Essere la nuova compagna: come gestire la madre di suo figlio?

  • Mi piacerebbe sentire anche l'altra campana. Se lavora full time, magari fuori casa, è costretta ad appoggiarsi ad aiuti esterni. Quante madri rientrano dal lavoro alle otto di sera?


    Mi pare che faccia la furba per rompere le scatole all'ex compagno e sotto questi profilo il mio suggerimento.


    Poi se è una madre che fa più male che bene, il padre farebbe bene a chiedere che venga stare da lui.

    Hai ragione, io mi sto basando su quel che leggo; come si suol dire, le verità sono almeno tre, la mia, la tua, e la verità.

    Ma detto questo, penso che alla fine tra chi fa il furbo, chi non può, chi non vuole, chi ci va di mezzo è sempre il piccolo, che non decide; e a lui conviene ci sia qualcuno che abbia cuore e buon senso, al di là di ciò che dice la legge.

  • Bisognerebbe aprire una riflessione se e quando un genitori diventa un "cattivo" genitore nonché se e quando un cattivo genitore vada allontanato. Ci sono opinioni discordanti.


    Personalmente non porto verità, solo opinioni frutto di una certa esperienza sul campo.

    namasté

    Love all, trust a few, do wrong to none

  • Condivido pienamente l’opinione di la huesera e mi approccio alla questione con lo stesso spirito di ipposam. Va sottolineato che, per il bene del minore, e in base al racconto dell’opener, esistono tutti i presupposti per richiedere l'affido esclusivo da parte del padre. Se quanto riportato corrisponde alla realtà, è evidente che questo comportamento risulta dannoso e nocivo per il bambino. Pertanto, seguire il consiglio di la huesera sembra essere l'unica soluzione in grado di garantire un reale beneficio al bambino, assicurandogli quella stabilità familiare necessaria sia per lui che per la neo-coppia.

    Teniamo quello che vale la pena di tenere e poi, con il fiato della gentilezza soffiamo via il resto. George Eliot

  • Avendo un osservatorio direi quasi privilegiato e parlando in generale, direi che i padri dovrebbero fare due cose:

    1) iniziare a fare i padri, ovvero occuparsi dell'educazione dei figli. Accompagnarli al campetto e mettersi a guardare il proprio cellulare, non è educare. Sapendo di essere educatori anche i sensi di colpa se ne vanno.

    E tu sei così sicura che a fronte della dichiarazione anche di volontà della madre che "il padre faccia il padre" non vi sia poi un fortissimo contrasto nelle azioni?


    Dal mio osservatorio è proprio così: quel che si dice non coincide poi con il come ci si comporta. Questa ambivalenza da parte di chi ha il potere della relazione rende leggerissimamente difficile, se non addirittura sconveniente "fare il proprio dovere" se sai che poi verrai punito.


    Attenzione: io la penso come te e consiglio a tutti di imporsi e di fotteresene altamente, ma non tutti hanno il carattere di farlo.


    2) imparare a stare nel conflitto. Ogni tanto bisogna resistere, stare lì dentro, prendersi i fulmini, pararli ma non scappare subito mettendo mano al portafoglio.

    Ma anche no.

    Il conflitto lo hai sul lavoro, per strada, con l'agenzia delle entrate.

    Se devi continuare il conflitto anche dopo il divorzio allora passi da un'agenzia e ti compri un biglietto per il Messico.


    Fosse così facile lo farebbero tutti.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • quel che si dice non coincide poi con il come ci si comporta.

    Queste madri non chiederanno mai -sinceramente- di fare il padre. È il padre che deve farlo.


    Se devi continuare il conflitto anche dopo il divorzio allora passi da un'agenzia e ti compri un biglietto per il Messico.

    Da un figlio non si divorzia e non si dovrebbe scappare in Messico.


    Fosse così facile lo farebbero tutti.

    Non ho detto (e non penso) che sia facile.

    namasté

    Love all, trust a few, do wrong to none

  • Queste madri non chiederanno mai -sinceramente- di fare il padre. È il padre che deve farlo.

    No, no, ma a volte lo chiedono anche. E' che in generale poi non glielo permettono.

    Sono anni che ormai i padri sono tagliati fuori dall'educazione dei figli. Probabilmente non sanno nemmeno "come si fa".


    Da un figlio non si divorzia e non si dovrebbe scappare in Messico

    Eh, ma il conflitto non è col figlio... è con la persona con cui hai divorziato.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • No, no, ma a volte lo chiedono anche. E' che in generale poi non glielo permettono.

    Sono anni che ormai i padri sono tagliati fuori dall'educazione dei figli. Probabilmente non sanno nemmeno "come si fa".

    Credo sia il contrario

    Negli ultimi anni, c'è stato un cambiamento significativo nel ruolo dei padri nell'educazione dei figli. Sempre più padri partecipano attivamente alla vita dei loro figli, sia nella gestione delle attività quotidiane che nel prendersi cura del loro benessere emotivo. Le dinamiche familiari stanno evolvendo e oggi vediamo un modello di genitorialità più equilibrato e condiviso, dove entrambi i genitori si impegnano in modo paritario. Certo, ci sono ancora situazioni diverse, ma la tendenza generale è verso una maggiore presenza e coinvolgimento da parte dei padri.

    Teniamo quello che vale la pena di tenere e poi, con il fiato della gentilezza soffiamo via il resto. George Eliot

  • Credo sia il contrario

    Negli ultimi anni, c'è stato un cambiamento significativo nel ruolo dei padri nell'educazione dei figli. Sempre più padri partecipano attivamente alla vita dei loro figli, sia nella gestione delle attività quotidiane che nel prendersi cura del loro benessere emotivo.

    Quello di cui parli tu è la controtendenza a quello che dicevo io, ma è una cosa recentissima.


    Sono persone di generazioni diverse però. Tipicamente i più giovani sono più partecipativi, anche perché colmano un vuoto che si è venuto a creare. Quelli divorziati o comunque più anziani sono ancora "tagliati fuori" o convinti di esserlo.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

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