Assuefatti dell'assurdo

  • E' comunque vero che ad esempio l'università è a pagamento e non è economica. E per avere visite nel pubblico spesso bisogna aspettare tempi lunghi, per cui tocca ricorrere al privato e pagare non pochi soldi.

    Mah, in sistemi come quello americano la gente si indebita per andare all'università e ripaga il debito dopo anni di lavoro.

    In altri paesi tipo UK già alle superiori c'è una distinzione tra scuole "buone" private e costose, che servono ad andare all'università dopo.

    In Italia puoi fare delle ottime scuole superiori gratis. Per quanto riguarda l'università il vero costo è studiare fuori sede, se necessario, non la retta in sé. Almeno ai miei tempi era sui 1000 euro l'anno per facoltà non scientifiche, con possibilità di esenzioni per ISEE bassi ecc., non sono i 10-20-30.000 delle università private.

    Insomma, nonostante i molti difetti (dovuti a carenze di finanziamento, soprattutto nella sanità), istruzione e sanità in Italia sono molto meno classiste che in altri paesi occidentali.

    Che l'Italia offra un servizio sanitario da terzo mondo non è vero, secondo me. E lo dico perché purtroppo sia mia mamma che i miei suoceri hanno avuto problemi gravi (tumore, malattie degenerative gravi) e si sono curati praticamente gratis (dopo una vita a pagare le tasse, ovviamente).

    Il problema vero è la spinta alla privatizzazione più accentuata in certe regioni che in altre.

  • Insomma, nonostante i molti difetti (dovuti a carenze di finanziamento, soprattutto nella sanità), istruzione e sanità in Italia sono molto meno classiste che in altri paesi occidentali

    Sì, certo. Ma il confronto lo faccio con lo Stato ideale, non con gli altri paesi.

    Almeno ai miei tempi era sui 1000 euro l'anno per facoltà non scientifiche

    Per facoltà umanistiche (quelle di cui ho conoscenza) siamo sui 2200 circa all'anno. Che poi ovviamente si possono abbassare con le riduzioni ottenute tramite l'ISEE

    Nasci, studi, e vai a lavorare, per comprare quello che non hai, e così ti scordi che sei vivo.

  • Sì, costa 1000/2000 euro di retta annuale che per 5/6 anni non sono pochi. Poi ci metti il fuori sede, affitti, libri, cibo ecc... morale per mantenere un figlio a studiare a Bologna o Milano o Roma dal sud, una famiglia arriva a spendere cifre non lontane dalle università americane!!

    La differenza sta che in USA poi se studi lavori, qua no perché non impari nulla di concreto e non ti apri la mente.

    Saluti.

  • Volendo realmente parlare dell'assurdo della società moderna, è vero che in America paghi tutto privatamente ma non ti "masticano" di tasse, dunque i soldi puoi metterli via, e chi è capace o si impegna a diventarlo, può anche moltiplicarli tramite investimenti, leve finanziarie, ecc. Invece, i soldi prelevati in tasse, di contro, sono bloccati da investimento privato, e a favore, sono però anche al sicuro dalle possibili perdite legate allo stesso.


    Però se sei davvero povero, comunque non puoi pagare il ticket delle visite o i trasporti se sei inabile a muoverti. Certo, e qui spezzo una lancia a favore del sistema italiano, un sistema di tassazione di prelievo e redistribuzione parifica le opportunità di tutti, anche perché in America se non hai genitori premurosi, non ti mettono via nulla per gli studi, invece qui la "dote" la mette lo stato.


    Però, a mio avviso, l'assurdità non sta qui, ma più a fondo; nel costo ipotizzo assurdo di certe cose, ad esempio il costo di letteralmente tutto ciò che riguarda l'ambito medico, strumenti, oggetti: possibile che una corona dentale in ceramica come la tazza del caffelatte costi come quando i denti erano fatti d'oro? O una scatola di pastiglie di ferro costi equivalentemente più di un oggetto in lega di ferro fuso che contiene l'equivalente in ferro di X.000 scatole?


    Se la sanità è privata, almeno c'è più competizione sui prezzi, perché un privato tenderà a rivolgersi a chi offre costi minori, questo di solito spinge a un abbassamento competitivo, teoria che però crolla se poi la categoria si accorda su medie di prezzo. Però, se è pubblica, c'è un'accettazione passiva dei costi, e la categoria che produce in certi settori penso ne guadagni.


    Ma non è solo questo, in generale come vengono spesi i soldi della tassazione, ad esempio, oggi si discute sui soldi per l'invio di armi all'estero, quanti cittadini, se si facesse un sondaggio, sarebbero d'accordo con certe voci di spesa?


    Ma il cittadino partecipa poco attraverso strumenti, alle decisioni dello stato, perché delega con il voto altri alla gestione, e ciò anche perché, come già prima dicevo, il lavoro mediamente drena di tempo ed energie per dedicarsi ad altro.


    Dunque se alle persone rimane una frazione di tempo libero, la utilizzeranno in modo disimpegnato per trarre una boccata di respiro alla loro esistenza altrimenti "sempre sotto". Ma delegare potere su di sé comporta rischi, mi sembra evidente senza necessità di spiegarne il perché.


    Per quello insisto che uno dei problemi fondamentali sta proprio nel lavoro, se ti dedichi otto ore ad "avvitare bulloni" non ti dedichi alla polis.


    Ma non solo nell'aspetto gestionale, anche nell'aspetto estetico. Per dio, avremmo gli strumenti per fare mille volte più rapidamente e con minor fatica quello che facevano nell'antico, e gli edifici più belli restano ancora quelli antichi, e questo a mio avviso è il vero banco di prova di come la società odierna sia abbruttente e i Greci avessero ragione.

  • Se la sanità è privata, almeno c'è più competizione sui prezzi, perché un privato tenderà a rivolgersi a chi offre costi minori, questo di solito spinge a un abbassamento competitivo, teoria che però crolla se poi la categoria si accorda su medie di prezzo. Però, se è pubblica, c'è un'accettazione passiva dei costi, e la categoria che produce in certi settori penso ne guadagni.

    La competizione sui prezzi mica si traduce in un costo minore per il paziente, al massimo fa più profitto l'azienda privata.

    Il punto è che una questione come quella della sanità dovrebbe essere sì soggetta a logiche di gestione efficiente delle risorse (per evitare sprechi) ma NON di profitto del privato. Altrimenti si vengono a dare incentivi un po' perversi, come quelle cliniche private che in Lombardia facevano interventi solo per farsi dare il rimborso dallo Stato.

  • la sanità è privata, almeno c'è più competizione sui prezzi, perché un privato tenderà a rivolgersi a chi offre costi minori, questo di solito spinge a un abbassamento competitivo, teoria che però crolla se poi la categoria si accorda su medie di prezzo. Però, se è pubblica, c'è un'accettazione passiva dei costi, e la categoria che produce in certi settori penso ne guadagni.

    No, non esistono le regole di concorrenza per il "bene" sanità. La spiegazione di questo è molto lunga, ma ben sviluppata nella letteratura economica. Nei sistemi privati, come ad esempio negli Usa, il prezzo delle cure sanitarie è più alto rispetto ai sistemi dove c'è un'ampia copertura pubblica.

    I ricordi sono sempre bagnati di lacrime

  • No, non esistono le regole di concorrenza per il "bene" sanità. La spiegazione di questo è molto lunga, ma ben sviluppata nella letteratura economica.

    Ok, io sono ignorante a riguardo, però davvero i costi di certe cose sono esagerati, cioè ho capito "competenze specifiche" ma ormai tocca studiare per tutto, non solo in medicina. Non siamo più ai tempi in cui c'era il dottore, il ragioniere, il prete, e tutti gli altri firmano con la x. Anche la ceramica di una tazza da colazione è "speciale", fatta con materiali che resistono allo shock termico e via discorrendo. Dietro a tutto c'è uno studio ormai, ma un dentino di ceramica di mezzo centimetro costa 700 euro e una tazza ne costa 2... Anche qui è solo mia ignoranza o c'è anche qualcosa che non quadra?

  • Ok, io sono ignorante a riguardo, però davvero i costi di certe cose sono esagerati, cioè ho capito "competenze specifiche" ma ormai tocca studiare per tutto non solo in medicina, non siamo più ai tempi in cui c'era il dottore , il ragioniere, il prete, e tutti gli altri firmano con la x, anche la ceramica di una tazza da colazione è "speciale" fatta con materiali che resitono allo shock termico e via discorrendo, dietro a tutto c'è uno studio ormai, ma un dentino di ceramica di mezzo centimetro costa 700 euro e una tazza ne costa 2 ... anche quì solo mia ingnoranza o c'e anche qualcosa che non quadra?.

    Cerco di sintetizzare...il concetto ha a che fare con quella di elasticità della domanda di un bene. Quando la domanda di un bene è elastica reagisce molto alle variazioni di prezzo . Esempio una bevanda dolce tipo coca-cola. Se il prezzo aumenta troppo la gente non la compra più perché ha a disposizione molti beni con cui sostituire la bevanda stessa. Qui la concorrenza fa quello che dici tu. Perché lo stesso non avviene nello stesso modo per le cure mediche? Perché quando stai male sei spinto a cercare di comprare ad ogni costo un bene cura specifico per il tuo male che non ha molti sostituti (una cura canalare è una cura canalare). Nei sistemi dove è presente il pubblico questo funge da calmiere anche per l'offerta di servizi privati tant'è che negli Stati Uniti il costo dei servizi sanitari è più alto che in Italia o in Svezia. Per intenderci mediamente un medico negli Usa guadagna nettamente più che in Europa.

    I ricordi sono sempre bagnati di lacrime

  • ma un dentino di ceramica di mezzo centimetro costa 700 euro e una tazza ne costa 2

    Ma guarda che non è la stessa cosa, assolutamente! A livello di materiali esistono ampissime differenze in termini di durata, resistenza, impermeabilità, non sono tutte uguali le ceramiche!

    E tu nei 700 euro pagherai anche l'operato del dentista che fa un mestiere delicato, un suo errore può danneggiarti in modo permanente. Io non andrei al ribasso.

    Considera che io ho un'assicurazione sanitaria, ho fatto un piccolissimo intervento che teoricamente era coperto dall'assicurazione per intero; quando mi sono trovata lì, con questo dentista che conosco da una vita, lui mi ha detto: guarda, noi due ci conosciamo da una vita, e so che tu ci tieni, con quello che mi dà l'assicurazione devo usare questo materiale, ma se vuoi un consiglio, spendi x euro in più e userò quest'altro che è su altro livello.

    Ovvio che potendo ho scelto di spendere quegli x euro, ma quello che voglio dirti è che la differenza tra i materiali può essere moltissima.

    Mi viene anche l'esempio dei costumi, io ne faccio un uso spropositato tra piscine e mare, e ne compro sempre molti e a svariati prezzi.

    Sono tutti più o meno in lycra, il materiale apparentemente è lo stesso, ma vedi che differenza tra quello da 15 euro e quello da 80!

    I materiali non sono uguali.

    E ancora, quante volte gira la storia che i prodotti della GDO son prodotti tutti dalla stessa Company...a volte è vero, è vero che una stessa company produce linee di prodotto simili anche per sottomarche.

    Ma credi davvero che il prodotto finale sia uguale? Ti rispondo io, assolutamente no. Il prodotto più costoso, ad esempio, è sottoposto a un numero di controlli di qualità enormemente superiori e sarà qualitativamente superiore, con buona pace di chi è convinto di comprare la stessa cosa e che sia solo un discorso di marketing (il marketing c'entra, ma non risolve per intero la questione).

    Insomma per riassumere, è pura illusione che materiali prodotti prestazioni siano tutti uguali, spesso ciò che si paga è la qualità che non è sempre uguale.

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