Per quanto mi trovi sul tuo parere, io credo che quando ci sono figli si sia per forza bimbo-centrici, anche nel matrimonio; sebbene infatti non ci sia il tema, pesante, dei sensi di colpa, la giornata dei genitori ruota attorno alle esigenze dei bambini, e non può che essere così, perchè quando non sono a scuola hanno mille attività: c'è chi accompagna, c'è chi riprende, c'è chi gli fa fare i compiti. I week end di una famiglia unita ruotano attorno alle attività dei figli: c'è chi nuota, chi fa calcio, i padri "normali" passano la domenica in campo, a tifare, non stanno a spasso, non hanno domeniche libere. Le famiglie sono bimbo centriche per definizione, perchè lo è essere genitore.
E il problema è proprio questo: i genitori separati si devono barcamenare tra le 1000 esigenze dei figli, mentre cercano di ritagliarsi degli spazi privati che certamente, in famiglia, sacrificavano lo stesso. Solo che ora ne rispondono a una terza persona, che è fuori dai giochi, e giustamente reclama i propri spazi. Comprendo non sia semplice, anzi, mi appare, dall'esterno, difficilissimo; perchè sono sincera, se io non vivessi quotidianamente con i miei bambini, come immagino faccia questo padre, per nessuno al mondo, nemmeno mi chiedesse un appuntamento Brad Pitt, rinuncerei a passare il mio tempo con loro, la priorità resterebbero loro.
Per sintesi ho usato il termine "bimbo-centrico" facendo riferimento ad una questione prevalentemente di ruoli che durante il matrimonio sono molto spesso, nella gestione dei figli, meno paritari di quanto si vorrebbe realizzare nelle separazioni.