penso che anche il DCA potrebbe essere "ammaestrabile", e ci provo da anni a dominarlo... poi non ho risultati, ma sono sicura che, insistendo...

    Siccome si inizia a fumare SOLO per far parte di un gruppo e - o sentirsi maggiormente accettati, direi più che altro che chi inizia a fumare è uno che non ha le palle di essere se stesso. Il resto, è dipendenza.

    Appunto, ma asserire che una persona che non ha le palle di essere se stessa sia "meno intelligente" mi pare un atteggiamento semplicistico.

    Sull'affidabilità dello studio non saprei, però in effetti sarebbe meglio impostare uno studio sul Q.I. prima e dopo anni di fumo, per vedere se la presunta bassa intelligenza è o meno la conseguenza del fumo sul cervello.

    Beh, il fumo toglie ossigeno alle cellule (cerebrali), quindi potrebbe rendere più tonti realmente. Io mi accorgo che nei periodi di forte stress, in cui fumo di più, sono anche meno attenta e concentrata sulle attività di ogni giorno... (anche se in giro circola la panzana che il fumo aumenti la concentrazione e l'attenzione).