Per come la vedo io, sarebbe stato opportuno stilare una sorta di algoritmo di valutazione che, sulla base di pochi parametri oggettivi, tirasse fuori una valutazione rischio/beneficio tarata sul singolo. Lasciando poi al singolo la scelta sulla base di tale proiezione.
Ma non penso che per ora non cambierebbe tanto le cose, dovresti basare l'algoritmo su parametri ed effetti pressoché privi di riferimenti costanti in quanto ancora mistero in via di disvelamento (si spera) durante questa sperimentazione in corso d'opera. Se dovessi considerare i margini di errore e imprevedibilità, sarebbe comunque una roulette russa.
In questo periodo di "apparente tregua" dei contagi, per lo meno in Italia e parte dell'Europa, bisognerebbe, invece di continuare ad impegnare risorse in campagne vaccinali di stampo popolar-militaresco dove fra un po' la punturina sarà fatta in spiaggia dal grattacheccaro, piuttosto rimettersi a studiare il virus, soprattutto i motivi per cui nella popolazione giovane non si manifesta o si manifesta debolmente nella stragrande maggioranza dei casi. E sulla base di questi studi definire se, a parte soggetti anziani e a rischio, ha davvero senso proseguire l'acquisto e la somministrazione di miliardi di vaccini per tutto il mondo e per tutti i secoli dei secoli. Amen. E una volta capito che magari no, non ha senso farlo (e avuto il coraggio di dichiararlo), cominciare ad occuparci anche di qualcos'altro che non sia solo il Covid.