Sul prendere una decisione

  • Mio marito deve prendere una decisione su un suo bene.

    Normalmente siamo molto in accordo, abbiamo la stessa visione delle cose su quasi tutto.

    Su questo argomento però la pensiamo in modo diverso, o meglio: lui non ha le idee chiare, io le ho molto chiare e se fossi in lui avrei già preso la decisione che ritengo migliore.

    Generalmente, quando abbiamo idee diverse agisco così: gli dico chiaramente la mia idea, e poi lascio che decida ciò che meglio crede. Anche stavolta ho fatto così, non trovo giusto influenzarlo o fare pressioni, ma credo sia corretto che io sia chiara, esprimendogli il mio parere e motivandolo.

    E beh, intanto a lui non piace quando la penso diversamente; mi vorrebbe sempre allineata al suo pensiero. Ma questo non è possibile! E non trovo giusto dover appoggiare una sua decisione che trovo non dico "sbagliata" ma meno valida per quanto mi riguarda. In pratica adesso si è impantanato perchè non è convinto su cosa fare (anche se ha raccolto tutti gli elementi necessari) e anche perchè non vuole decidere di fare qualcosa senza il mio appoggio totale, ma io pensando che la cosa da farsi è diversa da quella che verso cui lui tende, non posso dargli questo appoggio.

    Peraltro, lui è sempre lentissimo nel prendere decisioni, e in questo momento il protrarsi dell'iter decisionale ha impatti economici a cui stiamo facendo fronte.

    Io sono piuttosto istintiva nel prendere decisioni, raccolgo le informazioni necessarie, rifletto, decido, il tutto è molto rapido, la decisione viene da sé alla luce dentro di me.

    In questo momento mi va bene qualunque cosa decida, purchè decida, ma vorrei che facesse ciò che ritiene davvero giusto, non voglio che un giorno mi dica "mi hai messo fretta" o "mi hai fatto decidere qualcosa di diverso da ciò che ritenevo corretto".

    Quindi al momento evito di tornare in argomento, augurandomi che finalmente prenda una decisione, ma dentro di me comincio a spazientirmi perchè mentre lui "pensa" noi paghiamo. Vorrei capire come "aiutarlo" a decidere, qualunque sia la decisione (alla fine qualunque decisione andrà bene, è impossibile determinare a priori quale sia la migliore, solo il tempo potrà dirlo e probabilmente nemmeno esiste la decisione migliore, è molto soggettivo). Idee?

  • Ciao, la decisione che deve prendere implica anche coinvolgimenti affettivi?

    Mi spiego: il bene che deve vendere ha per lui un significato affettivo riguardo al suo passato?


    Di solito chi non è risoluto e un po' attendista in queste situazioni, lo fa proprio perché non sa decidersi a causa di un coinvolgimento emotivo. Si crea confusione fra cio' che sarebbe giusto fare con la testa e ciò che non si vuol fare col cuore. Questo è il motivo a volte del perchè prima di prendere una decisione si pensa già ad eventuali rimpianti conseguenti che potranno esserci.


    Fai bene perciò a lasciarlo libero nel decidere, magari porta pazienza per la questione economica, e dagli il tempo di digerire il tutto.

    Potreste concordare insieme un termine entro il quale debba irrevocabilmente decidersi, in modo che si senta libero e autonomo, ma che al contempo sappia che c'è una scadenza perentoria da rispettare.

  • C'è un po' di tutto, un po' c'è un discorso emotivo, ma anche un'indole: per scegliere un divano ha impiegato quasi un anno, a un certo punto avevamo preso l'abitudine di andare a vedere il divano che pensavamo di acquistare tutte le domeniche, ma non si decideva, io avevo già scelto il primo giorno ma gli ho lasciato il suo tempo, del resto l'impatto era solo stare senza divano.

    Stavolta però l'impatto è economico e si impone una scelta. Ho provato a dargli un termine, il termine è fine giugno. Ma non lo sento pronto.

  • Forse nel caso del divano, non voleva separarsi dal vecchio?


    Conosco una persona che si lega affettivamente a tutto, dagli oggetti ai pezzettini di carta o di spago, ed è quasi impossibile convincerla a buttar via le cose o a sostituirle con altre nuove. Lo fa solo dopo molti convincimenti che durano mesi e anni, o se effettivamente l'oggetto è irrimediabilmente rotto. Oggi è abbastanza dura convincerla, ma molti anni fa questa inclinazione era molto poco accentuata sebbene presente.


    Diresti che in forma leggera può essere che tuo marito in questi casi possa sentirsi in questa difficoltà?


    In ogni caso per fine giugno puoi sollecitarlo in maniera un po' più risoluta a prendere una decisione.

  • Io sono piuttosto istintiva nel prendere decisioni, raccolgo le informazioni necessarie, rifletto, decido, il tutto è molto rapido, la decisione viene da sé alla luce dentro di me.

    Ovvero, non sei istintiva, ma rapida.


    Per caso è un bene su cui pagate tasse e che lui non vuole "svendere", convinto nella sua testa che il prezzo che "vale" sia un altro?


    E' un classico.


    Potresti fare uno dei tuoi file excel e mostrargli che più ritarda la decisione più l'esborso economico aumenta, o qualcosa del genere.


    Non penso servirà a molto tuttavia :)


    Ciao.

  • No, io sono istintiva, "so" cosa decidere prima ancora di saperlo con la mente, la decisione mi viene da istinto in modo molto rapido.

    La decisione non è assolutamente se svendere o meno il bene ma è proprio a monte sulla sua destinazione.

    L'xls l'ho già fatto e proposto :)

    Forse nel caso del divano, non voleva separarsi dal vecchio?

    No, ti parlo di moltissimi anni fa, no avevamo nessun divano, è stato il primo.


    E' una persona che riflette molto prima di decidersi a fare qualunque cosa, e alla fine va in loop. Gli piace quando "guido io", ma stavolta non lo posso aiutare.


    Se siamo concordi io affretto il tutto, farei così anche stavolta, ma se le nostre visioni sono diverse non mi va di impormi troppo, anche se a un certo punto se l'impatto economico aumenterà dirò stop e deciderò io. Non vorrei però arrivare a questo.

  • No, io sono istintiva, "so" cosa decidere prima ancora di saperlo con la mente, la decisione mi viene da istinto in modo molto rapido.

    Il fatto che l'abitudine a un certo "metodo" sia così radicata da essere diventata quasi auto-pilot tanto da sentire/sapere la decisione a cui porterà tale processo prima ancora di applicarlo, non significa a mio viso che sia l'istinto a governare le decisioni, se queste sono tuttavia frutto di un processo (veloce in quanto consolidato) raccolta dati - riflessione - decisione.


    Fin quando le decisioni passano per tale processo, non possono definirsi istintive (a mio avviso).


    Ciao.

  • Il fatto che l'abitudine a un certo "metodo" sia così radicata da essere diventata quasi auto-pilot tanto da sentire/sapere la decisione a cui porterà tale processo prima ancora di applicarlo, non significa a mio viso che sia l'istinto a governare le decisioni, se queste sono tuttavia frutto di un processo (veloce in quanto consolidato) raccolta dati - riflessione - decisione


    Fin quando le decisioni passano per tale processo, non possono definirsi istintive (a mio avviso).


    Ciao.

    Sicuramente non è solo istinto hai ragione, soprattutto su decisioni di un certo livello seguo comunque un processo che richiede un ragionamento, ma diciamo che la cosa avviene in modo molto rapido: avuti i dati decido. Mi va bene che lui abbia bisogno di più tempo ma c'è un trade off per me.

  • Sicuramente non è solo istinto hai ragione, soprattutto su decisioni di un certo livello seguo comunque un processo che richiede un ragionamento, ma diciamo che la cosa avviene in modo molto rapido: avuti i dati decido.

    Forse più corretto chiamarlo intuito (affinato dalle numerose volte in cui il processo decisionale è stato applicato).


    Un po' come il meccanico con anni di esperienza, che intuisce quale problema possa avere l'auto già dal rumore del motore.


    Ciao.

  • Io sono esattamente come te ipposam e mi ritrovo perfettamente nella tua frase "so" cosa decidere prima ancora di saperlo con la mente".

    Questo modo di fare non sempre viene compreso tanto che viene facilmente confuso con la pura e semplice istintività; in realtà i dati "oggettivi" (economici, logistici, etc.) sono già stati "pre valutati" in una prima fase e la decisione scaturisce velocemente in una seconda fase sull'onda emotiva, anche del momento.

    In linea generale comunque non è che rimandare una decisione alle calende greche permetta di avere più basi decisionali, al contrario spesso incasina ancora di più le idee...

    Consultando abbastanza esperti puoi trovare conferma a qualsiasi opinione.

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