Il male di vivere

  • Passo le giornate in un loop infinito di niente, sento un vuoto incolmabile ed inspiegabile, nulla mi sembra avere senso, la mia vita mi sembra indegna, inutile, imbarazzante, non trovo stimoli nell'interagire con le persone, ed allo stesso tempo la solitudine mi devasta, non c'è nulla che mi interessa più, ogni giorno mi sento più apatica e fantastico su un annunciato e lieto suicidio. Un saluto senza drammi con tanto di discorso: "Hey ragazzi grazie a tutti per la presenza, a chi ho amato, a chi mi ha amata, ma io sono stanca, la festa non mi diverte, quindi non prendetela sul personale ma io vado. E no, voi che dite di amarmi, non cercate di convincermi che la festa e bella, i miei occhi non sono i vostri e io vedo tutt'altro, quindi senza farmi sentire in colpa anche per questo lasciatemi andare e voi continuate tranquilli. Un bacione ragà, statemi bene, io vado...". Fantastico la pace.

  • Ailene

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  • Passo le giornate in un loop infinito di niente, sento un vuoto incolmabile ed inspiegabile, nulla mi sembra avere senso, la mia vita mi sembra indegna, inutile, imbarazzante, non trovo stimoli nell'interagire con le persone, ed allo stesso tempo la solitudine mi devasta, non c'è nulla che mi interessa più, ogni giorno mi sento più apatica e fantastico su un annunciato e lieto suicidio. Un saluto senza drammi con tanto di discorso: "Hey ragazzi grazie a tutti per la presenza, a chi ho amato, a chi mi ha amata, ma io sono stanca, la festa non mi diverte, quindi non prendetela sul personale ma io vado. E no, voi che dite di amarmi, non cercate di convincermi che la festa e bella, i miei occhi non sono i vostri e io vedo tutt'altro, quindi senza farmi sentire in colpa anche per questo lasciatemi andare e voi continuate tranquilli. Un bacione ragà, statemi bene, io vado...". Fantastico la pace.

    Però Luna, se ne hai discusso qui con noi significa che in fondo le cose non ti vanno bene come sono ora; cerchi una soluzione che ti permetta di risolvere il problema continuando a vivere, allora cerchiamola insieme se ti va.


    Io comincerei con il chiederti, profondamente, cosa senti che ti manca?

  • Se non hai più speranza nella possibilità di miglioramento della tua vita diventa molto ma molto dura.

    Però non vuoi nemmeno continuare così come stai andando avanti adesso, giusto?

    C'è qualcosa, una piccola cosa anche banale, che ti dà un po' di soddisfazione/contentezza/sollievo?

  • Vorrei tanto trovare una soluzione, ma quello che mi manca forse è proprio la speranza di trovarla.

    Pazienza, lascia stare la speranza: è una cattiva consigliera. Prova a elaborare la situazione e vediamo se salta fuori dove sarebbe necessario intervenire per cambiare qualcosa.


    Cosa senti che ti manca? Come vanno la vita sociale, le relazioni sentimentali e le eventuali attività? Se non vanno, qual è il punto nodale che ne impedisce il successo?

  • Effettivamente la vita che faccio non mi appartiene, ho 34 anni, faccio un lavoro che non mi piace lontano da casa da anni, da sola, che mi permette giusto di sopravvivere. Relazioni sentimentali nessuna, dopo aver fatto la crocerossina per anni insieme ad un manipolatore ne sono uscita distrutta, dopo un annetto ho iniziato a frequentare un altro ragazzo, ho iniziato a fidarmi per poi dopo pochi mesi vedere gli stessi meccanismi della relazione precedente. Ora solo l'idea di un'altra relazione mi spaventa a morte. Crocerossina anche in famiglia: i miei non si sono mai accorti che io fossi una bambina, un'adolescente, una ragazza ecc. Lavoro da che ero una ragazzina. A dicembre ho perso mio padre, che ha provocato problemi finanziari a cui a volte ho sopperito io, sia quando era in vita sia ora. Con lui è sempre stato un rapporto di amore/odio, soprattutto dopo che crescendo ho iniziato a vederlo per quello che era. Qui dove sono non ho nessun rapporto sociale, evito anche i colleghi perché non riesco a condividere nulla, sono troppo triste per godermi il futile, questo da parecchio tempo. La speranza non c'è perché sento sempre il peso della famiglia (mia madre e mio fratello) che non riescono a provvedere a loro stessi, non credo di poter condividere con nessuno i miei drammi, perché nessuno ha voglia di ascoltare, ed ho delle priorità e dei valori che non sembrano coincidere con nessuno presente nella bolla in cui sono costretta a vivere.


    Al momento la mia vita consiste nell'andare a lavorare, mangiare e dormire. E aspetto poi di tornare a vivere a casa dei miei perché non voglio più stare in un una città ed un posto che non sento miei e per necessità perché pur volendo non riesco a sostenere (sotto ogni significato) me e loro da qui. Mi sento intrappolata in una vita che non mi dà possibilità di riscatto.

  • Tornare dai tuoi, anche se fisicamente è un ritorno, è il primo passo per ricominciare. Devi prima ritrovare te stessa, in un posto che senti tuo. Anche se il lavoro non ti piace, è un modo per poter avere un minimo di autonomia. Credo che tu debba fare dei passi piccoli senza avere fretta che reputo sempre una cattiva consigliera. Ti mando un abbraccio forte forte.

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