Sono ricaduto nella derealizzazione e temo non ne uscirò più

  • Piccolo aggiornamento: le cose continuano ad essere altalenanti, alterno momenti di presenza (quasi) del tutto normale e serenità ad altri in cui le ansie, la confusione mentale e le ossessioni ansiose la fanno ancora da padrone. Scrivere continua ad essere un toccasana, così come guardare film insieme alla mia compagna.

    Ho affrontato la seconda seduta con la psicoterapeuta della quale scrivevo ma non è per niente la persona che mi aspettavo: ha fatto più danni che altro.

    Credo che tornerò una volta per tutte dal Dott.Ghezzani, sia lui che il figlio sono espertissimi in queste cose e gli unici che avessero veramente compreso il mio problema.

    Che stupido sono stato ad aver interrotto la psicoterapia con loro per timore di un breve e fisiologico periodo peggiorativo dei sintomi…

  • Il suo modo di fare tranquillo, trasmette sicurezza e conoscenza profondissima di quel che fa. E poi, lo ammetto, il fatto che lei stessa ne abbia sofferto dagli undici ai diciotto anni, cosa che l’ha spinta a diventare psicoterapeuta.

    Ciao LorDag, ho letto gli interventi tuoi e dei partecipanti e mi pare che nessuno abbia preso in considerazione l'eventualità che i farmaci che assumi possano aver concorso ad alterare le tue percezioni nell'ultimo periodo essendo sostanze di sintesi potenti e dalla difficile dismissione, benzodiazepine comprese.

    Di questo hai parlato con la tua terapeuta?

    Le hai chiesto se assuma farmaci oggi?

    E in generale come sia riuscita a lasciarsi alle spalle il problema?

  • Piccolo aggiornamento: oggi gran giornata! Sono stato "bene" (con bene intendo come negli ultimi due anni, da quando la dere è un po' tornata in forma attenuata, e non come negli ultimi 20 terribili giorni). Sono andato al lavoro e ho ripreso i ritmi quotidiani, ho fatto mezz’ora di pedalata in bicicletta sul lungomare e ho scritto due paragrafi del libro a quattro mani con la mia compagna (circa 6000 parole).

    In più, ho finalmente preso coraggio e le ho chiesto di sposarmi.

    Inutile dire come la risposta sia stata perentoriamente affermativa!

    Mi sento rinato. La dere/vertigini psicogene c’è ancora ma non fa paura!

    Non m’illudo che sia tutto passato ma questa giornata mi ha davvero rigenerato mente e corpo.

    Sono così felice e pieno di energie che quasi non ci credo.

  • È passato qualche giorno, sono stato lontano dal forum e dalla ricerca spasmodica di esperienze simili alla mia.

    Sono sempre tra alti e bassi e stasera sono molto in basso, probabilmente perché sono molto stressato per via del lavoro e perché la scorsa notte ho dormito solo tre ore per via di un’emergenza proprio dove lavoro.

    Tuttavia, confido nella guarigione. Che mi dovrò guadagnare lottando con le unghie e con i denti, cercando di trarre sempre il massimo dalla vita, dall’amore della mia meravigliosa compagna e da ogni istante. Perché questa è solo una sensazione, non è il mondo ad essere cambiato.

    Insomma, la vita è una e farsela rovinare da una sensazione sarebbe un crimine troppo grande per poter essere commesso a cuor leggero.

  • Ciao! Se posso darti un consiglio di cuore, è quello di non aver paura delle terapie. Ovviamente lo psichiatra ti farà iniziare lentamente per abituare il corpo, e sarà normale avere qualche peggioramento; però di solito cerca di tamponarlo prescrivendo anche un ansiolitico. Affidati a un bravo medico di cui hai fiducia. Vedrai che andrà tutto bene.

  • Ciao! Se posso darti un consiglio di cuore, è quello di non aver paura delle terapie. Ovviamente lo psichiatra ti farà iniziare lentamente per abituare il corpo, e sarà normale avere qualche peggioramento; però di solito cerca di tamponarlo prescrivendo anche un ansiolitico. Affidati a un bravo medico di cui hai fiducia. Vedrai che andrà tutto bene.

    Tornando alla domanda rivolta all'opener una guarigione per problemi di questo tipo è possibile? Oppure l'unico percorso contemplato da psichiatri e addetti ai lavori è quello dell'assunzione di farmaci a vita?

    Considerare la terapia farmacologica come stampella in un momento di emergenza per lavorare poi sul problema nella speranza di superarlo è un concetto che ho sentito ripetere spesso a patto però che ci sia la volontà da parte del paziente di riprendere a camminare con le proprie gambe e, se questa venisse meno, da parte soprattutto dello specialista il quale dovrebbe essere lui per primo a fornire gli strumenti al proprio assistito affinché sia in grado presto o tardi di risolvere il problema in maniera definitiva andando a cercare le probabili cause nel tentativo poi di disinnescarle.

  • Tornando alla domanda rivolta all'opener una guarigione per problemi di questo tipo è possibile? Oppure l'unico percorso contemplato da psichiatri e addetti ai lavori è quello dell'assunzione di farmaci a vita?

    Considerare la terapia farmacologica come stampella in un momento di emergenza per lavorare poi sul problema nella speranza di superarlo è un concetto che ho sentito ripetere spesso a patto però che ci sia la volontà da parte del paziente di riprendere a camminare con le proprie gambe e, se questa venisse meno, da parte soprattutto dello specialista il quale dovrebbe essere lui per primo a fornire gli strumenti al proprio assistito affinché sia in grado presto o tardi di risolvere il problema in maniera definitiva andando a cercare le probabili cause nel tentativo poi di disinnescarle.

    Assolutamente vero quel che scrivi. La terapia farmacologica, a mio parere, deve fornire il supporto necessario ad affrontare in maniera serena e costruttiva la quotidianità e un percorso psicoterapeutico ben strutturato per inquadrare il problema a monte del disturbo e superarlo.

    Difficilmente, da sola, rappresenta essa stessa la soluzione. D’altronde parliamo di farmaci, non di pozioni magiche.

  • Assolutamente vero quel che scrivi. La terapia farmacologica, a mio parere, deve fornire il supporto necessario ad affrontare in maniera serena e costruttiva la quotidianità e un percorso psicoterapeutico ben strutturato per inquadrare il problema a monte del disturbo e superarlo.

    Difficilmente, da sola, rappresenta essa stessa la soluzione. D’altronde parliamo di farmaci, non di pozioni magiche.

    Ciao LorDag95, ho letto tutto il thread perché mi rivedo molto nella tua esperienza, anche io mi sono sentito male con la cannabis e da quel momento si è aperta una porta che non so se riuscirò a richiudere più.


    Quando mi sono sentito male hanno iniziato a fischiarmi le orecchie, ho cominciato a vedere a scatti e da quel giorno ho l'ansia che questo possa risuccedere.

    Mi preoccupa molto il fatto che anche io come te penso che questa roba nel tempo possa diminuire le mie capacità cognitive e rendermi un inetto totale, quindi ti chiedo e chiedo agli utenti: è possibile che questo accada o è solo frutto del nostro farsi condizionare?


    Comunque mi da fastidio anche che non posso fumare, l'ho fatto comunque qualche volta e non è successo niente ma ovviamente me la sono vissuta malissimo per paura di sentirmi male. Me ne sono uscito dopo qualche mese pensando che non essendo sotto effetto della sostanza avevo risolto, e invece no!


    Mi è ritornata quest'anno a distanza di anni dall'accaduto una sorta di sensazione di sentirmi come in un film (anche se io non mi vedo da fuori o robe simili) e sono corso dal medico che mi ha dato daparox che di conseguenza mi ha spento la libido e mi ha fatto venire le ossessioni di essere omosessuale (mai stato e mai lo sarò) con conseguente e probabile pssd. Ora sto tentando insieme ad un andrologo una cura e vedremo come andrà, ma resta di fatto il problema che vorrei non sentire più l'ansia di sentirmi male perché è quella che mi provoca tutto...


    In bocca al lupo, tienici aggiornati!

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