Essere la nuova compagna: come gestire la madre di suo figlio?

  • Per quanto mi trovi sul tuo parere, io credo che quando ci sono figli si sia per forza bimbo-centrici, anche nel matrimonio; sebbene infatti non ci sia il tema, pesante, dei sensi di colpa, la giornata dei genitori ruota attorno alle esigenze dei bambini, e non può che essere così, perchè quando non sono a scuola hanno mille attività: c'è chi accompagna, c'è chi riprende, c'è chi gli fa fare i compiti. I week end di una famiglia unita ruotano attorno alle attività dei figli: c'è chi nuota, chi fa calcio, i padri "normali" passano la domenica in campo, a tifare, non stanno a spasso, non hanno domeniche libere. Le famiglie sono bimbo centriche per definizione, perchè lo è essere genitore.

    E il problema è proprio questo: i genitori separati si devono barcamenare tra le 1000 esigenze dei figli, mentre cercano di ritagliarsi degli spazi privati che certamente, in famiglia, sacrificavano lo stesso. Solo che ora ne rispondono a una terza persona, che è fuori dai giochi, e giustamente reclama i propri spazi. Comprendo non sia semplice, anzi, mi appare, dall'esterno, difficilissimo; perchè sono sincera, se io non vivessi quotidianamente con i miei bambini, come immagino faccia questo padre, per nessuno al mondo, nemmeno mi chiedesse un appuntamento Brad Pitt, rinuncerei a passare il mio tempo con loro, la priorità resterebbero loro.

    Per sintesi ho usato il termine "bimbo-centrico" facendo riferimento ad una questione prevalentemente di ruoli che durante il matrimonio sono molto spesso, nella gestione dei figli, meno paritari di quanto si vorrebbe realizzare nelle separazioni.

    namasté

    Love all, trust a few, do wrong to none

  • Io sono cresciuta in una famiglia unita dove, in ogni caso, i miei genitori non si sono annullati perché avevano due figlie. Si sono sempre presi gli spazi di coppia, chiedendo una mano ai nonni. E ti garantisco che sono cresciuta molto bene e con la testa sulle spalle, senza mai sentire la lontananza dei miei, anzi, esclusivamente solo amore puro.

    In una relazione nuova (nonostante io sia dell'idea che una coppia, anche con figli, meriti i propri spazi), avere anche qualche momento d'intimità a due non sia chiedere troppo.

    Soprattutto perché una madre questo bambino ce l'ha. Una madre che, da quando il figlio ha un mese di vita, si è sempre fatta le serate in discoteca, scappatelle con uomini e ogni cosa sua durante il giorno, lasciando il piccolo al padre, alla cognata, ai nonni, ecc.

    Io chiedevo un consiglio su come riuscire a gestire l'ex compagna che non si assume mai la sua responsabilità nel ruolo che ricopre. Non ho mai detto che non sopporto il bambino o che non mi adeguo. Ma penso che avere sempre qualcuno che all'improvviso cambia ogni cosa, ogni volta, possa risultare anche un po' pesante alla lunga.

  • Per sintesi ho usato il termine "bimbo-centrico" facendo riferimento ad una questione prevalentemente di ruoli che durante il matrimonio sono molto spesso, nella gestione dei figli, meno paritari di quanto si vorrebbe realizzare nelle separazioni.

    Nei matrimoni indubbiamente le madri hanno un ruolo di cura prevalente, ma infatti di solito anche nelle separazioni è così, tanto è vero che è per lo più la madre a restare a vivere con i figli, e questo credo sia il caso anche della situazione descritta dall'opener.

    Spesso però il ruolo del padre finisce col ridursi ancora di più, tante volte addirittura sparisce; ben venga, per me, un padre che si fa carico della sua parte. Per me, se ci sono figli, il resto viene dopo, e trovo corretto sia così; poi se è vero che la madre si approfitta della disponibilità del padre è un tema che devono vedersi tra loro due genitori, su cui l'opener non dovrebbe influire: peraltro, ne esce meglio anche lei se non lo fa. Anche tra genitori conviventi ci sono litigi su chi deve fare cosa, figuriamoci tra separati.

  • Nei matrimoni indubbiamente le madri hanno un ruolo di cura prevalente, ma infatti di solito anche nelle separazioni è così, tanto è vero che è per lo più la madre a restare a vivere con i figli, e questo credo sia il caso anche della situazione descritta dall'opener.

    Spesso però il ruolo del padre finisce col ridursi ancora di più, tante volte addirittura sparisce; ben venga, per me, un padre che si fa carico della sua parte. Per me, se ci sono figli, il resto viene dopo, e trovo corretto sia così; poi se è vero che la madre si approfitta della disponibilità del padre è un tema che devono vedersi tra loro due genitori, su cui l'opener non dovrebbe influire: peraltro, ne esce meglio anche lei se non lo fa. Anche tra genitori conviventi ci sono litigi su chi deve fare cosa, figuriamoci tra separati.

    Sembra tutto facile e lineare ma se scendiamo nel concreto le situazioni sono più complesse e sfaccettate.


    Ne sanno qualcosa i mediatori famigliari, figura che potrebbe essere utile in queste situazioni.

    namasté

    Love all, trust a few, do wrong to none

  • Sembra tutto facile e lineare ma se scendiamo nel concreto le situazioni sono più complesse e sfaccettate.


    Ne sanno qualcosa i mediatori famigliari, figura che potrebbe essere utile in queste situazioni.

    No no, io ne percepisco le complicazioni; come ho detto, anche per chi vive in una coppia armonica non è semplice, figuriamoci se ci mettiamo sotto le tensioni di un rapporto incrinato e tutto quello che si porta appresso.

    La mia opinione è solo che chi subentra deve starne fuori, per quanto mi renda conto che non è per nulla semplice e anzi è istintivo ingaggiare certe lotte territoriali.

  • Sì, hai capito benissimo... ogni volta che dovremmo essere solo noi due, arriva a cambiarci i programmi all'ultimo.

    Dopo tanti mesi, anche la mia tolleranza è andata a farsi benedire, questo è vero.

    La madre del bambino, per ottenere tutto il tempo libero che vuole, gioca sulla questione del bambino.

    Purtroppo non c'è soluzione, se non l'inganno.


    Dovrebbe farsi furbo lui e non dire quando sta con te, fare in modo che la ex-compagna non sappia come fare a rompervi le scatole usando il figlio. Altri sistemi non ce ne sono, perché per come è organizzata la nostra società: la madre di suo figlio ha tutto il potere di fare quello che vuole, specialmente se usa il figlio come arma.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Buongiorno a tutti, è la prima volta per me e sono capitata per caso su questo forum.

    Avevo bisogno di parlare con qualcuno della mia situazione perché da chi conosco mi sento incompresa, e il dubbio di essere io nel torto è forte.

    Ciao!

    Sono un po' titubante a rispondere perché esco da una storia con un uomo separato con prole, quindi non so se posso esserti utile dal momento che la mia storia non ha funzionato di base. Potrebbe essere l'amarezza a parlare, forse dovrei tacere o sarò troppo dura, ho l'empatia di un trattore, insomma prendila un po' come il diavoletto che ti parla da sopra la spalla mentre dall'altra parte ci sarà qualche angioletto. Se dico qualcosa di inopportuno perdonami.


    Le persone che conosci probabile che non è che non ti comprendano, ma non hanno il coraggio di dirti che ti sei cacciata in una situazione sfavorevole per te, perché ti vedono innamorata. Se ripenso alle mie conoscenze, nessuno m'ha detto "Sono felice per te! Che bello!" quando hanno saputo che mi vedevo con lui. Mezze frasi, accenni, per mettermi un po' in guardia. Ma vedendomi ingenua, innamorata e testarda (un bel mix da Darwin Award) non mi hanno detto chiaro e tondo che forse dovevo pensarci bene a cosa stavo facendo. Perché già l'amore è una partita a dadi con la sorte, così si parte anche coi dadi truccati. E il tuo lui lo sa, tu no (a meno che tu sia stata già sposata o abbia già figli). Finché non ci sei dentro non sai a quante complicazioni in più vai incontro rispetto ad una storia tra persone ""libere"". Ma tutto si può fare, se ci sono i sentimenti e la lealtà da parte di entrambi, e ti dico queste cose in modo costruttivo, perché essere coscienti non penso che sia mai un male, anzi permette di prendere le giuste contromisure.

    Se ho imparato qualcosa, sono alcune cose fondamentali:

    - Innanzitutto non sei seconda a nessuno, puoi e devi pretendere dal tuo lui un amore completo, come lo pretenderesti da chiunque altro. La sua famiglia adesso sei tu, e il bambino, punto. Tutto quello che c'è stato prima è sostanzialmente un casino che hanno combinato loro di cui non devi pagare tu le conseguenze e i conti.

    - Ti stai prendendo una grossa responsabilità occupandoti di un bambino, un impegno importante e praticamente a vita; mi sembra che tu lo faccia volentieri e con spirito generoso. Nessuno ti sta facendo un favore rendendoti partecipe di una creatura (di sicuro splendida e senza colpe) già nata, ti stai impegnando con amore e sacrifici dal tuo sacco, quindi al massimo ti devono ringraziare loro (i suoi genitori) non viceversa. Sembra assurda magari come affermazione, ma dall'essere disponibili e amorevoli all'essere fesse il passo è breve, quindi meglio avercelo chiaro.

    - Non intromettersi mai nelle dispute con la ex, mai mai, anche si dovesse trattare dell'educazione del bambino, queste cose le deve gestire lui e solo lui. E se non le gestisce in modo per te degno, bisogna pretenderlo ed essere irremovibili, perché anche lì il passo verso la Cenerentola della situazione è breve.

    - Aver chiaro dentro di sé se si vogliono altri figli e chiarire le intenzioni in proposito di lui, senza stressarlo o avere troppa fretta, ma farlo e abbastanza presto.

    Messi i paletti giusti, c'è tutto lo spazio per costruire una nuova bella famiglia, se ci sono i presupposti. Ma i paletti ci vanno perché vedi bene che già da subito tutti si allargano un po' troppo. Perché già una ingenua come noi, che accetta di iniziare la partita in svantaggio, viene tendenzialmente presa per fessa, fino a prova contraria. Se ti fai valere da subito, non piangerai poi, magari dopo aver perso anni e trovandoti con un pugno di mosche in mano. Patti chiari amicizia lunga, altrimenti mancano le basi per costruire qualcosa che per te non sia solo in perdita. Perché l'amore non basta se ci sono mancanze di rispetto.

    Il tuo amore per lui e per il bambino penso non siano in discussione, non deve esserlo nemmeno l'amore per te stessa.


    Scusa se mi permetto, ma che razza di ragionamento balzano è mai questo? Non mi pare che l'opener abbia incolpato di alcunché il bambino. Se a causare un weekend saltato è un bambino è una cosa, se è un adulto che pretende di comandare le vite degli altri è un altro conto. Se il bambino fosse suo non ci sarebbe nessuna terza persona in questione. Mi sembra un discorso del tutto privo di logica.

    Lei ha diritto al malumore se gli altri le causano malumore. Va bene essere sensibili ed attenti verso di lui, ma non è che una debba ingoiare rospi a caso.

  • Scusa se mi permetto, ma che razza di ragionamento balzano è mai questo? Non mi pare che l'opener abbia incolpato di alcunché il bambino. Se a causare un weekend saltato è un bambino è una cosa, se è un adulto che pretende di comandare le vite degli altri è un altro conto. Se il bambino fosse suo non ci sarebbe nessuna terza persona in questione. Mi sembra un discorso del tutto privo di logica.

    Lei ha diritto al malumore se gli altri le causano malumore. Va bene essere sensibili ed attenti verso di lui, ma non è che una debba ingoiare rospi a caso.

    La tua risposta è stata un po' brusca e sembra aver frainteso il mio punto di vista.

    La mia domanda era una semplice riflessione, un tentativo di comprendere meglio le diverse prospettive su questa situazione.

    Non intendevo affatto criticare nessuno, né minimizzare il disagio di Conny05_07. Come genitore, mi chiedo semplicemente quali emozioni possano nascere in situazioni come questa.


    Probabilmente hai interpretato la mia domanda come una critica implicita al voler minimizzazione il disagio dell'opener, perché l'hai rapportata all'esperienza del tuo vissuto.

    Il mio intento era solo quello di comprendere meglio le dinamiche emotive in gioco.

    Forse non riesco a capire del tutto il disagio di Conny05_07, perché per me è naturale pensare che un genitore voglia passare del tempo con i propri figli.

    Ognuno di noi ha le proprie esperienze e reazioni, e questo è normale. Io ho espresso il mio punto di vista da genitore, tu hai portato il tuo, in base alla tua ultima esperienza.

    Lei ha diritto al malumore se gli altri le causano malumore. Va bene essere sensibili ed attenti verso di lui, ma non è che una debba ingoiare rospi a caso

    Nessuno ha detto che Conny05_07 deve subire passivamente, ma era importante sottolineare che i figli hanno bisogno dei loro genitori, e che questo legame è fondamentale. Non credo sia giusto far pesare al ragazzo la frustrazione di Conny05_07, soprattutto se il suo compagno è disponibile a prendersi cura di lui.


    Stavo cercando di comprendere perché, per Conny05_07, rinunciare ai weekend per stare con il figlio del suo compagno fosse vissuto come un disagio. Come genitore, mi sembra naturale voler passare del tempo con i propri figli, e non capisco come questo possa essere visto come un "ostacolo" ai weekend.

    Ribadisco che NON sto minimizzando il suo disagio, ma vorrei sottolineare che la priorità di un genitore sono i propri figli. E' comprensibile che voi possiate provare frustrazione, ma non credo sia giusto far pesare al ragazzo questa situazione, soprattutto se il suo compagno non ha problemi a dedicargli del tempo.

    Quindi, continuo a chiedermi:

    Se al posto del figlio del suo compagno, ci fosse un figlio loro, la sua percezione sarebbe la stessa? Continuerebbe a vedere questo tempo come "rubato" ai loro weekend insieme?

    Attendo risposta di Conny05_07

    Teniamo quello che vale la pena di tenere e poi, con il fiato della gentilezza soffiamo via il resto. George Eliot

  • Le persone che conosci probabile che non è che non ti comprendano, ma non hanno il coraggio di dirti che ti sei cacciata in una situazione sfavorevole per te, perché ti vedono innamorata. Se ripenso alle mie conoscenze, nessuno m'ha detto "Sono felice per te! Che bello!" quando hanno saputo che mi vedevo con lui. Mezze frasi, accenni, per mettermi un po' in guardia. Ma vedendomi ingenua, innamorata e testarda (un bel mix da Darwin Award) non mi hanno detto chiaro e tondo che forse dovevo pensarci bene a cosa stavo facendo. Perché già l'amore è una partita a dadi con la sorte, così si parte anche coi dadi truccati. E il tuo lui lo sa, tu no (a meno che tu sia stata già sposata o abbia già figli). Finché non ci sei dentro non sai a quante complicazioni in più vai incontro rispetto ad una storia tra persone ""libere"". Ma tutto si può fare, se ci sono i sentimenti e la lealtà da parte di entrambi, e ti dico queste cose in modo costruttivo, perché essere coscienti non penso che sia mai un male, anzi permette di prendere le giuste contromisure.

    Ecco queste parole esprimono un fatto da non sottovalutare, vanno alla radice del problema. Persobalmente vedo una enormità di complicazioni in una relazione con un padre separato, è qualcosa di cui bisogna avere contezza. Bisogna avere sentimenti saldissimi e una grandissima generosità per buttarsi in una storia di questo tipo, perché entrano in gioco dinamiche complesse e delicate e soprattutto perché non si avrà mai l'esclusività di una nornale relazione a due. Non è per tutti trovare la felicità in una storia così.

  • Le persone che conosci probabile che non è che non ti comprendano, ma non hanno il coraggio di dirti che ti sei cacciata in una situazione sfavorevole per te, perché ti vedono innamorata. Se ripenso alle mie conoscenze, nessuno m'ha detto "Sono felice per te! Che bello!" quando hanno saputo che mi vedevo con lui. Mezze frasi, accenni, per mettermi un po' in guardia. Ma vedendomi ingenua, innamorata e testarda (un bel mix da Darwin Award) non mi hanno detto chiaro e tondo che forse dovevo pensarci bene a cosa stavo facendo. Perché già l'amore è una partita a dadi con la sorte, così si parte anche coi dadi truccati. E il tuo lui lo sa, tu no (a meno che tu sia stata già sposata o abbia già figli). Finché non ci sei dentro non sai a quante complicazioni in più vai incontro rispetto ad una storia tra persone ""libere"".

    Io nel tuo post non ci vedo alcuna esagerazione: è semplicemente realistico e assolutamente non ipocrita.


    Detto questo: la relazione con una persona che ha già una famiglia alle spalle è tanto più complicata quanto più strascichi della relazione precedente ci sono, economici compresi. Non è tanto il figlio ad essere il problema, ma il/la compagno precedente, in particolare se è una ex-moglie, poiché ha molte più possibilità di usare il figlio (o le economie) come "arma".


    Se non ci fossero, quando non ci sono ritorsioni da parte dell'ex-compagna non ci sarebbero problemi diversi dal dover accettare la presenza di un figlio non proprio, il che è più un fattore personale che generale. In quel caso ognuno reagisce a modo suo.


    - Non intromettersi mai nelle dispute con la ex, mai mai, anche si dovesse trattare dell'educazione del bambino, queste cose le deve gestire lui e solo lui. E se non le gestisce in modo per te degno, bisogna pretenderlo ed essere irremovibili, perché anche lì il passo verso la Cenerentola della situazione è breve.

    Il fatto è che questa gestione vede poteri sbilanciati su tutti i fronti. Non è solo se lui riesce a gestirla, ma quanto glielo permette la madre di questo bambino. Anche il migliori diplomatico/a sarebbe in difficoltà se dall'altra parte mancasse il minimo di collaborazione.


    - Aver chiaro dentro di sé se si vogliono altri figli e chiarire le intenzioni in proposito di lui, senza stressarlo o avere troppa fretta, ma farlo e abbastanza presto.

    Assolutamente. Altrimenti si perde solo tempo.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

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