Ossessionata dalla perfezione

  • Nel lavoro sin dai primi giorni ci tengo a dare il meglio.


    Purtroppo, ogni minima mancanza (errori magari dettati da distrazione, stanchezza, piccole dimenticanze a volte anche poco logiche ma comunque non gravi) me la vivo con estrema frustrazione sentendomi di fatto "stordita". Ci tengo a precisare che mi sento così solo dal punto di vista manuale, pratico, dovessi partecipare ad un dibattito su qualcosa che ho letto o su una mia idea da esprimere penso che mi sentirei sicura di me all'ennesima potenza. Lavorativamente parlando noto tra l'altro che anche i capi nei miei confronti adottano questo tipo di atteggiamento, danno peso alle mie mancanze evitando accuratamente ogni lode anche quando le meriterei. Mi pare di non essere mai abbastanza e faccio una fatica (mentale) enorme ogni giorno a concentrarmi, non sbagliare, a trattenermi onde evitare di rispondere per le rime (in quello non avrei problemi, faccio più fatica a sopportare che a mandare a f....)


    Non so se sono io a viverla male, se effettivamente la mia sola presenza lavorativa basti a mandare gli altri in tilt, o se effettivamente cada spesso nelle mani di furbetti che capendo il mio tallone se ne approfittino spudoratamente, perchè tanto sotto sotto mi sentirei comunque sempre in mancanza io, anche quando commetto piccoli errori che sarebbero tranquillamente perdonati ad altri. Pareri?

  • Il mio parere è che ognuno di noi esprime moltissime cose, molte di più di quelle che vorremmo esprimere al nostro interlocutore, e spesso la gente ci mette anche del suo nel valutare; quindi tu sei A, credi di essere B, vorresti mostrarti C, vieni capita come D da un tuo collega e come E da un altro...non so se hai mai sentito parlare dell'effetto alone, spesso una nostra caratteristica copre tutte le altre, finendo col prevalere nell'impressione altrui. Ti consiglio di andare avanti dritta per la tua strada cercando di rafforzare i tuoi talenti, prima ancora che ridurre i tuoi punti deboli, e studia bene chi hai davanti in modo da proporgli la versione migliore di te in base alla sua prospettiva.

  • Non so se sono io a viverla male, se effettivamente la mia sola presenza lavorativa basti a mandare gli altri in tilt, o se effettivamente cada spesso nelle mani di furbetti che capendo il mio tallone se ne approfittino spudoratamente, perchè tanto sotto sotto mi sentirei comunque sempre in mancanza io, anche quando commetto piccoli errori che sarebbero tranquillamente perdonati ad altri. Pareri?

    Tutto nella norma, direi, in generale chi ha ruoli di responsabilità quasi mai riconosce i meriti dei subordinati e, per quanto riguarda gli errori, nessuno viene trattato allo stesso modo di un altro, questo proprio mai, suscitando ciascuno reazioni diverse.

    Per quel che ho potuto vedere è probabile che se qualcuno ha l'aspetto da cane bastonato, riceverà bastonate, se invece c'è lo sbruffone, o lo si lascia in pace nella sua bolla oppure, se tende a diventare molesto per molti colleghi (quindi questi si lamentano) tutt'al più non gli si dirà nulla fino al momento del rinnovo del contratto salvo poi lasciarlo a casa.

    Purtroppo il posto ideale proprio non esiste e, volevo generalizzare, spesso i "capi" sono anche dei pavidi, quando non dei prevaricatori per il gusto di rifarsi sui sottoposti (solo quelli dal carattere mansueto, però).

    Probabile che all'estero sia diverso, ho visto poco, quasi nulla, quindi non mi esprimo.

  • Il mio parere è che ognuno di noi esprime moltissime cose, molte di più di quelle che vorremmo esprimere al nostro interlocutore, e spesso la gente ci mette anche del suo nel valutare; quindi tu sei A, credi di essere B, vorresti mostrarti C, vieni capita come D da un tuo collega e come E da un altro...non so se hai mai sentito parlare dell'effetto alone, spesso una nostra caratteristica copre tutte le altre, finendo col prevalere nell'impressione altrui. Ti consiglio di andare avanti dritta per la tua strada cercando di rafforzare i tuoi talenti, prima ancora che ridurre i tuoi punti deboli, e studia bene chi hai davanti in modo da proporgli la versione migliore di te in base alla sua prospettiva.

    Diciamo che forse cerco troppo di essere "perfetta" e questo può essere interpretato come una debolezza, inoltre ho l'aria di una che si inc∙∙∙a, e pure questo non sa tanto di "forte" in fondo, una mia ex collega ad esempio passava oltre, faceva finta di nulla, aveva modi umili e non si incazzava mai, dopo un po' non le dicevano niente. Io diventavo un po' arrogante e la cosa si fomentava da sola.

  • Però io solitamente sono un po' spaccona e ho il vaffa facile, ma allo stesso tempo riesco ad essere severissima con me stessa, e pretendo un sacco.

    Se i risultati li ottieni, anche se dal punto di vista manuale non sei particolarmente abile, direi che più di tanto non possano attaccarti.

    Cercare di non alimentare certi meccanismi permette comunque di viverla più serenamente, per il quieto vivere valuterei quando sia il caso di lasciar correre, come fa quella tua collega.

  • Nel lavoro sin dai primi giorni ci tengo a dare il meglio.


    Purtroppo, ogni minima mancanza (errori magari dettati da distrazione, stanchezza, piccole dimenticanze a volte anche poco logiche ma comunque non gravi) me la vivo con estrema frustrazione sentendomi di fatto "stordita". Ci tengo a precisare che mi sento così solo dal punto di vista manuale, pratico, dovessi partecipare ad un dibattito su qualcosa che ho letto o su una mia idea da esprimere penso che mi sentirei sicura di me all'ennesima potenza. Lavorativamente parlando noto tra l'altro che anche i capi nei miei confronti adottano questo tipo di atteggiamento, danno peso alle mie mancanze evitando accuratamente ogni lode anche quando le meriterei. Mi pare di non essere mai abbastanza e faccio una fatica (mentale) enorme ogni giorno a concentrarmi, non sbagliare, a trattenermi onde evitare di rispondere per le rime (in quello non avrei problemi, faccio più fatica a sopportare che a mandare a f....)


    Non so se sono io a viverla male, se effettivamente la mia sola presenza lavorativa basti a mandare gli altri in tilt, o se effettivamente cada spesso nelle mani di furbetti che capendo il mio tallone se ne approfittino spudoratamente, perchè tanto sotto sotto mi sentirei comunque sempre in mancanza io, anche quando commetto piccoli errori che sarebbero tranquillamente perdonati ad altri. Pareri?

    Il tuo atteggiamento descritto coincide con quella condizione (talvolta solo mentale) di "gap di merito e considerazione" mista ad ansia da prestazione oppure a incomprensione che poi tende a concretizzarsi in un comportamento poco diplomatico.


    Per dirla facile: pretendi tanto da te e sottolinei i tuoi errori, come i tuoi successi e vorresti che che gli altri considerassero anche i successi e non solo gli errori (che già sottolinei da te). Invece questo non accade (per svariati motivi, primo tra tutti la qualità degli imprenditori moderni) e quindi quel che ti resta sono solo le critiche.


    Per risolvere il problema andrebbe ricercata un po' di diplomazia nel modo di esprimersi e nel filtro su quello che fai passare rispetto a quello che hai dentro. Dovresti diventare più ipocrita.



    Io ero come te e questa cosa in passato mi ha creato non pochi problemi, fino a quando non sono diventato abbastanza "potente" da non poter essere più criticato apertamente. Ora mi criticano di nascosto.


    Alla fine le persone così sono problematiche se non ci si sa rapportare con loro, ma sono anche preziose per il migliore contributo che portano alla causa rispetto ai "non perfezionisti". Se il ruolo di "cattiva, ma indispensabile" non ti basta: devi prendere lezioni di diplomazia e assertività.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Alla fine le persone così sono problematiche se non ci si sa rapportare con loro, ma sono anche preziose per il migliore contributo che portano alla causa rispetto ai "non perfezionisti". Se il ruolo di "cattiva, ma indispensabile" non ti basta: devi prendere lezioni di diplomazia e assertività.


    Sapevo che ovviamente il problema nasce tutto dalla comunicazione con gli altri e dall'immagine che trasmetto di me, in concreto hai delle dritte?

  • Premessa.


    Non sono portata per i lavori manuali. Ergo, quando mi trovo a dover svolgere qualcosa di più pratico cado dal pero.


    Al momento mi ritrovo a doverne svolgere uno ed in effetti per quanto sia veloce e precisa a volte mi ritrovo a perdermi magari per stanchezza, o perchè non ho effettivamente capito (orario x in cui siamo tutti nei casini e passa il collega che al volo di dice cosa fare, ergo è facile confondersi). Insomma, per quanto alcuni mi vedano come quella colta, con cui parlare di tutto, preparata, con personalità, per altri molto meno "intellettuali" secondo me sono quella che "sì ma caspita due volte che le dico di mettere lì quei fogli, due volte che li sbaglia"


    Peccato.

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