Scusami, sono stata emotiva nel risponderti di getto... è che mi sono sentita giudicata e "sbagliata", quando è proprio per loro che scendo e cerco di tenere duro, anche con tutti i commenti vari ed eventuali.
Non riesco a dirgli no.
Non ti preoccupare, ho compreso la situazione. Non riesci a dirgli di no perché sono i tuoi genitori. Immagino che gli vuoi molto bene al di là di tutti i mal di testa.
Infatti se tu stessa dici che ti fa male/rende più triste passare tutte le ferie con i tuoi genitori, non sarebbe meglio stare meno giorni da loro? Passa qualche giorno da loro e poi tornatene a casa tua. Avrai caldo, starai davanti al ventilatore, ma almeno potrai riposare davvero e pensare a te...
Esatto Arwyn, non devi passare necessariamente tutte le ferie con loro. Se hai due settimane stai con loro una settimana, saranno pochi giorni ma li vivrai più tranquillamente e il clima sarà più sereno. L'altra settimana stai per conto tuo a casa a rilassarti fra le tue cose, oppure, se riesci, prova a fare qualcosa a costo zero (farti ospitare da qualche amico, ad esempio, ma meglio farlo prima di scendere dai tuoi, senza eventualmente neanche dirglielo).
Ma il problema è che io vado a casa loro. Non abbiamo una tranquillità economica per cui prendono e partono, vanno da qualche parte..
Io al mare ascolto podcast su podcast, cruciverba, libri, ma è noioso da morire, poi pieno di gente che parla, urla...una fatica.
BOIA SE TI CAPISCO! la noia è una cosa micidiale... e io la patisco da morire.
Sì, porto pazienta da ANNI.
Cioè non ho 20 anni, ho superato i 30 da un pezzo.Mai un viaggio, mai un capodanno fuori, MAI.
E cioè effettivamente è molto triste, anche perché le emozioni di certe libertà che provi dai 15 ai 30 anni, ad un certo punto non le puoi più provare, o meglio... si, le provi ancora, ma con un fisico e una mentalità diversa.
Quindi ti capisco benissimo a riguardo.
No, non sono depressa.
Non è la macchina.Mi deprimo a scendere, perchè, ripetiamolo tutti insieme: non ho più nessun amico, non ho nessuno con cui uscire, mare da sola, rimango a casa e il clima non è dei più felici, situazioni che sono così e non c'è possibilità di cambiarle, non ho un posto che sia mio e mio soltanto, nemmeno una camera, nada de nada.
La macchina io l'ho sempre interpretata come il primo grande baluardo di libertà e di indipendenza di una persona, avere un'auto ti permette di muoverti e di divincolarti da chiunque. So che è banale ciò che dico, ma se riuscissi a farti dare anche un vecchio catrame a prezzo regalo, purché ben funzionante, inizieresti perlomeno ad affrancarti da certe situazioni.
"Organizzati meglio e cerca di metterci più empatia": cioè certe volte quando scrivete agli altri con l'accetta mi verrebbe da dirvi "provate ad immaginare ogni estate così. Ogni natale. Ogni briciolo di ferie, sudata, che avete, a doverla passare così".
Come mi dovrei organizzare? Che tipo di empatia dovrei avere? Sfondare il pavimento di lacrime su cose che non posso modificare e dire ai miei genitori "hai ragione ad essere triste, la vita non è stata giusta", fare il muro del pianto tutti insieme?Non ci passo più sopra perchè non sono più una ragazzina, adesso mi sento arrabbiata.
Arrabbiata perchè il lavoro è faticoso, tutto ciò che ho di ferie viene fagocitato così, torno solo più arrabbiata e triste di prima.Arrabbiata perchè passo i miei migliori anni così, senza aver mai fatto un viaggio da sola, senza mai essere andata da qualche parte, senza mai aver sfruttato i giorni di riposo come meglio credo.
E il motivo per cui mi ostino a farlo è sempre quello che hai scritto: pensa ai tuoi genitori, unica felicità vederti, pensa, pensa, pensa...
Ma posso essere onesta e dire che, nonostante tutto, non sono felice quando scendo giù?
Posso essere onesta a dire che mi sento a lutto, nonostante sia la cosa giusta da fare e che ho, sempre, fatto?
Come darti torto? Ma credimi che non era sicuramente voluto ciò che è scritto dal "collega" hope77.
I genitori dovrebbero essere la rampa di lancio dei figli e sovente non la capiscono. Vuoi che sono stati a loro volta "cresciuti così" e quindi "squadra che vince non si cambia", vuoi per X altri motivi, non si rendono conto che questa sottoforma di "egoismo" non è altro che incatenamento, e come tale accresce una rabbia che è giustamente forte.
Io di mio vedendo questo, mi ripeto "sei stato dannatamente fortunato", e la cosa che mi dispiace pensare è appunto ad una situazione come la tua che non ti permette di vivere la vita come vorresti.
Di certo tutti noi siamo qua a darti man forte ai tuoi sfoghi, soluzioni ahimè non ne abbiamo da darti già impacchettate, ma di certo i nostri consigli te li doniamo più che volentieri...
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