Vita sociale inesistente, come posso uscire da questo loop?

  • Salve a tutti, non so se sia la sezione giusta. Non è la prima volta che scrivo in un forum, ma è la prima volta che scrivo qui. Non ho la pretesa di essere letta e che qualcuno risponda, ma... Non si sa mai, anche solo scrivere mi distrae un poco. Soffro di depressione, da un paio d'anni è cambiata, come sono cambiata io, diciamo che è cambiata la motivazione. Non ho una vita sociale. Spiegare la mia intera esistenza sarebbe lungo, diciamo che non ho problemi a socializzare, ho sempre avuto amici e veramente un vasto numero di conoscenti, un po' per i miei hobbies, un po' per i vari lavori (sempre al pubblico, nel turistico) poi sono passata da un trasloco all'altro e bam, finita la relazione che avevo sono dovuta tornare a casa dei miei, a 37 anni non è il massimo. Ho passato il primo anno a cercare di ricostruirmi perché ero veramente a pezzi, nel frattempo le poche amicizie che avevo nei dintorni di casa si sono volatilizzate. Non uscivo davvero più nemmeno dalla mia stanza ed è stato difficile, per me, riniziare a fare attività semplicissime, già quando riuscivo ad allontanarmi di 100 metri da casa mi sembrava una conquista.

    Adesso prendo ed esco da sola nel limite del possibile: sono andata a diversi concerti, ho fatto gite da sola, nelle serata di calma vado qualche volta al pub di fiducia per fare due chiacchiere, ascoltare il gruppetto che suona e ciao, giusto per togliermi la muffa di dosso.

    Ma mi sento sola molto, e lo sono. No, non sono una dipendente affettiva, apprezzo la solitudine e non ho bisogno del cavaliere che mi dica cosa fare. Ma ritrovarsi h24, 7 giorni su 7 a parlare solo con la madre ultra 70enne con cui non ho davvero niente in comune è... come parlare col muro. La solitudine è bella ma quando è duratura è costrittiva.

    Io ho cercato di ricostruirmi una rete sociale, ma come è arrivata a concludere più volte anche la mia psicoterapeuta: è l'ambiente. Vivo in un posto di 4 case (come nel ragazzo di campagna) e anche spostandosi di qualche km la mentalità -estremamente chiusa- e le alternative (inesistenti) non aiutano. Non sono mai andata d'accordo con la gente del posto, tranne poche eccezioni, non vedo come dovrebbe migliorare adesso, anzi, a 20 anni avrei sorvolato su molte cose, adesso no.

    C'è chi mi dice "accontentati", ma non trovo senso nell'uscire e stare in compagnia di persone con cui non condivido niente, se non... deprimermi ancora di più e passare una pessima serata: sì, ci ho provato. Ho provato a rientrare nell'associazione di volontariato (ce ne sono due e sono sempre le stesse persone a girare), ho provato ad iscrivermi ad un corso di ballo (no, il latino americano non lo reggo, ho provato il rock acrobatico. Corso interrotto a metà anno perché eravamo pochi ^^ ), niente. Finita l'estate le poche occasioni di poter fare qualcosa da sola (fiere, feste, mercatini concerti estivi - molto diversi dai concerti nei club) si riducono a zero, e ho il terrore di vivere di nuovo come lo scorso anno, perennemente chiusa in casa senza nessuno con cui parlare. Così come il resto della settimana. Non posso dire che non ho amici, il più vicino però è a 200 km, la più cara a circa 600, quindi non riusciamo a vederci granché e sì, esistono le chat, le telefonate, ma non è la stessa cosa del poter condividere una cena fuori e 4 chiacchiere di persona. Durante l'estate ho provato a spostarmi e mi sono resa conto che quello che mi diceva la mia psicoterapeuta era vero, cioè che non avevo io problemi comportamentali o altro (perché ad un certo punto due domande e un paio di paranoie te le fai), ma se vivo in un ambiente con una mentalità agli antipodi della mia, o mi snaturo per fare amicizia, che alla mia psiche, come a quella di chiunque, non farebbe bene, o cerco in tutti i modi di andarmene, di nuovo.

    E qui chi legge giustamente si chiederà: perché stai ancora lì? Facile, perché non riesco a trovare un lavoro fisso che mi dia la possibilità di andarmene. E più passa il tempo più diventa difficile, e montandomi la depressione perché non riesco a centrare un obiettivo (oggettivamente so di aver fatto grandi passi avanti, ma quello che sento dentro è di essere completamente "ferma"), più il senso di vuoto e solitudine ed è un serpente che si morde la coda.

    Ecco, non so come uscire da questo loop.

  • Qubit

    Approved the thread.
  • Provo a risponderti da persona che ha sempre vissuto egregiamente con pochissimi contatti sociali.

    Credo fermamente che la tua psicoterapeuta non abbia torto nell’affermare che un ambiente poco favorevole non aiuti affatto nella socializzazione: quando ero adolescente, ho seguito mia madre che si è dovuta trasferire in un paesino di montagna per motivi di lavoro.

    Eravamo io, lei, mio fratello, il computer per tenermi in contatto coi compagni al di fuori dell’orario scolastico e pochissimi altri coetanei che ruotavano saltuariamente e raramente attorno a casa nostra.

    Devo ammettere che la pace non mi è mai dispiaciuta ma credo sia stato in quel periodo che ho sviluppato la mia misantropia e la scarsissima attitudine a socializzare.

    L’unico consiglio che mi sento veramente in grado di darti è: prenditi del tempo per te. Sei in un contesto sfavorevole, è vero, ma almeno che tu non sia un’adolescente puoi e devi trovare il tempo di staccare, di quando in quando. Mantieni i contatti con chi è lontano e cerca il luogo più simile a una città, o comunque un centro abitato dove la gente abbia una mentalità un po’ più aperta, e vacci. Anche solo una volta a settimana.

    Nessuno è fatto per stare completamente, o quasi, da solo.

    Non aver paura della solitudine ma arginala. E soprattutto, errore in cui cade un sacco di gente, non accontentarti di conoscenze sbagliate per paura di non riuscire a trovare qualcun altro.

  • Da quel che ho letto sembra che la situazione sia irrimediabilmente irrisolvibile.

    Se non puoi fuggire dall'ambiente che stai vivendo ora è chiaro che diventa tutto estremamente complicato.


    Non mi addentrerò nella questione depressione: la stai già affrontando.


    Mi concentrerò sull'ultimo aspetto pratico che hai citato:

    perché stai ancora lì? Facile, perché non riesco a trovare un lavoro fisso che mi dia la possibilità di andarmene

    quella dell'impossibilità di trovare il lavoro fisso è purtroppo una condizione generalizzata, soprattutto in certi settori. Un lavoro temporaneo non consente di certo di sostenere un mutuo, ma un affitto sì.

    Ora, se, come ho capito, hai esperienza nel settore turistico(-ricettivo) potresti trovare facilmente un lavoro in un luogo a te più congeniale, probabilmente precario, ma comunque in grado di coprire le spese di sussistenza quotidiana, l'affitto e qualche uscita coi nuovi amici, visto che hai la fortuna di avere una personalità più che adatta alla socializzazione.


    Mi rendo conto che ciò che ho appena scritto può sembrare una banalizzazione della tua situazione attuale, dettata dalla logica e dalla razionalità di qualcuno che non la vive in prima persona.

    Vorrei tuttavia farti riflettere anche sulla tua straordinaria logica che emerge dal tuo post: hai analizzato ed esposto la tua situazione prevedendo anche ciò che avrebbe potuto essere la risposta di un qualsiasi utente.

    Mi sono ritrovata in questa dinamica che - semplicisticamente e per sintesi - definisco di autosabotaggio: individuare un problema, pensare a delle soluzioni e valutarle tutte come inattuabili.

    Indubbiamente il lavoro è un aspetto fondamentale delle nostre vite. E partire all'avventura senza avere un minimo di certezze sarebbe abbastanza incosciente.

    Ma se impedisce l'autorealizzazione, il riconoscimento sociale, le necessità vanno rimesse in prospettiva, soprattutto in presenza di una condizione conclamata di depressione.

    "Jesus died for somebody's sins but not mine"

  • Intanto grazie a chi ha dedicato il suo tempo nel leggermi e rispondermi. Cerco di rispondere senza fare confusione con i quote :-)

    L’unico consiglio che mi sento veramente in grado di darti è: prenditi del tempo per te. Sei in un contesto sfavorevole, è vero, ma almeno che tu non sia un’adolescente puoi e devi trovare il tempo di staccare, di quando in quando. Mantieni i contatti con chi è lontano e cerca il luogo più simile a una città, o comunque un centro abitato dove la gente abbia una mentalità un po’ più aperta, e vacci. Anche solo una volta a settimana.

    Nessuno è fatto per stare completamente, o quasi, da solo.

    Non aver paura della solitudine ma arginala. E soprattutto, errore in cui cade un sacco di gente, non accontentarti di conoscenze sbagliate per paura di non riuscire a trovare qualcun altro.

    Non sono un'adolescente, vero, ma un'adolescente ha molte più possibilità di socializzare di una persona adulta.

    Capisco il tuo consiglio, ma andare in una città a farsi un giro, equivale a fare la turista, e non è proprio di aiuto per socializzare o farsi amicizie. Non per niente vado quando c'è qualcosa (un concerto, una mostra), non a caso. E non spesso perché spostarsi di un centinaio di km costa, non poco attualmente.

    Non ho paura della solitudine, come ho scritto, ma devo prendere atto del fatto che sono un essere umano ed essere tagliata fuori dal mondo, fa male. Sull'ultimo punto sono perfettamente d'accordo con te: sono più gli altri ad insistere perché faccia amicizia con tizio e caio; non c'è cosa peggiore di frequentare persone a caso per solitudine. Facciamo male a noi stessi e ci snaturiamo.


    Mi concentrerò sull'ultimo aspetto pratico che hai citato:

    quella dell'impossibilità di trovare il lavoro fisso è purtroppo una condizione generalizzata, soprattutto in certi settori. Un lavoro temporaneo non consente di certo di sostenere un mutuo, ma un affitto sì.

    Ora, se, come ho capito, hai esperienza nel settore turistico(-ricettivo) potresti trovare facilmente un lavoro in un luogo a te più congeniale, probabilmente precario, ma comunque in grado di coprire le spese di sussistenza quotidiana, l'affitto e qualche uscita coi nuovi amici, visto che hai la fortuna di avere una personalità più che adatta alla socializzazione.

    Capisco le buone intenzioni nel rispondermi, ma c'è parecchia ingenuità in quello che scrivi; non lo dico con cattiveria e nessuna intenzione di offenderti. Ma è una cosa che mi ripetono molte persone che, non essendo nel mezzo del tritacarne attuale che è il favoloso mondo della disoccupazione over35, non possono rendersi conto di diversi meccanicismi. Il lavoro saltuario non equivale a lavoro precario, (con il quale potevo comunque avere un mutuo fino ad un anno fa, potendo garantire con la mia casa, visto che quella dei miei è, in parte, di mia proprietà). E con qualcosa che sia meno di un lavoro fisso, nessuno ti affitta niente, nemmeno una stanza.

    Spostandosi in realtà che non siano un paesino di montagna, un affitto di un monolocale deve essere garantito (=esigono busta paga, soldi per una cauzione almeno trimestrale, che non ho), mettici le spese per le bollette e quant'altro: et voilà. Se potevo andarmene in affitto altrove lo avrei fatto, mi pareva chiaro anche in quello che ho scritto. No, non trovo un lavoro facilmente nel settore turistico, non ho passato l'ultimo anno a guardare serie tv ma a fare corsi di formazione, sono iscritta ad agenzie interinali in ogni parte d'Italia, enti del turismo e quant'altro: non sono più in età di apprendistato, non mi assumono.

    Posto che non so più dove pescare per cercare un lavoro (e cerco di non buttarmi ulteriormente giù per questo), purtroppo la realtà è questa. Mi rimangono i concorsi, sono in alcune graduatorie, ne farò di nuovi ma al momento sono in stallo. Sono in una fascia di età (dai 35 ai 50) per cui non esistono agevolazioni nell'assumere. Certo, non tutti i datori di lavoro ragionano nello stesso modo, quindi insisto a mandare CV agli annunci in linea col mio profilo, ma siamo in tanti bloccati nella stessa situazione.

  • Ciao Anna_86, quali sono i tuoi hobbies?

    Banalmente scrittura, lettura, musica (ascolto, compongo per me ed altri, occasionalmente suono ancora come turnista), astronomia, biologia, antropologia, archeologia (partecipo a campagne di scavo), trekking, hiking, speleologia, equitazione (messa in disparte fino a data X perché non ho soldi, vedi sopra), fotografia, anime, fumetti, manga e boh altri, ho messo i primi che mi venivano random, pardon :)

  • Banalmente scrittura, lettura, musica (ascolto, compongo per me ed altri, occasionalmente suono ancora come turnista), astronomia, biologia, antropologia, archeologia (partecipo a campagne di scavo), trekking, hiking, speleologia, equitazione (messa in disparte fino a data X perché non ho soldi, vedi sopra), fotografia, anime, fumetti, manga e boh altri, ho messo i primi che mi venivano random, pardon :)

    Anna ma sei un uragano di vitalità! ^^

    A quanto dista la città o paese, di almeno 30/40 mila abitanti più vicini a te?

  • Ho dato per scontato che un lavoro, precario o no, l'avessi e non volessi cambiarlo quando ho letto questo.

    Spiegare la mia intera esistenza sarebbe lungo, diciamo che non ho problemi a socializzare, ho sempre avuto amici e veramente un vasto numero di conoscenti, un po' per i miei hobbies, un po' per i vari lavori (sempre al pubblico, nel turistico)

    Mi sembra allora, se non fraintendo anche in questo caso, che la tua lucidità non sia autosabotante.

    Perciò ti faccio un grandissimo in bocca al lupo per tutto.

    "Jesus died for somebody's sins but not mine"

  • Anna ma sei un uragano di vitalità! ^^

    A quanto dista la città o paese, di almeno 30/40 mila abitanti più vicini a te?

    Diciamo che la più vicina che presenti alternative è a 50 km, ma è città universitaria e per lo più si incontrano 20enni. Si, ogni tanto ci esco ma appunto al pub da sola il sabato sera è il massimo... per le molestie continue. Per fare corsi mi devo spingere ancora più in là e diventa meno un problema il costo del corso X del viaggio (purtroppo devo spostarmi necessariamente in auto).


    Ho dato per scontato che un lavoro, precario o no, l'avessi e non volessi cambiarlo quando ho letto questo.

    Mi sembra allora, se non fraintendo anche in questo caso, che la tua lucidità non sia autosabotante.

    Perciò ti faccio un grandissimo in bocca al lupo per tutto.

    Tranquilla, ho scritto male io. Ho iniziato a lavorare a 16 anni, ma adesso non ho un lavoro (ripetizioni, pulizie, altri lavori con cui raggranello oggettivamente poco). Non mi autosaboto, anzi lo facessi saprei dove correggere "Il tiro" (o insomma, mi aiuterebbe la terapeuta ecco). W il lupo! :)

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