Posts by Kowalski_93

    Capita anche a voi che la vostra forma fisica abbia un impatto notevole sul vostro benessere interiore?

    Io noto che quando sono al top della forma mi sento non solo più bella, ma in generale molto più forte, come se fossi davvero in grado di affrontare qualunque cosa.

    Viceversa bastano due chili di troppo per farmi sentire spenta e meno capace in tutti gli ambiti della vita.

    Razionalmente mi sembra assurdo e comunque ingiustificato. Ad esempio, in questo periodo diversamente dal pianificato ho ancora 2 chili di troppo rispetto al pre gravidanza, 2 chili che non significano nulla perché porto comunque una 42 e ho un fisico allenato e direi in forma, eppure mi tolgono qualcosa. Possibile? Peraltro, poiché ancora allatto, mi riesce più complicato rispettare una dieta proteica che me li farebbe perdere molto rapidamente.

    Anch'io mi sono sentita più positiva e sicura di me, e quindi più attiva e funzionale, quelle volte che mi sentivo più attraente. Il pensiero di essere belli e seducenti è sempre un ottimo incentivo al senso di auto-efficacia. Sentirsi brutti, sgraziati e goffi rende insicuri, deboli e timidi, invece. Poi sia l'atteggiamento tendenzialmente più spavaldo del bello di turno, che anche i bias mentali delle altre persone in sua presenza (ad una migliore apparenza estetica vengono in automatico associate altre qualità positive, come intelligenza, sensibilità, eleganza, forza, simpatia...) contribuiscono poi a creare attorno a lui un clima molto più amichevole. I bruttini se la passano (molto) peggio in genere, o se non altro partono in svantaggio, commisuratamente a quanto distanti si trovano dai criteri estetici predominanti.

    Ciao Kowalski, se tu dici che questi stalker ti hanno fatto degli atti intimidatori e minacce potresti denunciare? Hai magari il tuo compagno o qualcuno che può fare da testimone? Il cyberbullismo comunque è rintracciabile da messaggi.etc..

    Rimane tutto nell'ambito del sottinteso, credo stiano molto attenti a non farsi sgamare.

    Quando non c'è nulla di manifesto e comprovato può benissimo trattarsi di uno schema tipico di molestia perversa (i sottintesi costituiti da messaggi denigratori, minacciosi od offensivi che arrivano solo al destinatario scelto, mentre per altri possono apparire innocui, sono ampiamente utilizzati da molestatori morali/psicologici per nuocere ed invalidare la vittima senza subirne alcuna conseguenza), come anche frutto della mia "paranoia".

    Come tu sai non sono ben vista nel mio ambiente (grazie fra l'altro all'aiuto di gente che mi ha sempre amata e stimata molto e che perciò non ha mancato di mettermi in condizioni ulteriormente favorevoli in tal senso). Se sporgessi denuncia per le molestie in rete o il cyberstalking (anche "contro ignoti") si farebbero delle gran risate, a prescindere da quanto posso avere ragione o meno. La polizia postale è nota per la sua fiera inettitudine in Italia, quando poi è il caso di proteggere e tutelare una persona socialmente stigmatizzata / emarginata come la sottoscritta, figurati: lo scetticismo, nullafacenza ed inettitudine si decuplicano.

    Nutro ben poche speranze di potermi "salvare" da tutto questo per vie legali.

    Se è un problema psichiatrico più che giuridico, del resto, non lo si risolve mica con una denuncia. Sono scissa dal conflitto. Nel dubbio ho finto per parecchio tempo che non fosse mai successo, facendo come se il problema non esistesse. Ma se il problema c'è, non lo si risolve ignorandolo. E comportarsi come se le cose stiano in un certo modo non significa crederci davvero. La sensazione di malessere e stress permane.


    (P.S.: Non posso chiedere mica a voi la soluzione a tali problematiche o conflitti, d'altronde - mi diceva anche una Mod l'altro giorno, e alla fine condivido abbastanza l'osservazione, che questo è un forum di supporto emotivo/psicologico e non un centro salute mentale... Semmai scrivere a mo di sfogo, stanotte, mi ha aiutata in modo "sterile" a sentirmi più alleggerita dall'ansia.)

    Ciao, è molto interessante questa tua riflessione. Proverò a scavare nella mente e comprendere se, effettivamente, anche per me ci sia stata un'esperienza similare.

    Gratifica molto sentirsi utili e non sibillinamente disprezzati / perculati per ciò che si scrive. Sono lieta d'averti dato qualche spunto di riflessione in più sul tuo problema, e spero di poter replicare ad altri tuoi thread con riflessioni a te ancora più congeniali.

    Vivere, decisamente vivere, nel bene o nel male ne vale certamente la pena.

    Vale la pena soprattutto perché non se ne può fare a meno, se non a costo di qualcosa di ancora peggiore.


    All'autrice direi di restare fiduciosa e speranzosa che le cose possono migliorare, e che lo faranno. Non penso ci sia un modo più funzionale, produttivo di andare avanti in certe condizioni.

    Le sconsiglio di abusare dei farmaci perché rischiano solo di aggiungere carico al problema. Molto raramente portano alla morte. Spesso invece danneggiano in modo tale da invalidare ulteriormente la qualità della vita...

    Non ricordo se stai seguendo una cura.

    Sì, sono in cura farmacologica e terapeutica anche, per un disturbo di personalità.

    Quando spiego nei dettagli alla mia psicologa la sensazione di essere perseguitata in questi termini lei sembra del tuo stesso parere, perché mi rivolge domande allusive che a posteriori capisco esprimano la sua idea che sia tutta una mia proiezione. Come un bisogno che avrei (secondo lei) di sentirmi ossessionata dall'odio e dalla distruttività altrui per esteriorizzare un odio ed una distruttività che ho io per me stessa. Può essere corretta come interpretazione, però fatico ad allinearmici sul piano emotivo.

    Ciao, anche io mi sforzo tantissimo per gestire questa intolleranza.

    Da piccola mi stavo strozzando con una lisca del pesce. Secondo te potrebbe avere una qualche correlazione con questo fastidio?

    No, intendevo qualcosa che rimandasse al suono.

    Dovendo parlare della mia misofonia, l'ho sviluppata in primis verso un parente che da bambina non sopportavo e che oltre al rumore a tavola aveva altri tratti comportamentali che mi sembravano segno di scarsa raffinatezza. Provavo una specie di disgusto e forte irritazione discriminatoria per la sua indelicatezza comportamentale, che faceva capo ad un'immagine profondamente negativa e svalutante di lui nel complesso, come persona.

    Nel mio caso posso aver associato quella peculiarità un po' "rozza" (fare rumore masticando, masticare a bocca aperta) a questo parente indigesto e perciò aver sviluppato la misofonia per quel suono. Anche questa associazione potrebbe essere traumatica. Potrebbe essere che il suono della masticazione mi rimandi a mente lui e mi faccia perciò star male.

    Anche il mio compagno ha sofferto di misofonia, per un altro tipo di rumore molesto - mi sono interessata soprattutto per lui in tempi recenti. Gli chiedevo cosa lo infastidiva del suono in questione e lui mi diceva di alcuni concetti in comune con la sua esperienza di vita individuale nei suoi aspetti più traumatici.

    Praticamente lui non sopportava il latrato dei cani la notte, lo mandava in bestia. E mi spiegava che non lo tollerava perché alla base c'era l'idea che quei cani soffrissero e si lamentassero continuamente perché trascurati dai loro padroni: questo probabilmente aveva molto a che fare con i suoi traumi infantili.

    Forse è proprio il significato che si attribuisce al suono che si detesta, per associazione più o meno diretta con persone e situazioni della propria vita che hanno ferito profondamente o che sono stati traumatici e fonte di malessere.

    Qualcuno (non ricordo il nickname) mi aveva suggerito in un mio thread qui che interessarsi di psicoanalisi è un ostacolo allo star meglio, e sul piano razionale sono d'accordo, ma su quello emotivo continuo ad usufruire di quel meccanismo di difesa per cui conoscere a fondo un fenomeno che per me è fonte di malessere mi aiuta ad accettarlo meglio o a sentirmi meno angosciata di fronte ad esso, pensando di poterlo in qualche modo "controllare".


    Stasera risentivo di pensieri canalizzati su quella triade che al momento fa la mia depressione - cioè a dire isolamento, persecuzione e mancanza d'amore. Che la persecuzione nello specifico sia vera o solo percepita (avrei molto bisogno di crederlo...), assieme alle altre due cose rende la mia sopravvivenza una semi-tortura di fatto.


    Stanotte ho cercato di sentirmi meglio andando a vedere qualche video di criminologia, perché, lo ammetto, da qualche giorno mi è sorto il dubbio che tutti questi anni di cyberstalking e cyberbullismo possano mettere a serio rischio la mia incolumità fisica a breve. Anche se mi sforzo di banalizzare questo mio timore classificandolo subito come patologico, a volte lo penso davvero, sia per una paura (comprensibile) di cui soffro verso quelle persone (verso le persone in generale?), sia perché in fondo qualche lieve allusione minacciosa in tal senso gli stalker in questione me l'hanno già mandata... magari solo per un loro pessimo modo di scherzare, non lo escludo.


    Venire a sapere di certi fatti di cronaca nera, tramite i suddetti video, però, più che farmi stare bene ha contribuito ad avvalorare il senso di precarietà e di pericolo, il pensiero che vista la tendenza generale non dovrei per nulla escludere di poter essere fatta fuori, di conseguenza. Il ragionamento logico (pseudo?) che faccio è che man mano che si aggravano le manifestazioni d'odio sulla rete, anziché affrontare il senso di colpa certe persone preferiscano nettamente "sputarmelo addosso" fino alle estreme conseguenze, eliminare quindi radicalmente la fonte del "conflitto"...


    Potrebbe essere un semplice delirio il mio, ma visto il sadismo che mostrano di norma questi soggetti e la natura delle provocazioni che mi mandano, non ho ottimi incentivi per smettere di "delirare".

    Qualcuno ha mai provato questa curiosa sensazione? Ci sono delle cause che portano a questo disturbo?

    Ho avuto il tuo stesso problema, misofonia proprio per quel motivo (fastidio estremo nel sentire qualcuno masticare).

    È una mia debolezza, posso sopportare quasi qualunque suono, meno che quello.

    Succedeva soprattutto da ragazzina, mi innervosiva tanto che dovevo andare in un'altra stanza. Adesso quell'intolleranza estrema si è un po' mitigata, almeno nei sintomi superficiali, perché mi sono sforzata di sottometterla al principio morale che non va bene mostrare rabbia e sottilmente disprezzo per qualcuno, a parte per il rancore (che rientra nelle logiche della comprensibilità), quindi anche per una sua "maleducazione" a tavola...

    Purtroppo come ho detto si tratta solo di aver smorzato le manifestazioni di fastidio esteriori, fingendo noncuranza, perché poi la cosa continua subdolamente a darmi sui nervi.

    Non so dirti da cosa dipenda, mi sono interessata al fenomeno cercando articoli in rete ma a giudicare da quanto ho letto sembrerebbe un problema senza origine certa. Alcuni trovano intollerabili suoni specifici che per altri sono del tutto ininfluenti. Dovessi usare l'intuito, penserei che c'entri un evento traumatico collegato al suono in oggetto nei primi anni di vita...

    I criteri di bellezza femminili stanno cambiando, se un tempo bastava essere (molto) magre ora il top è rappresentato dai "muscoletti" e dalla "tartaruga" anche nelle donne. Non so se la ragazza in foto sei tu, se è così forse il tuo corpo è un po' oltre la semplice tonicità, ma se è quello che tu desideri conta questo in sostanza. Non devi sentirti disprezzata o condizionata dall'opinione altrui.