È tornato il maledetto DOC

  • In questi giorni mi è ritornato il maledettissimo DOC... e non vi dico che tormento sia! Ho giurato a me stessa che non farò mai più volutamente cose cattive ed è un impegno che intendo mantenere, ma vi posso assicurare che è dura...


    Ho la fissazione di mettere dietro il un portone di un palazzo, un biglietto con parolacce ad una vecchia che mi ha trattato male, ed oggi mia madre lo ha detto a mio padre, e per consolazione dicono che mi vogliono internare, dopo anni che questo disturbo mi era passato!


    Qualsiasi consiglio è ben accetto, grazie!

  • Ciao Regina. Vorrei capire meglio, Il pensiero di fare questa cosa ti fa paura? La tua è paura che potresti fare qualcosa di brutto/cattivo/sconveniente?

    Se la paura non fosse troppa potresti provare a concederti la fantasia di fare questa cosa, godendotela; oppure potresti scrivere un racconto in cui fai capitare alla vecchia le peggio cose. Siamo umani e i pensieri non sono reati.


    Assai spesso la paura di fare cose cattive è propria dei bambini timidi cresciuti in famiglie moralmente molto rigide e poco affettuose. Non so se è il tuo caso, per me è stato così.


    Mi permetto una confidenza. Ho sempre letto con grande interesse i brevi interventi del tuo "diario" qui su Nienteansia. Mi hanno sempre colpito moltissimo la brevità sintetica, il tono estremamente pacato (quasi posato direi), un'atmosfera da casa di bambole dove poco o nulla, in fondo, sembra accadere; quasi un'ostentazione di calma dietro cui si cela una tensione, un estremo sforzo di mantenere un equilibrio innaturale, un grande bisogno di calma e ordine scaturiti da un senso di grande precarietà, un qualcosa di ossessivo. Un'attitudine che sembra celare una grande paura e molta fragilità.


    Non mi sorprende apprendere che questa calma asettica è turbata da "brutti pensieri". Che poi sono solo umani.

    Forse altre parti di te, più energiche e vitali chiedono di emergere e prendono questa forma un po' disturbante.

    Io credo che sia un buon segno.


    Piccola osservazione; non mi sembra un bene farne parte i tuoi genitori. Del resto la loro reazione parla chiaro.

    Ti farebbe meglio parlarne con qualcuno di esterno, ad esempio un terapeuta.

    Ciao, Daniele

  • Hai colto nel segno Daniele! In effetti non è che la mia infanzia sia stata felice, anzi...

    Ho avuto gravi problemi soprattutto quando abitavo in una città che non sentivo mia, e quando siamo ritornati dove saremmo dovuti sempre stare abbiamo avuto problemi coi parenti di mia madre, e questo mi ha segnata molto. Poi ho anche frequentato, per assecondare mia madre, scuole sbagliate in cui ho avuto atteggiamenti del tutto anomali e sono stata "punita" sia dagli estranei che dai miei genitori, ed è per questo motivo che ho la tentazione di "vendicarmi" scrivendo cose offensive.


    Sono stata da diversi terapeuti, ma prescrivono farmaci e basta, e anche gli psicologi da cui sono andata mi stavano ad ascoltare ma nessuno di loro mi ha mai dato veri e buoni consigli per aiutarmi, quindi preferisco scrivere qui, almeno ci sono persone che vivono quello che vivo io e possono capirmi...

  • Hai colto nel segno Daniele! In effetti non è che la mia infanzia sia stata felice, anzi...

    Ho avuto gravi problemi soprattutto quando abitavo in una città che non sentivo mia, e quando siamo ritornati dove saremmo dovuti sempre stare abbiamo avuto problemi coi parenti di mia madre, e questo mi ha segnata molto. Poi ho anche frequentato, per assecondare mia madre, scuole sbagliate in cui ho avuto atteggiamenti del tutto anomali e sono stata "punita" sia dagli estranei che dai miei genitori, ed è per questo motivo che ho la tentazione di "vendicarmi" scrivendo cose offensive.


    Sono stata da diversi terapeuti, ma prescrivono farmaci e basta, e anche gli psicologi da cui sono andata mi stavano ad ascoltare ma nessuno di loro mi ha mai dato veri e buoni consigli per aiutarmi, quindi preferisco scrivere qui, almeno ci sono persone che vivono quello che vivo io e possono capirmi...

    Posso chiederti in che modo durante le scuole i tuoi atteggiamenti fossero anomali, e in che modo saresti stata punita?

  • Ti rispondo subito: avevo un blocco mentale dopo un'esperienza terribile alle scuole medie in quanto sono stata insultata pesantemente e questo mi ha segnato per tutta la vita, tanto che non riuscivo nemmeno a parlare e questo veniva giudicato dagli altri un comportamento anomalo. Per di più i miei genitori non hanno mai capito il vero problema che avevo e mi hanno "punita" imponendomi scuole sbagliate e anche una comitiva diciamo di... "Chiesa", nella quale non si venerava Dio ma quell'essere ignobile del prete, e questo mi ha depresso ancora di più perchè mi è stato negato il piacere di fare la scuola che volevo fare, cioè il professionale per stilisti di moda con serenità e spensieratezza...

  • In che senso il prete era un essere ignobile?

    Consigli pratici sono facili da dare ma difficili da seguire dato che la nostra personalità attribuisce significati diversi ad uno stesso comportamento.

    Tu tendi a vedere spesso gli altri come nemici e ad interpretare i loro atti come aggressioni nei tuoi confronti quando probabilmente non lo sono. Sforzarsi di essere diversi serve a poco se la tua visione della realtà è questa, rischi magari di provare anche della frustrazione ulteriore.

    Non demonizzare i farmaci, ti possono aiutare ad aprirti un minimo nei confronti dell’esterno facilitando un po’ i rapporti sociali che immagino non siano dei migliori.

    Può essere che le tue difficoltà siano state causate anche dai comportamenti della tua famiglia, non ci sarebbe nulla di strano, anzi.

    Consultando abbastanza esperti puoi trovare conferma a qualsiasi opinione.

  • Beh, la cosa più semplice è anche la più difficile è affrontare la cosa.

    Nel tuo caso hai ancora un blocco quando ti insultano forse perché invece di rispondere stai zitta o rispondi in modo sbagliato, quindi invece di mettere un foglio dietro il portone alla vecchia, dovresti andarci a fare due chiacchiere con un atteggiamento assertivo spiegando come ti senti.


    Ma la volta scorsa come hai fatto ad uscirne?

  • In che senso il prete era un essere ignobile?

    Consigli pratici sono facili da dare ma difficili da seguire dato che la nostra personalità attribuisce significati diversi ad uno stesso comportamento.

    Tu tendi a vedere spesso gli altri come nemici e ad interpretare i loro atti come aggressioni nei tuoi confronti quando probabilmente non lo sono. Sforzarsi di essere diversi serve a poco se la tua visione della realtà è questa, rischi magari di provare anche della frustrazione ulteriore.

    Non demonizzare i farmaci, ti possono aiutare ad aprirti un minimo nei confronti dell’esterno facilitando un po’ i rapporti sociali che immagino non siano dei migliori.

    Può essere che le tue difficoltà siano state causate anche dai comportamenti della tua famiglia, non ci sarebbe nulla di strano, anzi.

    Era un essere ignobile perchè si approfittava di essere un "prete" per farsela con tutte le ragazze che frequentavano la chiesa, poi non mi sembra di vedere "altri" come nemici, anzi ti posso assicurare che vengo ammirata per l'educazione che mi ha dato mia madre, visto che un padre non l'ho mai avuto purtroppo, e per quanto riguarda la mia situazione famigliare, a volte c'è il sereno e a volte c'è il caos più completo ma non sicuramente per colpa mia..

    Beh, la cosa più semplice è anche la più difficile è affrontare la cosa.

    Nel tuo caso hai ancora un blocco quando ti insultano forse perché invece di rispondere stai zitta o rispondi in modo sbagliato, quindi invece di mettere un foglio dietro il portone alla vecchia, dovresti andarci a fare due chiacchiere con un atteggiamento assertivo spiegando come ti senti.


    Ma la volta scorsa come hai fatto ad uscirne?

    Il fatto è che questa persona è un emerita sconosciuta che non abita nemmeno nel mio portone, l'ho incontrata solo una volta e mi ha colpita con le sue frasi pungenti trattandomi come un'intrusa, e quando sono uscita dal DOC la prima volta è stato per causa di forza maggiore, ma ci riuscirò anche questa volta!

  • Ciao. Da quello che leggo qui noto una tua fortissima sensibilità nei confronti delle parole che ti vengono riferite (vedi l'anziana).

    Ritengo sia utile, per te, lavorare su questo. Capisco che la tua educazione rigida ti costringa a essere gentile anche nei riguardi di chi con te non lo è stato.

    Ma questo atteggiamento crea molta frustrazione ed è deleterio.

    Da qui, poi, si sviluppa la tendenza a sfogarsi con strategie inconsuete.

    Invece sarebbe stato molto meglio replicare alla signora in maniera consona. Non dico di mandarla a quel paese, però avresti potuto replicare a tono.

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