Posts by la huesera

    Salve, scusatemi, vorrei discutere di un tabù ormai conosciuto, presumo, da quasi ogni relazione. Sto da un po’ di tempo con il mio ragazzo, ma è da un po’ che lo sento distante, direi in primis dal punto di vista sessuale. Non c’è più quella voglia che, so, sia normale che con il tempo in una relazione si perda quel "piccante" che c’era all'inizio. Ma mi chiedo perché? Ora, magari sarò io, ma essendo stato il primo ragazzo con cui ho perso la verginità e avendo passato tanto tempo insieme, non capisco perché ci sia questo distacco tra noi due. Cioè, non saprei come vederla. So che in questo periodo è stressato, per motivi suoi, ma perché togliersi l'unica cosa bella, anzi, una delle cose belle, durante un momento di stress? Mi sento un po' messa in disparte. L'ultima volta, a letto, mi sono fatta un "personal" da sola mentre lui dormiva. È stato un po’ triste ritrovarsi a farlo da sola accanto alla persona che dovrebbe essere il tuo partner. Come dovrei vivere questo momento, secondo voi? Lasciare perdere oppure continuare a insistere? Ne ho già discusso con lui, e sembra che alle volte, quando me lo chiede se mi va, lo faccia controvoglia.

    Da quanto tempo state insieme?


    Faccio un paio di considerazioni:

    - È del tutto fisiologico che ci sia un calo nel corso della relazione o viceversa è normale che all'inizio non si faccia quasi altro che sesso.

    - Gli uomini, pur avendo una produzione costante del santo protettore testosterone soffrono lo stress e le preoccupazioni e lo fanno anche a livello sessuale. Anche se fanno credere che in teoria "hanno sempre voglia", questo è lontano dalla realtà.

    - Il sesso non deve essere abitudine o peggio obbligo, dovrebbe essere la naturale prosecuzione dello stare insieme. Attenzione a prendersi tempo per stare bene insieme, senza essere focalizzati sul sesso.

    - Fare da sé non è un cattivo sostituto, è anche un modo per riequilibrare temporanei squilibri di libido. Per me è del tutto normale.

    In queste ultime settimane riflettevo sul fatto che conosco moltissime persone che per necessità sono state costrette ad andare via dalla propria regione/città/paese d'origine.

    Sicuramente tra voi ce ne saranno, ma una cosa vorrei approfondirla. La maggior parte delle persone che decidono di andarsene lo fanno esclusivamente per una ragione economico-lavorativa oppure perché quella realtà sta loro stretta o per altre ragioni ancora (magari più di nicchia)?

    Personalmente trovo moltissimi vantaggi nel rimanere nella propria regione o addirittura trasferirsi al sud, purché ovviamente vi sia una sicurezza economica.

    Voi cosa ne pensate? Se trovaste un impiego analogo a quello per cui avete deciso/avuto la necessità di trasferirvi, sareste rimasti nella vostra zona d'origine? A coloro invece che vanno al sud in vacanza (o anche no) chiedo: avete mai pensato di trasferirvi sulle coste mediterranee o alle pendici del Vesuvio/dell'Etna....?

    Grazie mille a tutti e a tutte.

    Non so, trasferirmi solo per un costo della vita più basso, personalmente non lo farei. Però se c'è una valutazione più ampia, dove rientrano affetti, lavoro, optional vari....rifletterci è doveroso.


    Per il resto è soggettivo. Per quanto io ami il mare per esempio in un posto senza montagne non ci potrei stare.

    Anch'io ho la fortuna di non dovermi spostare. Ho cinque minuti in bici che uso anche se nevica.


    Ho fatto la pendolare in treno per tanti anni ed è stato faticoso, più che altro per lo stress degli orari da rispettare. Scegliendo casa la vicinanza con i luoghi da frequentare per lavoro è stato fondamentale.

    Guardando su IG mi è apparso oggi un dilemma di cui si è parlato molto spesso in questa discussione. A me non aiuta molto il detto "mal comune mezzo gaudio", ma se potesse servire a qualcuno allego questo screen:

    È "solo" una questione di tempo o è anche questione di qualità?


    Hai mai fatto un lavoro che ti interessa, dove riesci ad esprimerti come persona o forse, l'idea di trovare un lavoro così riuscirebbe a compensare anche in parte il tempo che andresti ad investire?

    No no io non penso questo, io credo molto nelle politiche green e sono favorevole a città più verdi; ma per avere città verdi in sicurezza ci vuole anche tanto controllo e manutenzione, io dico questo.

    Completamente d'accordo.

    Io non la vedo così, per me l'interesse a tutela della persona non può che prevalere su quello a tutela del paesaggio. Ovviamente non sostengo che si debbano abbattere tutti gli alberi che sono vicini a scuole o aree gioco, ma laddove c'è il minimo rischio di problemi bisognerebbe farlo a mio parere.

    Nella mia scuola elementare c'è un albero stupendo che c'era già prima che ci costruissero la scuola. Generazioni di bambini ci hanno giocato.


    Quando hanno ampliato la scuola (perché il numero dei bambini si è ridotto alla metà ma le esigenze quadruplicate) c'era la discussione se toglierlo o meno.


    Alla fine è rimasto, a furor di popolo. Non so dirti chi ha ragione o torto.


    Se invece vogliamo dire che molte politiche green sono stupidate ideologiche, ci sta.

    Si so benissimo che gli argomenti green ci sono, ma nel bilanciamento di interessi mi pare che a volte prevalga chi fa la voce più grossa invece del buonsenso.

    La vita umana deve venire prima, sempre e comunque per me, anche perchè altrimenti come sempre accade in Italia ci si rivede sui giornali quando capitano le disgrazie: ma sulle disgrazie si può e deve fare prevenzione, non ci si può nascondere dietro un pezzo di carta.

    Sai, nel tuo caso specifico hai sicuramente ragione ma il bilanciamento degli interessi non esiste un "generale" ma solo un "particolare".


    Per cui, se nel tuo caso la realtà dei fatti successivi ti dà ragione, molto spesso le cose sono più complicate. Penso a molte decisioni in ambito urbanistico o nell'agricoltura, persino in medicina.


    Quando ci sono interessi confliggenti, caso per caso vanno trovate le soluzioni.


    Detto questo, quell'albero evidentemente andava levato come hanno fatto con quello dell'asilo che ho citato più sopra.

    Io penso sia giustotx cautelarsi percxhè deve prevalfere la protezione la tutela delle persone; l'albero si può sostituire, dei bambini rimasti schiacciati sotto no.

    Io personalmente qfuando vexdo qualcosa che non va o espone a qualche rischio qualcuno mi attivo sempre per fare le dovute segnalazioni; l'albero che dicevo io non è stato tolto, per l'agronomo era ok, ma alla prima pioggia adesso è venuto giù, e se ci fosse stato sotto qualcuno?

    Io sono molto favorevole a politiche green, non so stare in ambiente eccessivamente urbanizzati, ma per me la prima cosa è la tutela delle persone e quindi se c'è un minimo rischio di pericolo quel minimo rischio va eliminato, si toglixe l'albero pendente o malato e se ne pianta un altro.

    Non ho tempo ma gli argomenti green ci sono... a iosa. A prescindere dalla mia opinione personale.


    Tecnicamente è appunto un bilanciamento di interessi.


    La nostra costituzione è un esempio stupendo di questo modo di affrontare la complessità del mondo. Ogni tanto sarebbe da prendere in mano e sfogliare.