Oggi degli operai sono venuti per un ennesimo sopralluogo nel mio ufficio, per controllare un impianto di condizionamento che nessuno ripara da oltre cinque anni. Mi è venuto spontaneo ridergli in faccia e fare battute sull'inutilità della loro passeggiata. Poi un altro collega ha detto che avrebbe segnalato i risultati dell'indagine a un dirigente, che tutti conoscono per essere un notorio fan∙∙∙∙sta e parassita. Anche qui la risata in faccia mi è di nuovo scappata.
Divento ogni giorno più cinico e sarcastico, la mia vita mi sembra sempre di più una farsa mal scritta, per descrivere come vanno le cose, sul lavoro e nelle relazioni amorose e amicali, adotto sempre di più termini come "buffonata", "pagliacciata", "mascherata", "cialtronata"... Penso che le persone intorno a me sarebbero più credibili se si mettessero un naso rosso quando sparano le loro c∙∙∙∙∙e. Ma l'ironia su quanto sia assurda e involontariamente comica la mia vita non riesce a tenermi di buon umore. Ma sarei davvero più felice se fossi un beota disposto ad abboccare a ciò che gli altri mi offrono per oro colato?