Potresti incasinarti ancora di più, inoltre non credo che lui potrebbe ricambiare visto il suo ruolo. Non ti conviene secondo me.
Posts by NakedInThedark
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Penso che perdiamo più tempo nel paragonarci agli altri e sentirci mediocri piuttosto che "ascoltarci" e seguire ciò che è nelle nostre corde..
A volte gli altri scrivono un destino per noi e pretendono che siamo all'altezza di quelli che sono i loro scopi, i loro sogni, mentre magari noi desideriamo tutt'altro. E qui molti rimangono incastrati nel senso di inadeguatezza che non ti permette nemmeno di esplorare quelle che sono le tue capacità, perchè ti paragoni costantemente ad una realtà che non ti appartiene.
Certo se uno si impegna può raggiungere traguardi soddisfacenti, ma non saranno mai paragonabili con una strada che senti ti appartiene, verso cui provi una spinta, una passione, quando finalmente senti che le porte si schiudono e tutto diventa semplice, come se non avessi mai fatto altro nella vita. Passione ha tanti significati, se senti questa sensazione, quello è il tuo destino.
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Mi stai dando degli spunti notevoli e non scherzo
Meglio la tua versione che quella rassicuratoria, anche perchè altrimenti sembra che sei tu che ti fai problemi che non esistono. Esistono eccome invece... non sono pazzo. Ma perchè alla gente piace tanto sminuire?
Perché è più facile sminuire piuttosto che affrontare un problema. E soprattutto se qualcuno si lamenta è più semplice dire “sei esagerato“ piuttosto che aiutare realmente a capirne i motivi.
Io da allora ho imparato a cavarmela da sola ed è stata la lezione migliore della mia vita..
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Ti dirò una "cosa forte". Mi sbilancio, perché la sentii dire innumerevoli volte a quello che fu il mio maestro per quanto riguarda la psicologia.
Sì, fai benissimo ad essere depresso per questo motivo.
La "depressione" o comunque il malessere dato da una consapevolezza spiacevole è sano.
Sarà proprio questa sofferenza a spingerti a trovare una soluzione per uscire da quella situazione.
Se ti venissero a dire: "Dai, i problemi della vita sono altri!", oppure "Vedrai che prima o poi tutto si aggiusta"; tu giustamente caricheresti un vaffan direttamente dal cervello rettile per poi lanciarlo a velocità luce.
Il malessere è il sintomo immunitario della mente che cerca di risolvere il problema. E se non è vero che "prima o poi tutto si aggiusta" è vero che se fai qualcosa per aggiustarlo, un po' alla volta si può aggiustare. L'importante è reagire in qualche modo, magari anche in modi che fino a ieri si repitavano "esagerati" o "fuori dalla propria portata". Il malessere, che all'inizio paralizza: poi aiuta a spingerci oltre la zona di comfort e a "fare di più".
Mi associo a questo bellissimo intervento e se posso aggiungerei che è proprio la zona di comfort la "stagnazione", un circolo perpetuo di malessere che mai ti permette di uscirne, perchè se è vero che "è meglio il diavolo che conosci", cioè meglio una situazione negativa però che conosciamo bene e ci è familiare piuttosto che l'incertezza di un cambiamento, è proprio il muoversi al di fuori, con tutta l'estrema fatica che comporta, a darci una chiave di lettura diversa della situazione che fino a quel momento abbiamo vissuto e non siamo riusciti a gestire. Con tutti i sacrifici del caso, ma che finalmente rendono liberi dalle gabbie mentali che ci costringevano a restare immobili.
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Sarò breve: se preferisci stare a cena da mammina ogni sera mentre io ti aspetto a casa, spero che ti vada tutto di traverso.
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Innanzitutto gli errori non solo si fanno a 23 anni ma durante tutta la vita, certo più si va avanti più ci si può correggere ma non pensiamo di poter essere dei robot o persone infallibili. Se sbagliamo accettiamolo.
Per il resto, l'unica cosa che posso dire è che il mondo è veramente un posto pieno di persone cafone e maleducate, che si pongono male con il prossimo e hanno la presunzione di sentirsi migliori degli altri.
Se qualcuno, invece di correggerti un errore in modo istruttivo, facendoti capire lo sbaglio e insegnandoti qualcosa, ti urla addosso, è QUELLA persona ad avere problemi e non certo tu. E' pieno di frustrati là fuori.
Al momento potresti intraprendere una terapia se la situazione è arrivata a peggiorare le tue giornate, ma credo che bisogna diventare forti abbastanza da non farsi schiacciare da ogni singola persona che cerca di sopraffare il prossimo, perchè sono davvero molte.
E ho notato un incremento negli ultimi tempi.
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Chiedo scusa all’opener se poi mi sto inserendo nel suo thread, ma queste
discussioni su disparità di trattamento economico tra figli mi hanno fatto sorgere molti dubbi sul mio comportamento; mi spiego: ho 2 figli, il maggiore ha un ottimo lavoro con uno stipendio elevato ed ha una compagna che ha alle spalle una famiglia molto benestante e due bambini in età scolare; l’altro figlio e la sua compagna hanno entrambi un buon lavoro, ma sicuramente con una retribuzione meno alta, poiché ho dato una certa cifra al mio secondo figlio per aiutarlo a comprare la casa in cui FINALMENTE (sono insieme da 10 anni!) andrà a convivere con la sua ragazza, ho ritenuto di dare la STESSA cifra anche all’altro figlio, per non creare disparità,che ha iscritto i suoi bambini ad una scuola internazionale alla quale lui teneva molto, ma a cui li avrebbe iscritti comunque anche senza il mio aiuto.
Avrò sbagliato? Avrei dovuto dare di più ad uno rispetto all’altro? I due fratelli si vogliono bene e vanno d’accordo, ma dietro ci sono le loro compagne...
Ti vorrei come suocera
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Sicuramente noi non viviamo ne cresciamo in solitudine, ma io considero la maggior parte degli stimoli esterni come non attendibili, perchè condizionati o falsati da tutta una serie di situazioni generate a loro volta da una serie ancora più grande di influenze e limitazioni (periodo storico, economico etc..) e considerando che certamente le esperienze e le persone che entrano nella nostra vita agiscono e hanno impatto diretto su di noi, siamo comunque l'unica realtà che possiamo conoscere meglio di qualsiasi altro e su cui abbiamo potere.
Per me è importante partire da dentro e poi guardare al di fuori, non il contrario e nemmeno basare l'esterno al pari dell'interno, in quanto l'esterno è falsato da mille altri fattori ancora. L'interno è reale (io sono-so chi sono) l'esterno irreale e non sempre attendibile, come anche l'opinione e la valutazione degli altri su di noi (conoscono solo una parte di noi, al limite, non perchè viene nascosta ma impossibile rivelare ogni sfaccettatura e ogni ombra di noi).
Una buona base e una buona conoscenza e sicurezza di se stessi riesce a portare più ordine e controllo qualora la realtà esterna dovesse risultare instabile.
Ammetto che io sono una persona molto chiusa e riservata e so bene che il mio modo di vedere le cose è rigido, parlo quindi per me e per la mia esperienza.
Che poi i monaci, gli eremiti, che fanno una vita in completa solitudine e isolamento, sono riusciti davvero a conoscere il mistero della vita e la conseguente illuminazione, con una saggezza che molti di noi, bombardati da stimoli più inutili che altro, non conosceremmo mai.
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Ti capisco, è difficile perchè poi si crea una relazione in cui uno si trova costretto ad accettare tutto e l'altro si adagia nel voler avere ragione e impuntarsi su qualsiasi cosa gli convenga.
Il rapporto tra voi due è la base, se da parte sua ci fosse più complicità con te, persino l'atteggiamento dei suoi vi peserebbe meno e vi sentireste lo stesso forti insieme.
Più squilibrio c'è e più le dinamiche esterne pesano. Non vorrei che ormai si fosse creata questa situazione nel quale tu sei colui che deve accettare nonostante tutto. Continuerei però a mantenere il mio punto di vista, senza cedere ma nemmeno discutere per ogni cosa. Con molta, molta, pazienza.
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Si può giustificare ma ognuno ha una sua responsabilità nel fare le cose. Perciò va bene fino ad un certo punto.
Accettare e giustificare non crea relazioni armoniche.