Sul prendere una decisione

  • E' assai probabile che non voglia/possa deluderti, ma al contempo non farebbe quello che faresti tu

    Mi sa anche a me.


    Io gli lascerei un po' di tempo extra e gli direi che, comunque, avrà il tuo appoggio, basta che si decida in tempi ragionevoli. Ci sta che tergiversi perché la pensa diversamente da te e non vuole causare malumori in famiglia ma non è intimamente convinto della tua proposta.

  • Mi sa anche a me.


    Io gli lascerei un po' di tempo extra e gli direi che, comunque, avrà il tuo appoggio, basta che si decida in tempi ragionevoli. Ci sta che tergiversi perché la pensa diversamente da te e non vuole causare malumori in famiglia ma non è intimamente convinto della tua proposta.

    In realtà gli ho gia dato tutto il mio appoggio, gli ho anche detto che se i rischi che vedo sulle alternative si dovessero verificare lo aiuterò senza obiezione alcuna, proprio per dargli massima serenità. Il fatto è che nemmeno lui è così convinto, oscilla tra varie idee tutte accettabili alla fine. Vediamo come evolve.

    Funziona così anche per me. Se sono decisioni personali che non impattano sulla famiglia siamo liberi, io e mia moglie, di decidere in autonomia, a volte senza nemmeno consultarci. MA se sono decisioni i cui effetti ricadono in qualche modo sul nucleo famigliare, ci vuole l'unanimità.

    Il che è la normalità... altrimenti non si sarebbe una famiglia ma due single che condividono un tetto.

  • Funziona così anche per me. Se sono decisioni personali che non impattano sulla famiglia siamo liberi, io e mia moglie, di decidere in autonomia, a volte senza nemmeno consultarci. MA se sono decisioni i cui effetti ricadono in qualche modo sul nucleo famigliare, ci vuole l'unanimità.

    Dipende dall'impatto sulla famiglia. Se vendere o non vendere cambia totalmente l'assetto finanziario della famiglia può esserci necessità di un accordo, diversamente no.


    Se io mi sposo e poi eredito una casa ho il dovere di informare mia moglie su cosa intendo fare con quella casa, ma se l'impatto economico sulla famiglia non è disastroso ho il diritto di scegliere anche per una soluzione "emotiva" che in prima istanza non fa confluire risorse dalla famiglia (immagina una ristrutturazione per metterla a reddito, anziché venderla).


    In questo caso se l'idea di tutti i miei familiari (moglie e figli) è di vendere e io decido di tenere: si tiene.


    La famiglia non deve sovrastare al 100% l'universo personale di una persona. Questo "effetto collaterale" di farsi una famiglia è uno dei motivi che rende sempre più sconveniente farsene una.


    Nell'esempio di cui sopra la casa rappresenta un bene personale del marito e, come tale, egli è libero di disporne come meglio crede, anche se in contrasto con la volontà della moglie.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Boh, noi in 37 anni assieme, di cui 32 di matrimonio, non ci siamo mai trovati davanti ad un ultimatum o un'imposizione. Sarà che siamo tutti e due persone logiche e razionali, ma per questioni economiche importanti, come le eredità, abbiamo sempre studiato assieme la soluzione migliore, mettendo da parte il fattore emotivo.

    In questo caso se l'idea di tutti i miei familiari (moglie e figli) è di vendere e io decido di tenere: si tiene.

    Se in famiglia si arriva ad una situazione di questo tipo, il decidere se vendere o tenere è l'ultimo dei loro problemi :)

    Accettare non significa rassegnarsi - Mai giocare a scacchi con un piccione

  • Boh, noi in 37 anni assieme, di cui 32 di matrimonio, non ci siamo mai trovati davanti ad un ultimatum o un'imposizione. Sarà che siamo tutti e due persone logiche e razionali, ma per questioni economiche importanti, come le eredità, abbiamo sempre studiato assieme la soluzione migliore, mettendo da parte il fattore emotivo.

    Se in famiglia si arriva ad una situazione di questo tipo, il decidere se vendere o tenere è l'ultimo dei loro problemi :)

    Sono d'accordo.


    Il fatto è che "imposizione" può essere esplicita, quindi ti dico chiaramente che "devi fare come ho deciso io", oppure implicita, quindi ti dico che sei libero di fare come credi, ma se decidi diversamente da come ti ho detto io ne pagherai le conseguenze.


    In entrambi i casi siamo di fronte a un comportamento illecito.


    Se in una famiglia si arriva a dover imporre una decisione legittima significa che non c'è accordo e comprensione tra le parti, il che può anche capitare. Gli argini legali esistono proprio per quello. Non dimentichiamo che il matrimonio è anche un contratto.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Non sposarti, per carità.

    Boh, noi in 37 anni assieme, di cui 32 di matrimonio, non ci siamo mai trovati davanti ad un ultimatum o un'imposizione. Sarà che siamo tutti e due persone logiche e razionali, ma per questioni economiche importanti, come le eredità, abbiamo sempre studiato assieme la soluzione migliore, mettendo da parte il fattore emotivo.

    Se in famiglia si arriva ad una situazione di questo tipo, il decidere se vendere o tenere è l'ultimo dei loro problemi

    Condivido tutto ed è il nostro stesso approccio. Peraltro mio marito ha intestato tutto a me, perché lui ragiona che il centro della famiglia è la donna; ma lui è un marito troppo speciale e lo so. Certo senza arrivare a tanto uno che ragiona con 'questo è mio e decido io' non è proprio soggetto adatto a creare una famiglia.

  • Non sposarti, per carità.

    La tua ingerenza non arriva a influenzare le mie scelte. Te lo garantisco.


    Condivido tutto ed è il nostro stesso approccio. Peraltro mio marito ha intestato tutto a me, perché lui ragiona che il centro della famiglia è la donna; ma lui è un marito troppo speciale e lo so.

    Non è "un marito speciale" è un uomo che ha fatto una scelta sbagliata: per se stesso e per la famiglia.


    E' importante che anche i pesi economici di una famiglia siano ben distribuiti, altrimenti (inconsciamente o meno) questi pesi sbilanciano anche le decisioni che poi non vengono prese in modo libero ed equilibrato.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • La tua ingerenza non arriva a influenzare le mie scelte. Te lo garantisco.

    Non è mia intenzione influenzarti, il problema è tutto tuo.

    Non è "un marito speciale" è un uomo che ha fatto una scelta sbagliata: per se stesso e per la famiglia.

    Ho i miei dubbi tu possa giudicare le scelte di qualcun altro, soprattutto dal basso di dogmi sterili e senza tener conto che parli di un uomo felicemente sposato da quasi 20 anni. Magari sono i tuoi dogmi sbagliati, a me sembrano perfetti per restare soli.

  • Ho i miei dubbi tu possa giudicare le scelte di qualcun altro, soprattutto dal basso di dogmi sterili e senza tener conto che parli di un uomo felicemente sposato da quasi 20 anni. Magari sono i tuoi dogmi sbagliati, a me sembrano perfetti per restare soli.

    Ti invito a non insultare tra le righe, perché credo non sia una pratica corretta.


    Detto questo: la scelta è sbagliata dal punto di vista giuridico e dal punto di vista umano.

    Dal punto di vista giuridico: chiedi a qualsiasi avvocato e ti darà spiegazioni.

    Dal punto di vista umano: avere tutti i "pesi" in una sola delle mani è sbagliato, poiché influenza involontariamente anche le scelte più semplici.


    Nessuno dovrebbe mai mettere tutta la sua vita o tutti i suoi averi in mano a un'altra persona, nemmeno se è il marito o la moglie.


    Questo è un concetto base assolutamente universalmente condiviso per ovvie ragioni di evidenza naturale.

    Poi ognuno è libero di sbagliare come crede.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Non credo sia un insulto tra le righe dire 'dal basso dei tuoi dogmi', è esattamente cio che penso delle idee che riporti ossessivamente sui rapporti di coppia e sul matrimonio, anche quando nessuno lo sta richiedendo. Sono idee tue che sei libero di pensare ma non hanno nulla di universale, e semmai trovo io fuori luogo dire a una persona che ha fatto le sue scelte in 20 anni di vita e ne è pienamente realizzato che sta 'sbagliando'. Ma da quale pulpito? ^^ Sta sbagliando perché lo dici tu? O le statistiche? Noi siamo una coppia molto equilibrata e non abbiamo mai avuto problemi nè uno di noi prevarica l'altro, semplicemente lui dà a me un peso maggiore in casa ed è felice così, per quanto scellerato possa apparire a te che chiaramente non sei portato per un 'matri-monio', in cui già dal termine si capisce che è la donna al centro.

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