Mi arrendo subito

  • Sai com'è, tutti quei passaggi saltati, alla fine i miei si sono convinti (con più di una ragione) che io sia un totale buono a nulla e che devono fare tutto loro, e io alla fine ero contento di essere deresponsabilizzato di cose per cui non mi sentivo in grado.

    Il peggio è sentirsi sminuito rispetto ai tuoi pari, a scuola o sul lavoro.

    I genitori, a mia esperienza, spesso si convincono un po' troppo facilmente che i figli siano dei buoni a nulla (se non li gratificano), anzichè interrogarsi se magari non siano dei buoni a nulla loro come genitori, anche perché poi trasmettono questo sentimento autosvalutante al figlio e gli gravano sopra come una cappa nera di onta, che poi il figlio farà fatica a scrollarsi di dosso e a rinnegare anche nelle sue azioni, perché finirà per crederci.


    Cioè Oblomo, guardati: sei sempre là che ti autosvaluti, chissà da dove ti sarà arrivata questa tendenza, posso sollevare ipotesi? Il fatto di essere contento di essere deresponsabilizzato se sei giovane, e magari anche confuso da un ambiente svalutante, ci può stare. Il più sta, quando sei cresciuto, e non intendo a livello di età ma a livello di staccarsi dalle idee e sentimenti della famiglia di origine, di dire no e porre dei paletti anche mentali.


    Ok famiglia, voi la pensate così su di me, avete torto, sarete voi ad essere ciò che dite a me di essere e non io, tenetevi la vostra roba e io mi tengo la mia autostima, ad ognuno il suo. A scuola o sul lavoro, se giri per il mondo con bassa autostima poi è ovvio che finisci per sentirti svalutato, perché nei vari dettagli cercherai conferme al tuo pensiero invece che disdette, si chiama attenzione selettiva.


    A mio avviso non ti conviene lasciare che siano gli altri a tracciare a loro gusto i confini della tua autodeterminazione, tracciali tu a tuo gusto, reinventati, se vuoi prendere in mano quella responsabilità di te stesso le cui briglie hai ceduto senza protestare ad altri, e che hanno condotto il tuo carro ad arenarsi in una palude.

  • Ti capisco Oblomovista

    Purtroppo, anche in forum come questi (dove si dovrebbe avere consapevolezza dei limiti imposti dalla nostra mente) si finisce sempre nello scadere nel consiglio "dell'amico" (l’ho fatto io stessa).

    "Ce la puoi fare", "iscriviti ad un corso" e, il peggiore, "devi essere più positivo".

    Se bastassero queste cose avremmo risolto molti dei nostri problemi.


    Il punto è che la soluzione non c’è.

    Nel senso che la necessità deve scaturire da te: se tu non senti una vera necessità, non farai mai nulla.

    Banalmente parlando: se non avessi fame, non andrei al supermercato.

    Magari mi domanderei perché gli altri mangiano volentieri. Ma non sentirei una vera esigenza ad andare per me stessa.


    E poi, concordo, non fare niente è molto più facile che fare qualcosa, specie se, alla fine della fiera, sai che quella cosa (imparare a giocare a tennis, ad esempio) non ti cambierà la vita, né è, tanto meno, una cosa che vorrai portare avanti.


    Purtroppo tu hai avuto questo limite da sempre, il che ti ha portato ad estraniarti da tutti gli ambiti della vita.

    Dirti che ripartire ora è fattibile è un po' una bugia: ricominciare da zero in un campo, anche per chi ha già avuto esperienza, non è affatto facile.


    Purtroppo, le chiacchiere stanno a zero: o "cerchi di stimolare l'appetito", come tutti ti propongono o speri che ti venga fame.

    L'alternativa terza, per non soffrire, è accettare che tu non hai fame e godere della semplicità della vita di una persona che non deve procacciarsi del cibo. Magari, se non ti confronti agli altri, potresti renderti conto che a te piace essere come sei.

    Queste risposte le hai solo tu.


    P.S. Se abiti vicino al mare, però, fare una passeggiata in riva, in questo splendido week end di ottobre alle porte, lo devi a tutti quelli che non ci possono andare! Ti prego, vacci pensando a noi!

    Ama la goccia che fa traboccare il vaso, è nascosto lì dentro ogni bel cambiamento

  • E' un po' che non frequento più il forum, Oblomovista come va? Come stai? E' sempre uguale la vita, o è successo qualcosa di positivo?

    Non so a che punto sei rimasto, ma non è successo praticamente nulla di nuovo.

    Vado un po' a periodi, ogni tanto mi sento insoddisfatto della mia vita, provo a pensare come cambiarla, mi rendo conto che le difficoltà sono troppo elevate e torno nella mia zona comfort.

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