Gratificazione 0

  • Ma che senso avrebbe se poi dovranno assumere personale, prima o poi? Più poi che prima, quando la gente si stanca e inizia a lamentarsi, ma comunque io non penso che mandare via qualcuno e prendere un altro sia proprio leggero per le aziende e penso che anche a livello fiscale ci sia da fare ...

    E poi perché pagare le radio per mandare annunci in cui cercano personale e poi andare a lamentarsi che la scuola pubblica italiana professionale sforna ragazzi senza competenze tecniche utili???

    Perche non si tengono i pochi buoni che hanno??

    Sfidano il rischio finché non si schiantano?

    Il turn over è chiaramente spinto sui profili senior, l'idea è che se prendi un ragazzo sarà più motivato, più disponibile, e meno costoso di un tale che lavora magari da 10 anni, costa di più e ha una vita fuori dal lavoro che lo aspetta ;)

  • Però i senior, per l esperienza che ho io, hanno il posto fisso, hanno mutuo e figli e non li mandi via con un po' di pressione psicologica. Sono i giovani quelli che fanno fuori!

    Sai quante volte ho sentito la frase :resto qui solo perché mi manca poco alla pensione "?

    Non se ne andranno mai i senior!!

  • Però i senior, per l esperienza che ho io, hanno il posto fisso, hanno mutuo e figli e non li mandi via con un po' di pressione psicologica. Sono i giovani quelli che fanno fuori!

    Sai quante volte ho sentito la frase :resto qui solo perché mi manca poco alla pensione "?

    Non se ne andranno mai i senior!!

    Beh se per senior intendi i sessantenni, forse è così, e direi: giustamente, anche perchè chi li riassume? Fanno benissimo a resistere.

    Ma io per senior intendo un giovane con qualche anno di esperienza, ma chiunque abbia fra i 10 e 20 anni di esperienza lo mandi via offrendogli pochi spicci, con i contratti a tutele crescenti dopo 15 anni di lavoro lo mandi via con un anno di stipendio e prima senza nemmeno dargli soldi. Il posto "fisso" non esiste più da quando non esiste più l'art. 18.

    E io personalmente ho visto mandar via anche gente con l'art. 18, magari con 2 anni di stipendio, perchè restare in un'azienda che non ti vuole non è semplice.

  • Qualcuno mi potrebbe spiegare in modo chiaro tutta la storia dell'articolo 18 e perché, soprattutto con la sua morte, il contratto a tempo indeterminato non è più indeterminato? Ammetto di non averci mai capito benissimo. Grazie.

    Se qualcuno ne sa di più mi corregga, ma il contratto indeterminato adesso si chiama contratto a tutele "crescenti"; significa che parti con 0 tutele, quindi nei primi 2 anni un'azienda può mandarti via senza darti un euro, dal terzo anno può mandarti via riconoscendoti un mese di stipendio per ogni anno in azienda, fino a un massimo di 12 mensilità (quindi diciamo che dopo 14 anni di anzianità lavorativa avrai diritto ad una indennità di un anno di stipendio per andartene). Nel caso, non puoi appellarti, non è previsto reintegro.

    Con l'articolo 18 non potevi essere licenziato senza giusta causa, quindi se un'azienda ti mandava via senza giusta causa potevi far causa e chiedere il reintegro; nella realtà dei fatti, è chiaro che volendo un'azienda ti poteva mandare via lo stesso, magari creando le giuste condizioni o dietro pagamento di una congrua offerta in denaro.

    Se ho detto cose sbagliate correggetemi.

  • Beh se per senior intendi i sessantenni, forse è così, e direi: giustamente, anche perchè chi li riassume? Fanno benissimo a resistere.

    Ma io per senior intendo un giovane con qualche anno di esperienza, ma chiunque abbia fra i 10 e 20 anni di esperienza lo mandi via offrendogli pochi spicci, con i contratti a tutele crescenti dopo 15 anni di lavoro lo mandi via con un anno di stipendio e prima senza nemmeno dargli soldi. Il posto "fisso" non esiste più da quando non esiste più l'art. 18.

    E io personalmente ho visto mandar via anche gente con l'art. 18, magari con 2 anni di stipendio, perchè restare in un'azienda che non ti vuole non è semplice.

    Diciamo che se lo stesso impegno che mettono per pianificare queste cose lo usassero per far andare bene quelle che dovrebbero andare, staremmo tutti meglio.


    Ho sentito la storia di un tale che era convinto che la sua azienda volesse sbarazzarsi di lui.

    Nonostante rispetto ad altri fosse trattato meglio (rispetto sulla carta di tutti i diritti, mai chiesto lavoro in più, riposi rispettati, ecc.), era certo che un suo collega parigrado fosse stato incaricato di perseguitarlo, sminuirlo e non fargli fare nulla.

    Insomma, questo mio conoscente alla fine decise che sarebbe rimasto seduto, letteralmente, lasciando che il parigrado lavorasse.

    Quando si è finalmente licenziato, hanno assunto un altro che, il giorno dopo la firma del contratto, si è messo in malattia per mesi per un intervento.

    Dice che, se pensa al parigrado che si spacca la schiena da solo e all'azienda che paga uno che sta a casa, se la gode ancora.

  • In più hanno fatto promozioni di ruolo a persone che già faticavano a gestire i ruoli che avevano e il mio conoscente ha detto:" sai, loro avranno un ruolo migliore ma là dentro adesso staranno tutti di m. mentre io sto meglio in salute, lavoro meno, ho più tempo libero e ho scoperto di guadagnare più di prima. Non ho eccessive responsabilità, non mi chiedono più di tanto di fare orari strani e ho il doppio delle possibilità che avevo l'anno scorso. A me non interessa l'auto nuova o i corsi antincendio sai, ho capito che la cosa più importante della mia vita sono io"

  • Già più di vent'anni fa il mondo del lavoro mi sembrava un manicomio, ora le cose probabilmente sono peggiorate. Questo mi conferma che molto probabilmente non ce l'avrei fatta a reggere il ritmo, e la mia decisione di lasciare tutto, pena avere conseguenze nella salute, trova conferma.

  • Scusa ma mollare tutto che significa?

    Avevo cercato a lungo un part-time, ma non ero riuscito a trovarlo. Per cui ho lasciato il mio lavoro a tempo pieno per un lavoro di vendita in cui avessi maggiore possibilità di gestire il mio tempo. Dopo alcuni anni in cui guadagnavo meno di quanto lavorassi, e non avendo più l'età per riciclarmi, ho lasciato anche questo, complice la consapevolezza che sarei riuscito a cavarmela comunque, essendo single e senza figli (nel frattempo avevo investito alcuni risparmi di famiglia nell'immobiliare, per cui sapevo di avere le spalle coperte).


    Non è stata una cosa successa dall'oggi al domani, è stato un processo graduale di alcuni anni in cui mi sono reso conto di non essere adatto al lavoro.

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