Discriminazione sociale? Ma se nemmeno ti conosco. Io ipotizzo. E mi sembra strano tutto questo accanimento nei tuoi confronti da parte di persone esterne alla tua famiglia, a meno che tu non abbia fatto veramente qualcosa di grave. Poi magari vivi davvero circondata da anime maligne e sono tutti pronti a darti addosso. Ma i motivi li conosci solo tu. Se così non fosse la tua è solo paranoia, perché a nessuno viene in mente di accanirsi contro qualcun altro senza fondati motivi. Oppure sei una persona che si pone male nei confronti del prossimo e quelli che ti conoscono hanno delle reazioni che non puoi controllare tu. Puoi solo modificare il tuo approccio per far sì che le reazioni siano a tuo favore.
Sì, dicevo "discriminazione sociale" da parte loro, infatti, non tua. Come hanno scritto gli utenti che hanno seguito (grazie NakedInThedark , 17 TIR e gloriasinegloria ), purtroppo l'accanimento sociale, con scuse davvero stupide, non per forza "invidia" (non credo di aver nulla da invidiare, a parte una media disponibilità economica che mi deriva da mia madre e dal suo lavoro) ma semplice intolleranza al diverso, può succedere. Capita che alcune persone non conformi per qualunque motivo vengano fatte oggetto di una serie di attacchi sottili, mortificanti e ripetuti solo per il loro modo di essere e il pettegolezzo/pregiudizio/condanna sociale che ci sta attorno. Si prende di mira il "freak" perché l'obiettivo è farne il classico "scemo del villaggio", perché lo si vuole eliminare socialmente od altro. Gesti simili (lo scampanellare a tarda sera, ad esempio.) io so che non sono l'unica a subirli, qui. Ricordo che quando ero piccola, per dirne una, io e la mia combriccola di amichette vedevamo ragazzi coetanei o poco più grandi divertirsi ad importunare così gente anche anziana emarginata o in gravi difficoltà economiche, solo "per ridere" o "per noia". Come sottolinea gloria non è niente di "cosmico", però che ci sia un accanimento circoscritto a un gruppo di persone qui, credo non ci siano dubbi (mi ero persino accorta che avevano scritto il mio nome a penna su quel campanello, che non era il mio, salvo poi cancellarlo prima di distruggerlo). Sul motivo per cui mi stanno prendendo di mira ( gloriasinegloria ), in passato ne accennavo, penso sia un mix fra mio effettivo malessere che rendevo manifesto sui social (ora non lo farei più, e sto meglio psicologicamente, perciò valuto in prima persona assurdo quello che ho fatto... ma all'epoca non ne avevo il controllo perché non ero lucida e stavo molto male) e le chiacchiere di mia madre che hanno gonfiato ulteriormente il problema.
Ma ci possono essere e nessuno lo nega, MA se hai una interazione "nella norma" diventano c∙∙∙∙∙e che qualificano solo chi le pone in essere e dalle quali ci si può preservare GRAZIE al resto della propria "interazione nella norma"!
Io penso che essere cattivi e vessatori con qualcuno, specie di sconosciuto, e specie se non per rancore, sia sempre qualificante più di chi esprime la violenza che di chi ne è il bersaglio. Anche se si parla di pettegolezzi e risate alle spalle. Comunque, ho notato che l'accanimento si è fatto spudorato da quando hanno cominciato a vedermi andare in giro con il mio ragazzo (che è del nord ma fino ad ora è sceso più volte al mese per vedermi, conosce benissimo la mia città e sa anche della situazione).
Credo di comportarmi in maniera normale, anche se il clima di diffidenza e pregiudizio condiziona e di sicuro non aiuta. Posso commettere delle goffaggini, nel modo in cui mi rivolgo alle persone, ma si tratta di goffaggini e basta, dovute alla timidezza, paura od insicurezza, non vado certo in giro saltellando e urlando come una scimmia... Le reazioni conseguenti, a volte sono assurdamente severe ed aggressive o sprezzanti, e capisco che dipendano più dalla superficialità ed ostilità aprioristica di chi le elargisce per il pregiudizio che c'è a mio carico, che dalla sua "str.zaggine" di base o dall'oggettiva gravità dell'errore che commetto.