Dacché ero proprio bambina non mi sono mai mancati gli insulti relativi al mio aspetto...
Essendo sempre stata se non altro leggermente in carne, chi voleva colpirmi minando la mia autostima (si parla di bulli scolastici ma anche persone della mia stessa "famiglia") andava sempre a disprezzare le mie forme...
Perciò precocemente ho sviluppato dapprima un complesso morboso per la ciccia, che mi portava già da piccolissima a dire che "volevo dimagrire / mettermi a dieta", in seguito (dai 16 in poi) a sviluppare DCA veri e propri (inizialmente bulimia, poi qualcosa che sembrava una sorta di anoressia bulimica).
Tutto ciò perché io mi mantenessi normopeso... a 18 anni pesavo "solo" 55 kg ma ero flaccida per via del fatto che non facevo sport, perciò non apparendo tonica capitava ancora che qualche detrattore puntasse sulla mia "grassezza" (che era in quel caso solo assenza di tonicità) per farmi stare male...
Cosa che mi convinceva ad inasprire i tentativi di digiuno, che poi sfociavano nelle abbuffate e di conseguenza nelle puntate al bagno. Ma in linea generale perdevo poco peso, mi limitavo grossomodo a mantenerlo.
Questo andazzo finché, diventata più adulta, non sono "scoppiata", cominciando a sviluppare (per esasperazione) un menefreghismo completo alla faccenda del peso e della forma fisica, menefreghismo che forse contribuì anche a togliere di mezzo ogni disperazione quando cominciai ad abbuffarmi davvero, ingrassando 40 kg nel giro di qualche mese... sono arrivata dunque ad essere obesa (da magra che ero) e la situazione è ulteriormente peggiorata di netto quando in un periodo di depressione ho avuto l'idea di arrivare al suicidio per mezzo del cibo.
In queste condizioni ovviamente ho anche dei problemi di salute (il grasso non è più solo una faccenda estetica o non primariamente quello).
Durante il mio periodo da obesa, che è cominciato anni fa, non mi sono mancati insulti al mio corpo e alla mia estetica da parte di certi molestatori / "bulli" che ho incontrato fuori dalle mura di casa, ma sono cominciati anche dentro le stesse.
Io sono chiaramente malata fisicamente, ma questo non li preoccupa e continuano (nei momenti di lite, ad esempio) ad appellarsi sempre alla mia condizione fisica con epiteti pieni di disprezzo per svalutarmi e ferirmi.
In circostanze di vita meno difficili sono sicura che non avrei nessun problema ad oggi a perdere tutto il peso che mi serve, perché mi ritengo abbastanza caparbia e forte d'animo.
Tuttavia mi capita di fatto di continuare ad abbuffarmi anche ora che i medici mi hanno chiaramente detto che la situazione è grave e che rischio di morire.
Spesso penso che, dopo anni di tentativi fallimentari di seguire una dieta equilibrata, l'unico modo che avrei per perdere peso prendendomi una specie di rivincita parziale verso certi sarebbe quello di sviluppare anoressia.
Lo so che è infantile e che non si risolvono le cose in questo modo... ma davvero, penso che se fossi sottopeso mi lascerebbero un po' in pace.
Forse se arrivassi in fin di vita per il sottopeso sarebbero anche giustamente sensibili.
L'amarezza dovuta anche alla mia incapacità di digiunare, comunque, si riflette sempre in un inasprirsi delle condotte d'abbuffata stessa...
Io continuo ad ingrassare.
La psicoterapia che sto facendo prende in cura anche i problemi alimentari, ma non riesco a migliorare, perché il problema ha cause troppo radicate e profonde.
Mi sono rivolta a certi centri di cura per i dca, ma loro trattano praticamente solo anoressiche, al limite qualche bulimica... (ma và?), tutte chiaramente normopeso o sottopeso, dunque non con i miei problemi.
Mi pare di non poterne uscire.
Tutto si risolverebbe se riuscissi a smettere di mangiare (abbuffarmi), ma le frustrazioni e le pressioni sono troppo forti, tutta la mia volontà scompare davanti a certi pensieri "disperati".
Sento che non riuscirò mai a concludere nulla, mi svilisco e finisco per tornare a farmi del male...