Ciao a tutti, ho pubblicato un thread sul mio umore depresso nell’apposita sezione ma vorrei condividere la mia ultima delusione sentimentale a cui ho accennato nell’altro thread e che ha dato un duro colpo alla mia autostima. Vorrei avere un’opinione, soprattutto da uomini.
Quasi due anni fa al lavoro ho una riunione con alcuni colleghi tra cui lui, che lavora nel mio edificio ma che non avevo mai notato. Finita la riunione per me era ancora totalmente indifferente. Passano circa 3 mesi, nel frattempo lui viene promosso a manager e all’improvviso mi fa capire che ha interesse e comincio a incrociarlo dappertutto, tanto che quasi inizio a pensare che spii i miei movimenti per cercare di incrociarmi. All’inizio sono un po’ sorpresa e imbarazzata, non mi è mai piaciuta l’idea di mescolare lavoro e vita privata e cerco di evitarlo. Però mi rendo conto che stranamente mi piace, c’è qualcosa in lui che mi attira. Dopo qualche settimana durante le quali lui percepisce la mia riluttanza e cerca di mettermi a mio agio sorridendo e facendomi capire che è alla mano anche se è più alto di me come ruolo professionale, alla fine decido di starci e cominciamo a flirtare in modo molto discreto nei corridoi e in tutti i momenti in cui possiamo vederci (le nostre scrivanie sono in aree diverse e non possiamo vederci a meno che usciamo dai nostri rispettivi uffici).
Non ci vediamo spesso anche perché lavoriamo da casa alcuni giorni della settimana, passano le settimane ma continuiamo a cercarci e ogni volta che ci vediamo siamo entrambi contenti ed eccitati. O almeno così lui sembra. Poiché difficilmente c’è motivo lavorativo per vedersi e parlare, siamo entrambi attenti a non far notare agli altri questa cosa e il nostro flirtare rimane sempre molto discreto. A volte ci viene il dubbio che l’altro stia ancora al gioco e cominciamo dei giochetti di tira e molla, oggi non ti considero e l’altro insegue, e viceversa. Ma l’interesse rimane e continua, per mesi.
Mesi fa abbiamo finalmente occasione di fare una riunione insieme con altre persone e percepisco la sua trepidazione nelle ore precedenti, ma proprio prima di raggiungerlo nell’ufficio lui esce e fa come per seguire la riunione in un’altra stanza, collegandosi da remoto. Sorpresa e delusa, decido di seguire anche io la riunione da remoto, al che lui torna nell’ufficio della riunione e con tono chiaramente diretto a me dice “scusate mi sono dovuto assentare ma sono tornato” come a dire non l’ho fatto mica apposta, e tu invece dove sei. Mi sento stupida per aver perso questa occasione, a fine riunione passo dalla stanza dove sono lui e gli altri, cerco di rimediare salutandoli e facendo una battuta, gli altri scherzano con me ma lui fa un risolino forzato e se ne va senza dirmi niente e armeggiando sul cellulare. Sento come di averlo perso e nei giorni successivi percepisco distanza da parte sua. Non saprò mai se era sincero nell’essersi assentato dalla riunione e se sarebbe tornato nella stanza se ci fossi stata anche io.
Con un pretesto lavorativo lo chiamo qualche giorno dopo, parliamo di lavoro ed entrambi siamo stringati. Quando ci rivediamo in ufficio giorni dopo ci incrociamo con lo sguardo e mi guarda come a dire “mah, che intenzioni hai”. Io lo guardo cercando di capire se ha capito il mio tentativo di rimediare al mancato meeting. Mi viene la paura che pensi che sia una che se la tira, quando in realtà ho solo paura del rifiuto e mi illudo che anche per lui sia la stessa cosa.
Superiamo la “crisi” che io reputo totalmente colpa mia e mi sento sollevata di essere ancora in gioco. Continuiamo a cercarci con lo sguardo ma lui non fa niente di più che palesarsi insieme a colleghi in situazioni in cui per me è difficile avvicinarmi. Da lì inizio a pensare che sia impossibile fare progressi perché lui non fa niente di più per facilitare possibilità di parlarci. A volte passa nel corridoio ma io non ho scuse per rincorrerlo e iniziare una conversazione. A volte si dimostra palesemente stizzito perché non faccio qualcosa. Ci limitiamo a salutarci le poche volte che ci incrociamo.
Siamo a due/tre mesi fa. Un giorno mi fa capire che mi avrebbe atteso alle 6 dopo il lavoro, ma qualcosa non va durante il giorno, lui male interpreta un mio sguardo (credo..) e alle 6 resta piantato nel suo ufficio a (fare finta di) lavorare. Io fiduciosa lo aspetto, poi mi rendo conto che qualcosa non va e inizio a farmi i sensi di colpa. Cosa ho fatto? Lui si rende conto che lo stavo aspettando ma ormai è tardi.
Il giorno dopo mi fa capire che sente di aver sbagliato e mi sembra di capire che siamo ancora in gioco. Provo a fargli capire nei giorni successivi che possiamo riprovare, che lo aspetto, ma non si rende più disponibile.
Ultimo giorno prima delle vacanze, fine luglio. Ci diamo dei segnali, oggi deve succedere qualcosa. Lo aspetto al bar pieno di gente insieme ad alcune mie colleghe. Lui arriva e si mette in un angolo quasi come ad aspettare e con un atteggiamento del tipo “tanto non farai niente”. Io mi avvicino e passando gli faccio una battuta, niente di che, leggermente flirtante. Lui fa un mezzo sorriso, quasi come se non se lo aspettasse. Non dice altro. Io mi allontano con le altre e lo osservo. Rimane con due colleghi, gli altri chiacchierano ma lui resta assorto giocando nervosamente con qualcosa che ha in mano. Dopo poco si allontana da solo.
Continua a farsi vedere nel pomeriggio, lo considero un segnale positivo. Alle 6 potremmo avere un’altra possibilità ma esce dall’ufficio frettolosamente, passando saluta mentre parlo con una collega. Mentre saluta mi guarda dritto negli occhi ma non ha intenzione di creare un’occasione.
Vado in vacanza, passa un mese e sono fiduciosa che al ritorno saremo carichi per venire al dunque.
Il primo giorno di ritorno ci studiamo: siamo ancora in gioco? Sì. Il secondo giorno gli faccio capire che alle 6 lo aspetto, ma non è chiaro se gli va. Lo aspetto fuori all’uscita per qualche minuto ma non arriva. Mi sento una stupida per stare lì ad aspettarlo. Inizio ad avviarmi, sono già lontana quando mi volto e lo vedo uscire, mi pare frettolosamente, come se stesse arrivando. Mi viene un nodo alla gola, cavolo ho perso nuovamente un’occasione. Lui ha un’espressione difficile da descrivere, una faccia di bronzo.
Dopo questo episodio mi dà segnali negativi, sguardi di leggero disprezzo o giudizio, mi ignora, non mi saluta, mi evita. Siamo ad una settimana fa.
Al weekend perdo lucidità, ho paura di averlo perso e domenica sera gli mando un messaggio: spero che sia tutto ok, mi dispiace che non ci siano molte occasioni per fare due chiacchiere e scusami se non riesco a sfruttare meglio quelle che abbiamo. Se vuoi possiamo sentirci nei prossimi giorni”. Ha il telefono (aziendale) spento. Lunedì mattina sono terrorizzata dalla sua reazione. Capisco che ha letto il messaggio. Mi risponde nel pomeriggio e mi fredda: ciao, certo dimmi pure, magari però scrivimi sulla chat aziendale perché non uso WhatsApp. E lì mi cade il mondo addosso. Riesco a mantenere quel poco di dignità che mi resta e la butto anche io sul professionale. La mattina dopo gli rispondo e gli dico scusami, in realtà posso sentire anche l’altro tuo collega. Grazie e scusa ancora. Lui risponde e mi dice, ma figurati, per qualsiasi cosa non farti problemi.
Da lì è un rifiuto totale. Oggi pomeriggio ho dovuto fare una riunione da remoto con lui e un altro collega: si è mostrato in video fighissimo da casa come non viene mai in ufficio, mostrando la sua bella casa e mi è pure sembrato che si girasse verso qualcuno come se non fosse solo nella stanza (o volesse fingere). Durante la riunione aveva dei toni sbrigativi e pure un po’ sboccato, per dimostrare che non ha (mai) avuto il minimo interesse.
Ho la nausea. A parte il rifiuto, di fatto nega tutto, è come se io mi sia fatta un film. Lo capisco, se ha cambiato idea non ha altra scelta che negare tutto, è la via di uscita più semplice. Non ce l’ho con lui. Ma mi rendo conto che probabilmente non aveva mai realmente intenzioni serie. Era semplicemente un “ego boost”, probabilmente già da tempo non voleva farne di niente ma ha deciso di continuare a godersi le mie attenzioni. Non avrei mai dovuto espormi inviando quel messaggio. Lui aveva già chiuso e adesso ha pure la soddisfazione di avermi avuta completamente in pugno.
Ho sicuramente sbagliato io a permettergli di fare questo giochino per tutto questo tempo, avrei dovuto chiudere io tempo prima. Diverse volte avevamo “giocato” a chiuderla lì ma sapevo che il suo orgoglio non gli avrebbe permesso di farsi rifiutare. Ogni volta che volevo chiudere io ha sempre cercato di convincermi a rimanere nel gioco. Alla fine ha vinto lui. Sono stata una stupida a pensare che facesse sul serio. Non dico che inizialmente non avesse le migliori intenzioni, ma sicuramente ad un certo punto gli ho fatto perdere interesse e mi sono lasciata coinvolgere emotivamente.
Grazie per chi voglia condividere un parere.