Ciao, sono nuova e soffro di PTSD (disturbo da stress post-traumatico) a causa di una famiglia disfunzionale e mi piacerebbe sapere se sono l'unica a soffrirne qui nel forum. Ormai ho imparato a convivere con questo problema, ma alcuni giorni è davvero dura perché il PTSD è invalidante e non permette di godere in pieno la vita, limitandola parecchio. Vorrei sentire opinioni sull'argomento, grazie!
Soffro di stress post-traumatico a causa della famiglia disfunzionale
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Qubit
Approved the thread. -
Ciao, personalmente qui lo dico e qui lo smentisco, perché siamo in un forum e sinceramente sono una persona che ha un certo rispetto per la propria privacy, dunque non darò specifiche. Tra l'altro, non sono mai stata a fare diagnosi, dunque sono solo parole prive di peso e tali rimangono. È possibile, ma non certo, che io sia passata per questo tipo di disturbo, ma non intendo sbilanciarmi.
D'ogni modo, nel mio caso, anche se fosse, non è nulla di particolarmente intenso. Tra l'altro, avendo più che elaborato ed essendo anche gli eventi in sé che hanno generato la cosa non realmente gravi a sé stante, ma più che altro stati amplificati da una mia percezione soggettiva errata, e comunque non inquadrabili in un'ottica classica.
Sul discorso dell'invalidante, per quanto mi riguarda, sto tra il sì e il no, nel senso che vado a momenti, e come "sono presa" è essenzialmente più che altro il frutto della mia scarsa volontà. Comunque, ritengo di avere una certa struttura come persona, anche se non sono una Margherita Hack, e ho dunque le mie risorse.
Mi dispiace che tu abbia vissuto tali eventi nella tua famiglia. Ognuno ha la sua storia, e ogni storia è diversa. Forza e coraggio, Angel.
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Ciao, sono nuova e soffro di PTSD (disturbo da stress post-traumatico) a causa di una famiglia disfunzionale e mi piacerebbe sapere se sono l'unica a soffrirne qui nel forum. Ormai ho imparato a convivere con questo problema, ma alcuni giorni è davvero dura perché il PTSD è invalidante e non permette di godere in pieno la vita, limitandola parecchio. Vorrei sentire opinioni sull'argomento, grazie!
Angel, benvenuta. Non mi è mai stato diagnosticato il PTSD, ma dopo la scomparsa di mia madre penso di averne sofferto pesantemente per le immagini scioccanti che mi tornavano in mente ogni 5 minuti circa. Avendo letto un po' su internet, ho dedotto che poteva essere quello. Ora sono in cura per depressione maggiore.
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Ciao, sono nuova e soffro di PTSD (disturbo da stress post-traumatico) a causa di una famiglia disfunzionale e mi piacerebbe sapere se sono l'unica a soffrirne qui nel forum. Ormai ho imparato a convivere con questo problema, ma alcuni giorni è davvero dura perché il PTSD è invalidante e non permette di godere in pieno la vita, limitandola parecchio. Vorrei sentire opinioni sull'argomento, grazie!
Io ho avuto la stessa diagnosi a 23 anni.
Inizialmente si pensava che fosse frutto di un'esperienza evidentemente traumatica che avevo vissuto poco tempo prima. Tutti davano per scontato che la causa fosse quella, tanto che iniziai una cura.
Siccome non ero l'unico ad aver vissuto traumi di quel tipo: finii anche in uno screening di ricerca dove facevano test a chi aveva vissuto particolari esperienze (lo fanno dopo i terremoti o altri eventi simili). Una delle ricercatrici che faceva i test si accorse però che il mio era un caso differente dagli altri o che comunque c'era sotto qualcosa di diverso. Dopo qualche accertamento mi fece uscire dal "gruppo" per indagini individuali e la diagnosi effettiva rimase "disturbo post traumatico da stress", ma per cause familiari e non per il trauma che tutti credevano. A dirla tutta quel "trauma" non l'ho proprio avuto. Superai la cosa abbastanza velocemente, ma lo stress di assistere a determinate scene di urgenza fece emergere il trauma familiare che era sotto che "covava".
La vita ne verrà limitata, certamente. Non credere a chi dice che dopo poco diventa tutto "normale". Meglio prendere atto di questa cosa, onde evitare di disattendere inutili aspettative.
Quello che si può fare è aggiustare alcune esperienze in modo da limitare al minimo la sofferenza inutile, enfatizzando quelle che sono le qualità personali e quelle attività che si riescono a fare, poiché per qualsivoglia motivo conservano una porzione di "comfort".
Per quello che invece non riesci più a fare o non più serenamente: bisogna desensibilizzarsi un po' alla volta, sapendo che ogni volta sarà una sofferenza, ma sempre minore.
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Bruce ti ringrazio molto per la comprensione e per i consigli. Spero che tu stia bene e che non ne soffra troppo. Quello che piu mi disturba è dover essere sempre in uno stato di iper vigilanza. Non mi rilasso facilmente e non dormo serenamente, quindi al mattino sono stanca morta. Inoltre ho continui flash back riguardo il trauma vissuto, quindi è sempre come rivivere certi brutti momenti. Nel mio caso si tratta di disturbo complesso, cioè non si limita ad un singolo episodio traumatico , ma riguarda una serie di traumi protratti nel tempo.
Grazie ancora per la risposta e in bocca al lupo!
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Io ho avuto la stessa diagnosi a 23 anni.
Inizialmente si pensava che fosse frutto di un'esperienza evidentemente traumatica che avevo vissuto poco tempo prima. Tutti davano per scontato che la causa fosse quella, tanto che iniziai una cura.
Siccome non ero l'unico ad aver vissuto traumi di quel tipo: finii anche in uno screening di ricerca dove facevano test a chi aveva vissuto particolari esperienze (lo fanno dopo i terremoti o altri eventi simili). Una delle ricercatrici che faceva i test si accorse però che il mio era un caso differente dagli altri o che comunque c'era sotto qualcosa di diverso. Dopo qualche accertamento mi fece uscire dal "gruppo" per indagini individuali e la diagnosi effettiva rimase "disturbo post traumatico da stress", ma per cause familiari e non per il trauma che tutti credevano. A dirla tutta quel "trauma" non l'ho proprio avuto. Superai la cosa abbastanza velocemente, ma lo stress di assistere a determinate scene di urgenza fece emergere il trauma familiare che era sotto che "covava".
La vita ne verrà limitata, certamente. Non credere a chi dice che dopo poco diventa tutto "normale". Meglio prendere atto di questa cosa, onde evitare di disattendere inutili aspettative.
Quello che si può fare è aggiustare alcune esperienze in modo da limitare al minimo la sofferenza inutile, enfatizzando quelle che sono le qualità personali e quelle attività che si riescono a fare, poiché per qualsivoglia motivo conservano una porzione di "comfort".
Per quello che invece non riesci più a fare o non più serenamente: bisogna desensibilizzarsi un po' alla volta, sapendo che ogni volta sarà una sofferenza, ma sempre minore.
Bruce, potresti fare un esempio di questi traumi subiti?
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Ciao, personalmente qui lo dico e qui lo smentisco, perché siamo in un forum e sinceramente sono una persona che ha un certo rispetto per la propria privacy, dunque non darò specifiche. Tra l'altro, non sono mai stata a fare diagnosi, dunque sono solo parole prive di peso e tali rimangono. È possibile, ma non certo, che io sia passata per questo tipo di disturbo, ma non intendo sbilanciarmi.
D'ogni modo, nel mio caso, anche se fosse, non è nulla di particolarmente intenso. Tra l'altro, avendo più che elaborato ed essendo anche gli eventi in sé che hanno generato la cosa non realmente gravi a sé stante, ma più che altro stati amplificati da una mia percezione soggettiva errata, e comunque non inquadrabili in un'ottica classica.
Sul discorso dell'invalidante, per quanto mi riguarda, sto tra il sì e il no, nel senso che vado a momenti, e come "sono presa" è essenzialmente più che altro il frutto della mia scarsa volontà. Comunque, ritengo di avere una certa struttura come persona, anche se non sono una Margherita Hack, e ho dunque le mie risorse.
Mi dispiace che tu abbia vissuto tali eventi nella tua famiglia. Ognuno ha la sua storia, e ogni storia è diversa. Forza e coraggio, Angel.
Ti ringrazio, sei molto gentile e sono felice che per te non sia troppo invalidante. Io non riesco a superare questo problema perchè da un lato sento sempre che i motivi che hanno scatenato il trauma potrebbero ripresentarsi, e questo è il problema piu grande, quello di sentirsi costantemente in pericolo. Non è per niente facile perchè preclude la possibilità di avere una vita normale, lavoro, amicizie, fidanzamenti, vita sociale come qualunque altra persona, quindi hai tanti limiti.
Angel, benvenuta. Non mi è mai stato diagnosticato il PTSD, ma dopo la scomparsa di mia madre penso di averne sofferto pesantemente per le immagini scioccanti che mi tornavano in mente ogni 5 minuti circa. Avendo letto un po' su internet, ho dedotto che poteva essere quello. Ora sono in cura per depressione maggiore.
Ti posso chiedere quali fossero queste immagini? Riguardano appunto la scomparsa, il lutto, i giorni precedenti l'evento? naturalmente sei libero di non rispondere.
Io ho scritto famiglia disfunzionale ma in realtà c'è molto di piu. Le famiglie disfunzionali possono essere anche quelle dove i figli vengono trascurati, ignorati ecc.. Nel mio caso non si è trattato di questo ma di cose ben peggiori.
Grazie per la comprensione!
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Ti capisco.
Non sono esplicitamente diagnosticata dalla mia terapeuta a riguardo per una sua scelta di approccio terapeutico, ma dalle parole che usa so di avere un PTSD da mobbing e un C-PTSD dovuto al clima famigliare (non specifico) che ho vissuto da quando sono nata a quando ho avuto 21 anni.
Pesano entrambi in modi diversi. Si può lavorare su entrambi con un costo molto alto.
Spesso combattere il PTSD mi causa forti mal di testa, irritabilità o momenti di confusione e paralisi. Come ha detto anche Bruce punto alla desensibilizzazione graduale progressiva. Senza un aiuto terapeutico non ce la farei da sola. E' pesante.
Combattere il C-PTSD non lo so, sono ancora molto arrabbiata per certi aspetti. E' un lavoro di presa di consapevolezza e un lavoro sul sentirmi una vittima credo. Da un lato è difficile accettare di essere stata una vittima fin da bambina e sotto gli occhi di tutti e che nessun adulto abbia fatto niente per proteggermi e mi abbiano lasciata da sola in quella situazione (fino a che non ne sono uscita autonomamente da giovane adulta) facendomi sentire per molti anni di essere io quella sbagliata e che mi meritavo quello che stavo vivendo (pensiero disfunzionale: nessuno si merita di ricevere violenze fisiche e\o emotive).
Sì, i flashback non sono belli. Nel mio caso a volte sono di eventi che avevo rimosso e non ricordavo ma che tornano a galla tipo galleggiante: spuntano fuori per la serie "sta cosa l'avevi dimenticata perché eri piccola e non la potevi reggere, ora che sei adulta te la faccio ricordare per bene". (Grazie cervello, sei molto gentile ma non dovevi stare a disturbarti così tanto, andava bene pure meno )
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Ti posso chiedere quali fossero queste immagini? Riguardano appunto la scomparsa, il lutto, i giorni precedenti l'evento? naturalmente sei libero di non rispondere.
Io ho scritto famiglia disfunzionale ma in realtà c'è molto di piu. Le famiglie disfunzionali possono essere anche quelle dove i figli vengono trascurati, ignorati ecc.. Nel mio caso non si è trattato di questo ma di cose ben peggiori.
Grazie per la comprensione!
È molto difficile parlarne: comunque, tutto ciò che riguarda la terapia intensiva, oppure i giorni dei ricoveri, vedere morire molte persone, le continue corse all'ospedale per mesi nel cuore della notte, e scene più pesanti che mi sono tornate in mente per mesi. Dovrei andare in terapia, ora sto assumendo solo farmaci.
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Senza un aiuto terapeutico non ce la farei da sola. E' pesante.
Io non ho avuto nessun aiuto, nessuno psicologo mi ha seguita perchè dove vivo io le sedute sono carissime e non ho mai potuto permettermele, quindi non ho mai risolto il problema per questo motivo. Con l'aiuto di uno psicologo probabilmente le cose sarebbero migliorate.
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