È sempre giusto perdonare i genitori?

  • Forse a tua madre "brucia" la tua indipendenza perché toglie importanza personale a lei. Non le dai soddisfazione. Tu puoi vivere anche senza di lei, perché ne sei in grado. Per tua sorella invece lei è fondamentale, visto che tua sorella non è indipendente, e questo probabilmente la fa sentire importante. Ovvero preferisce un soggetto debole a uno forte perché così lei diventa essenziale. Purtroppo essere "perfetti" e dunque forti e indipendenti non "tira" se la controparte vuole un rapporto di dipendenza per questioni di importanza personale nei ruoli.

    No quello che dici ha un perchè, sicuramente lei è una persona che ama "dominare" e conosce solo questa forma di rapporto.

    Tuttavia non è corretto dire questo:

    Probabilmente manifesterebbe affetto se tu ti mostrassi insicura e orientata a rivolgerti a lei come guida o se la lodassi nelle sue opinioni

    Io ho delle fragilità profondissime con cui convivo e che a volte mi è capitato di tirare fuori, ma queste fragilità mia madre le ha usate per ferirmi meglio, quindi non lo farò mai più. Peraltro non manifesta alcuna affettività verso mia sorella, la tratta anzi malissimo a mio parere, e caro costa a mia sorella vivere sotto la sua egida.

    Per questo sono assolutamente convinta che mia madre si comporti così per una propria soddisfazione personale, per sentirsi superiore come hai detto tu, come quando da ragazze non voleva guidassimo, doveva essere lei l'unica in casa a guidare l'auto.

    Tuttavia nonostante io sia consapevole di tutto questo, il dolore che provo quando a me viene centellinato il regalo è un dolore profondo e la sensazione è di umiliazione.

  • Io ho delle fragilità profondissime con cui convivo e che a volte mi è capitato di tirare fuori, ma queste fragilità mia madre le ha usate per ferirmi meglio, quindi non lo farò mai più. Peraltro non manifesta alcuna affettività verso mia sorella, la tratta anzi malissimo a mio parere, e caro costa a mia sorella vivere sotto la sua egida.

    Per questo sono assolutamente convinta che mia madre si comporti così per una propria soddisfazione personale, per sentirsi superiore come hai detto tu, come quando da ragazze non voleva guidassimo, doveva essere lei l'unica in casa a guidare l'auto.

    Tuttavia nonostante io sia consapevole di tutto questo, il dolore che provo quando a me viene centellinato il regalo è un dolore profondo e la sensazione è di umiliazione.

    Capisco, quindi non si trasforma in un genitore affettuoso nemmeno se la assecondi; al massimo ha alcune attenzioni materiali in più, come la crema solare o altro, in cambio di un prezzo esagerato sul lato umano. Cosa vuoi, Ipposam, i genitori non si scelgono. A livello di personalità circola di tutto, e ognuno poi si ritrova le sue gatte da pelare, chi più chi meno. Forza e coraggio, almeno ti sei creata una tua bella famiglia. Goditi quella, volgi lo sguardo verso dove c'è più luce.

  • Capisco, quindi non si trasforma in un genitore affettuoso nemmeno se la assecondi; al massimo ha alcune attenzioni materiali in più, come la crema solare o altro, in cambio di un prezzo esagerato sul lato umano. Cosa vuoi, Ipposam, i genitori non si scelgono. A livello di personalità circola di tutto, e ognuno poi si ritrova le sue gatte da pelare, chi più chi meno. Forza e coraggio, almeno ti sei creata una tua bella famiglia. Goditi quella, volgi lo sguardo verso dove c'è più luce.

    Infatti io faccio esattamente così, cerco sempre di concentrarmi dove trovo ciò che mi fa stare bene. Non passo la vita a pensare alle mancanze di mia madre; col dolore però ci convivo, è lì, posso ignorarlo, oscurarlo, tenerlo fuori dal cono d'attenzione. Ma quello sta lì è un nervo scoperto e ogni tanto balza fuori, come col solare.

    Mi sento anche abbastanza ridicola a oltre 40 anni, con madre a metà strada verso i 90, a mettermi a offendermi per il solare comprato per mia sorella (mia coetanea) e per me no. Ridicola, me lo dico da sola. La prossima volta anzi lo compro io il solare a mia sorella.

  • I miei sono abbastanza ambivalenti penso a livello di comportamento.

    Infatti io faccio esattamente così, cerco sempre di concentrarmi dove trovo ciò che mi fa stare bene. Non passo la vita a pensare alle mancanze di mia madre; col dolore però ci convivo, è lì, posso ignorarlo, oscurarlo, tenerlo fuori dal cono d'attenzione. Ma quello sta lì è un nervo scoperto e ogni tanto balza fuori, come col solare.

    Mi sento anche abbastanza ridicola a oltre 40 anni, con madre a metà strada verso i 90, a mettermi a offendermi per il solare comprato per mia sorella (mia coetanea) e per me no. Ridicola, me lo dico da sola. La prossima volta anzi lo compro io il solare a mia sorella.

    Non sei ridicola Ipposam, verso i genitori c'è una forma di imprinting, se "tirano la cinghia" magari si allenta in proporzione, ma tutto lì, per arrivare all'indifferenza totale probabilmente il bambino interiore dovrebbe essere morto del tutto.

  • Infatti io faccio esattamente così, cerco sempre di concentrarmi dove trovo ciò che mi fa stare bene. Non passo la vita a pensare alle mancanze di mia madre; col dolore però ci convivo, è lì, posso ignorarlo, oscurarlo, tenerlo fuori dal cono d'attenzione. Ma quello sta lì è un nervo scoperto e ogni tanto balza fuori, come col solare.

    Questo purtroppo fomenta il male.


    Seppur l'oblio ha una sua funzione ben definita e affermata: quello che descrivi non è oblio. Hai coscienza, ma ti sforzi di ignorare. Questo porta a una sostanziale mancata elaborazione che amplifica il disagio e può avere quell'effetto saltuariamente di sfogo e/o esplosivo che s'intuisce dal tuo scritto.



    A prescindere dal perdonare o meno i genitori: è necessario non mettere la testa sotto la sabbia e guardare in faccia alla realtà. Un genitore può essere frequentato e "gestito" anche se sappiamo che ci ha fatto del male e non lo abbiamo perdonato (perché non vogliamo, perché non possiamo o anche solo perché è troppo tardi).

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Infatti io faccio esattamente così, cerco sempre di concentrarmi dove trovo ciò che mi fa stare bene. Non passo la vita a pensare alle mancanze di mia madre; col dolore però ci convivo, è lì, posso ignorarlo, oscurarlo, tenerlo fuori dal cono d'attenzione. Ma quello sta lì è un nervo scoperto e ogni tanto balza fuori, come col solare.

    Mi sento anche abbastanza ridicola a oltre 40 anni, con madre a metà strada verso i 90, a mettermi a offendermi per il solare comprato per mia sorella (mia coetanea) e per me no. Ridicola, me lo dico da sola. La prossima volta anzi lo compro io il solare a mia sorella.

    Ipposam scusa se mi permetto ma mi chiedevo... La tua mamma è sempre stata così? Oppure è cambiata o peggiorata dopo la scomparsa del tuo papà? So da altri tuoi interventi che eri molto legata a lui <3 A volte la perdita del coniuge, sempre molto traumatica, può far emergere criticità caratteriali che prima erano, per così dire, più sottese.

  • Ipposam scusa se mi permetto ma mi chiedevo... La tua mamma è sempre stata così? Oppure è cambiata o peggiorata dopo la scomparsa del tuo papà? So da altri tuoi interventi che eri molto legata a lui <3 A volte la perdita del coniuge, sempre molto traumatica, può far emergere criticità caratteriali che prima erano, per così dire, più sottese.

    Inoltre vorrei portare questa considerazione, spesso la madre tende a proteggere il virgulto che, a torto o ragione, ritiene più debole, anche se il rapporto è comunque turbolento e disfunzionale, e il figlio "debole" ci si adagia cedendo nelle mani materne le briglie della propria vita. So di cosa parlo perché l'ho vissuto in prima persona, anche se, a onor del vero, mia madre non ha mai fatto differenze in termini materiali tra me e mia sorella, era una donna molto generosa.

  • Inoltre vorrei portare questa considerazione, spesso la madre tende a proteggere il virgulto che, a torto o ragione, ritiene più debole, anche se il rapporto è comunque turbolento e disfunzionale, e il figlio "debole" ci si adagia cedendo nelle mani materne le briglie della propria vita. So di cosa parlo perché l'ho vissuto in prima persona, anche se, a onor del vero, mia madre non ha mai fatto differenze in termini materiali tra me e mia sorella, era una donna molto generosa.

    A volte protegge o comunque favorisce il più forte, anzi: in linea teorica questo è quello che accade più spesso.


    Il motivo è evolutivo. Se hai un figlio debole gli dedichi 1000 attenzioni, ma poi in definitiva quando si tratta di "aiuti veri", quelli che fanno la differenza: la maggior parte delle risorse vanno al "forte", ovvero quello che il genitore individua come più probabile portatore di continuo genetico.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Ipposam scusa se mi permetto ma mi chiedevo... La tua mamma è sempre stata così? Oppure è cambiata o peggiorata dopo la scomparsa del tuo papà? So da altri tuoi interventi che eri molto legata a lui <3 A volte la perdita del coniuge, sempre molto traumatica, può far emergere criticità caratteriali che prima erano, per così dire, più sottese.

    Assolutamente da sempre.

    Inoltre vorrei portare questa considerazione, spesso la madre tende a proteggere il virgulto che, a torto o ragione, ritiene più debole, anche se il rapporto è comunque turbolento e disfunzionale, e il figlio "debole" ci si adagia cedendo nelle mani materne le briglie della propria vita. So di cosa parlo perché l'ho vissuto in prima persona, anche se, a onor del vero, mia madre non ha mai fatto differenze in termini materiali tra me e mia sorella, era una donna molto generosa.

    Nel nostro caso è andata così.

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