Amicizie non corrisposte

  • Si parla sempre di amori non corrisposti, e probabilmente sono la maggioranza. Anche io ne conto una valanga nella mia vita. Ma conto anche alcune amicizie non corrisposte, ossia sentimenti di simpatia rispetto ad altri ragazzi, non ricambiati. Soprattutto nella fase della scuola e dell'università, dai 15 ai 25 anni, avrei voluto diventare amico di certi ragazzi, ma ogni volta che li chiamavo o proponevo qualcosa, qualche uscita, loro avevano sempre da fare, non potevano mai.


    È una cosa strana, di solito non si ammette che sentimenti così elementari possano non essere ricambiati. Si pensa sempre che solo amori e sentimenti speciali possano non essere ricambiati, mentre invece l'amicizia, una pacca sulla spalla, due sorrisi, due battute e via liscio. Per me non è stato sempre così.


    E voi? È successo anche a voi?

  • Sì mi è capitato, riponevo nell'altra persona progetti d'autentica amicizia, voglia di condividere, di conoscersi, e dall'altra parte non dico che ci fosse un muro, ma non lo stesso interesse.

    Mi è capitato da più piccola, diciamo post adolescenza, ma anche prima, anzi la cosa più fastidiosa era quando un'amicizia profonda durata anni si raffreddava perché l'altra persona si "invaghiva" - in senso di amicizia - di un'altra, soprattutto in fase adolescenziale dove l'introversione e la timidezza non sono premiate, a favore invece della spigliatezza e del sembrare già esperti di vita. Io all'epoca mi sentivo ancora un po' bimba (età delle medie).

    Per onestà però devo dire che anch'io ho fatto la mia parte di eclissi, o di allontanamento da amicizie.

    Da più giovane (età delle medie e del liceo) tendevo ad attrarre amiche molto appiccicose e possessive, e questo mi faceva allontanare.

    Capitò con B., mia grande compagna di sport, amica, tenevamo un diario condiviso, ma lei era molto possessiva, di quelle che stabiliscono che devi essere la migliore amica a tutti i costi, io a quell'età avevo altri gruppetti e mi sono allontanata; con V. i primi anni del liceo, una bella amicizia, il primo concerto, lei però molto molto insicura, con crolli dell'umore, chiusa, io cominciavo ad avere grilli per la testa, voglia di scoprire, e mi sono legata ad altre persone. Mi chiedo ogni tanto come sarebbe stato se avessi coltivato negli anni quelle amicizie.

  • Si parla sempre di amori non corrisposti, e probabilmente sono la maggioranza. Anche io ne conto una valanga nella mia vita. Ma conto anche alcune amicizie non corrisposte, ossia sentimenti di simpatia rispetto ad altri ragazzi, non ricambiati. Soprattutto nella fase della scuola e dell'università, dai 15 ai 25 anni, avrei voluto diventare amico di certi ragazzi, ma ogni volta che li chiamavo o proponevo qualcosa, qualche uscita, loro avevano sempre da fare, non potevano mai.


    È una cosa strana, di solito non si ammette che sentimenti così elementari possano non essere ricambiati. Si pensa sempre che solo amori e sentimenti speciali possano non essere ricambiati, mentre invece l'amicizia, una pacca sulla spalla, due sorrisi, due battute e via liscio. Per me non è stato sempre così.


    E voi? È successo anche a voi?

    Per assurdo con gli amori no. Non mi è mai successo. Sarò fortunato, ma ho sempre agito "a colpo sicuro". Capivo se una donna ricambiava o no, e se "sentivo" che c'era quel "qualcosa" che mi avrebbe permesso di varcare la porta del cuore, beh... mi proponevo.


    Con le amicizie sì, e hai perfettamente ragione, ti lasciano smarrito non poco.


    Io già da bimbo ero molto selettivo, vuoi per la possessività di mia madre e per l'essere cresciuto molto timoroso delle persone, ma ogni volta che trovavo qualcuno che "a pelle" pensavo di poter instaurare un'amicizia, niente... mi ritrovavo col cerino in mano.


    Frattanto, le mie amicizie erano circoscritte a poche persone. Può essere sicuramente come dice Saritta che "l'indecisione" e "l'insicurezza" abbiano giocato un ruolo fondamentale nel non riuscire a farmi accettare.


    Pertanto... Conoscenti tanti. Amici, pochissimi.

  • Pertanto... Conoscenti tanti. Amici, pochissimi.

    Ormai è la storia della mia vita. :)

    Volendo, potrei trovarmi gente con cui uscire tutte le sere o quasi: conoscenti, colleghi, rimpatriate, vecchi compagni di università, ex colleghe, ecc.

    Ma l'amicizia è un'altra cosa, a volte mi chiedo se ho un'amica vera; sì, anche se spesso ho la sensazione di condividere qualcosa di parziale e non totale con le amiche che ho; ciascuna rappresenta una parte, un periodo, una forma diversa di condivisione. E io stessa amo stare sola perché mi ricarica, quindi non sono quella che "va a caccia" ogni sera.

  • Più che amicizie non corrisposte mi è capitato che presunte migliori amiche che fino al giorno prima vacanze insieme, venerdì sabato e domenica insieme, telefonate di ore tutti i giorni...appena si trovassero il moroso puff sparite nel nulla e chi si è visto si è visto... da li grande delusione, capisco che le esigenze cambino ma se sparisci appena ti trovi uno per me croce ciao.

    Ormai è la storia della mia vita. :)

    Volendo, potrei trovarmi gente con cui uscire tutte le sere o quasi: conoscenti, colleghi, rimpatriate, vecchi compagni di università, ex colleghe, ecc.

    Ma l'amicizia è un'altra cosa, a volte mi chiedo se ho un'amica vera; sì, anche se spesso ho la sensazione di condividere qualcosa di parziale e non totale con le amiche che ho; ciascuna rappresenta una parte, un periodo, una forma diversa di condivisione. E io stessa amo stare sola perché mi ricarica, quindi non sono quella che "va a caccia" ogni sera.

    Idem io.

    Frequento qualche amica ogni tanto ma non ho più con nessuno un rapporto così stretto come in passato.

  • Da più giovane (età delle medie e del liceo) tendevo ad attrarre amiche molto appiccicose e possessive, e questo mi faceva allontanare.

    Capitò con B., mia grande compagna di sport, amica, tenevamo un diario condiviso, ma lei era molto possessiva, di quelle che stabiliscono che devi essere la migliore amica a tutti i costi,

    Non è il massimo neppure questo, però almeno hai una persona che ti sta vicino. Le mie esperienze peggiori sono state quando vedevo che con un amico stavo bene, mi pareva che stesse bene pure lui, ridevamo e scherzavamo insieme, quindi pensavo che potessimo essere amici. Ma al momento buono, quando gli proponevo qualcosa, spariva e non si trovava. Pugnalata alla schiena e crollo di autostima.

  • Ormai è la storia della mia vita. :)

    Volendo, potrei trovarmi gente con cui uscire tutte le sere o quasi: conoscenti, colleghi, rimpatriate, vecchi compagni di università, ex colleghe, ecc.

    Ma l'amicizia è un'altra cosa, a volte mi chiedo se ho un'amica vera; sì, anche se spesso ho la sensazione di condividere qualcosa di parziale e non totale con le amiche che ho; ciascuna rappresenta una parte, un periodo, una forma diversa di condivisione. E io stessa amo stare sola perché mi ricarica, quindi non sono quella che "va a caccia" ogni sera.

    Ah beh, a chi lo dici. Non posso che unirmi al tuo club.


    Io sinceramente non ho molta voglia di uscire la sera a sentire le lamentele di colleghi, ex compagni di classe e via discorrendo. Ho già i cavolacci miei tutti i giorni e le lamentele di gente che se esiste o meno poco mi cambia (al lavoro).


    Me ne sto al camino a leggere (ovvio, non ora... sarei un pazzo con 40 gradi! :D), o davanti al cofano di uno dei miei rottami.


    O a bere litri di Estathè ghiacciato al limone, di cui sono molto ghiotto.


    E appena sento il telefono squillare, o il citofono, la prima cosa che dico è la fatidica (e presumo condivisa):


    "MA CHI È CHE ROMPE I COG.....????"

  • Mai avuto amicizie in vita mia, a parte brevi conoscenze che duravano al max un paio di settimane. In passato ho trovato difficile costruire qualcosa (nel senso di amicizia), perchè le persone che mi ispiravano non erano disponibili, e quelle che lo erano non erano compatibili con me, quindi ho lasciato perdere e mi sono abituata a stare per conto mio.

  • Mai avuto amicizie in vita mia, a parte brevi conoscenze che duravano al max un paio di settimane. In passato ho trovato difficile costruire qualcosa (nel senso di amicizia), perchè le persone che mi ispiravano non erano disponibili, e quelle che lo erano non erano compatibili con me, quindi ho lasciato perdere e mi sono abituata a stare per conto mio

    Beh, in compenso ora sei qua con noi a discutere della cosa, quindi perlomeno avrai dialogo con qualcuno che magari ti permetterà di gestirlo in modo diverso.


    Qua ti ascoltano tutti e puoi leggere tutti o viceversa. Se opti per la prima, potrai valutare meglio come "costruire" le amicizie "reali".


    Credo che i problemi di socialità non si possano risolvere in termini psicologici o di "esercizi", bensì approcciandosi poco a poco nella mischia. E i forum, sotto questo punto di vista, sono un'ottima cosa.

  • Me ne sto al camino a leggere (ovvio, non ora... sarei un pazzo con 40 gradi! :D ), o davanti al cofano di uno dei miei rottami.


    O a bere litri di Estathè ghiacciato al limone, di cui sono molto ghiotto.

    Il camino ora solo se vivi su un alpeggio :beaming_face:

    Sostituendo - per me - il caffè al tè, hai descritto un quadretto idilliaco.


    Vero il peso delle lamentele altrui non sempre si è disposti a condividerlo...

    Qualche mese fa mi ero vista con due ex colleghe per aperitivo, nel frattempo tutte avevamo cambiato lavoro e giustamente dovevamo "aggiornarci". Una delle due ha preso così sul serio quella seduta di aggiornamento, che per tutto il tempo ha sviscerato minuziosamente ogni suo problema lavorativo (materia contabile tra l'altro, quindi già di per sé molto eccitante eheheh)... insomma ne sono uscita più stressata che dalla giornata lavorativa :embarassed:


    Penso che crescendo - non voglio dire invecchiando :) - si diventi tendenzialmente più selettivi, soprattutto per caratteri portati al silenzio, all'introspezione, ad attività che non richiedono necessariamente compagnia. A me ultimamente le attività che ricaricano di più sono la corsetta, la lettura, ascoltarmi un podcast, camminare, tutte cose che faccio bene da sola.

    La chiacchiera, l'uscita, la cena in compagnia: mi piacciono e magari mi divertono anche, però a piccole dosi.


    Per non andare troppo ot: sparire da un amico non è corretto; potrebbe essere che tu Max_2023 abbia in buona fede scambiato per amicizia qualcosa che per l'altra persona era solo passare del tempo, riempirsi delle serate, non stare solo.


    A me recentemente è capitata anche un'altra cosa: un'amica (non di vecchia data, ma di 2-3 anni) con la quale mi trovavo molto bene a parlare, punti di vista simili, lunghi messaggi vocali, confronto, apertura mentale che lasciava spazio al parlare di qualunque argomento tabù. Nell'ultimo anno lei ha intrapreso terapia e ne è uscita sicuramente rinata e probabilmente più felice, a detta sua, ma talmente cambiata - lei stessa dice di non essere più la stessa persona di prima - che io non mi ci trovo più. Ora rimarca di continuo i suoi confini, è gentile ma distaccata, la trovo quasi piena di sé a volte, sottolinea che sta meglio sola, ha atteggiamenti che mi arrivano molto studiati e impostati, zero spontaneità; a me non viene più da aprirmi come prima e mi rendo conto che io stessa la cerco molto meno. C'è da dire che anch'io ho avuto un anno che mi ha cambiata, ho passato mesi a uscire poco o niente e non fare alcun programma per via della malattia di mio padre, a cui poi è seguita la perdita purtroppo. Non ho più ritrovato l'entusiasmo e la leggerezza di prima (caratteri che tra l'altro mi sono sempre appartenuti).


    Le persone hanno le loro ragioni... Vero è che quello che chiamano ghosting non è corretto, a volte bisogna accettare che ognuno dà un peso diverso ai rapporti, o che un'amicizia ha le sue fasi e può anche arrivare a un punto morto.

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