Ciao. Guarda che se la tua ansia non è a livelli intensi (attacco di panico o simili) parecchi medici sostituiscono le benzodiazepine con antistaminici di prima generazione, che hanno un effetto calmante in quanto agiscono da antagonisti rispetto a diversi recettori. Domanda al tuo specialista e vedrai che saprà consigliarti
Posts by repcar
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Repcar, nella tua esperienza quanto ci vuole a riprendersi da un periodo di stress? A volte mi pare impossibile quello che mi dice lo specialista, e cioè che in 4 settimane starò bene.
Io la risalita l'ho sempre vissuta piuttosto progressiva, con alti e bassi. Ma mesi e non settimane.
Cosa ne pensi?Ciao. Iniziamo col dire che lo stress si divide in due categorie:
- distress, è quello negativo, legato a condizioni fisiche, economiche, malattie, etc.;
- eustress, è quello "buono", la nascita di un figlio, il matrimonio, una gita etc.
Entrambi nei soggetti predisposti all'ansia di una certa rilevanza assumono gli stessi contorni di sintomatologia. Cerco di spiegare meglio:
- una donna partorisce, non esiste gioia più grande, quindi stress buono, la gestione non diventa un problema perchè non ha un'ansia patologica, ma diciamo nella normalità e la vita continua normalmente;
- una donna partorisce, idem come sopra, ma nel caso in specie i pensieri la tormentano: allattare, svegliarsi di notte, il bambino che piange, queste preoccupazioni in un soggetto ansioso patologico generano ancora più ansia perchè l'ansia è più veloce della luce.
Al di là della cura farmacologica, quello che si può fare nell'immediatezza è la razionalizzazione dei pensieri, già descritta in modo dettagliato in tante mie risposte su questo forum.
L'ansia non si combatte con il pensiero, credimi è più forte lei, la devi lasciar fluire nella tua mente iniziando con una respirazione diaframmatica e continuando così per circa dieci minuti. Su YouTube troverai tanti video che descrivono questo metodo. Se fatta giornalmente e con perseveranza, non nell'immediato si intende, otterrai ottimi benefici.
Non si può definire un arco temporale per stabilire "un periodo di stress". Molti fattori ed incognite si intersecano ed inoltre ognuno ha la sua storia, un suo vissuto ed una sua indole. Come sempre in bocca al lupo
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Repcar, parli di un'amicizia con la A maiuscola... quello che avverto come un problema è anche questo, perché sento che è più difficile costruire legami profondi ad una certa età (ho quasi quarant'anni).
Ciao. Piccolo proverbio cinese "Se nella vita hai avuto tre Amici, allora la tua vita sarà stata meravigliosa". In bocca al lupo e quando hai voglia di parlare o sfogarti, posta pure che in ascolto c'è sempre qualcuno...
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Ciao Karen Yang. Non devi scusarti di nulla, sono semplici precisazioni poiché ci tengo sempre a chiarire. Nessuno sul forum può parlare di cosa fare o non fare, il tutto deve essere sempre disposto dallo specialista.
Dato che ti mancano pochi esami all'università, accoglili come una battaglia che devi vincere assolutamente.
Sicuramente sei un bersaglio per l'ansia, cioè predisposta ad essa in quanto, sempre a mio parere, essa genera nel nostro dna, nel nostro passato e nelle nostre esperienze di vita, con molteplici fattori in grado di influenzarla.
Ti invito a leggere qualche mio post precedente, dove ho illustrato alcune metodologie che possono aiutare una persona a trattare l'ansia gestibile, sempre e comunque tenendo conto che si tratta di miei pareri, anche se dettati da trent'anni di convivenza con la "bestia".
Infine ti esorto a non rinunciare a lunghe passeggiate, sia a piedi che in bicicletta, in quanto il moto è un toccasana. Un grande in bocca al lupo e per qualsiasi domanda non esitare
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Ho delle persone con cui potrei parlare. Il fatto è che non riesco io. È un cane che si morde la coda. Vorrei poterlo fare, ma poi scatta una sensazione di disagio, vergogna, pudore molto più forte del desiderio di parlare. È una cosa ormai molto radicata in me, posso dire che è cresciuta con me. Ma non perdo la speranza di potere sciogliermi un giorno, di non sentirmi a disagio per questo.
Ti ringrazio per la risposta!
Ciao. Un vecchio proverbio recita "chi nasce tondo non muore quadrato". Puoi smussare gli angoli del tuo carattere ma sostanzialmente rimarrai quella che sei. Sbarazzarsi della corazza costruita attorno al tuo IO credo sia cosa impossibile, al più puoi indebolirla e da quanto scrivi nel tuo post di apertura hai già iniziato a farlo.
Ci vuole tempo e costanza e dall'altra parte devi trovare una persona disposta e diciamo ricettiva, quindi non una semplice conoscenza ma un'amicizia con la A maiuscola.
Devi continuare su questa strada, tracciare un solco netto e plasmare questa tua corazza condividendola con altre persone, che credimi sono tante (il sottoscritto in primis).
Se hai un problema di intensità 100 e lo dividi con tre amici allora la tua parte sarà 25, molto ma molto più sopportabile.
In bocca al lupo e per qualsiasi domanda non esitare
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Solo che oltre al Valium mi hanno prescritto il Laroxyl (5 gocce) per la cefalea e questo medicinale è indicato anche per l'ansia...
Allo stato attuale il Laroxyl è il farmaco più utilizzato per la cefalea muscolo-tensiva, certamente con un dosaggio inferiore al suo uso come antidepressivo.
In bocca al lupo
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Ma quindi tu non hai mai smesso di prendere antidepressivi, non sei nella mia condizione che senza assumere nulla hai problemi sessuali, giusto? Perché la pssd questo sarebbe, cioè che all'interruzione del farmaco le cose non rientrano e si rimane danneggiati non so per quanto tempo... Speravo di trovare qualcuno nella mia condizione che mi potesse dare delle esperienze positive, perché fino a quando sei sotto dosaggio avere ancora sintomi è normale, ma non lo è quando termini l'assunzione.
Ciao. L'amico Adam Weasel è la persona più esperta tra noi per parlare di PSSD.
Gli antidepressivi li ho presi, poi sospesi e dopo alcuni anni ripresi etc. Nel momento in cui lo specialista ha riscontrato una ciclicità della patologia ha deciso, unitamente al sottoscritto, l'utilizzo cronico con il minimo dosaggio del farmaco.
In questi frangenti ho avuto anche io un calo della libido persistente ed ecco che ho iniziato a cercare dei rimedi, in quanto come scrive giustamente Adam "il problema è che essendo molto poco studiata non si sa nulla, e spesso chi la sviluppa viene abbandonato a sé stesso da chi dovrebbe trattare la problematica".
Ho ritrovato diciamo un giusto equilibrio intervenendo con proteine, vitamine etc. ma sempre dopo un periodo variabile.
Ripeto, non metterti in ansia, ci vuole tempo e questo è un fattore molto variabile da persona a persona.
In bocca al lupo
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repcar grazie davvero del tuo tempo. Te la senti di raccontare la tua "storia"?
Ciao. Non devi ringraziarmi di nulla, il forum esiste per uno scopo ben preciso.
La mia storia potrei raccontarla, ma quello che mi chiedo è se hai il tempo per leggere i miei tomi.
Scherzo, ma più di trent'anni non si possono condensare in poche righe, comunque mi ha fatto piacere la tua richiesta.
Cerca di gestire le tue ansie che ripeto sono utili nella vita, ma che se perdurano a lungo rappresentano un dolore interno intenso.
Come sempre in bocca al lupo e per qualsiasi domanda non esitare
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Ciao. Quando ho iniziato la psicoterapia non avevo questo tipo di pensieri, ero molto più ansiosa e avevo meno consapevolezza, ero più giovane ecc ecc. Non so a quale post ti riferisci, però quando sono tornata in terapia, dopo aver fatto un anno di stop, ho iniziato ad assumere qualcosa, ma al bisogno.
In realtà si potrebbe optare per terapia farmacologica e contemporaneamente psicoterapia. I farmaci non vanno prescritti così facilmente.
Mi rendo conto che scrivere un post anonimo possa creare molte domande o molti giudizi, ad esempio il fatto di giudicare sei anni eccessivi. Non sai cosa abbiamo fatto in sei anni, come ero prima, ad esempio, e scusami, ma non puoi insinuare dei dubbi, soprattutto se dico di aver faticato molto a lasciarmi andare e "semplicemente" piangere. Perdona questa parentesi un po' stizzita, spero capirai.
Ad oggi comunque mi sono state fatte delle prescrizioni, ma sono farmaci da assumere al bisogno.
Ciao. Intanto mi scuso se ho generato in te l'impressione di un "giudizio" ma lungi dal sottoscritto sognarsi una cosa del genere. Tanto per fare un esempio in passato sono stato un moderatore in questo forum, e attualmente pratico volontariato in un'associazione che tratta depressione e ansia, sono anche un paziente con un passato di tali patologie quindi non mi permetterei mai e poi mai di giudicare qualsivoglia dubbio di sorta.
La mia era una semplice domanda, in quanto come dice un vecchio detto "anche un giorno di depressione è troppo".
Se leggi i miei numerosi interventi vedrai che sono un fautore del connubio farmaci/psicoterapia, poiché ritengo che allo stato attuale siano la risposta per giungere a un miglioramento dello stato psichico.
Purtroppo penso, ma è un mio parere personale, che sei anni di psicoterapia abbiano sortito in te una specie di start and stop, nel senso che i miglioramenti non dono stati duraturi.
Visto quanto sopra, non mi dilungo e non voglio assolutamente generare altri dubbi, in quanto non sono uno specialista ed il mio intento era solo quello di "informarmi", cosa che ho fatto leggendo a ritroso i tuoi messaggi, prima di dare una risposta diciamo esaustiva ma sempre da paziente.Chiedo nuovamente scusa ed in bocca al lupo
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Faccio psicoterapia da sei anni, soffro di ansia e depressione.
Ciao. La prima domanda come suol dirsi nasce spontanea, ma in sei anni dove da quel che scrivi il tuo stato mentale si presentava con tali effetti che oserei dire da "intervento immediato", nessuno ti hai consigliato di iniziare una cura farmacologica e poi di approdare alla psicoterapia? In un tuo precedente post affermi di non assumere nulla, in tal caso il motivo!?
Ritengo utile la psicoterapia, ma sei anni li giudico un tempo eccessivo quando le migliorie si presentano a tratti e soprattutto non duraturi.
Fare psicoterapia quando una persona ha in atto una depressione/ansia da patologia è acqua fresca, prima si interviene farmacologicamente e si segue poi una psicoterapia.
In bocca al lupo e per qualsiasi domanda non esitare