Vivo in un costante distacco dal mondo, è normale secondo voi?

  • Comunque credo che queste sensazioni di ritorno alla realtà possano essere dettate anche dal fatto che ieri ho fatto una visita per me molto importante. Quindi, probabilmente, vedendo che nel mio occhio era tutto ok, mi sono tolta un peso che mi stavo trascinando dietro da qualche mese. Comunque, certo che la mente è proprio particolare: decide lei con quali lenti farti vedere il mondo. Qualche giorno fa volevo abbandonare tutto, la psicoterapia, la scuola. Volevo chiudermi in casa e aspettare di diventare pazza. Ora, invece, che ho passato tutta la giornata a disegnare e che poi sono uscita con il mio nipotino, sto meglio e tutto mi sembra possibile.


    Comunque, è vero, l’ansia bisogna prenderla per il collo, bisogna affrontarla. Ok, ho un attacco di panico, per stavolta non riesco a gestirlo, vado via dal ristorante, dal supermercato, dal negozio, ma non mi butto addosso sensi di colpa inutili. Ieri, invece, sono riuscita a stare nello studio medico, sono riuscita ad andare in un negozio e anche in un supermercato. Mi sono fermata a chiacchierare con una persona per strada, rendendomi conto che, nonostante l’ansia fosse presente, io sono riuscita a gestirla. Negli ultimi giorni credevo di star tornando indietro, visto che, ad esempio, ho iniziato di nuovo ad evitare determinati posti. Ma mi sono detta che, se io stessi veramente tornando indietro, probabilmente non sarei riuscita nemmeno a stare nello studio medico, nel supermercato di ieri, nel negozio e probabilmente non sarei nemmeno riuscita a fermarmi per fare due chiacchiere con quella persona.


    Credo quindi che io abbia dei posti che mi spaventano più di altri. Questo è ovvio: quando ci sono dei peggioramenti, non riesco a stare in tutti i posti. Ma se questi peggioramenti fossero veri, probabilmente non riuscirei a stare da nessuna parte. Diciamo che ci sono dei nervi scoperti che qualche volta fanno più male degli altri. Non voglio consigli per quanto riguarda questo mio ultimo discorso, forse ho solo bisogno di mettere un po’ in ordine le idee e di sapere che i miei ragionamenti sono giusti.

  • Ciao carissima, sei sulla strada giusta. Un piccolo passo ogni giorno fa la differenza. L'accettazione della situazione non fa altro che sgretolare piano piano i pensieri intrusivi che provi; è come una macchina in riserva: prima o poi si ferma. La stessa cosa funziona con l'ansia, i sintomi e le somatizzazioni. Finché si dà energia, lei corre veloce; quando entra in riserva, piano piano rallenta, finché non si ferma. L'accettazione toglie alimentazione all'ansia, quindi avanti così. Ricordati: tempo e tanta pazienza, il sole è all'orizzonte. ;)

  • Ciao carissima, sei sulla strada giusta. Un piccolo passo ogni giorno fa la differenza. L'accettazione della situazione non fa altro che sgretolare piano piano i pensieri intrusivi che provi; è come una macchina in riserva: prima o poi si ferma. La stessa cosa funziona con l'ansia, i sintomi e le somatizzazioni. Finché si dà energia, lei corre veloce; quando entra in riserva, piano piano rallenta, finché non si ferma. L'accettazione toglie alimentazione all'ansia, quindi avanti così. Ricordati: tempo e tanta pazienza, il sole è all'orizzonte. ;)

    Leggere le tue parole mi sta aiutando a rendermi conto che il mio sogno può essere veramente qualcosa di concreto, che non devo stare male in eterno, che una volta che avrò superato questa situazione probabilmente mi guarderò indietro e riderò pensando: "Dai, anche questa è andata." Mi lamento di stare male, ma forse non ricordo di essere stata ancora peggio. Ogni giorno farò un piccolo passo, piccolissimo, ma anche le corse alla fine sono composte da un passo dopo l’altro; non posso arrivare alla meta se non mi muovo. Grazie mille davvero. Cercherò di mandare alla mia ansia in riserva il più velocemente possibile. Non mi dispiace se la macchina si ferma, vuol dire che sono arrivata a destinazione. Grazie, grazie, grazie mille. Le tue parole mi riempiono di speranza e sappi che, quando avrò bisogno di una pacca sulla spalla, tornerò qui a leggere il tuo messaggio. Non voglio cantare vittoria, parlo piano così la mia ansia non mi sente, ma ho veramente bisogno di stare bene. Ho bisogno di riprendermi questi due anni spariti nel nulla. Grazie mille davvero.

  • Leggere le tue parole mi sta aiutando a rendermi conto che il mio sogno può essere veramente qualcosa di concreto, che non devo stare male in eterno, che una volta che avrò superato questa situazione probabilmente mi guarderò indietro e riderò pensando: "Dai, anche questa è andata." Mi lamento di stare male, ma forse non ricordo di essere stata ancora peggio. Ogni giorno farò un piccolo passo, piccolissimo, ma anche le corse alla fine sono composte da un passo dopo l’altro; non posso arrivare alla meta se non mi muovo. Grazie mille davvero. Cercherò di mandare alla mia ansia in riserva il più velocemente possibile. Non mi dispiace se la macchina si ferma, vuol dire che sono arrivata a destinazione. Grazie, grazie, grazie mille. Le tue parole mi riempiono di speranza e sappi che, quando avrò bisogno di una pacca sulla spalla, tornerò qui a leggere il tuo messaggio. Non voglio cantare vittoria, parlo piano così la mia ansia non mi sente, ma ho veramente bisogno di stare bene. Ho bisogno di riprendermi questi due anni spariti nel nulla. Grazie mille davvero.

    Chi non ci è passato non potrà mai capire quello che si prova. Sai quante volte mi sono sentito dire: "Ancora con 'sta ansia... non ci pensare, pensa ad altro." In questi casi, senza cattiveria, vorrei che provassero solo un paio d'ore come ci si sente, poi ne riparliamo. Comunque, per qualsiasi dubbio o rassicurazione siamo sempre qui. Un grandissimo abbraccio. :thumbup:

  • Dalla seduta con il sole, speriamo che sia così per sempre. Grazie mille ragazzi, mi avete aiutata veramente tanto, vi voglio bene, ora cerco di staccare un po’ dal forum, o meglio, cerco di staccare da tutte le discussioni che trattano l’argomento della depersonalizzazione, della de realizzazione, dell’ansia e degli attacchi di panico, anche questo non mi aiuta a distrarre il pensiero, tranquilli, tanto le mie paranoie torneranno, grazie mille a tutti. Chi non ci è passato non potrà mai capire quello che si prova. Sai quante volte mi sono sentito dire: "Ancora con 'sta ansia... non ci pensare, pensa ad altro." In questi casi, senza cattiveria, vorrei che provassero solo un paio d'ore come ci si sente, poi ne riparliamo. Comunque, per qualsiasi dubbio o rassicurazione siamo sempre qui. Un grandissimo abbraccio. :thumbup:

    Anche io qualche volta vorrei che gli altri si sentissero come mi sento io, però purtroppo non è possibile. Stamattina ero in paranoia totale, sono andata dalla psicologa e ho portato con me anche mia madre. Volevo parlare di una cosa molto importante e quindi mi faceva piacere l'idea che ci potesse essere anche lei durante la seduta. Abbiamo riso e scherzato. Sono entrata nello studio con la nebbia e sono uscita dalla seduta con il sole. Speriamo che sia così per sempre. Grazie mille ragazzi, mi avete aiutata veramente tanto, vi voglio bene. Ora cerco di staccare un po’ dal forum, o meglio, cerco di staccare da tutte le discussioni che trattano l'argomento della depersonalizzazione, della derealizzazione, dell'ansia e degli attacchi di panico. Anche questo non mi aiuta a distrarre il pensiero. Tranquilli, tanto le mie paranoie torneranno. Grazie mille a tutti.

  • Buongiorno a tutti, speravo di non dover tornare mai più in questa discussione, ma evidentemente non è così. Ho cercato di tenermi il più lontano possibile dai miei pensieri ossessivi sulla derealizzazione e sulla depersonalizzazione, e con l’inizio della scuola ci ero anche riuscita. È da qualche giorno, però, circa una settimana, che mi sembra di nuovo di decadere sul fondo. Un lato positivo? Prima che iniziasse la scuola ero convinta che questa volta non sarei riuscita ad andare avanti, invece riesco a gestire l’ansia e il panico perfettamente, li accetto. Tutte le mattine, guarda caso, sto male. Ormai so che non è niente di fisico, che è solo ansia, e ci scherzo su con i miei genitori prima di uscire di casa. Raramente mi trovo costretta ad uscire dalla classe a causa di un attacco di panico; solo mercoledì mattina, alla prima ora, sono dovuta uscire chiedendo alla professoressa di andare in bagno. Non mi andava di dirle che mi sentivo fuori dal mio corpo, così sono andata in bagno, ho aperto la finestra e ho cercato di respirare un po’ d’aria fresca. I crampi allo stomaco erano forti e credo anche di aver vomitato, non ne sono sicura.


    Però, diciamo che la situazione mi sta stupendo piacevolmente: riesco a gestire molto bene la mia ansia, la mia paura. So che ormai non mi sentirò male, non avrò nessun calo di pressione o di zucchero, non inizierò a lanciare sedie contro i miei compagni di classe, anche se, ridendo e scherzando, mi piacerebbe molto. Ma ovviamente la sensazione che persiste è sempre la derealizzazione. Nell’ultimo periodo ero riuscita a distrarmi e sento che i sintomi stanno lentamente diminuendo. Insomma, se un anno fa mi fossi sentita come mi sento oggi, probabilmente avrei fatto i salti di gioia. Oggi, invece, so di stare meglio rispetto a un anno fa, ma mi sento comunque schiacciata sul fondo. Le distorsioni temporali, spaziali e visive fortunatamente stanno diminuendo, soprattutto le prime due. Per quanto riguarda quelle temporali, mi sento totalmente uscita dal tunnel; per quelle spaziali, invece, sento l’ambiente attorno a me distorto solo durante un attacco di panico, e questo non mi preoccupa più di tanto. Mi preoccupava quando queste sensazioni si presentavano al di fuori di una crisi ansiosa. Per quanto riguarda le distorsioni visive, è più o meno lo stesso discorso.


    Il problema? Sempre lo stesso: la durata di questi sintomi. So che con l’aumentare dell’ansia e degli attacchi di panico queste sensazioni possono farsi più intense. Infatti, dopo una giornata intera passata con un attacco di panico all’ora, cerco di non fare troppo caso a tutte queste orrende sensazioni, solo che, ogni tanto, sbucano nel mio cervello i soliti pensieri intrusivi del tipo: "Sai che queste sensazioni, quando sono correlate all’ansia e agli attacchi di panico, durano solo il tempo della crisi ansiosa, poi svaniscono. La tua situazione, invece, non è questa, quindi avrai certamente un tumore cerebrale, starai impazzendo, eccetera eccetera". Cerco qualche consiglio, qualche esperienza simile alla mia, conforto oppure semplicemente qualche chiacchiera.


    Per quanto riguarda la psicoterapia, sto facendo passi da gigante. Scavare dentro se stessi è molto doloroso, ma necessario per stare meglio.

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